Eco delle Valli e Delle dolomiti Friulane - Agosto 2019

RACCONTO DEL MESE
RACCONTO DEL MESE
LE GROTTE DI PRADIS, PARADISO
DI CHI STUDIA IL PALEOLITICO
Un libro aperto sulla preistoria del territorio
L’interesse scientifico
di questo territorio
è enorme. È il primo
bacino di riferimento per
la comunità scientifica
internazionale che si
occupa dello studio del
Paleolitico.
Situate nel Comune
di Clauzetto, le grotte
di Pradis sono sede di
un’area archeologica
scoperta negli anni ’70 dai
ricercatori dell’Università
di Ferrara.
In due siti, infatti, si ha
traccia della presenza
dell’essere umano in
L’importanza dell’artiglio d’aquila
Il Museo della Grotta
Una tale ricchezza non
ha fatto altro che attrarre
sempre più visitatori nel
corso degli anni. A forza
di scoperte, collaborazioni
interdisciplinari e iniziative
di successo come le
Giornate della Preistoria
(giunte quest’anno alla
12° edizione), oggi si
MATTEO ROMANDINI
direttore del Museo,
archeo-zoologo dell'Università
di Bologna e, fino a poco fa,
dell’Università di Ferrara
epoca preistorica: in
un caso si tratta di una
presenza relativamente
recente mentre, nell’altro,
ci si trova dinanzi a
testimonianze ben più
antiche.
La moderna
urbanizzazione tende,
“naturalmente”, a
cancellare le tracce del
passato, ma non nell’area
delle Dolomiti friulane,
che rimangono intatte e
che ancora oggi riescono
a donare dei ritrovamenti
inaspettati.
stima che il Museo della
Grotta accolga circa 7.000
visitatori nel corso dei circa
3-4 mesi di apertura al
pubblico.
A fare da quartier generale
al meraviglioso complesso
di grotte è il Museo della
Grotta, aperto dal 2001.
Il Museo possiede una
Com’è composta la
collezione?
La realtà è piccola,
ma molto ben curata.
L’attuale allestimento
offre i resti paleontologici
e archeologici risultati di
anni di ricerca scientifica
sul campo, una sezione
di fossili e minerali e
reperti che spaziano dal
Paleolitico Medio fino
all’Età del Bronzo
È un museo con tanti
“contributi”?
Si tratta di un museo
privato gestito
dall’Associazione
Culturale Pradis, diretta
Nel 2001, un’attività
di scavo coordinata
dall’Università di Ferrara
ha portato alla luce i
reperti indicativi della
presenza dell’uomo
di Neanderthal tra il
Paleolitico Medio e
Superiore, arrivato per la
raccolta permanente,
organizzata a partire dal
1969. La sua apertura
al pubblico è il risultato
dell’impegno del Comitato
Culturale Pradis e del
Gruppo Speleologico
Pradis.
discendente del Comitato
Culturale. Una delle
prime amministrazioni
che entrò in contatto con
l’Università di Ferrara
fu quella dell’ex sindaco
di Clauzetto, Giuliano
Cescutti, che permise di
dare il via a una sinergia
molto forte tra Comune,
Università, Parco Naturale
delle Dolomiti Friulane,
Associazione Culturale
Lis Aganis Ecomuseo
Regionale delle Dolomiti
Friulane.
Si potrebbe definire una
sorta di museo a cielo
aperto, diffuso su tutto il
territorio.
prima volta in queste zone
tra i 49.000 e i 42.000
anni fa.
Di recente è stato
fatto il ritrovamento
di un artiglio d’aquila
utilizzato per puri scopi
ornamentali, la prova
inconfutabile che l’Homo
neanderthalensis già
attribuiva un significato
simbolico, astratto, agli
oggetti. La scoperta è
stata così importante
che l’articolo che la
descrive è stato pubblicato
sulla prestigiosa rivista
scientifica PLOS ONE.
avvio della
collezione:
1969
Visite:
7.000
VISITATORI
Mesi di apertura/anno
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L’OSSERVATORIO
ASTRONOMICO
DI MONTEREALE
VALCELLINA
A rimirar le stelle
C’è un punto
d’osservazione perfetto per
gli astronomi e gli astrofili
della regione. A Montereale
Valcellina, l’osservatorio
astronomico da molti
anni permette di godere
dell’immensità degli astri.
Si trova sulle alture di
Montereale, su un piccolo
pianoro denominato Sucul
de la volp (letteralmente:
cocuzzolo della volpe) ed
è gestito dall’Associazione
Pordenonese di
Astronomia (APA),
impegnata a far scoprire le
bellezze del cielo.
È grazie a questo impegno
costante dei membri
dell’Associazione che
l’osservatorio è diventato
un importante riferimento
per chi ama guardare
l’immensità dei cieli,
comodamente adagiato su
un piccolo e accogliente
spazio erboso nel Friuli
occidentale.
STEFANO ZANUT
Presidente dell’Associazione
Pordenonese di Astronomia
(APA)
Ci racconta la storia
dell’osservatorio?
È stato costruito tra il
1987 e il 1991, mentre
l’associazione è nata
nel 1983. Il Comune ne
detiene la proprietà, ma
lo cede in comodato d’uso
all’APA.
Perché a Montereale?
Abbiamo scelto
Montereale Valcellina
per le caratteristiche del
luogo: un buon numero
di notti col cielo sereno
e un’ottima visibilità (in
termine tecnico seeing),
anche se oggigiorno la
luminosità artificiale è
purtroppo aumentata:
la pianura pordenonese
sembra quasi una lastra
di luce.
Tuttavia, non c’è da
lamentarsi in confronto ad
altri osservatori regionali.
Chi può visitare
l’osservatorio?
Per contattare l'associazione:
http://www.apaweb.it/
Lavoriamo su due fronti,
quello dell’astrofotografia
e quello della
divulgazione, per questo
motivo l’osservatorio
è aperto al pubblico
un venerdì al mese e
ospitiamo comitive e
classi scolastiche, oppure
andiamo direttamente
nelle scuole.
In parallelo ci dedichiamo
alla fotografia di oggetti
extragalattici, comete
e pianeti. Quest’anno
abbiamo aperto un nuovo
fronte sul tema degli
orologi solari, le meridiane,
e inoltre cureremo un ciclo
di incontri sul tema della
vita extraterrestre con i
ricercatori dell’Università
di Padova che lavorano su
questi argomenti.
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L’eco delle valli
e delle Dolomiti Friulane
L’eco delle valli
e delle Dolomiti Friulane 5