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Nel 1966 e anche
dopo Gianni
Panciroli ha frequentato
scuole serali di
disegno, pittura, nudo,
ritratto e storia dell’arte.
Il piacere di dipingere
gli è venuto proprio dalle
lezioni di storia dell’arte,
dalla bravura con cui
l’insegnante illustrava
il momento storico ma
anche personale dei vari
artisti e del movimento
a cui appartenevano,
iniziando da William Turner
fino ai giorni nostri.
Ha cominciato con lavori
“concettuali” ma poi
ha preferito un altro percorso:
riprendere in mano
il pennello e i colori.
Ha sperimentato diverse
espressioni artistiche: il
ritratto, le pitture materiche,
gli oggetti, il filo spinato,
le figure stile fumetto, il
paesaggio e l’astratto. Voleva
fermare sulla tela attimi
di realtà destinati altrimenti
a scomparire nel tempo:
visioni, immagini, il fluire
delle sensazioni, per sviscerarle
e capirle fino in fondo,
per scoprire, soprattutto,
che il pennello, il colore e
la curiosità di sperimentare
sono per lui fattori indissolubili
dell’espressione artistica.
Oggi, con le pitture
astratte, racconta “il gesto
del dipingere” e gli elementi
del linguaggio pittorico:
macchia, materia, segno
e contrasto. Primeggia su
tutto il suo amore per il colore.
Fino alla fine del mese
di agosto, Panciroli sarà
protagonista della personale
Brand Gianni P: Una vita
in tinta allo Spazio Lazzari
di Treviso.
lorenza.guastalli@gmail.com
Alcune cose passano altre no (n. 2, 2016), acrilici su compensato, cm 50x40
Il battello fantasma (2018), acrilici su tela, cm 40x30
di Gianni Panciroli
Un mare verde, un battello inesistente di cui si vede solo la vela. Un archetipo
pittorico di sempre: il viaggio, la scoperta. Un mare che diviene prato. Una
vela che diventa una macchia di colore. Una transizione tra la figura e l’astratto.
La vita e la pittura, l’immaginazione e il colore. La mia pittura a metà tra la realtà e
il mondo interiore.
GIANNI PANCIROLI
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