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Luglio - Agosto 2020

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Astratto (2018), acrilico su carta, cm 49x30

Senza titolo (2020), grafite su cartoncino, cm 102x72

l'arte del passato con quella contemporanea,

di capirne le intenzioni e l’evoluzione.

Quanto è importante per te il mezzo

pittorico? Nel 2020 ha ancora senso

dipingere?

Devo dire che per me il mezzo pittorico

ha la stessa importanza di tutti gli

altri mezzi espressivi. L'artista deve

essere libero di poter rappresentare

concretamente la sua ricerca artistico-culturale

attraverso l'uso di uno

o più strumenti. La pittura, strumento

affascinante, ha un ruolo importante

perché nel corso del tempo, al di là

di ogni dibattito e polemica culturale,

non è mai stata sostituita, ma ad essa

si sono aggiunti nuovi strumenti; motivo

per cui, al giorno d'oggi, ha ancora

senso dipingere.

La tua è una pittura “mentale” che

non necessita di uno stile per concretizzarsi.

Cos'è per te lo stile?

Lo stile è qualcosa che non appartiene

all'artista, il quale deve dedicare

tempo, energie e mente alla ricerca

senza avere nessun limite, nessuna

“gabbia” che lo vincoli. Non potrei

immaginare di lavorare ad un'opera

pensando che essa debba essere

riconducibile a qualcosa che ho

già prodotto. Quando lavoro, il mio

obiettivo è di rappresentare concretamente

quello che è il mio pensiero.

Pittura figurativa, astratta e installazioni

sono gli strumenti di cui mi avvalgo

per raggiungere questo scopo.

Voglio essere libero di esprimermi

senza “etichette” che possano influenzare

e vincolare la mia ricerca

artistica.

Artisti, galleristi, collezionisti: cosa

pensi del sistema dell'arte contemporanea?

Penso che l'arte contemporanea abbia

bisogno di una nuova critica, di

specialisti che possano occuparsi

di un nuovo modo di proporre l'arte.

La tendenza è mirata ad una divulgazione

in rete che va benissimo,

però bisogna che l'arte si riappropri

del “mondo culturale”, quindi,

musei, gallerie dovrebbero azionare

il sistema dell'arte affinché questo

possa avvenire. L'arte contemporanea

è qualcosa che ti arriva come un

pugno nello stomaco e il dolore lo si

attutisce solo con l'esperienza. Non

può essere sostituita da un'immagine,

bisogna che, oltre ad essere vista,

venga anche “mangiata, digerita

ed espulsa”.

SALVO MESSINA

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