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MAP - Magazine Alumni Politecnico di Milano #0

Il Magazine dei Designer, Architetti, Ingegneri del Politecnico di Milano - Numero 0 - Autunno

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“È un’idea nata

seguendo

un’ispirazione

romantica,

forse anche naïf.

D’altronde tutti, a

un certo punto della

nostra vita, ci siamo

trovati davanti al

mare, di notte, con

un cielo stellato”

per l’ammodernamento degli

zoo – sarà un passaggio solo

successivo. Piero Lissoni spiega:

“C’è ancora molto lavoro

da fare. Questo concorso era

composto da tre moduli differenti:

il primo ci ha selezionato,

il secondo ci ha permesso il

primo approccio progettuale,

così alle semifinali siamo arrivati

in 190. Ne vengono scelti

dodici, poi uno. La partita vera

si gioca in questi mesi. Per ora

dobbiamo aspettare che termini

il crowdfunding che ha

lanciato la città di New York:

dovranno prima trovare dieci

grandi donatori, poi ci sarà

una raccolta fondi più aperta”.

Nel frattempo stanno stimando

quanto tempo – e quanti soldi

– costerà deviare il corso dello

Hudson. Il fiume sarà il motore

dell’acquario: “Tutto l’edificio è

stato pensato a consumo zero.

Abbiamo lavorato con un impianto

tecnologico che permette

alle correnti dello Hudson

di generare energia attraverso

delle micro centrali elettriche”,

dice Lissoni.

Un’altra innovazione del progetto

dell’Aquarium riguarda

ciò che dall’acqua, fisicamente,

è più lontano: il cielo, la volta

di stelle e pianeti. C’è una cosa,

tuttavia, che li unisce: l’oscurità.

Ogni notte l’acquario viene

coperto da quella che di giorno

è un’isola verde, che diventa

cupola – da fuori – e planetario

– da dentro. “È un meccanismo

molto gestibile che funziona

abitualmente in molti

grandi stadi, senza particolari

patimenti, e non è nemmeno

troppo costoso”, dice Lissoni. “Il

planetario funzionerà davvero,

la riproduzione del cielo è esatta.

E a seconda degli emisferi

e dei mari, cambierà naturalmente

il tipo di cielo mostrato”.

Sull’ispirazione per la volta

stellata, la concretezza architettonica

sparisce. Lissoni dice:

“È un’idea nata seguendo un’ispirazione

romantica, forse anche

naïf. D’altronde tutti, a un

certo punto della nostra vita, ci

siamo trovati davanti al mare,

di notte, con un cielo stellato

sopra gli occhi”.

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