leStrade n. 1557 - maggio 2020
- Autostrade: network europei green e innovativi - Ponti: Genova, sollevata l'ultima campata - Materiali: formazione online sul calcestruzzo
- Autostrade: network europei green e innovativi
- Ponti: Genova, sollevata l'ultima campata
- Materiali: formazione online sul calcestruzzo
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ciaio tipo “Bailey” per circa 150 metri di lunghezza, sorretto<br />
da due spalle e due pile provvisorie. L’opera potrà consentire<br />
il transito di tutte le tipologie di veicoli previste dal Codice<br />
della Strada, compresi i veicoli pesanti, ad esclusione dei<br />
trasporti eccezionali. L'inizio lavori è previsto già nel mese<br />
di <strong>maggio</strong>, una volta completato il progetto. I tempi per l’apertura<br />
al traffico del ponte provvisorio sono stimati in 180<br />
giorni, ma già i tecnici di Anas, i progettisti e l'impresa esecutrice<br />
stanno studiando modalità operative per contrarre<br />
ulteriormente il cronoprogramma. Il ponte provvisorio sarà<br />
poi completamente rimosso dopo la realizzazione del ponte<br />
definitivo. La demolizione è inclusa nello stesso progetto.<br />
La viabilità<br />
Capitolo viabilità. Il 21 aprile scorso la società autostradale<br />
SALT, concessionaria delle tratte A12 e A15, ha accolto<br />
la richiesta del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Paola<br />
De Micheli, di sospendere il pedaggio tra i caselli di Aulla<br />
(A15) e La Spezia (A12) che delimitano il collegamento<br />
alternativo al tratto di strada interdetto dal crollo del ponte<br />
sul Magra. Sono state così accolte, pertanto, le richieste<br />
del territorio di accesso gratuito all'autostrada per i residenti<br />
dei comuni della Lunigiana interessati dal crollo. L'Anas,<br />
da parte sua, ha istituito e opportunamente segnalato una<br />
serie di percorsi alternativi, che sono i seguenti: il traffico<br />
proveniente dalla SS62 “della Cisa” e diretto sulla SS330<br />
verso Albiano Magra deve proseguire sulla SS62 in direzione<br />
La Spezia/Autostrade, percorrere la bretella autostradale<br />
senza pedaggio A15 “La Spezia-Santo Stefano di Magra”<br />
in direzione La Spezia, uscire allo svincolo di Vezzano Ligure<br />
e proseguire sulla SP10 in direzione Vezzano/Ceparana<br />
fino all’innesto con la SS330; viceversa, il traffico proveniente<br />
dalla SS330 deve percorrere la SP10 in direzione Vezzano<br />
Ligure/Autostrade, proseguire sulla bretella autostradale<br />
senza pedaggio A15 “La Spezia-Santo Stefano di Magra”<br />
in direzione Santo Stefano e proseguire sulla SS62 “della<br />
Cisa” fino all’innesto con la SS330 in località Caprigliola.<br />
Il monitoraggio<br />
Le “ultimissime” sul fronte del ponte sul Magra ci portano<br />
quindi al 12 <strong>maggio</strong> scorso, giorno in cui l'amministratore<br />
delegato di Anas, ingegner Massimo Simonini, è intervenuto<br />
a un'Audizione, in videoconferenza, davanti alle<br />
Commissioni riunite Ambiente e Trasporti (VIII-IX) della Camera<br />
dei Deputati. Il ponte - ricordiamolo - si trovava sulla<br />
strada statale 330 che collega l'abitato di Santo Stefano<br />
Magra con Albiano. La strada, che era in gestione ad Anas,<br />
fu trasferita alla provincia di Massa Carrara nel 2001; successivamente<br />
tornata a gestione Anas nel novembre 2018<br />
a seguito del DPCM del 20 febbraio 2018 che ha trasferito<br />
l'infrastruttura insieme a tutta una serie di strade di interesse<br />
nazionale di “origine” provinciale o regionale. L'iniziativa<br />
nel suo complesso ha comportato il passaggio sotto<br />
la gestione di Anas di oltre 3.500 km di rete comprendente<br />
circa 1.300 ponti e oltre 200 cavalcavia. Il ponte di Albiano,<br />
costruito nel 1908, dopo la Seconda Guerra mondiale, nel<br />
1949, fu sottoposto a interventi di ripristino e ricostruzione<br />
delle arcate. Si tratta (trattava) di uno scavalco di 258 m,<br />
La ricostruzione esemplare del ponte sul Po<br />
Quella best practice Anas di un decennio fa<br />
Il 30 aprile 2009, quindi poco più di dieci anni fa, crollò il ponte della SS 9 “Emilia” che collegava<br />
Lombardia ed Emilia, tra Lodi e Piacenza. Fu un fatto epocale, che segnò tra le altre<br />
cose, proprio in casa Anas, una stagione di recupero, ripristino e manutenzione, certo sempre<br />
e comunque perfettibile, ma in ogni caso impostata in modo programmatico, con una<br />
forte accelerazione dal 2015 con la gestione Armani prima e Simonini, poi. Quello che è seguito<br />
a quel crollo è stato un percorso di “best practice” a cui noi di <strong>leStrade</strong> abbiamo assistito<br />
e che abbiamo raccontato. Nel novembre dello stesso anno, per esempio, dai due lati<br />
del grande fiume era già attivissimo un doppio cantiere: quello della demolizione selettiva e<br />
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5. Cover di <strong>leStrade</strong><br />
10/2015 dedicata al nuovo<br />
attraversamento sul Po<br />
6. La notizia del premio green<br />
nel nostro Osservatorio Anas<br />
7. Best practice di due lustri<br />
fa: il “provvisorio” tra Lodi<br />
e Piacenza<br />
8. Il nuovo ponte ricostruito<br />
(e premiato)<br />
quello della costruzione di un ponte provvisorio, attraverso una sorta di innovativo (per l’epoca)<br />
“ponte di barche”. Si procedette, allora, per fasi, strettamente coordinate, e per appalti<br />
paralleli: demolizione, provvisorio, ricostruzione/riqualificazione. Già, si decise di “restaurare”<br />
e fu una scelta saggia. Così come saggio fu il coinvolgimento di imprese ad alta innovazione<br />
che sul nuovo ponte sul Po poterono innesare accortezze e dispositivi in armonia<br />
con il passato, ma proiettati nel futuro. Il progetto avrebbe portato al completo rifacimento<br />
del ponte per un’estensione di circa 1.300 m, di cui 1.079 m di nuovo ponte, il mantenimento<br />
delle pile esistenti dell’attuale ponte metallico e la demolizione dell’intero viadotto lato Lodi,<br />
salvaguardando la parte ad archi in muratura del vecchio viadotto di accesso lato Piacenza.<br />
L’impalcato ospita anche una pista ciclabile e il percorso è stato interamente illuminato con<br />
lampade a Led e dotato di un sistema di telecamere operative 24 ore su 24. Il ponte, qualche<br />
anno dopo, ottenne anche un riconoscimento d’eccezione: il Premio per la Sostenibilità delle<br />
Opere nell’ambito di Inertia 2015, a Ferrara. La ragione: l’utilizzo, da parte di Anas, dell’E-<br />
PD (Environmental Product Declaration) in una struttura complessa. Un esempio, dunque,<br />
di tracciabilità ambientale, tema oggi di strettissima attualità (pensiamo per esempio ai protocolli<br />
Envision). La morale della favola è doppia: le disgrazie vanno prevenute attraverso la<br />
cultura della manutenzione programmata e, quando accadono, bisogna farle diventare best<br />
practice, per innescare dei circoli virtuosi e un processo di miglioramento costante. Confidiamo<br />
che anche in questo caso possa essere così.<br />
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composto da 5 arcate di 51 m l’una, e da una successione<br />
di tre archi a tre cerniere (in struttura cosiddetta isostatica)<br />
che sosteneva con dei pilastrini la soletta dell’impalcata. Simonini<br />
ha quindi riepilogato le procedure di monitoraggio di<br />
Anas, i cui tecnici eseguono di tipo visivo con cadenza trimestrale.<br />
Quindi su ogni opera, qualsiasi sia la sua natura,<br />
complessità o importanza, si eseguono 4 ispezioni l’anno a<br />
cui si aggiunge un’ispezione principale da parte di un ingegnere<br />
con cadenza annuale per opere superiore a 30 metri<br />
di luce, oppure che hanno in qualche modo rappresentato<br />
eventuali criticità nelle ispezioni ricorrenti. Nel corso<br />
del 2019 Anas ha eseguito complessivamente oltre 50.700<br />
ispezioni ricorrenti sulle opere, rispetto alle 48.300 eseguite<br />
nel 2018. Sono aumentate anche le ispiezioni principali<br />
passando dalle 2.070 nel 2018 alle 3886 nel 2019. Oltre a<br />
questo, nell'ambito del sistema di monitoraggio, sono state<br />
inserie alcune attività connesse all'utilizzo di sensori intelligenti<br />
che consentono di individuare eventuali variazioni<br />
del comportamento strutturale dei manufatti: saranno circa<br />
100, ha ricordato Simonini, le opere dotate di questo monitoraggio<br />
strumentale.<br />
Per quanto riguarda le attività sul ponte di Albiano, nel corso<br />
2019 Anas ha avviato ed eseguito tutte le attività ispettive<br />
previste nei piani di manutenzione della società. I tecnici,<br />
in fase di passaggio delle consegne, non avevano segnalato<br />
criticità sul ponte in questione. In data 18 settembre<br />
2019 Anas ha anche eseguito, su richiesta di un’ispezione<br />
ricorrente, un’ispezione principale dalla quale purtroppo<br />
non sono emerse criticità legate alla staticità dell’opera. Nel<br />
<strong>2020</strong> Anas ha effettuato la prima ispezione ricorrente prevista<br />
nell'anno, dopodiché l’8 aprile è avvenuto il crollo. Nel<br />
2019, infine, il Comune di Aulla aveva segnalato la presenza<br />
di fessure in prossimità della spalla lato Liguria e, a seguito<br />
di queste segnalazioni, sono stati eseguiti dei sopralluoghi<br />
dedicati di verifica e installati dei vetrini, ovvero degli elementi<br />
che consentono di valutare eventuali spostamenti e<br />
quindi deformazioni delle fessure. Anche in questo caso, le<br />
analisi non hanno fornito nessuna evidenza. Per quanto riguarda<br />
le cause del crollo, benché alcune ipotesi siamo state<br />
formulate, si attende naturalmente di conoscere l'esito delle<br />
indagini dell'autorità giudiziaria. Del collegamento provvisorio<br />
abbiamo già detto, mentre ancora una nota merita la<br />
realizzazione del nuovo ponte: Anas sta presentando quattro<br />
ipotesi diverse per tipologie e tempistiche che potrebbero<br />
avere una tempistica, di sola esecuzione, senza contare<br />
dunque progetti e procedure, pari a circa 9 mesi. nn<br />
Ponti&Viadotti<br />
Ponti&Viadotti<br />
5/<strong>2020</strong> <strong>leStrade</strong><br />
con