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Arte del
Vino
A cura di
Paolo Bini
Capanna: meraviglia multisensoriale
in Montalcino
Testo e foto di Paolo Bini
Vini DOP Capanna
I vigneti di Capanna (ph. courtesy azienda Capanna)
sensoriale a un territorio inimitabile, si
è tramutata nell’esclusivo Capanna Wine
Relais: una struttura ricettiva di nove
suite e due appartamenti, già riaperta
da pochi giorni, che domina le valli fra
le più belle al mondo con vista davvero
mozzafiato. Tutto diventa così semplice
e spontaneo, sia per l’amante del
gusto che per l’eno-turista: l’assaggio
del vino si fa acme di un’esperienza che
in primis cala veramente nel contesto e
riappacifica con il mondo circostante,
lontano dalle tensioni accumulate e volta
a ricostruire il massimo contatto con
la natura per cui il vino è succo dell’u-
L’anno 2020 lascerà tracce importanti
anche sul modo di fare
divulgazione e marketing vinicolo.
L’eccellenza del prodotto potrebbe
non essere più sufficiente a coinvolgere
un pubblico rimasto appassionato ma
divenuto quasi disorientato, smarritosi
nella pioggia battente dei videomessaggi
emergenziali e neo-promozionali.
Cultori ancora alla ricerca dei sapori più
buoni ma come frenati interiormente
dalla consapevolezza di dover ritrovare
la giusta serenità interiore, quel “nirvana”
che poi consente di godere appieno
di tutti i piaceri della vita. Capanna è l’azienda
che la famiglia Cencioni gestisce
in Montalcino dal 1957. La qualità dei
suoi vini è riconosciuta universalmente
da tempo e senza scetticismo alcuno.
Coltivazione essenzialmente incentrata
su uve Sangiovese e Moscato con produzione
principale di Brunello, Rosso e
Moscadello. Il meraviglioso “valore aggiunto”
di Capanna riporta però ai concetti
sopra espressi e dall’anno scorso
si trova fisicamente proprio su un colle
prospiciente la cantina sempre sul versante
nord dell’areale ilcinese. La logica
di offrire non solo l’eccellenza nel calice
bensì il completo approccio multiva
e l’uva, lavorata da mani sapienti, è
espressione tangibile di un luogo da
ammirare, ascoltare, respirare, vivere.
Sono rimasto ammaliato, lo dico senza
imbarazzo, sostando in questi luoghi
conosciuti eppur sempre da scoprire e
assaggiando i vini Capanna in abbinamento
ai piatti dell’annesso ristorante
gourmet Il Passaggio.
Il SanGioBì è il bianco IGT da uva Sangiovese,
succoso e di buon corpo; dagli
aromi di pesca bianca, ginestra e mela
Stark è ideale per primi piatti come una
tartare di Chianina con l’uovo. Il Rosso di
Montalcino DOC 2018 è elegante, pulito;
dai ricordi di rosa rossa e ciliegia, è perfetto
per l’incontro con dei pici al ragù di
anatra. Il Brunello di Montalcino DOCG
2015 è signorile, ricco e bilanciato; ampio
nei profumi, lunghissimo negli aromi
di amarena, mora, viola, erbe e spezie;
fantastico sugli arrosti di selvaggina. A
chiudere la dolcezza equilibrata del Moscadello
DOC 2017, quante sensazioni:
dall’agrume candito alla vaniglia, dal gelsomino
al ginger; un puro bacio su uno
zuccotto alla fiorentina. Ma oltre ai sapori
rimane l’emozione e tutta Montalcino
continuerà ad essere vincente nei decenni
solo se riuscirà a sposare questa filosofia
ed abbinare a un vino non solo un
piatto ma una esperienza multisensoriale
oggettivamente senza pari.
48 CAPANNA