syndicom rivista N.17

L’ospite
Il «soluzionismo» tecnologico è una
tentazione a cui qualsiasi dirigente può cedere
in periodi di pandemia. Consiste nel credere che
ogni problema possa essere risolto in tutta
semplicità e rapidità grazie alle nuove tecnologie.
Come dimostra il sociologo e politologo
bielorusso Evgeny Morozov nel suo libro Internet
non salverà il mondo, nessuna applicazione potrà
rispondere a tutte le sfide sociali e tanto
meno ai nostri problemi individuali. Le applicazioni
di tracking ne sono la prova. Che cosa non
saremmo disposti ad accettare per evitare un
nuovo confinamento? Le autorità lo sanno bene.
Affinché possa essere ottenuto un risultato, è
tuttavia necessario che il numero di aderenti
superi il 60%, un compito arduo. Anche il Consiglio
federale sta per investire un milione e novecentocinquantamila
franchi per la diffusione e
la pubblicazione di annunci, spot televisivi e
banner elettronici volti a convincere i più recalcitranti.
Dal punto di vista della protezione dei
dati sono state implementate diverse garanzie.
È stata emanata una base legale esplicita e
formale (modifica della legge federale sulla lotta
contro le malattie trasmissibili dell’essere umano)
che doveva essere sottoposta al Parlamento
in occasione della sessione di giugno.
Il messaggio relativo a questa modifica elenca le
misure adottate in materia di protezione e di sicurezza
dei dati e che garantirebbero un livello
adeguato. Il dato, peraltro significativo, è che gli
esperti che ci garantiscono questo stato di fatto
vengono contraddetti da altri esperti che lavorano
all’interno dello stesso Politecnico federale,
la cui fama internazionale è consolidata. A
chi credere? Nel dubbio ho scelto, applicando il
principio della precauzione, di non installare
un’applicazione che dipende per di più da Apple e
da Google. I dati raccolti hanno un valore troppo
grande per assumersi il benché minimo rischio.
Tracking per motivi
di salute pubblica?
Sébastien Fanti è un avvocato specializzato
in tecnologie all’avanguardia e
diritto commerciale. È stato eletto come
preposto cantonale alla protezione dei
dati e trasparenza del Canton Vallese.
A questo titolo, egli è il garante del
rispetto delle norme cantonali e deve
offrire consulenza alle autorità pubbliche
ovvero emettere una raccomandazione
in caso di dimostrata violazione
delle norme.
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