Industria fusorria_3 2015
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Assemblea <strong>2015</strong><br />
Le variabili da monitorare ai fini<br />
di un’analisi previsionale dei<br />
mercati sono aumentate complicando<br />
ulteriormente la formulazione<br />
di proiezioni e rendendo<br />
molto incerto l’esito.<br />
Il relatore ha sempre dichiarato<br />
ed in questa sede ulteriormente<br />
ribadito, la propria avversione<br />
all’attività di previsione, preferendo<br />
un approccio metodologico<br />
improntato alla conoscenza,<br />
comprensione e monitoraggio<br />
delle chiavi di lettura<br />
del contesto globale.<br />
Paolo Kauffmann, fondatore di FARO – The International Commodities Club.<br />
del settembre 2008. La teoria<br />
classica ha spiegato il relatore,<br />
assegna un forte legame tra la<br />
crescita economica ed i prezzi<br />
delle commodity. Ed in effetti fino<br />
all’autunno del 2008 il paradigma<br />
classico (più crescita<br />
economica, più utilizzo delle<br />
materie prime, prezzi più alti)<br />
veniva rispettato. Tra il 2002 ed<br />
il 2008 ad una crescita mondiale<br />
del +4% corrispondevano incrementi<br />
dei prezzi delle commodity<br />
anche superiori al<br />
+200%. Dopo il crack Lehman<br />
Brothers la correlazione positiva<br />
tra il PIL e l’indice CRB (paniere<br />
che raggruppa le principali<br />
materie prime quotate sul<br />
mercato americano) è venuta<br />
meno. Le continue immissioni<br />
di liquidità hanno in parte stimolato<br />
la ripresa della crescita<br />
mondiale che ha recuperato un<br />
ritmo intorno al +3%, mentre i<br />
prezzi delle commodity hanno<br />
continuato ad accusare correzioni<br />
al ribasso fino ad un -40%,<br />
contraddicendo così il paradigma<br />
al quale eravamo abituati<br />
dalla teoria classica e sminuendo<br />
la validità dei modelli di riferimento<br />
che si fondavano su<br />
concetti quali: l’efficienza dei<br />
mercati, la simmetria informativa,<br />
la capacità dei prezzi di<br />
scontare le informazioni con<br />
relativo adeguamento. Quindi,<br />
dopo il collasso del 2008, i<br />
mercati delle materie hanno<br />
mostrato di disattendere ampiamente<br />
il criterio di efficienza<br />
e mostrarsi più sensibili alla liquidità<br />
del sistema, al cosiddetto<br />
QE; al comportamento dei<br />
fondi ed alle relazioni intermarket.<br />
Negli ultimi anni, la grande<br />
massa di liquidità immessa nel<br />
sistema, la domanda e l’offerta<br />
del mercato finanziario così come<br />
il comportamento dei fondi<br />
di investimento, hanno influenzato<br />
pesantemente l’evoluzione<br />
delle commodity.<br />
Dal 1984 al 2002 il numero di<br />
sottoscrizioni-riscatti e switch<br />
di fondi comuni azionari negli<br />
Usa ha dimostrato che l’investitore<br />
medio americano ha ottenuto<br />
rendimenti annui di molto<br />
inferiori rispetto alla generalità<br />
del mercato. Dal 1984 al 2002<br />
l’indice S&P 500 è cresciuto del<br />
793%, il 12,2% su base annua,<br />
mentre il rendimento del fondista<br />
medio è stato solo del<br />
62,2% ossia il 2,6% su base annua.<br />
Se ne deduce quindi che il<br />
rendimento dell’investimento<br />
dipende molto più dal comportamento<br />
dell’investitore che<br />
dall’andamento dei mercati.<br />
“Ciò che farà vincere la sfida -<br />
ha sostenuto Kauffmann non è<br />
tanto azzeccare le previsioni,<br />
piuttosto il nostro atteggiamento<br />
verso il mercato ed i<br />
movimenti delle commodity.<br />
Uno strumento molto utile ad<br />
esempio è l’analisi delle relazioni<br />
intermarket, così come l’osservazione<br />
dell’andamento della<br />
Borsa azionaria americana rispetto<br />
all’indice CRB. Fino agli<br />
anni 2000 l’evoluzione delle<br />
commodity era completamente<br />
asincrono rispetto alla Borsa.<br />
Nell’ultimo decennio, al<br />
contrario il trend della Borsa<br />
spiega in parte quello delle materie<br />
prime siano esse ferrose<br />
o non ferrose.<br />
Il relatore ha tracciato ai presenti<br />
una breve scaletta sui<br />
comportamenti che, a suo avviso,<br />
sarebbe opportuno tenere<br />
in uno scenario nel quale i<br />
prezzi sono influenzati da fattori<br />
diversi nel tempo.<br />
• Investire energia su ciò che<br />
possiamo controllare. Più che<br />
azzeccare le previsioni possiamo<br />
modificare i comportamenti<br />
rischiosi;<br />
• misurare l’impatto di una variazione<br />
di una valuta o materia<br />
prima sull’EBITA;<br />
• considerare la volatilità come<br />
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<strong>Industria</strong> Fusoria 3/<strong>2015</strong>