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RACCONTO DEL MESE<br />
RACCONTO DEL MESE<br />
LA SCIENZA<br />
ATTORNO A NOI<br />
di Gianluca Liva<br />
La scienza permea le <strong>Valli</strong> e le Dolomiti<br />
friulane e, grazie al lavoro di decine di<br />
persone, avvicina gli abitanti e offre un<br />
nuovo modo di scoprire il territorio nella<br />
sua essenza storica e naturale.<br />
Il nostro territorio<br />
è diventato un punto<br />
d’interesse sia per chi<br />
segue la scienza da<br />
semplice appassionato,<br />
sia per chi ne ha fatto<br />
un mestiere. Scienziati e<br />
ricercatori da altre parti<br />
d’Italia accorrono per<br />
investigare i segreti –<br />
scientifici – che questa<br />
terra ancora oggi<br />
racchiude.<br />
Siti archeologici, musei<br />
con ricche collezioni<br />
permanenti, grotte, percorsi<br />
archeologici differenziati,<br />
luoghi in cui osservare<br />
stelle, pianeti e galassie: le<br />
<strong>Valli</strong> e le Dolomiti friulane<br />
sono anche questo.<br />
Sarebbe riduttivo, però,<br />
far passare l’idea che<br />
le <strong>Valli</strong> e le Dolomiti<br />
friulane siano solo un<br />
museo a cielo aperto.<br />
Il territorio rappresenta<br />
un vero e proprio sito<br />
di ricerca esteso su<br />
più di 1.000 chilometri<br />
quadrati, pressoché<br />
incontaminati, dove<br />
scienziati e appassionati<br />
possono svolgere attività<br />
di ricerca e di divulgazione<br />
scientifica.<br />
È così che, nel corso<br />
dei decenni, sono nate<br />
e cresciute varie realtà<br />
museali, cicli d’incontri,<br />
attività nelle scuole di<br />
tutta la ex Provincia di<br />
Pordenone e, addirittura,<br />
un festival scientifico<br />
capace di radunare per un<br />
intero weekend quasi 2500<br />
appassionati.<br />
IL PARCO NATURALE<br />
DELLE DOLOMITI FRIULANE<br />
La scienza multidisciplinare<br />
Il Parco Naturale Regionale<br />
<strong>delle</strong> Dolomiti <strong>Friulane</strong><br />
interessa i Comuni di<br />
Andreis, Cimolais, Claut,<br />
Erto e Casso, Forni di<br />
Sopra e di Sotto, Frisanco<br />
e Tramonti di Sopra. È<br />
stato istituito con la Legge<br />
Regionale n. 42 del 1996<br />
e con la sua estensione<br />
di 36.950 ettari è il più<br />
grande dei due parchi<br />
naturali in regione.<br />
Sono più di vent’anni, quindi,<br />
che il Parco è sede di decine<br />
di studi faunistici, botanici,<br />
archeologici, geologici,<br />
energetici e veterinari. Il<br />
filo conduttore, in questo<br />
caso, è un approccio<br />
multidisciplinare, che apre<br />
nuovi scenari e possibilità<br />
di ricerca. Del parco si<br />
“servono” le Università,<br />
gli istituti zooprofilattici e<br />
anche i laboratori privati.<br />
Gli studi faunistici hanno<br />
riguardato, a esempio,<br />
l’attività di ricerca e<br />
monitoraggio degli<br />
esemplari di aquila reale,<br />
alla quale è seguita una<br />
attività analoga che ha<br />
riguardato il camoscio e lo<br />
stambecco.<br />
Poi c’è l’attività veterinaria<br />
che ha riguardato la cura, il<br />
controllo e il monitoraggio di<br />
moltissime specie presenti<br />
nel Parco, in collaborazione<br />
con realtà quali l’Istituto<br />
Zooprofilattico di<br />
Pordenone, l’Università degli<br />
studi di Torino e la National<br />
Wildlife Health Services,<br />
negli Stati Uniti.<br />
Le attività rivolte al<br />
pubblico sono innumerevoli<br />
e affiancano i progetti<br />
di ricerca scientifica.<br />
È in questo modo che<br />
il Parco Naturale <strong>delle</strong><br />
Dolomiti <strong>Friulane</strong>, grazie<br />
al bassissimo impatto<br />
antropico, è diventato<br />
anche un luogo e un<br />
motivo di promozione<br />
sociale ed economica, di<br />
tutela, di sperimentazione<br />
e di educazione.<br />
GRAZIANO DANELIN<br />
Direttore Parco Naturale<br />
Regionale <strong>delle</strong> Dolomiti<br />
<strong>Friulane</strong><br />
Quali ricerche ha svolto il<br />
Parco in questi anni?<br />
È difficile rispondere,<br />
perché è un’attività<br />
costante che il Parco<br />
svolge fin dalla sua<br />
istituzione, infatti tra gli<br />
obiettivi c’è anche quello di<br />
monitorare gli habitat e le<br />
specie prioritarie presenti.<br />
Lo facciamo<br />
prevalentemente<br />
usufruendo di fondi<br />
provenienti da progetti<br />
internazionali (fondi<br />
europei), che hanno<br />
obiettivi specifici,<br />
MALNISIO SCIENCE FESTIVAL<br />
Un week end di scienza<br />
Si sta affermando come<br />
uno degli appuntamenti<br />
scientifici dell’autunno, il<br />
Malnisio Science Festival - il<br />
festival friulano dedicato alla<br />
scienza – che quest’anno<br />
inaugura la terza edizione,<br />
sempre nella splendida<br />
cornice della centrale Pitter<br />
di Malnisio. Il tema di<br />
quest’anno sarà la “creatività<br />
nella scienza”: cambia il<br />
tema, ma si mantiene<br />
la formula fatta<br />
oppure come supporto<br />
alla Regione come<br />
aggiornamento e indagine<br />
sui siti della rete Natura<br />
2000.<br />
Quali sono i progetti in<br />
corso?<br />
Attualmente collaboriamo<br />
a un progetto<br />
internazionale Interreg<br />
chiamato Nat2care. Con<br />
noi lavorano il Parco <strong>delle</strong><br />
Prealpi Giulie (capofila),<br />
l’Università di Udine, il<br />
Parco Nazionale Sloveno<br />
del Triglav, un’istituzione<br />
scientifica slovena<br />
dell’Università di Lubiana.<br />
Nat2care, tra gli altri<br />
obiettivi del progetto, vuole<br />
monitorare e raccogliere<br />
dati sui galliformi (gallo<br />
cedrone, gallo forcello,<br />
di oltre 30 conferenze<br />
gratuite, in parallelo, ogni<br />
45 minuti, per far conoscere<br />
ai non addetti ai lavori le<br />
più interessanti novità in<br />
medicina, in astrofisica,<br />
in psicologia fisiologica,<br />
in robotica, in glaciologia,<br />
nella comunicazione della<br />
scienza.<br />
la pernice, ecc.) e sulla<br />
Rosalia Alpina, un insetto<br />
che si trova nelle faggete,<br />
oltre che fare attività<br />
di sensibilizzazione<br />
sull’importanza della<br />
biodiversità <strong>delle</strong> aree<br />
dentro la rete Natura 2000.<br />
Perché queste due specie?<br />
Sono specie di interesse<br />
prioritario per l’Unione<br />
Europea.<br />
I galliformi subiscono un<br />
po’ ovunque la perdita di<br />
habitat e questo li mette<br />
a rischio. Quest’anno, poi,<br />
ci sono state le nevicate<br />
di maggio che potrebbero<br />
aver compromesso la<br />
stagione riproduttiva. Per<br />
ora è solo un’ipotesi, ma<br />
potrebbe trovare risposta<br />
il prossimo anno grazie<br />
proprio alle ricerche che<br />
stiamo facendo.<br />
La Rosalia alpina, invece,<br />
è un coleottero blu e nero<br />
che si trova nelle faggete<br />
mature e si nutre di legno:<br />
L’importante, a detta<br />
degli organizzatori, è<br />
appassionare le persone<br />
che arrivano alla centrale,<br />
curiose di scoprire realtà<br />
scientifiche altrimenti<br />
ignorate. Si parlerà così<br />
degli effetti sul cervello<br />
<strong>delle</strong> pratiche meditative<br />
e contemplative, di come<br />
si formano le connessioni<br />
nervose ma anche<br />
dell’uso del fumetto<br />
è una specie considerata<br />
“vulnerabile”.<br />
Non ci si sofferma mai a<br />
sufficienza sull'importanza<br />
di fare ricerca sugli<br />
insetti perché sono<br />
specie che possono<br />
condizionare un territorio<br />
o un habitat, come ci ha<br />
dimostrato il caso della<br />
Xylella fastidiosa e della<br />
Sputacchina che in Puglia<br />
ha devastato gli uliveti.<br />
Oppure, più vicino a noi,<br />
possiamo ricordare i<br />
problemi al castagno e al<br />
frassino.<br />
E per quanto riguarda gli<br />
habitat?<br />
Collegandomi al concetto<br />
di “prioritario”, nel Parco<br />
è comune vedere la<br />
mugheta, un denso<br />
intrico di pino mugo.<br />
Chi frequenta il parco<br />
potrebbe pensare che sia<br />
un ambiente comune, ma<br />
non lo è in realtà e, infatti,<br />
è considerato un ambiente<br />
scienza. E la risposta che<br />
questa manifestazione ha<br />
avuto finora pare dargli<br />
ragione: 1000 persone nel<br />
2017, quasi 2500 nel 2018.<br />
2018<br />
2.500<br />
prioritario nella Direttiva<br />
Habitat.<br />
Come stanno le aquile,<br />
simbolo del parco?<br />
Da circa vent’anni<br />
monitoriamo le coppie<br />
di aquile nidificanti,<br />
che in questi anni sono<br />
cresciute, passando<br />
da 8 a 10: è una bella<br />
soddisfazione anche<br />
se, probabilmente, si è<br />
raggiunto il numero<br />
massimo che il territorio<br />
riesce a supportare.<br />
Ma per il Parco non ci son<br />
solo le aquile, facciamo<br />
anche i monitoraggi degli<br />
ungulati (camoscio e<br />
stambecco) per verificarne<br />
lo stato sanitario, visto che<br />
da una decina d’anni, in<br />
zona, queste specie sono<br />
state colpite dalla rogna<br />
sarcoptica, una malattia<br />
provocata da un acaro<br />
specifico che porta alla<br />
morte questi animali.<br />
per divulgare la partecipanti 4/5/6 OTTOBRE <strong>2019</strong><br />
2<br />
L’eco <strong>delle</strong> valli<br />
e <strong>delle</strong> Dolomiti <strong>Friulane</strong><br />
ANDREIS, CIMOLAIS, CLAUT, ERTO<br />
E CASSO, FORNI DI SOPRA E DI<br />
SOTTO, FRISANCO E TRAMONTI DI<br />
SOPRA<br />
36.950<br />
ettari<br />
Creare nuovi farmaci è<br />
una <strong>delle</strong> sfide più grandi<br />
della ricerca biomedica<br />
contemporanea. Anzi,<br />
l’uomo ha sempre<br />
cercato <strong>delle</strong><br />
sostanze che lo<br />
aiutassero a<br />
restare in salute<br />
o a curarsi, solo<br />
che, con la<br />
modernità<br />
scientifica, è<br />
cambiato il<br />
paradigma.<br />
Cos’è cambiato nel<br />
tempo?<br />
Con lo sciamanesimo, con<br />
la medicina tradizionale<br />
cinese, con i guaritori o i<br />
rimedi della nonna, l’uomo<br />
ha sempre cercato <strong>delle</strong><br />
soluzioni ai suoi problemi<br />
tramite l’osservazione<br />
degli effetti: si prova una<br />
sostanza, una pianta e si<br />
constata l’effetto prodotto.<br />
È un approccio lungo e<br />
ricco di errori, si procede<br />
un po’ a caso.<br />
Ovviamente, con<br />
tempi molto lunghi e<br />
tanti tentativi falliti è<br />
comunque una strada<br />
per scoprire soluzioni<br />
interessanti: spesso a<br />
lezione faccio l’esempio<br />
dell’iperico, una pianta<br />
utilizzata come calmante<br />
e antinfiammatorio, che<br />
a posteriori abbiamo<br />
capito che funziona grazie<br />
all’iperforina, ossia una<br />
molecola che dà proprio<br />
quegli effetti.<br />
E oggi, invece?<br />
Nella scienza moderna, c’è<br />
un legame molto stretto<br />
tra sviluppo di farmaci e<br />
ricerca di base, quella che<br />
–per intenderci– non punta<br />
necessariamente a curare<br />
le malattie.<br />
L’approccio moderno è<br />
ribaltato: oggi si individua<br />
una criticità all’interno<br />
del corpo umano e si<br />
interviene in maniera<br />
sistematica per trovare<br />
sostanze in grado di<br />
intervenire sul problema.<br />
Questo però non significa<br />
che sia un metodo<br />
semplice, anzi. La storia<br />
di alcuni farmaci, penso<br />
alla penicillina o al<br />
viagra, dimostra che il<br />
cosiddetto drug discovery<br />
è un percorso tutt’altro che<br />
semplice e lineare.<br />
L’eco <strong>delle</strong> valli<br />
e <strong>delle</strong> Dolomiti <strong>Friulane</strong> 3