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La Freccia Febbraio 2020

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«<br />

Io non ho fatto niente di particolare,<br />

solo ampliare un’idea e dare<br />

un senso di solidità forte pur nella<br />

diversità, che è sempre esistita tra<br />

me e il mio padre adottivo, che anche<br />

chiamavo Maestro: un genio assoluto<br />

davanti a cui chinare la testa. Oggi la<br />

Fondazione Franco Zeffirelli Onlus è<br />

carburante dialettico per intellettuali,<br />

studiosi e gente dello spettacolo».<br />

Pippo Zeffirelli, presidente della Fon-<br />

Pippo Zeffifirelli<br />

<strong>La</strong> sala dedicata all’Inferno dantesco<br />

dazione fiorentina intitolata al grande<br />

Franco, ha ereditato la responsabilità<br />

e l’organizzazione dell’ultimo sogno<br />

del Maestro: poter trasmettere la sua<br />

arte ai giovani. È un uomo bello, con<br />

gli occhi limpidi, leggermente tristi,<br />

un signore d’altri tempi con una galanteria<br />

umile, innata e non scontata.<br />

<strong>La</strong> sua avventura nel cinema lo ha<br />

unito alle visioni artistiche del genio<br />

paterno. Regista a sua volta, scelto<br />

da Francis Ford Coppola come aiuto<br />

per un film mitico come Cotton Club<br />

e poi da James Ivory per Camera con<br />

vista, Pippo Zeffirelli è un riferimento<br />

per la capacità tecnica, il gusto, il<br />

saper vedere di chi oggi fa cinema.<br />

Che non abbia «fatto niente» è una<br />

sua opinione: in realtà, basta varcare<br />

la Fondazione fiorentina, per rendersi<br />

conto del lavoro enorme e di qualità<br />

che qualunque anima, anche pigra e<br />

sprecona, non potrebbe che ammirare.<br />

Un luogo amato soprattutto dagli<br />

studenti, e non è il solo record che<br />

possa vantare.<br />

Qual è la prima cosa che le viene in<br />

mente pensando al Maestro?<br />

Che la vita non è che un continuo<br />

passaggio di esperienze, da una generazione<br />

all’altra: prima imparare,<br />

poi insegnare a chi viene dopo di noi.<br />

Così mi diceva, così viveva. Oltre alla<br />

sua fama e alla sua genialità indiscussa,<br />

con il suo essere anche sempre<br />

un po’ bambino riusciva a creare<br />

infinite manifestazioni della bellezza:<br />

per questo era osannato nel mondo<br />

e amato.<br />

Pippo, lei che gli è stato vicino per 50<br />

anni, cosa può dire di aver imparato<br />

da lui?<br />

Tantissime cose: la mia vita è stata<br />

un continuo insegnamento. E sono<br />

stato fortunato e privilegiato, perché<br />

Franco Zeffirelli mi ha insegnato anche<br />

il gusto che oggi non si sa quasi<br />

più dove sia. E anche la tolleranza,<br />

perché la diversità di vedute non è,<br />

né deve essere mai, qualcosa di separatista,<br />

anzi.<br />

Firenze si è arricchita di un percorso<br />

museale unico al mondo, che racconta<br />

70 anni di vita di un’artista.<br />

È dedicato alle arti dello spettacolo<br />

per capire come un professionista<br />

serio possa anche oggi affrontare il<br />

proprio lavoro. Non in maniera superficiale,<br />

ma in un modo completo<br />

e totale, attraverso la cura dei dettagli<br />

che fanno capo a chi ha creato un<br />

soggetto. Io sono contro quelli che<br />

traggono vantaggio dall’ignoranza,<br />

dalla solitudine dei social, dall’isolamento.<br />

Il nostro museo è contro il<br />

formarsi di un nucleo di resistenza<br />

alla disperazione culturale e alla precarietà,<br />

e i giovani lo hanno capito.<br />

Chi visita la Fondazione dedicata al<br />

Maestro?<br />

Gente che si incontra per parlare,<br />

ascoltare, pensare insieme, condividere<br />

un’idea non solo estetica ma etica.<br />

E quando ci vengono a trovare studen-<br />

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