MADE IN ITALY 5 INFRASTRUTTURE SICURE, EFFICACI, FLESSIBILI, LONGEVE, SMART… COME FARE? Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il <strong>Politecnico</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> lavoreranno insieme per tre anni con l’obiettivo <strong>di</strong> migliorare la manutenzione e la gestione delle infrastrutture, oltre che per lo sviluppo della connettività del Paese. L’accordo, siglato il 25 settembre 2020 dal ministro e dal rettore del <strong>Politecnico</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, prevede lo stanziamento ministeriale iniziale <strong>di</strong> circa 2.000.000 €. Coor<strong>di</strong>natore generale delle attività sarà Giuseppe Catalano, responsabile Struttura Tecnica <strong>di</strong> Missione del Ministero, mentre responsabile scientifico è stato designato Giovanni Azzone, professore ed ex rettore del <strong>Politecnico</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>. «L’accordo prevede una componente strutturale formale e una componente più informale», commenta il prof. Azzone. «Si tratta <strong>di</strong> una collaborazione con un orizzonte <strong>di</strong> tre anni, con la quale il <strong>Politecnico</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> supporterà la Struttura Tecnica <strong>di</strong> missione. In parte sono progetti già delineati, mentre altri verranno definiti anche sulla base delle evoluzioni delle priorità». Gli ambiti <strong>di</strong> intervento si possono riassumere lungo 4 <strong>di</strong>rettrici strettamente intrecciate tra loro. «L’elemento unificante è la capacità <strong>di</strong> sostenere – attraverso un approccio trans<strong>di</strong>sciplinare - lo sviluppo tecnologico delle infrastrutture, cogliendone nel contempo le implicazioni <strong>di</strong> carattere economico e sociale». RIQUALIFICAZIONE URBANA (Responsabile Scientifico Stefano Boeri, <strong>Politecnico</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>). «Un Ministero che si occupi <strong>di</strong> infrastrutture, oggi, non può prescindere dai temi legati alla rigenerazione urbana, anche se, in senso stretto, la città non è un’infrastruttura», prosegue Azzone. La conoscenza tecnica dei processi in atto nelle città, qui prevalentemente architettonica e urbanistica, è un elemento chiave per comprendere come le infrastrutture abbiano un impatto sul modo in cui viviamo le città e, in generale, come questo abbia effetti sul nostro sistema <strong>di</strong> vita. MONITORAGGIO DEI PIANI DI MANUTENZIONE DI LUNGO PERIODO PER PONTI, VIADOTTI E GALLERIE (Responsabile scientifico Marco Belloli, <strong>Politecnico</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>). L’obiettivo è definire le linee guida per la progettazione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> monitoraggio delle infrastrutture viarie e per la standar<strong>di</strong>zzazione dei sistemi <strong>di</strong> analisi, trasmissione e mantenimento dei dati. «Il tema della sicurezza delle infrastrutture, come ponti e gallerie, e quin<strong>di</strong> della loro manutenzione e sicurezza, ha ovviamente implicazioni sociali», prosegue Azzone. «Si tratta <strong>di</strong> un’estensione <strong>di</strong> un progetto che già abbiamo sperimentato con Regione Lombar<strong>di</strong>a, che ha rivelato due cose: la prima è che abbiamo un parco infrastrutture talmente ampio che è necessario identificare delle priorità <strong>di</strong> intervento, pena il rischio <strong>di</strong> rimanere bloccati. In seconda battuta, non c’è uno specialismo singolo in grado <strong>di</strong> valutare, da solo, questa necessità, ma è necessario mettere intorno a un tavolo, in modo trans<strong>di</strong>sciplinare, competenze <strong>di</strong>verse: dalle più ingegneristiche (civili, meccaniche, strutturali) a competenze <strong>di</strong> carattere più matematico, per analisi <strong>di</strong> big data, a competenze <strong>di</strong> carattere economico-gestionale». Anche questo secondo punto dell’accordo ha quin<strong>di</strong> l’obiettivo <strong>di</strong> mettere a sistema le competenze politecniche che consentono una visione a ampio spettro delle infrastrutture e, quin<strong>di</strong>, identificare delle priorità <strong>di</strong> intervento che tengano conto sia dei rischi sia degli impatti sulla viabilità e sul contesto economico. SPERIMENTAZIONI NEL SETTORE SMART ROAD E VEICOLI AUTONOMI E CONNESSI (Responsabile scientifico Francesco Braghin, <strong>Politecnico</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>). «Vogliamo analizzare le potenzialità in termini <strong>di</strong> sicurezza e impatto ambientale delle smart road, della mobilità elettrica e dei veicoli autonomi e connessi, con l’obiettivo <strong>di</strong> definire progetti pilota nelle varie realtà urbane del territorio nazionale», prosegue il professore, delineando uno scenario che integra a sistema i <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong> in cui il <strong>di</strong>gitale può consentire un uso intelligente delle infrastrutture. «Per esempio, abbiamo visto recentemente gli impatti del remote working sulle esigenze <strong>di</strong> mobilità: ora vogliamo capire come, <strong>di</strong> fronte a cambiamenti economici e sociali, il <strong>di</strong>gitale ci possa consentire <strong>di</strong> avere un sistema <strong>di</strong> mobilità un po’ più flessibile». Le infrastrutture fisiche sono rigide, ma un sistema <strong>di</strong>gitale che permetta <strong>di</strong> usarle in modo agile ci consentirebbe <strong>di</strong> bilanciare le nuove esigenze con le caratteristiche strutturali <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>sponiamo. «Anche questa è una tipica situazione in cui abbiamo bisogno <strong>di</strong> competenze <strong>di</strong> information technology, elettronica, analisi dati accanto a competenze fisiche, strutturali, civili, meccaniche e energetiche», prosegue Azzone. ANALISI DEI PIANI E PROGRAMMI STRATEGICI DI INVESTIMENTO PER LE INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO E LOGISTICA E LA VERIFICA DI COERENZA CON I PROGRAMMI E LE INIZIATIVE EUROPEE (Responsabili scientifici Pierluigi Coppola e Fabio Pammolli, <strong>Politecnico</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>). 54
Il <strong>Politecnico</strong> e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno firmato un accordo strategico per lavorarci insieme: «<strong>di</strong> fronte a problemi complessi, la risposta dell’Ateneo è quella <strong>di</strong> mettere a sistema <strong>di</strong>versi linguaggi e <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>scipline», commenta Giovanni Azzone, responsabile scientifico del progetto <strong>di</strong> Irene Zreick 55