You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Occhio
critico
A cura di
Daniela Pronestì
Enzo Mauri
I mille volti della città
di Daniela Pronestì
La città è il paesaggio creato
dall’uomo per l’uomo. Una foresta
di palazzi, monumenti
e strade che insieme compongono
un ambiente innaturale, saturo di odori
e di rumori e talvolta anche ostile. In
questo scenario artificiale scorre la vita
di ogni giorno, il continuo andirivieni
di persone sempre in corsa contro
il tempo. Folle compatte di uomini e
donne procedono lungo le strade e sui
mezzi guidati soltanto dalla forza dell’abitudine,
voracemente risucchiati dalle
incombenze quotidiane; non si guardano
in faccia, non si accorgono l’uno
dell’altro, si muovono meccanicamente
come pistoni di un motore dal cuore
metallico. Nelle pieghe di questo tempo
disumano e indifferente s’insinua lo
sguardo di Enzo Mauri, con la curiosità
di chi osserva la frenesia del mondo per
capirne le dinamiche interne, riconoscere
i riti collettivi celebrati con fede cieca
giorno dopo giorno. Il suo interesse
non è rivolto al singolo individuo, all’identità
nascosta nella fiumana anonima
che dilaga per le strade. Ciò che lo affascina,
invece, è l’intersezione tra la folla
e la città, l’intarsio di figure, colori e
forme che si stagliano sul fondale urbano.
Frammenti di vita cittadina che l’artista
estrapola dal contesto fissandoli in
uno scatto fotografico “rubato” in metropolitana
o nelle strade gremite di turisti.
La fotografia è il primo abbozzo
di quello che diventerà poi un dipinto,
uno studio preparatorio, potremmo anche
dire, a partire dal quale trasformare
con i mezzi della pittura l’immagine reale.
Pur mantenendo una cifra figurativa,
Mauri rinuncia alla resa fotografica
del soggetto per delegare l’espressione
alla forza del colore, che nei suoi quadri
unisce persone e cose cancellandone
i contorni e facendole diventare
un tutt’uno. Le sfocature dell’immagine
fotografica si traducono in pennellate
larghe e diluite che suggeriscono un
senso di dissoluzione ottica, come se
tutte le parti dell’immagine confluissero
in un’indistinta densità atmosferica.
E’ un modo per cancellare le informazioni
superflue conservando soltanto
l’impressione di vita e di movimento del
paesaggio urbano. Le figure in primo
piano sono dipinte invece con campiture
nette, cariche di materia, talvolta ve-
L'attesa, olio su tela
36
ENZO MAURI