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ENDEMISMI<br />
BRULICANTI<br />
STRUTTURE<br />
ABBANDONATE<br />
di Tiziano Fiorenza<br />
L<br />
’umanità fin dagli albori della sua<br />
esistenza ha costruito manufatti edilizi<br />
di varia utilità che spesso poi ha dovuto<br />
abbandonare. E che la natura ha saputo<br />
riutilizzare.<br />
Un week end di scienza<br />
Si sta affermando come uno degli appuntamenti scientifici dell’autunno, il Malnisio Science Festival - il festival friulano dedicato alla scienza<br />
- che quest’anno inaugura la terza edizione, sempre nella splendida cornice della centrale Pitter. Il tema di quest’anno sarà la “creatività nella<br />
scienza”: cambia il tema, ma si mantiene la formula fatta di oltre 30 conferenze gratuite, in parallelo, ogni 45 minuti, per far conoscere ai non<br />
addetti ai lavori le più interessanti novità in medicina, in astrofisica, in psicologia fisiologica, in robotica, in glaciologia, nella comunicazione<br />
della scienza. Si parlerà degli effetti sul cervello <strong>delle</strong> pratiche meditative e contemplative, di come si formano le connessioni nervose ma anche<br />
dell’uso del fumetto per divulgare la scienza.<br />
L’abbandono <strong>delle</strong><br />
zone rurali vede ovunque<br />
la presenza di edifici<br />
abbandonati spesso<br />
in pietra, talvolta in<br />
calcestruzzo. In ogni<br />
caso, se poco frequentati,<br />
rappresentano un rifugio di<br />
prim’ordine.<br />
Così come i muretti di<br />
pietra, che l’uomo ha<br />
realizzato per avere un<br />
terreno erboso più ricco<br />
e utile, costruiti senza<br />
usi di malte o cemento<br />
nel tempo sono rientrati<br />
nell’ecosistema e nel<br />
paesaggio locale: qui si<br />
insediano interessanti<br />
specie di piante, molti<br />
animali, spesso diventando<br />
la casa dei rettili.<br />
Vicini vicini<br />
I vecchi edifici<br />
abbandonati sono<br />
un’attrazione irresistibile<br />
per molte specie di<br />
animali. I rapaci notturni<br />
colonizzano tutte le<br />
vecchie strutture purché<br />
prive di disturbo e fra<br />
questi vanno menzionati<br />
senz’altro la civetta<br />
(Athenae noctua) e il<br />
barbagianni (Tyto alba),<br />
specie quest’ultima,<br />
sempre più rara, anche<br />
se da noi presente ancora<br />
con diverse coppie<br />
soprattutto nell’area<br />
magredile.<br />
Il Barbagianni è il rapace<br />
notturno, più vivacemente<br />
colorato, caratterizzato<br />
da un ventre bianco e un<br />
volto a forma di cuore<br />
in cui spiccano i due<br />
occhi completamente<br />
neri. Non solo uccelli si<br />
trovano nei ruderi<br />
abbandonati,<br />
che sono<br />
molto<br />
frequentati<br />
anche da<br />
diverse specie<br />
di mammiferi<br />
come il ghiro<br />
(Glis glis), il<br />
ratto nero (Rattus<br />
rattus), la faina<br />
(Martes foina) che<br />
notoriamente alleva<br />
i propri piccoli in<br />
questi edifici. La faina,<br />
spessissimo confusa con<br />
l’affine martora (Martes<br />
martes) specie questa<br />
forestale, da sempre<br />
abita vicino all’uomo<br />
tanto che questa<br />
specie è presente dalle<br />
nostre parti appena da<br />
6-8000 anni, cioè proprio<br />
quando i nostri antenati<br />
son giunti in queste terre<br />
provenendo da oriente<br />
e trasformando<br />
pesantemente il<br />
territorio tramite<br />
disboscamenti e<br />
l’agricoltura.<br />
Le strutture militari<br />
Dal termine della guerra<br />
fredda anche molte<br />
strutture militari sono<br />
state dismesse. Spesso<br />
di tratta di bunker,<br />
casermette, ricoveri<br />
scavati nel sottosuolo<br />
freschi e riservati.<br />
Questi ambienti sono la<br />
dimora d’eccellenza per<br />
diverse specie di pipistrelli,<br />
alcune piuttosto rare, che<br />
trovano in queste strutture<br />
dei validi surrogati ai loro<br />
ambienti originari, spesso<br />
disturbati per la presenza<br />
turistica (si pensi alle<br />
grotte turistiche) o da altre<br />
attività umane.<br />
In questo contesto merita<br />
ricordare l’imponente<br />
tempio ossario germanico<br />
di Col Pion, a Pinzano<br />
al Tagliamento. Questa<br />
struttura, che doveva<br />
essere un monumento ai<br />
soldati tedeschi caduti<br />
durante la prima guerra<br />
mondiale, rappresenta<br />
un sito ormai di<br />
fondamentale importanza<br />
per la tutela di una <strong>delle</strong><br />
più importanti colonie (se<br />
non la più importante) di<br />
rinolofo ferro di cavallo<br />
minore (Rinolophus<br />
hipposideros).<br />
Tempio di Col Pion a Pinzano<br />
L’eco <strong>delle</strong> valli<br />
e <strong>delle</strong> Dolomiti <strong>Friulane</strong> 43