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Fitainforma - febbraio 2020

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collaborazione con FITA aiuterà<br />

certamente a portare un intrattenimento<br />

che vogliamo sia sì<br />

piacevole e in grado di regalare<br />

un momento di leggerezza ma<br />

anche, come fa sempre il teatro,<br />

che lasci dentro allo spettatore<br />

qualcosa per renderlo<br />

migliore: un pensiero critico,<br />

una riflessione, qualche parola<br />

sullo spettacolo scambiata con<br />

i compagni sono tutti risultati<br />

importanti.<br />

Applausi nazionali<br />

COMPAGNIE<br />

per due formazioni<br />

Nella scelta dei titoli, quali<br />

altri elementi state considerando<br />

con FITA Rovigo?<br />

Il target di riferimento, naturalmente.<br />

I nostri detenuti sono<br />

per il 75 per cento extracomunitari,<br />

certamente integrati<br />

e talvolta di seconda generazione;<br />

conoscono l’italiano e<br />

magari vivono nel territorio<br />

da parecchio tempo... ma<br />

ci rivolgiamo comunque a<br />

culture diverse e con un livello<br />

di scolarizzazione in generale<br />

piuttosto basso, per cui è importante<br />

proporre spettacoli<br />

che possano essere compresi<br />

con una certa facilità.<br />

La partecipazione dei detenuti<br />

come è gestita?<br />

È su base volontaria. Si tratta di<br />

proposte che l’amministrazione<br />

fa, ma poi sta al detenuto<br />

decidere a quali partecipare.<br />

L’adesione dipende molto da<br />

quello che si riesce a veicolare:<br />

lo spettacolo, come ogni<br />

attività, va presentato, spiegato,<br />

riempito di contenuto e<br />

reso interessante. Di questa<br />

comunicazione si occupano gli<br />

educatori, perché appartiene<br />

all’area pedagogica, come il<br />

lavoro e la scuola. Certamente<br />

veicolare con efficacia una proposta<br />

teatrale non è mai semplice,<br />

perché si pensa subito<br />

ad un’attività più impegnativa,<br />

piena di contenuti... come nella<br />

società civile, d’altra parte.<br />

Il primo spettacolo si svolgerà<br />

venerdì 27 marzo, Giornata<br />

Mondiale del Teatro, ma<br />

anche del Teatro in Carcere.<br />

Una coincidenza voluta?<br />

Sì, per noi è importante essere<br />

presenti, nel nostro piccolo,<br />

insieme a tanti altri istituti,<br />

alcuni dei quali sono addirittura<br />

realtà teatrali d’avanguardia.<br />

Un progetto per l’attività nel<br />

nostro istituto? Ci auguriamo di<br />

riuscire a dare una configurazione<br />

più teatrale a quella che<br />

attualmente è solo una grande<br />

sala con un palco, perché per<br />

lo spettatore è importante calarsi<br />

in quella scatola nera nella<br />

quale perdersi per entrare in<br />

un altro tempo e in un altro<br />

luogo. Speriamo di farcela già<br />

nel corso di quest’anno.<br />

C’è anche una compagnia veneta<br />

fra le cinque vincitrici<br />

del Premio Fitalia, il concorso<br />

promosso dalla Federazione<br />

Italiana Teatro Amatori (FITA)<br />

che, giunto alla sua 32ª edizione,<br />

si trasforma quest’anno in<br />

una rassegna dal vivo a tutti gli<br />

effetti: la compagnia Soggetti<br />

Smarriti di Treviso è infatti<br />

salita sul gradino più alto nella<br />

categoria Tragedia, convincendo<br />

la giuria con il suo Tramonto,<br />

di Renato Simoni, per la regia<br />

di Franco De Maestri. Una bella<br />

soddisfazione per la formazione<br />

della Marca, che lo scorso<br />

anno aveva già vinto, tra l’altro,<br />

il Festival nazionale Maschera<br />

d’Oro, kermesse promossa da<br />

FITA Veneto, la cui 32ª edizione<br />

è al via dall’8 <strong>febbraio</strong> al San<br />

Marco di Vicenza.<br />

Le altre formazioni premiate<br />

dal Fitalia sono: l’associazione<br />

CarMa di Reggio Calabria per<br />

1861 La brutale verità (vincitrice<br />

per la categoria Teatro di narrazione);<br />

la compagnia Quanta<br />

brava gente di Taranto, per la<br />

commedia Una volta nella vita<br />

di Gianni Clementi, per la regia<br />

di Carlo Dilonardo (categoria<br />

Comico/Brillante); 70cento di<br />

Bari per Il giorno della tartaruga<br />

di Garinei e Giovannini (categoria<br />

Commedia musicale/<br />

Musical); e il Nuovo Teatro<br />

Stabile Mascalucia di Catania<br />

per Cyrano di Edmond Rostand<br />

(categoria Classico). Grazie alla<br />

vittoria, la compagnia Soggetti<br />

Smarriti parteciperà alla rassegna<br />

dal vivo che, per la prima<br />

volta nella lunga storia del premio<br />

nazionale, ne presenterà al<br />

pubblico i vincitori. A ospitare la<br />

cinquina sarà la Campania, tra<br />

marzo e maggio, coinvolgendo<br />

i Comuni di Pompei, Torre Annunziata,<br />

Ercolano, Boscoreale<br />

e San Vitaliano, con il patrocinio<br />

della Città Metropolitana di Napoli.<br />

Per FITA si tratta di un gradito<br />

ritorno nella regione, dopo<br />

il successo della prima edizione<br />

live di un altro suo storico concorso:<br />

il Gran Premio del Teatro<br />

Amatoriale, che nella primavera<br />

del 2019 si era mosso nel triangolo<br />

archeologico di Napoli, fra<br />

Soggetti Smarriti in una scena di Tramonto, Premio Fitalia<br />

Pompei, Torre Annunziata ed<br />

Ercolano.<br />

In quell’occasione, FITA Veneto<br />

era stata rappresentata dalla<br />

compagnia padovana Teatro<br />

del Corvo (con Tre sull’altalena<br />

di Luigi Lunari), in quanto vincitrice<br />

del Gran Premio regionale<br />

abbinato al concorso nazionale;<br />

nell’edizione attualmente<br />

in corso a Lamezia Terme, in<br />

Calabria, la stessa “responsabilità”<br />

è toccata alla compagnia<br />

La Moscheta, di Colognola ai<br />

Colli (Verona), che con Ben Hur<br />

di Gianni Clementi si è esibita al<br />

Teatro Grandinetti il 28 dicembre<br />

scorso. Il nome dei vincitori<br />

del Gran Premio si conoscerà il<br />

29 marzo.<br />

Selfie dietro le quinte del Teatro Grandinetti di Lamezia Terme<br />

per La Moscheta, portabandiera di Fita Veneto al Gran Premio<br />

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