Eco delle Valli e Delle dolomiti Friulane - Agosto 2019

VAL CELLINA
VAL CELLINA
CANDIDATI
PER MISSIONE
residenti ma tanta
manutenzione da fare,
che incide pesantemente
sull’impegno richiesto.
di Manuel Bertin
Dopo le elezioni di maggio, il Comune di
Andreis è stato commissariato perché
nonsi è trovato un candidato disponibile.
Ma questa, più che un’anomalia locale, è la
fotografia di un trend in atto in molte parti
del Paese.
La situazione non
è una peculiarità delle
nostre valli, ma è un
mal comune, diffuso in
tutt’Italia: dal Piemonte
alla Puglia, dalla Sardegna
alle Marche sono molti i
Comuni commissariati per
mancanza di candidature.
E poi, a all'elenco dei
Comuni commissariati
andrebbero aggiunti i
Comuni in cui è stata
presentata un’unica lista,
in cui la corsa elettorale
regolare ha solo nascosto
(poco) le difficoltà nel
trovare candidati.
Il problema ha
ROMERO ALZETTA
(ex-sindaco di Andreis)
Il Comune di Andreis è
stato commissariato per
assenza di candidati.
Come si è arrivati a
questa situazione?
Tempo prima della
conclusione del mio
mandato ho avvisato che
non mi sarei ricandidato.
Purtroppo, nessuno tra gli
andreani si è proposto per
sostituirmi.
Lo capisco, perché è
un impegno gravoso e
richiede molte energie,
ma se vogliamo il bene
del paese è uno sforzo
necessario.
Certo, non trovare
molte cause, fra cui
il più evidente è lo
spopolamento, visto che
molti Comuni presentano
numeri bassi di residenti.
Una criticità che è acuita
dall’età media di una
popolazione che invecchia,
quando invece si avrebbe
bisogno di forze fresche
per lavorare sul futuro.
Sindaco volontario
Chi scende in campo, in
genere, propone una lista
civica attorniandosi di
persone di buona volontà
in cui il colore politico
è meno rilevante della
nemmeno una persona
disponibile…
Il candidato sindaco,
in fondo, è la cosa più
facile da individuare,
ma per lavorare bene si
deve avere una squadra
di persone, ossia coloro
che formeranno il futuro
consiglio comunale.
La difficoltà è trovare molte
persone che si candidino
sapendo di essere
motivate e sicure della loro
scelta, non convinte con
l’insistenza o “per fare un
piacere”: se si parte così
non si dura cinque anni.
È un problema di molti
Comuni
Ho vissuto l’esperienza
del mio Comune, ma è
facile vedere che siamo
di fronte a un problema
generalizzato, che in paesi
con poche persone diventa
solo più evidente.
Anche perché servirebbero
idee nuove, gente giovane
conoscenza personale.
Ma il rapporto umano e il
legame col proprio paese,
evidentemente non bastano.
Scarsi poteri e molte
responsabilità gravano
sulle spalle di un
sindaco, anche lì dove
i residenti sono pochi.
A ciò si aggiunge lo
scarso riconoscimento
economico, perché nei
Comuni al di sotto dei 15
mila abitanti, un sindaco
percepisce poche centinaia
di euro al mese.
A tutto questo, poi, si
aggiungono anche limiti
e conflitti di interesse
nel pieno delle energie,
perché non si può costruire
il futuro solo con gli
anziani.
È vero, bisogna crederci
un po', ma ai giovani dico:
il territorio ha bisogno di
gente che si impegni.
La fusione tra Comuni
potrebbe ridurre questa
criticità?
Io sono favorevole alla
fusione, lavorare assieme
consente di progettare il
futuro, mentre da soli è
impossibile fare piani di
ampio respiro e attuarli.
Il bilancio di un Comune
come Andreis, per
esempio, è di circa
800.000 euro e oltre il
20% è impiegato per far
funzionare la macchina
amministrativa tra
stipendi, utenze e così via:
a mio parere è una quota
eccessiva, perché serve
ad amministrare l’oggi ma
non a impostare il domani
del paese.
che rendono difficile la
convivenza tra la carica
istituzionale e la vita
privata: chi fa l’avvocato
o l’architetto, per esempio,
e accetta il ruolo di
assessore, rischia di essere
sommerso dai conflitti di
interesse, in particolare
nei settori dell’edilizia e
Credo che un’aggregazione,
che potrebbe essere
l’UTI o la fusione
di diversi Comuni o
qualcosa di ancora
diverso, agevolerebbe
le fatiche burocratiche e
garantirebbe la massa
critica per fare azioni di
territorio, sinergie che
vadano oltre il confine del
singolo comune.
In questo modo,
l’amministratore locale
si riapproprierebbe del
ruolo di indirizzo, e fare
il sindaco diventerebbe
più interessante e meno
faticoso.
Certamente, in caso di
aggregazione o unione o
dell’urbanistica e spesso
la soluzione è congelare la
propria attività.
Si tratteggia, dunque, una
situazione poco attraente,
di fatto gravosa e con
elevati rischi che rende
l’impegno pubblico una
missione, quasi un atto di
volontariato.
altra forma, è necessario
che resti forte il legame
con il territorio, per
esempio ipotizzando la
presenza obbligatoria nel
consiglio di prosindaci che
rappresentino ogni singolo
Comune e che siano
presenti fisicamente sul
territorio. Non scordiamoci
che i cittadini delle nostre
zone hanno bisogno del
contatto personale con
l’amministrazione.
Alle prossime elezioni
sarà possibile trovare una
lista di candidati?
Lo si farà, alla fine anche
ad Andreis qualcuno
ELEZIONI
MAGGIO 2019
21
Amministrazioni
1
Candidato
si dedicherà al bene
pubblico. Quello che noto
però è che pochi hanno
compreso la gravità di
quello che è accaduto
e che potenzialmente
potrebbe accadere altrove:
l’assenza di un sindaco e
di un consiglio comunale
riduce la possibilità di
programmare interventi a
sostegno dello sviluppo del
territorio. Solo un organo
eletto democraticamente
può decidere l’indirizzo
e oggi questo ad Andreis
manca, perciò spero
tanto che gli andreani
se ne rendano conto e si
assumano le conseguenti
responsabilità.
UN PROBLEMA
DIFFUSO
ALLE ELEZIONI
DEL MAGGIO 2019,
IN REGIONE 21
AMMINISTRAZIONI
SI SONO
PRESENTATE
CON UN SOLO
SFIDANTE:
ATTIMIS, CAVASSO NUOVO, CAVAZZO
CARNICO, CHIOPRIS, COLLOREDO DI MONTE
ALBANO, CORNO DI ROSAZZO, COSEANO,
DOLEGNA DEL COLLIO, FLAIBANO, GRIMACCO,
MAGNANO IN RIVIERA, MALBORGHETTO,
MARANO LAGUNARE, MOGGIO UDINESE,
MOSSA, PONTEBBA, PULFERO, RAVASCLETTO,
RAVEO, SANTA MARIA LA LONGA E VERZEGNIS.
COMUNI A
ELEZIONI NEL:
2020
ANDREIS
(fine commissariamento)
BARCIS
CLAUT
MONTEREALE
VALCELLINA
TRAVESIO
COMUNI A
ELEZIONI NEL:
2021
CASTELNOVO
DEL FRIULI
ERTO E CASSO
PINZANO AL
TAGLIAMENTO
VAJONT
VIVARO
Abitanti
282
261
1.005
4.517
1.814
Abitanti
913
387
1.567
1.715
1.399
FRANCO BOSIO
(sindaco di Claut)
Il prossimo anno anche
Claut andrà al voto.
Si potrebbe creare lo
stesso problema che si
è verificato ad Andreis
quest’anno?
Spero di no. Io avevo
dato disponibilità per un
mandato, ora abbiamo
davanti a noi ancora
qualche mese e auspico
che qualcuno si voglia
candidare.
Ritiene ci sia scarsa
voglia di partecipare alla
vita pubblica?
No, non lo penso. Secondo
me molti vorrebbero dare
il proprio contributo, ma
per come è strutturato
il sistema odierno è
difficile coniugare la vita
privata con l’impegno
amministrativo.
In passato ho fatto
l’assessore a Trieste
e posso dire che, al di
là del numero degli
abitanti, l’impegno non è
proporzionato: le voci da
affrontare sono le stesse,
ma la struttura di supporto
è molto più esigua.
Inoltre, si amministra
e gestisce un territorio
molto vasto, con pochi
Parlando al futuro
sindaco, quali sono le
difficoltà più evidenti da
considerare?
Chi ha famiglia e un lavoro,
spesso lontano dal luogo di
residenza, non riuscirebbe a
coniugare i due impegni.
Fare il sindaco, in
particolare in un piccolo
paese, richiede di essere
in loco, di essere sempre
presente. E il compenso,
di circa 500 euro, non
permette di mantenere
la famiglia, se si dovesse
lasciare il lavoro.
Per di più, qui a Claut siamo
sotto-organico e fatichiamo
a trovare persone disposte
a coprire i posti vacanti.
Tante piccole criticità che
rendono gravoso l’impegno.
Che soluzioni possono
esserci?
Difficile rispondere. Non
credo che l’unione dei
Comuni possa essere la
soluzione, al di là delle
sinergie tra uffici che già
stiamo praticando.
Piuttosto proverei a
ripensare le strutture
esistenti, come il Parco,
o quelle che erano le
Comunità montane,
interpretandole in modo
nuovo, ossia come delle
strutture pensate per dare
un sostegno amministrativo
ai piccoli Comuni.
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L’eco delle valli
e delle Dolomiti Friulane
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