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La Toscana nuova Lug Ago

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A cura di

Nicola Crisci

Spunti di critica

fotografica

Ruth Bernhard

Sensualità e mistero del corpo delle donne negli scatti di

una delle maggiori interpreti del nudo femminile

di Nicola Crisci / foto Ruth Bernard

Nata a Berlino il 14 ottobre 1905, studiò Storia dell’arte

all’Accademia della stessa città nel 1927 e si trasferì

a New York verso la fine degli anni Venti. Nel 1935, dopo

essersi spostata in California, incontrò Edward Weston che

fu per lei come una specie di mentore spingendola a fotografare

il nudo femminile e introducendola nell’ambiente fotografico

degli f/64, dove conobbe fotografi che propugnavano la straight

photography, una fotografia diretta contro il pittorialismo.

Una delle sue prime foto di nudo ad avere successo fu Embryo

del 1934: una modella nuda racchiusa in un calice di spumante

di chiara matrice surreale. Nel 1944 si innamorò della designer

Evelyn Phimister e andarono a vivere insieme per i successivi

dieci anni in California. Nel 1962 una sua fotografia, Two Forms,

in cui sono rappresentate due amanti lesbiche (una bianca

ed una nera), fece notevole scandalo sia per l’argomento sessuale

che per quello razziale, ma contribuì a far conoscere la

Bernhard in tutto l’ambiente culturale statunitense. Dello stesso

anno è la foto surreale dal titolo In the box horizontal, in cui

un bianco e nero sfumato di grigi delicati avvolge le linee morbide

del corpo della donna in contrasto alla rigida geometria di

una scatola che raffigura una prigione fisica e mentale. A questo

proposito Ansel Adams disse di lei: «È la più grande fotografa

di nudo che io conosca». Nel 1967 il Moma le dedicò una

prima grande mostra. Grazie alla fama acquistata, incominciò

ad insegnare fotografia prima alle università californiane e poi

nel resto degli Stati Uniti. Durante la sua vita ha realizzato più

di duecento mostre in tutto il mondo e innumerevoli libri hanno

riprodotto le sue immagini. Sempre nel 1967, conobbe il co-

In the box horizontal (1962)

lonnello dell’aeronautica Price Rice, un afroamericano di dieci

anni più giovane di lei; i due divennero compagni di vita rimanendo

insieme fino alla sua morte nel 1999. Le sue immagini

furono inserite nelle collezioni permanenti del Museo di arte

moderna di San Francisco e Metropolitan Museum of Modern

Art di New York e nel 1986 fu pubblicata, con grande successo,

la sua monografia di nudo The Eternal. I nudi della Bernhard

sono intrisi di erotismo, capolavori di una perfezione classica

e senza tempo, che esaltano la donna con giochi sapienti

di luci e ombre sfumate, con immagini di una sensualità raffinata.

In un’intervista del 1999 affermò: «Mi interessano di più

le piccole cose che nessuno osserva, che nessuno pensa abbiano

un valore. Ogni volta che scatto una fotografia celebro

la vita che amo, la bellezza che conosco e la felicità che ho

sperimentato. Tutte le mie fotografie sono fatte così, rispondendo

alla mia intuizione. Dopo tutti questi anni, sono ancora

motivata dalla radiosità che la

luce crea quando trasforma un

oggetto in qualcosa di magico.

Ciò che l’occhio vede è un’illusione

di ciò che è reale. L’immagine

in bianco e nero è ancora un’altra

trasformazione. Che cosa esista

esattamente, forse non lo sapremo

mai». È morta il 18 dicembre

2006 a San Francisco a più

di 101 anni.

Studio del collo (1958) Two forms (1962)

RUTH BERNHARD

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