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Eco delle Valli e Delle dolomiti Friulane - Agosto 2019

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ENDEMISMI<br />

BRULICANTI<br />

STRUTTURE<br />

ABBANDONATE<br />

di Tiziano Fiorenza<br />

L<br />

’umanità fin dagli albori della sua<br />

esistenza ha costruito manufatti edilizi<br />

di varia utilità che spesso poi ha dovuto<br />

abbandonare. E che la natura ha saputo<br />

riutilizzare.<br />

Un week end di scienza<br />

Si sta affermando come uno degli appuntamenti scientifici dell’autunno, il Malnisio Science Festival - il festival friulano dedicato alla scienza<br />

- che quest’anno inaugura la terza edizione, sempre nella splendida cornice della centrale Pitter. Il tema di quest’anno sarà la “creatività nella<br />

scienza”: cambia il tema, ma si mantiene la formula fatta di oltre 30 conferenze gratuite, in parallelo, ogni 45 minuti, per far conoscere ai non<br />

addetti ai lavori le più interessanti novità in medicina, in astrofisica, in psicologia fisiologica, in robotica, in glaciologia, nella comunicazione<br />

della scienza. Si parlerà degli effetti sul cervello <strong>delle</strong> pratiche meditative e contemplative, di come si formano le connessioni nervose ma anche<br />

dell’uso del fumetto per divulgare la scienza.<br />

L’abbandono <strong>delle</strong><br />

zone rurali vede ovunque<br />

la presenza di edifici<br />

abbandonati spesso<br />

in pietra, talvolta in<br />

calcestruzzo. In ogni<br />

caso, se poco frequentati,<br />

rappresentano un rifugio di<br />

prim’ordine.<br />

Così come i muretti di<br />

pietra, che l’uomo ha<br />

realizzato per avere un<br />

terreno erboso più ricco<br />

e utile, costruiti senza<br />

usi di malte o cemento<br />

nel tempo sono rientrati<br />

nell’ecosistema e nel<br />

paesaggio locale: qui si<br />

insediano interessanti<br />

specie di piante, molti<br />

animali, spesso diventando<br />

la casa dei rettili.<br />

Vicini vicini<br />

I vecchi edifici<br />

abbandonati sono<br />

un’attrazione irresistibile<br />

per molte specie di<br />

animali. I rapaci notturni<br />

colonizzano tutte le<br />

vecchie strutture purché<br />

prive di disturbo e fra<br />

questi vanno menzionati<br />

senz’altro la civetta<br />

(Athenae noctua) e il<br />

barbagianni (Tyto alba),<br />

specie quest’ultima,<br />

sempre più rara, anche<br />

se da noi presente ancora<br />

con diverse coppie<br />

soprattutto nell’area<br />

magredile.<br />

Il Barbagianni è il rapace<br />

notturno, più vivacemente<br />

colorato, caratterizzato<br />

da un ventre bianco e un<br />

volto a forma di cuore<br />

in cui spiccano i due<br />

occhi completamente<br />

neri. Non solo uccelli si<br />

trovano nei ruderi<br />

abbandonati,<br />

che sono<br />

molto<br />

frequentati<br />

anche da<br />

diverse specie<br />

di mammiferi<br />

come il ghiro<br />

(Glis glis), il<br />

ratto nero (Rattus<br />

rattus), la faina<br />

(Martes foina) che<br />

notoriamente alleva<br />

i propri piccoli in<br />

questi edifici. La faina,<br />

spessissimo confusa con<br />

l’affine martora (Martes<br />

martes) specie questa<br />

forestale, da sempre<br />

abita vicino all’uomo<br />

tanto che questa<br />

specie è presente dalle<br />

nostre parti appena da<br />

6-8000 anni, cioè proprio<br />

quando i nostri antenati<br />

son giunti in queste terre<br />

provenendo da oriente<br />

e trasformando<br />

pesantemente il<br />

territorio tramite<br />

disboscamenti e<br />

l’agricoltura.<br />

Le strutture militari<br />

Dal termine della guerra<br />

fredda anche molte<br />

strutture militari sono<br />

state dismesse. Spesso<br />

di tratta di bunker,<br />

casermette, ricoveri<br />

scavati nel sottosuolo<br />

freschi e riservati.<br />

Questi ambienti sono la<br />

dimora d’eccellenza per<br />

diverse specie di pipistrelli,<br />

alcune piuttosto rare, che<br />

trovano in queste strutture<br />

dei validi surrogati ai loro<br />

ambienti originari, spesso<br />

disturbati per la presenza<br />

turistica (si pensi alle<br />

grotte turistiche) o da altre<br />

attività umane.<br />

In questo contesto merita<br />

ricordare l’imponente<br />

tempio ossario germanico<br />

di Col Pion, a Pinzano<br />

al Tagliamento. Questa<br />

struttura, che doveva<br />

essere un monumento ai<br />

soldati tedeschi caduti<br />

durante la prima guerra<br />

mondiale, rappresenta<br />

un sito ormai di<br />

fondamentale importanza<br />

per la tutela di una <strong>delle</strong><br />

più importanti colonie (se<br />

non la più importante) di<br />

rinolofo ferro di cavallo<br />

minore (Rinolophus<br />

hipposideros).<br />

Tempio di Col Pion a Pinzano<br />

L’eco <strong>delle</strong> valli<br />

e <strong>delle</strong> Dolomiti <strong>Friulane</strong> 43

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