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syndicom rivista N.17

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

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Dossier<br />

Il futuro della Generazione Covid<br />

13<br />

Già prima del coronavirus e della crisi economica<br />

mondiale, la disoccupazione giovanile<br />

rappresentava il problema più grave in Europa.<br />

Un problema che oggi sta esplodendo. Ma c’è<br />

di più: il crollo della formazione professionale<br />

priva i giovani del loro domani.<br />

Testo: Oliver Fahrni<br />

L’OM, la società calcistica dell’Olympique Marsiglia, è la<br />

sua grande passione. Veste rigorosamente bianco-azzurro,<br />

come i colori della squadra. L’altra sua passione sono<br />

i container. In particolare i più piccoli container di 1 TEU,<br />

lunghi 20 piedi (6,1 metri), con cui ha decorato i suoi auguri<br />

di buon anno per il 2020. Talvolta, quando gira per il<br />

porto mercantile, cerca di stimare quanti TEU riuscirebbe<br />

a caricare sulla chiatta laggiù. La 17enne Nadia avrebbe<br />

tanto voluto diventare un’addetta alla logistica.<br />

A tal proposito, dice «tra qualche minuto arriverà a<br />

Fos-Marseille l’Atlantic West proveniente da La Spezia e<br />

che batte bandiera liberiana». Lo sa grazie al sito Internet<br />

Live Map su marinetraffic.com. Ma il sogno di Nadia si è<br />

dissolto. Non riesce neanche più a immaginare quale sarà<br />

il suo futuro. L’epidemia da coronavirus l’ha deviata dal<br />

suo percorso.<br />

Nel porto, le navi continuano a circolare e sono molte.<br />

E no, Nadia non è stata contagiata. Ma per seguire una formazione<br />

come addetta alla logistica, le servirebbe prima<br />

il diploma di maturità. Poi due anni di università tecnica<br />

e infine 18 mesi di formazione con contratto di tirocinio<br />

in un’azienda.<br />

Ormai riuscirà difficilmente a sostenere l’esame di<br />

maturità a giugno. Il suo liceo è chiuso da metà marzo.<br />

Inizialmente ha continuato a seguire le lezioni tramite la<br />

didattica a distanza. Ma poi i suoi genitori, che con i loro<br />

stipendi riescono a malapena a mantenere la loro famiglia<br />

composta da 5 persone, hanno avuto bisogno del portatile<br />

di Nadia per lavorare da casa, e quello di Nadia era l’unico<br />

computer di casa. Quando l’insegnante di francese le ha<br />

spedito via e-mail 42 pagine di materiale didattico da<br />

stampare, a quel punto Nadia ha smesso di cercare di seguire<br />

le lezioni con il suo iPhone.<br />

Ora le manca il voto di «presenza», il bonus extra per<br />

tutti coloro che si sono collegati regolarmente. Nella sua<br />

classe l’hanno fatto soltanto 6 allievi su 17. Comunque sia:<br />

l’iscrizione all’università era già in corso. Per farla avrebbe<br />

dovuto trascorrere ore su una piattaforma Internet,<br />

selezionare dieci facoltà e dieci fascicoli di candidatura.<br />

E anche se lo avesse fatto, sarebbe stato probabilmente<br />

inutile: Parcoursup, la piattaforma, ha lasciato 2 milioni e<br />

720mila candidati senza risposta fino a metà maggio.<br />

Al Covid-19 seguirà<br />

una nuova epidemia:<br />

di disoccupazione<br />

giovanile<br />

tagliate fuori proviene dagli strati inferiori della società,<br />

dove computer, stampanti e abbonamenti a Internet veloce<br />

non sono una cosa scontata. È ciò che i sociologi chiamano<br />

«digital divide», divario digitale. In passato il sistema<br />

scolastico e di formazione professionale francese si<br />

vantava di promuovere le pari opportunità. Lo smantellamento<br />

neoliberale del servizio pubblico lo ha ridotto a una<br />

macchina che produce discriminazione. Oggi il coronavirus<br />

priva questi giovani dell’ultima possibilità di crearsi<br />

una vita indipendente. Il risentimento aumenta, tanto che<br />

il servizio di emergenza psichiatrica e i servizi segreti nazionali<br />

hanno già lanciato l’allarme.<br />

Francia, una bomba sociale a orologeria<br />

In appena tre mesi di quarantena, il sistema scolastico<br />

francese ha perso di vista da un quinto a un quarto degli<br />

allievi. Sono semplicemente usciti dal radar. Alcuni solo<br />

provvisoriamente, altri come Nadia, definitivamente. Presto<br />

la massa di giovani disoccupati dovrebbe aumentare.<br />

Un vero disastro.<br />

Il ministro dell’istruzione cerca di minimizzare la situazione.<br />

Ma la verità è che una bomba sociale a orologeria<br />

è pronta a esplodere. La maggior parte delle persone<br />

Un malessere che si diffonde in tutta Europa<br />

Ciò che vale per la Francia, avviene anche nella maggior<br />

parte dei paesi europei. La generazione Covid è la prima<br />

vittima della pandemia. I milioni di giovani che nel prossimo<br />

autunno si lanceranno sul mercato del lavoro saranno<br />

doppiamente penalizzati: il loro diritto alla formazione<br />

è stato spezzato. Inoltre, anche se riusciranno a<br />

ottenere una qualifica, sarà difficile per loro fare carriera.<br />

Un’economia che promuove i licenziamenti in massa, non<br />

assumerà certo lavoratori privi di esperienza.

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