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Luglio - Agosto 2020

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Arte del

Vino

A cura di

Paolo Bini

Capanna: meraviglia multisensoriale

in Montalcino

Testo e foto di Paolo Bini

Vini DOP Capanna

I vigneti di Capanna (ph. courtesy azienda Capanna)

sensoriale a un territorio inimitabile, si

è tramutata nell’esclusivo Capanna Wine

Relais: una struttura ricettiva di nove

suite e due appartamenti, già riaperta

da pochi giorni, che domina le valli fra

le più belle al mondo con vista davvero

mozzafiato. Tutto diventa così semplice

e spontaneo, sia per l’amante del

gusto che per l’eno-turista: l’assaggio

del vino si fa acme di un’esperienza che

in primis cala veramente nel contesto e

riappacifica con il mondo circostante,

lontano dalle tensioni accumulate e volta

a ricostruire il massimo contatto con

la natura per cui il vino è succo dell’u-

L’anno 2020 lascerà tracce importanti

anche sul modo di fare

divulgazione e marketing vinicolo.

L’eccellenza del prodotto potrebbe

non essere più sufficiente a coinvolgere

un pubblico rimasto appassionato ma

divenuto quasi disorientato, smarritosi

nella pioggia battente dei videomessaggi

emergenziali e neo-promozionali.

Cultori ancora alla ricerca dei sapori più

buoni ma come frenati interiormente

dalla consapevolezza di dover ritrovare

la giusta serenità interiore, quel “nirvana”

che poi consente di godere appieno

di tutti i piaceri della vita. Capanna è l’azienda

che la famiglia Cencioni gestisce

in Montalcino dal 1957. La qualità dei

suoi vini è riconosciuta universalmente

da tempo e senza scetticismo alcuno.

Coltivazione essenzialmente incentrata

su uve Sangiovese e Moscato con produzione

principale di Brunello, Rosso e

Moscadello. Il meraviglioso “valore aggiunto”

di Capanna riporta però ai concetti

sopra espressi e dall’anno scorso

si trova fisicamente proprio su un colle

prospiciente la cantina sempre sul versante

nord dell’areale ilcinese. La logica

di offrire non solo l’eccellenza nel calice

bensì il completo approccio multiva

e l’uva, lavorata da mani sapienti, è

espressione tangibile di un luogo da

ammirare, ascoltare, respirare, vivere.

Sono rimasto ammaliato, lo dico senza

imbarazzo, sostando in questi luoghi

conosciuti eppur sempre da scoprire e

assaggiando i vini Capanna in abbinamento

ai piatti dell’annesso ristorante

gourmet Il Passaggio.

Il SanGioBì è il bianco IGT da uva Sangiovese,

succoso e di buon corpo; dagli

aromi di pesca bianca, ginestra e mela

Stark è ideale per primi piatti come una

tartare di Chianina con l’uovo. Il Rosso di

Montalcino DOC 2018 è elegante, pulito;

dai ricordi di rosa rossa e ciliegia, è perfetto

per l’incontro con dei pici al ragù di

anatra. Il Brunello di Montalcino DOCG

2015 è signorile, ricco e bilanciato; ampio

nei profumi, lunghissimo negli aromi

di amarena, mora, viola, erbe e spezie;

fantastico sugli arrosti di selvaggina. A

chiudere la dolcezza equilibrata del Moscadello

DOC 2017, quante sensazioni:

dall’agrume candito alla vaniglia, dal gelsomino

al ginger; un puro bacio su uno

zuccotto alla fiorentina. Ma oltre ai sapori

rimane l’emozione e tutta Montalcino

continuerà ad essere vincente nei decenni

solo se riuscirà a sposare questa filosofia

ed abbinare a un vino non solo un

piatto ma una esperienza multisensoriale

oggettivamente senza pari.

48 CAPANNA

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