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leStrade n. 1557 - maggio 2020

- Autostrade: network europei green e innovativi - Ponti: Genova, sollevata l'ultima campata - Materiali: formazione online sul calcestruzzo

- Autostrade: network europei green e innovativi
- Ponti: Genova, sollevata l'ultima campata
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12<br />

13 LS<br />

5 6<br />

7<br />

© MIT<br />

© MIT<br />

© Sacbo<br />

5, 6, 7. Trasformazioni in corso anche per il settore aeroportuale, tra i più colpiti dalla pandemia<br />

le e sulla limitazione degli accessi agli spazi chiusi, assumerà<br />

molta rilevanza la possibilità di avvalersi della<br />

flessibilità degli orari lavorativi e degli accessi ai luoghi<br />

di esercizio di attività commerciali, finanziarie, culturali,<br />

oltre al ricorso a modalità di gestione programmata<br />

della domanda di spostamenti.<br />

Una prima area d’azione non può che riguardare il trasporto<br />

pubblico locale, che può bilanciare la riduzione<br />

di posti disponibili attraverso l’incremento del numero<br />

di viaggi e delle frequenze e attraverso la creazione,<br />

ove possibile, di corsie dedicate atte a svincolare il<br />

transito dei mezzi pubblici dal rischio degli ingorghi di<br />

traffico. Questa soluzione, che comunque non esclude<br />

l’adeguamento dei mezzi e, soprattutto del numero<br />

dei veicoli circolanti, determina, come conseguenza,<br />

la necessità di incrementare i turni del personale<br />

in servizio, con conseguenti criticità di ordine economico<br />

e organizzativo, senza trascurare l’impegno relativo<br />

alle operazioni di sanificazione.<br />

Per prevenire il rischio di sovraffollamenti non compatibili<br />

con le misure di distanziamento, il processo di ottimizzazione<br />

degli spazi disponibili a bordo dei mezzi<br />

pubblici può avvalersi dell’utilizzo di piattaforme di<br />

Mobility as a Service (MaaS), in base alle quali i viaggi<br />

possono essere programmati/prenotati anche ricorrendo<br />

a diverse modalità.<br />

Nella prospettiva di incrementare le alternative modali<br />

al TPL, l’azione strategica che sembra più immediata e<br />

facilmente applicabile è quella di stimolare un <strong>maggio</strong>re<br />

ricorso alla mobilità ciclistica, incentivando l’utilizzo<br />

di biciclette elettriche e l’accessibilità al bike sharing.<br />

Questa soluzione non è esclusivamente gestionale e<br />

può rendere necessari interventi di ordine infrastrutturale<br />

e di riorganizzazione degli spazi urbani, sia per garantire<br />

la sicurezza dei ciclisti, sia per individuare idonei<br />

spazi di parcheggio/interscambio.<br />

Un capitolo a parte merita il tema della cosiddetta<br />

“micromobilità”, che già prima della pandemia aveva<br />

ampiamente manifestato aspetti di criticità e la necessità<br />

di un incisivo intervento regolamentare. Un<br />

incentivo al ricorso alla micromobilità resta quindi<br />

subordinato alla definizione di migliori regole per gli<br />

utilizzatori e di idonee misure di pianificazione dei percorsi<br />

cittadini e può avere anche alcuni risvolti in termini<br />

infrastrutturali, nel momento in cui determina la<br />

necessità di accessi distribuiti alle stazioni di ricarica.<br />

Sotto certe condizioni, ma con una serie di adempimenti<br />

e apprestamenti non trascurabili, in termini di<br />

complessità e costi, possono essere incluse tra le possibili<br />

azioni quelle volte all’incentivazione del car-sharing.<br />

Non tutte le città ne sono attualmente dotate e i<br />

costi per il potenziamento del parco auto potrebbe essere<br />

considerevole, senza tenere conto della necessità<br />

di individuare spazi per il parcheggio comprensivi di<br />

aree di disinfestazione e pulizia dei veicoli.<br />

L’organizzazione<br />

della mobilità<br />

La mera enunciazione e descrizione di queste azioni<br />

rivela in tutta la sua significatività quello che è certamente<br />

un aspetto nodale della “nuova” mobilità:<br />

con riferimento agli spostamenti “sistematici” la necessità<br />

di gestire una domanda “vincolata” dagli spazi<br />

disponibili esalterà il ruolo di un mobility management<br />

fondato su modelli innovativi che, piuttosto che<br />

sull’aggregazione dei viaggi, dovranno basarsi sulla<br />

disaggregazione delle fasi delle attività lavorative e<br />

scolastiche (in loco e da remoto).<br />

Un approfondimento a parte merita il problema della<br />

micro-distribuzione delle merci su scala locale. Già<br />

nel periodo del lockdown, infatti, le modalità di acquisto<br />

di beni di consumo e di merci di varia natura attraverso<br />

sistemi di distribuzione cosiddetti porta a porta<br />

ha subito un incremento con impatti inattesi sul traffico<br />

urbano. Le misure gestionali principali, in questo<br />

caso, riguarderanno la necessità di una regolamentazione<br />

temporale del traffico dei mezzi destinati<br />

alle consegne. Il tema degli spostamenti riferiti alle<br />

lunghe distanze, ovvero agli spostamenti extra-distrettuali,<br />

va invece affrontato con riferimento ai diversi<br />

modi di trasporto, analizzando distintamente il<br />

traffico delle merci e il traffico delle persone. Costituiscono<br />

azioni di ordine gestionale e, indirettamente,<br />

di ordine infrastrutturale, le misure volte all’adeguamento<br />

dei vettori di trasporto e, in particolare, di<br />

treni e aerei che, al di là di alcune misure gestionali<br />

8<br />

© MIT<br />

© CAV<br />

assunte dagli Enti di regolazione nazionali e internazionali,<br />

potrebbero subire una riprogettazione in termini<br />

di parco dei vettori circolanti, per consentire da<br />

un lato il rispetto delle regole di distanziamento interpersonale,<br />

dall’altro la garanzia delle misure atte<br />

ad evitare il rischio di contaminazione diffusa (interventi<br />

sulle prestazioni degli impianti di trattamento e<br />

purificazione dell’aria). Sotto altri profili, potrà avere<br />

significatività ancora una volta, il ruolo della multimodalità,<br />

mentre il ricorso a orari differenziati per gli spostamenti<br />

e a sistemi ITS per la regolamentazione degli<br />

accessi ai varchi autostradali contribuire servire a razionalizzare<br />

i potenziali conflitti tra traffico merci e traffico<br />

passeggeri, soprattutto lungo le tangenziali e le strade<br />

di ingresso ai centri abitati principali.<br />

8. Si punta anche<br />

a una gestione<br />

ottimizzata<br />

delle tempistiche<br />

di spostamento,<br />

in modo tale da far<br />

convivere al meglio<br />

il trasporto<br />

passeggeri<br />

e il trasporto merci<br />

9. Riprende vigore il traffico veicolare: per tutelare l’ambiente, garantendo<br />

fluidità, sarà anche in questo caso necessario puntare sempre<br />

di più sull’innovazione e sulla manutenzione<br />

Le principali azioni<br />

di tipo infrastrutturale<br />

A livello locale e all’interno dei centri urbani, non sussiste<br />

la possibilità di molte azioni di ordine infrastrutturale<br />

volte a disincentivare l’uso dell’auto privata in<br />

favore di altri sistemi, anche se alcune municipalità<br />

hanno già realizzato, o avviato lavori di incremento<br />

delle corsie ciclabili che, tuttavia, dovrebbero essere<br />

rapportate all’esigenza di riservare corsie destinate<br />

al transito dei mezzi pubblici.<br />

L’utilizzo di apprestamenti, anche temporanei, suggerito<br />

da alcune associazioni per potenziare le corsie<br />

dedicate al transito dei ciclisti, è da studiare<br />

e monitorare attentamente per garantire performance<br />

di sicurezza omogenee, valutando, di volta<br />

in volta, i possibili effetti sulla percezione degli<br />

spazi stradali da parte degli utenti delle auto. D’altronde,<br />

iniziative di incentivazione al rinnovo del<br />

parco dei mezzi per la mobilità attiva (bonus mobilità),<br />

non possono non correlarsi a misure volte a<br />

garantire <strong>maggio</strong>ri spazi e <strong>maggio</strong>re sicurezza per<br />

gli utenti vulnerabili.<br />

È in questo senso che vanno intese anche alcune modifiche<br />

al Codice della Strada, proposte nel cd. Decreto<br />

Rilancio, che, tuttavia, meritano di essere inquadrate<br />

nell’ottica di una più generale regolamentazione<br />

che tenga conto delle attitudini comportamentali delle<br />

varie categorie di utenti. D’altro canto, la riorganizzazione<br />

dei sottosistemi della mobilità urbana, non<br />

può prescindere dal corretto inquadramento gerarchico<br />

e funzionale delle reti urbane, attraverso misure<br />

di potenziamento dei canali di spostamento dei<br />

mezzi pubblici lungo le strade di scorrimento, riorganizzazione<br />

l’uso degli spazi di interscambio e, soprattutto,<br />

attraverso il ridisegno di percorsi ciclabili<br />

lungo le strade di distribuzione e locali, nell’ottica<br />

della multimodalità.<br />

Ancora una volta, è ipotizzabile la programmazione<br />

di investimenti in impianti ITS che, più che in passato,<br />

potranno avere un impatto significativo sulla mobilità<br />

privata e sulla regolamentazione e limitazione<br />

degli accessi alle aree destinate alla viabilità locale.<br />

A livello di mobilità extraurbana, sarà ancora più importante<br />

incrementare le performance delle reti secondarie<br />

tramite investimenti significativi e tempestivi<br />

sulla manutenzione dell’esistente, in un’ottica<br />

di sistema. Inoltre, sono prevedibili misure strutturali<br />

di ridistribuzione degli spazi interni delle stazioni<br />

ferroviarie, aeroportuali e marittime, volte a<br />

garantire il rispetto delle distanze reciproche tra i<br />

viaggiatori e a consentire l’effettuazione dei controlli<br />

nelle fasi di imbarco e sbarco.<br />

Le misure di riorganizzazione dei terminali per il trasporto<br />

di passeggeri potranno contare su sistemi di<br />

accessi distribuiti attraverso forme di prenotazione,<br />

ancora una volta assistite da tecnologie digitali.<br />

I tempi per l’adeguamento dei mezzi di trasporto per<br />

le lunghe distanze e dei terminali costituisce, d’altronde,<br />

uno degli aspetti più critici legati all’impatto<br />

della pandemia che potrebbe determinare nel breve-medio<br />

periodo, fenomeni di isolamento per i territori<br />

più difficili da raggiungere con mezzi ordinari<br />

(per esempio le isole) ed effetti molto penalizzanti<br />

sul settore turistico. nn<br />

L’Opinione tecnica<br />

L’Opinione tecnica<br />

12/2015 5/<strong>2020</strong> <strong>leStrade</strong><br />

5/<strong>2020</strong>

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