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MAP - Magazine Alumni Politecnico di Milano #9 - PRIMAVERA 2021

Il Magazine dei Designer, Architetti, Ingegneri del Politecnico di Milano - Numero 9 - Primavera 2021

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Non sulle spalle dei giganti, bensì<br />

alle spalle dei giganti: <strong>di</strong>etro le statue<br />

del fondatore Francesco Brioschi e<br />

del rettore Giuseppe Colombo, poste<br />

all’ingresso dell’e<strong>di</strong>ficio principale<br />

del <strong>Politecnico</strong>, sorge MADE IN<br />

POLIMI, primo passo <strong>di</strong> un museo<br />

<strong>di</strong>ffuso del <strong>Politecnico</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong>. Per<br />

raccontarlo, l’Alumnus e docente<br />

Federico Bucci, delegato del rettore<br />

per Politiche Culturali con delega<br />

per gli Archivi Storici del <strong>Politecnico</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Milano</strong>, cita un altro gigante: Fre<strong>di</strong><br />

Drugman. Quest’ultimo, or<strong>di</strong>nario<br />

<strong>di</strong> Architettura e titolare del corso <strong>di</strong><br />

Museografia negli anni ‘80, è stato fra<br />

i primi a teorizzare in Italia il concetto<br />

<strong>di</strong> “museo <strong>di</strong>ffuso”. «Io ero un suo<br />

studente», ricorda Bucci, «e tutti noi<br />

allievi siamo cresciuti con questa<br />

idea <strong>di</strong> avere un museo <strong>di</strong>ffuso al<br />

Poli. Ogni luogo della facoltà avrebbe<br />

custo<strong>di</strong>to gli strumenti storici dei vari<br />

<strong>di</strong>partimenti, così da organizzare una<br />

visita lungo tutto il Campus. Ideare e<br />

realizzare qualcosa in largo anticipo<br />

sui tempi fa parte del classico spirito<br />

politecnico: in quegli anni c’era<br />

una sensibilità <strong>di</strong>versa rispetto alla<br />

memoria e il progetto non venne<br />

realizzato. Oggi questa idea è urgente.<br />

Forse in un mondo che inventa tanto,<br />

noi vogliamo che ciò che inventiamo<br />

affon<strong>di</strong> le ra<strong>di</strong>ci nella storia, in ciò che<br />

è stato fatto. La memoria del Poli è<br />

sempre servita a tutti per costruire il<br />

futuro e ci stiamo rendendo sempre<br />

più conto che anche i nostri maestri<br />

hanno fondato il proprio operare<br />

sulla storia». Ed eccola la storia<br />

aprirsi e svelarsi dai cassetti <strong>di</strong> questo<br />

archivio, dalle vetrine, dai reperti e<br />

dai video trasmessi sui monitor. «Qui<br />

si accede al valore della scoperta.<br />

Si apre ad esempio un cassetto e si<br />

scopre il libretto <strong>di</strong> iscrizione <strong>di</strong> Carlo<br />

Emilio Gadda, si scopre la storia <strong>di</strong><br />

Maria Artini, la prima donna laureata<br />

al Poli <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> in Ingegneria<br />

Elettrotecnica, si scopre quando si<br />

facevano i quadri <strong>di</strong> laurea con tutte<br />

le foto degli studenti, quando la prima<br />

classe <strong>di</strong> ingegneria era composta da<br />

20 persone. Insieme a queste storie,<br />

vogliamo trasmettere l’idea dello<br />

spirito politecnico <strong>di</strong> allievi e docenti.<br />

Made in Polimi infatti è un’impronta<br />

che ci si porta dentro anche dopo<br />

la laurea. Noi vogliamo dare valore<br />

a questo spirito, che è alleanza tra<br />

arte e scienza». Ed eccola la storia<br />

aprirsi e svelarsi dai cassetti <strong>di</strong> questo<br />

archivio, dalle vetrine, dai reperti e<br />

Fotografie <strong>di</strong> Marco Introini (Alumnsus Architettura)<br />

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