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UN TRENO DI LIBRI<br />
Un assaggio di lettura<br />
BRANI TRATTI DA CAMBIARE L’ACQUA AI FIORI<br />
I<br />
miei vicini non temono niente. I primi mesi della nostra convivenza a<br />
Non hanno preoccupazioni, non Charleville-Mezières ho scritto all’interno<br />
di ogni giorno “AMORE FOLLE” a<br />
si innamorano, non si mangiano le<br />
unghie, non credono al caso, non fanno<br />
promesse né rumore, non hanno cembre 1985. <strong>La</strong> mia ombra era sem-<br />
pennarello rosso. Questo fino al 31 di-<br />
l’assistenza sanitaria, non piangono, pre in quella di Philippe Toussaint,<br />
non cercano le chiavi né gli occhiali tranne quando andavo al lavoro. Mi risucchiava,<br />
mi beveva, mi avviluppava.<br />
né il telecomando né i figli né la felicità.<br />
Era di una sensualità pazzesca. Mi si<br />
Non leggono, non pagano tasse, non squagliava in bocca come caramello,<br />
fanno diete, non hanno preferenze, come zucchero filato. Ero perennemente<br />
in festa. Se ripenso a quel pe-<br />
non cambiano idea, non si rifanno il<br />
letto, non fumano, non stilano liste, riodo mi vedo come al luna park.<br />
non contano fino a dieci prima di parlare,<br />
non si fanno sostituire.<br />
la bocca, i baci. Non si smarriva mai.<br />
Sapeva sempre dove mettere le mani,<br />
Non sono leccaculo né ambiziosi, Aveva una carta stradale del mio corpo,<br />
itinerari che conosceva a memoria<br />
rancorosi, carini, meschini, generosi,<br />
gelosi, trascurati, puliti, sublimi, divertenti,<br />
drogati, spilorci, sorridenti, furbi, stenza. [...]<br />
e di cui io ignoravo addirittura l’esi-<br />
violenti, innamorati, brontoloni, ipocriti,<br />
dolci, duri, molli, cattivi, bugiardi, tro. Diceva sempre: «[...] non avevo mai<br />
Vivevamo l’una nelle vampate dell’al-<br />
ladri, giocatori d’azzardo, coraggiosi, provato niente di simile! Sei una strega,<br />
sono sicuro che sei una strega!».<br />
fannulloni, credenti, viziosi, ottimisti. I<br />
miei vicini sono morti.<br />
Credo che mi facesse le corna già<br />
L’unica differenza che c’è fra loro è il dal primo anno. Credo che mi abbia<br />
legno della bara: quercia, pino o mogano.<br />
voltavo le spalle si fiondasse su qual-<br />
sempre tradito e mentito, che appena<br />
[...]<br />
cun’altra.<br />
Philippe Toussaint era come quei<br />
cigni che sono maestosi in acqua e<br />
traballano quando camminano sulla<br />
terra. Trasformava il nostro letto nel<br />
paradiso, era aggraziato e sensuale in<br />
amore, ma appena si alzava, appena<br />
si metteva in verticale abbandonando<br />
l’orizzontalità del nostro amore, perdeva<br />
parecchi punti. Era incapace di<br />
qualsiasi conversazione, gli interessavano<br />
solo la motocicletta e i videogiochi.<br />
Non voleva più che facessi la<br />
barista al Tibourin, era troppo geloso<br />
degli uomini che mi avvicinavano.<br />
Sono stata costretta a dare le dimissioni<br />
subito dopo essermi messa con<br />
lui. Avevo trovato lavoro come cameriera<br />
in una trattoria, attaccavo alle<br />
dieci, quando si cominciava a preparare<br />
per il pranzo, e staccavo alle sei<br />
del pomeriggio.<br />
<strong>La</strong> mattina, quando uscivo di casa,<br />
Philippe Toussaint dormiva ancora. Mi<br />
costava tantissimo lasciare il nostro<br />
confortevole nido e affrontare il freddo<br />
della strada. Diceva che durante il<br />
giorno andava in giro con la moto. <strong>La</strong><br />
sera, tornando, lo trovavo sbracato<br />
Anouk Aimé e Jean-Louis Trintignant durante le riprese del film Un uomo, una donna oggi di Claude Lelouch (titolo originale<br />
Un homme et une femme, 20 ans déjà, 1986, Francia)<br />
© Bertrand LAFORET/Gamma-Rapho via Getty Images<br />
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