Il Coltivatore degli Arati Vuoti
Il Coltivatore degli Arati Vuoti è un libro di poesie scritto originariamente in portoghese nell'anno 2008, e in questa edizione conta sulla traduzione in italiano, insieme alla lingua originale. La traduzione simultanea assiste nello studio linguistico del portoghese e italiano, così come il piacere della lettura poetica che l'arte può offrire come elemento di rinnovamento spirituale e sviluppo culturale.
Il Coltivatore degli Arati Vuoti è un libro di poesie scritto originariamente in portoghese nell'anno 2008, e in questa edizione conta sulla traduzione in italiano, insieme alla lingua originale. La traduzione simultanea assiste nello studio linguistico del portoghese e italiano, così come il piacere della lettura poetica che l'arte può offrire come elemento di rinnovamento spirituale e sviluppo culturale.
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Ambasciatore del vizio<br />
Chi ha rubato i nostri diritti<br />
Così umani così perfetti<br />
E la giustizia cessò<br />
I bambini hanno fame<br />
Occhi quasi senza speranza<br />
Gocce d'acqua di pianto<br />
Voglio andare e venire senza paura<br />
La mia famiglia e il mio lavoro<br />
Libertà, mia calma,<br />
L'uguaglianza che ho sempre desiderato<br />
Ho sempre voluto<br />
Mi sento perseguitato<br />
Dio in cielo, non sono un cattivo ragazzo<br />
Devo solo essere felice.<br />
E dove è lo standard di vita?<br />
In questi vicoli ciechi<br />
Nella favela<br />
Era il mio sogno di libertà.<br />
Le pallottole attraversano<br />
<strong>Il</strong> cielo della città<br />
La sicurezza non esiste più<br />
E cosa ne sarà di loro?<br />
Coloro che il futuro condanna?<br />
Nessuna scuola è così difficile<br />
Diventa ambasciatore del vizio<br />
Chi non potrebbe essere un dottore<br />
13/07/2007<br />
Embaixador do vício<br />
Quem roubou nossos direitos<br />
Tão humanos tão perfeitos<br />
E a justiça fez cessar<br />
Sentem fome as crianças<br />
Olhos quase sem esperança<br />
Rasos d’água de chorar<br />
Quero ir e vir sem medo<br />
Minha família e meu emprego<br />
Liberdade, o meu sossego,<br />
Igualdade eu sempre quis<br />
Eu sempre quis<br />
Eu me sinto perseguido<br />
Deus do céu não sou bandido<br />
Só preciso ser feliz<br />
E onde está o padrão de vida<br />
Nesses becos sem saída<br />
Lá no alto da favela<br />
Era meu sonho de liberdade<br />
Balas cruzam<br />
O céu da cidade<br />
Segurança já não há<br />
E o que vai ser deles<br />
Aqueles que o futuro condenou?<br />
Sem escola é tão difícil<br />
Vira embaixador do vício<br />
Quem não pôde ser doutor<br />
13/07/2007<br />
“Nei arati vuoti di Lavras non c'era oro, il contadino insisteva in cercare<br />
ricchezze per la sua anima ". Pagina 40