Eco delle Valli e Delle dolomiti Friulane - Agosto 2019

ILLUSTRI CONCITTADINI
LUIGI DEL BIANCO,
MAESTRO
DELL’ESPRESSIONE
di Caterina di Paolo
Al Luogo del Giulio
agriturismo con camere
AD AGOSTO
APERTO TUTTI I GIORNI A PRANZO E CENA
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Nato nel 1892 su una nave a Le Havre
mentre i genitori tornavano dagli Stati
Uniti all’Italia, Del Bianco ha continuato ad
attraversare l’Oceano e a scolpire per tutta
la vita, finendo per imparare a memoria
ogni curva e ogni dettaglio della sua
creazione più celebre: il volto di Lincoln.
Luigi Del Bianco è
nato in viaggio, ma le sue
radici sono ben piantate a
Meduno, dove è cresciuto
passando l’infanzia nel
negozio di falegnameria
del padre Vincenzo.
Quest’ultimo, un uomo
attento, capì subito che
quella del figlio non
era semplice curiosità
ma una vera abilità da
valorizzare: il bambino
era bravo a maneggiare
e intagliare il legno e
appena compì tredici
anni, decise di mandarlo
in Austria a bottega da
uno scultore. Rientrò
in Italia dopo tre anni,
questa volta a Venezia per
continuare il praticantato
fintanto che, nel 1910, a
diciott’anni, Luigi tornò là
dove il caso l’aveva fatto
nascere, in Francia, a Le
Havre. In realtà, quello
francese fu un transito
più che di una méta:
destinazione America.
La Prima guerra mondiale
incombe e Luigi del
Bianco rientra in Italia
dagli Stati Uniti per
arruolarsi volontario.
Terminato il conflitto
non è ancora il momento
di stabilirsi, il richiamo
d’America si fa sempre
più forte e nel 1920
riattraversa l’Atlantico per
trasferirsi a Port Chester,
La storia di Luigi Del
Bianco, il friulano che
rendeva viva la pietra,
ha finalmente avuto
il suo riconoscimento:
dopo venticinque
anni di insistenze,
il nipote Lou ha
svelato la targa
commemorativa
dedicata a Del Bianco
sotto alle sculture del
monte Rushmore
LOU DEL BIANCO,
Fuori dall'ombra del Rushmore:
La storia di Luigi Del Bianco – La riscoperta
di uno scultore friulano sulla Montagna dei
Presidenti,
Keep Point – Niche Content Press, 2019
Sito: www.luigimountrushmore.com
dove conobbe sua moglie
Nicoletta Cardarelli e un
curioso scultore di origini
danesi.
L’incontro con
Borglum
Fu il cognato Alfonso
Scafa a presentare Luigi
a Gutzon Borglum, dando
inizio al grande sodalizio
che legherà lo scultore
allo “scalpellino” friulano.
Nel 1920 “Bianco”, come
lo chiamava Borglum,
assiste lo scultore
americano nei lavori
per la Stone Mountain
in Georgia e per il Wars
of America Memorial di
Newark. Luigi, un uomo
alto e dai lineamenti
elegantissimi, venne
anche usato come
modello da Borglum per
venti delle figure scolpite
a Newark.
Era solo il preludio di
un’impresa ben più
memorabile, che iniziò
tredici anni dopo:
scolpire i volti di George
Washington, Thomas
Jefferson, Theodore
Roosevelt e Abraham
Lincoln a colpi di
martello pneumatico
lungo le pareti del Monte
Rushmore. Un’immensa
opera celebrativa ideata
per festeggiare i primi
centocinquant’anni di
storia americana a cui
lavorarono quattrocento
persone.
Del Bianco aveva la
responsabilità di formare
quattrocento uomini – in
gran parte ex minatori
– avvicinandoli a uno
sguardo da scultore. Ma
oltre a essere un capo
cantiere, il compito di
Luigi prevedeva anche
interventi molto delicati,
da vero e proprio scultore:
era lui che doveva
rifinire le espressioni
sui volti scolpiti dei
quattro presidenti ritratti,
Washington, Jefferson,
Roosevelt e Lincoln. In
particolare, quest’ultimo
volto fu il più caro e
lavorato da “Bianco".
“Potevo vedere il mio
lavoro solo da vicino, ma
sapevo che l’occhio di
Lincoln doveva sembrare
giusto a miglia di
distanza”, ricordava Del
Bianco.
È sempre Borglum, a
raccontare che chiese
proprio a “Bianco” di
svolgere un altro compito
complesso: aggiustare
una crepa nel labbro di
Jefferson, che Del Bianco
riempì con un blocco di
Luigi Del Bianco
(1892-1969)
granito operando con
una delicatezza tale che
l’aggiustamento è quasi
invisibile anche da vicino.
La guerra, l’oblio, la
riscoperta
Nel 1941 Borglum,
muore, la Seconda
guerra mondiale rende
la situazione difficile e
il progetto di concludere
l’opera scolpendo anche
i torsi dei presidenti fu
abbandonato. Luigi Del
Bianco non lavorerà più
a grandi sculture come
il monte Rushmore, ma
aprirà il suo negozio a
Port Chester, incidendo
circa cinquecento lapidi
usando il marmo del
Vermont.
Nel 1966, in un’intervista
con lo Herald Statesman,
Luigi Del Bianco
commentò: “Rifarei tutto,
pur sapendo quanto è
stato faticoso. Scolpirei il
Monte Rushmore anche
gratis, se necessario: è
stato un grandissimo
privilegio, per me.”
Il "Mount Rushmore
National Memorial" venne
inaugurato il 31 ottobre
1941. Oggi è visitato ogni
anno quasi da tre milioni
di persone.
L’eco delle valli
e delle Dolomiti Friulane 29