Industria fusorria_3 2015
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Assemblea <strong>2015</strong><br />
A seguire Franco Vicentini,<br />
Presidente del Consorzio Assofond<br />
Energia, che ha subito<br />
rivolto il proprio intervento<br />
ai temi di stretta attualità<br />
come il recente rinnovo del<br />
servizio di interrompibilità, sul<br />
quale Assofond non ha mancato<br />
di presidiare i “tavoli decisionali”,<br />
pur ridotto in termini<br />
di valore per il risultato che<br />
emerso dalle aste di assegnazione.<br />
Relativamente al noto<br />
“art.39” (esenzione oneri di<br />
sistema per imprese energivore)<br />
già da tempo si discute sulla<br />
possibilità che il Governo<br />
cambi i criteri di definizione<br />
dei benefici entro la fine del<br />
<strong>2015</strong>, nonché delle modalità di<br />
accesso ai benefici stessi: all’interno<br />
di Confindustria, si fa<br />
notare, esistono interessi molto<br />
diversificati e ciò rende poco<br />
incisiva l’azione di pressione<br />
sul Ministero dello Sviluppo<br />
Economico, l’ente preposto<br />
alla regolazione.<br />
Vicentini ha concluso sottolineando<br />
come l’attività del<br />
Consorzio sia riuscita, nel<br />
2014, a minimizzare l’impatto<br />
degli aumenti degli oneri sui<br />
costi dell’energia grazie alle<br />
modalità di acquisto sul mercato<br />
elettrico.<br />
parla del +2,7% sulla produzione<br />
totale, di cui il +1,5% è l’incremento<br />
del tonnellaggio<br />
prodotto dalle fonderie ferrose,<br />
mentre il +4,3% è la crescita<br />
delle tonnellate di getti di<br />
metalli non ferrosi. Anche il<br />
fatturato ha chiuso nel 2014<br />
con un analogo risultato:<br />
+4,3% a livello generale, +2,6%<br />
per il comparto dei ferrosi e<br />
+5,3% per quello dei non ferrosi.<br />
Nel contesto internazionale,<br />
L’Italia si conferma anche<br />
nel 2014 il secondo Paese produttore<br />
di getti in Europa, dietro<br />
alla Germania, ed al nono<br />
posto nella classifica mondiale<br />
dei Top 10, dopo la Corea e<br />
prima della Francia.<br />
Per quanto riguarda i dati sui<br />
mercati di destinazione, a trainare<br />
le vendite è il comparto<br />
dell’automotive, sia per i getti<br />
ferrosi che non ferrosi, mentre<br />
la meccanica ha invertito il<br />
trend, volgendo al negativo.<br />
Molta attenzione si è posta<br />
sulle esportazioni da parte del<br />
Presidente Ariotti perché sono<br />
state la via di fuga dalla crisi,<br />
in questi anni appena trascorsi:<br />
sia il peso delle stesse<br />
sui volumi sia sui fatturati presentano<br />
dal 1990 ad oggi dei<br />
significativi aumenti, senza calcolare<br />
quelli dell’indotto, ovvero<br />
delle esportazioni indirette<br />
di tutti quei prodotti di cui i<br />
getti di fonderia sono parte integrante.<br />
Si è passati da un’incidenza,<br />
in termini di volume,<br />
del 9% delle esportazioni sul<br />
totale prodotto nel 1990, al<br />
34% del 2014 e, in termini di<br />
fatturato, il passaggio è stato<br />
dal 18% al 53%.<br />
Dai dati sul primo trimestre<br />
dell’Istat, commentati in assemblea,<br />
non arriva un segnale<br />
molto incoraggiante per l’inizio<br />
del <strong>2015</strong>, seppure l’incremento<br />
tendenziale del settore<br />
sia in crescita del +1%. In particolare<br />
si parla delle variazioni<br />
tendenziali sulla produzione<br />
di getti in ghisa ed in acciaio,<br />
rispettivamente del -6% e del -<br />
12%; diverso è il discorso per<br />
le aziende che producono getti<br />
non ferrosi, tutti in territorio<br />
positivo. Per l’alluminio e il<br />
magnesio si registra un +8%,<br />
mentre per gli altri, come lo<br />
zinco, la variazione è del +2%.<br />
Sul tema dell’internazionalizzazione,<br />
la parola è passata a<br />
Roberto Dalla Bona, Vice<br />
Presidente di Assofond, che si<br />
è soffermato sulle iniziative<br />
promosse da Assofond ed in<br />
particolare sul viaggio in<br />
Giappone e Corea, appena<br />
conclusosi, che rientra nelle<br />
cosiddette missioni di Assofond<br />
all’estero.<br />
Secondo Dalla Bona è molto<br />
importante promuovere questi<br />
viaggi per comprendere<br />
meglio come l’Italia del settore<br />
si ponga nel mondo globalizzato<br />
e per rendersi conto di<br />
quali siano gli effettivi gap con<br />
l’estero: in realtà, anche il viaggio<br />
di quest’anno nell’Estremo<br />
Oriente ha fatto emergere,<br />
non senza una certa soddisfazione,<br />
come la tecnologia dei<br />
fornitori di impianti italiani sia<br />
presente anche nei mercati più<br />
evoluti, oltre alla conferma<br />
dell’alto livello delle fonderie<br />
italiane.<br />
La visita in Toyota o in Hyundai,<br />
eccellenze riconosciute in<br />
tutto il mondo, ha dato l’opportunità<br />
ai fonditori in viaggio<br />
di conoscere siti produttivi<br />
con elevati standard in termini<br />
di regole ambientali e di sicurezza<br />
che, pur tuttavia, non si<br />
pongono in maniera così distante<br />
da quelli comunemente<br />
seguiti nelle aziende italiane.<br />
I colleghi giapponesi, si è commentato<br />
fra una foto e l’altra,<br />
hanno dovuto reagire ad un<br />
aumento rapido dei costi<br />
energetici, si parla di un rad-<br />
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<strong>Industria</strong> Fusoria 3/<strong>2015</strong>