MAP - Magazine Alumni Politecnico di Milano #0
Il Magazine dei Designer, Architetti, Ingegneri del Politecnico di Milano - Numero 0 - Autunno
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e gli architetti italiani che ho incontrato
lì vivono situazioni professionali
in Italia impensabili, in
meglio. Si lavora molto, certo, ma
le responsabilità arrivano subito, le
possibilità di crescita sono frequenti,
si può lavorare su progetti che in
Italia sono fantascienza. Ma la Cina
può anche essere un buco nero:
c’è chi voleva stare sei mesi, ha
finito per viverci dieci anni. Inoltre
cambiare vita, amici, essere degli
stranieri in un luogo dove nessuno
parla la tua lingua può non essere
la scelta migliore per tutti”. Ma
può anche essere la scelta giusta:
guardare oltre l’Italia, fare un’esperienza
internazionale, può aprire
porte che neanche si immaginava
esistessero.
È proprio così che è andata per Lucia
e per spoon.CITY, la piattaforma
online per far incontrare architetto
e committente la cui idea nacque
quando si trovava grazie a una borsa
di studio a sviluppare un’altra
start up in California nel 2015. “Sì,
l’idea di spoon.CITY è nata a San
Francisco: stare lì in quel periodo è
stato come fare un salto nel futuro
di cinque anni”. Un dna internazionale
che è la forza di un progetto
che ha l’ambizione di cambiare la
vita alle decine di migliaia di professionisti
dell’architettura che
ogni anno arrancano in una professione
sempre più affollata.
“Quello che mi è rimasto dell’esperienza
in California? Tutti pensano
a come esserti utili, a come darti
una mano, anche chi è in alto, ai
vertici delle aziende: magari impiegano
un mese a trovare uno slot
per parlarti, ma poi sono disponibilissimi.
Uno dei difetti? Strano ma
vero: la burocrazia”.
Tornata in Italia nel giugno del 2015
Lucia Rampanti coinvolge Caterina
Pilar Palumbo, anche lei Alumna
Polimi, conosciuta anni prima a un
master in museografia e pochi mesi
dopo vincono il Premio Raffaele Sirica
per startup e giovani professionisti
indetto dal CNAPPC. spoon.
CITY oggi vanta una community di
circa 600 iscritti “Una cifra che abbiamo
raggiunto con pochissimi investimenti
nel marketing” precisa,
una cifra destinata a crescere. Magari
guardando a Oriente.
Ma come funziona all’atto pratico
spoon.CITY? È un sito in cui gli
architetti si possono iscrivere e i
committenti posso inviarci delle
richieste per servizi di architettura.
Se decidiamo di registrarci come
architetti veniamo profilati in base
alle nostre specialità, se invece abbiamo
bisogno dei servizi di un architetto,
ci viene chiesto di descrivere
il tipo di lavoro che vogliamo
commissionare e quali siano i requisiti
del professionista che dovrà
svolgerlo. A quel punto il sistema
offre una serie di scelte al committente,
e se domanda, offerta, e soprattutto
preventivo si incontrano,
si parte. E spoon.CITY ha fatto il suo
dovere.
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MAP Magazine Alumni Polimi
“In California tutti
pensano a come
esserti utili, a come
darti una mano, anche
chi è in alto, ai vertici
delle aziende. Uno dei
difetti? La burocrazia”