NICOLETTAMACCHIONESant'Anna, olio su tela, cm 40x50nicolettamacchione@yahoo.it
Eventi inToscanaVolterra celebra i cinquecento anni della Deposizione del Rosso Fiorentinocon la mostra omaggio di due celebri artisti contemporaneiTesto e foto di Barbara SantoroSono trascorsi cinquecento anni dalla realizzazione dellaDeposizione dalla croce dipinta magnificamente da GiovanBattista di Jacopo di Gasparre, meglio conosciutocome il Rosso Fiorentino, e conservata alla Pinacoteca Civicadi Volterra. Il Rubeus, come era solito firmarsi questo artistadai capelli rossi, è stato uno dei personaggi più estrosidella scena artistica fiorentina, esempio tipico di quel secondoManierismo a noi tanto gradito. La gallerista Francesca SacchiTommasi ha organizzato la mostra Rubeus et alii, curatada Antonio Natali e Elisa Gradi, con opere di Ugo Riva e ElenaMutinelli, noti artisti che ben hanno saputo legare la loromateria con quella grandiosa pala così tanto contemporanea.Una mostra omaggio al Rosso Fiorentino da parte di due artistidel nord: Ugo Riva (1951) bergamasco ed Elena Mutinelli(1967) milanese, nipote dello scultore Silvio Monfrini, autoredel monumento a Francesco Baracca che troneggia nell’omonimopiazzale a Milano. La mostra, inaugurata il 21 giugno nelchiostro di Palazzo Minucci Solaini, sede della Pinacoteca Civicadi Volterra, sarà visitabile per tutta l’estate fino alla fine diagosto. Anche il sindaco di Volterra Giacomo Santi ha accoltocon grande piacere questo progetto espositivo che, data laqualità degli artisti, servirà per tutta l’estate da richiamo ai turististranieri che transitano in questi luoghi. Alessandro Furiesi,direttore della Pinacoteca, ha sottolineato come la Deposizionedel Rosso, dipinta nel 1521, ancora oggi attiri un pubblicoelitario che, a maggior ragione, sarà in grado di apprezzare ilcontrasto dei lavori degli artisti lombardi. In esposizione cinqueopere progettate e realizzate appositamente per questaElena Mutinelli, Manifesto Principio, marmoUgo Riva, Le inquietudini del Rosso, terracottamostra. I due artisti sono stati sedotti dal fascino del capolavorodi Rosso Fiorentino ed entrambi hanno scelto di utilizzaremateriali tipici della Toscana come la terracotta policromae il marmo di Carrara. Ugo Riva ha proposto quattro opere interracotta, rinnovando in questa occasione il suo antico amoreper il Rosso Fiorentino. Già nel 1994 aveva dedicato a questoartista una piccola scultura intitolata Le inquietudini del Rossoche fu poi rifatta in dimensioni più grandi nel 2010 ed espostaal Four Seasons di Firenze, dove tuttora è possibile ammirarla.Ora, in questa nuova dimensione, l’artista bergamasco ha lavoratoquasi per “sottrazione”, eliminando anche la croce cherisultava quasi banale. Le figure disperate appaiono tutte in fugada qualcosa di terribile perché nel momento del dolore ogniuomo è solo con se stesso. Le altre tre opere, disseminate frale arcate della loggia ed il bordo del pozzo, sono anch’esse laceranti.Nel Sine pietas et amore dei appare un bue squartatoe ricucito con sotto un Cristo deposto inserito in un recintodi metallo. Lo Stabat Mater è posizionato in un altarino provenienteda Napoli in cui Riva ha modellato una deposizione.Infine con Eros e Thanatos l’artista mette in gioco la grandesensualità del Rosso senza però mai staccarsi dal tema dellamorte: un Cristo fra due lunghi chiodi ed una Cleopatra nudacon un manto iridescente. Elena Mutinelli espone un’opera daltitolo Manifesto Principio, un marmo alto 170 cm che ha richiestoun grande lavoro di progettazione. La croce è lo stesso corpodel Cristo inarcato, la cui testa, rivolta all’indietro, sembravoler uscire dal blocco che lo trattiene; è sorretto solo da duefigure acefale che a malapena si distinguono nel magma materico.Una bella mostra che merita davvero una visita.ROSSO FIORENTINO17