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lare di lui dalla giornalista fiorentina Anna Balzani ed ho chiesto
di poterlo conoscere. Dopo di lui ho incontrato anche il
presidente del Teatro, Enzo Pizzimenti: era novembre 2021,
ci trovavamo entrambi a Firenze e ci siamo visti nella mia casa
in Piazza della Signoria. Sia di Stefanos che di Enzo mi ha
colpito fin da subito la loro autentica e profonda passione per
l’opera lirica e per l’arte. Sono rimasta affascinata dalla dedizione
con la quale portano avanti l’attività del Teatro, ponendosi
come obiettivo quello di diffondere non solo negli Stati
Uniti ma nel mondo la conoscenza della cultura italiana e di
supportare i giovani artisti.
Qual è il tuo rapporto con la musica?
Adoro la musica, non posso farne a meno. È una passione
che mi scorre nelle vene fin da quando ero bambina. Le mie
zie erano musiciste, mio padre componeva musica, sono cresciuta
in mezzo alle note e all’arte. La musica mi accompagna
sempre, anche mentre dipingo, senza di lei non potrei
mai creare. È per me una continua fonte di ispirazione; mi
emoziona, mi fa commuovere, mi fa sentire viva.
Cosa ti ha spinto a prendere parte al progetto Tableaux of
Amico Fritz?
Mi sono fatta letteralmente travolgere dall’entusiasmo di Stefanos,
che ha scelto le opere, e di Enzo. Non potevo dire di
no. È un progetto talmente bello che farne parte è per me motivo
di grande soddisfazione, non solo perché mi emoziona
l’idea di legare la mia pittura alla musica, ma anche perché
come artista ho sentito il dovere di dare un mio contributo
al superamento del drammatico periodo che abbiamo attraversato
negli ultimi due anni. La pandemia ci ha fatto capire
quanto l’amore sia fondamentale nelle nostre vite, quanto
sia bello trascorrere del tempo con gli amici, con gli affetti
familiari, riscoprire valori come la solidarietà, l’aiuto reciproco.
Lo scopo dell’arte è appunto quello di mettere insieme le
persone, offrire loro una speranza nei momenti difficili. Questo
progetto ha il grande merito di far comprendere, soprattutto
alle nuove generazioni, lo straordinario potere dell’arte
e della bellezza, due cose delle quali davvero non possiamo
fare a meno perché danno senso alla vita, nutrono la mente
e innalzano lo spirito. Insomma, ci rendono persone migliori!
Più volte nella tua carriera artistica hai aderito ad iniziative
che avevano come finalità quella di dare sostegno ai giovani.
Vale la stessa cosa anche in questo caso?
Sì, certamente. Uno degli aspetti che mi più mi piace di questo
progetto è il fatto che il Teatro Grattacielo metta a disposizione
delle borse di studio per alcuni dei giovani che vi
prenderanno parte. La trovo un’iniziativa meritoria, soprattutto
in un periodo critico come quello attuale. I giovani sono
stati senza dubbio i più colpiti dalla pandemia, quelli che più
di altri ne pagheranno le conseguenze psicologiche a lungo
termine. Gli è stata negata la possibilità di andare a scuola,
incontrare gli amici, socializzare, vivere con la spensieratezza
necessaria per la loro età. Molti di loro hanno perso la
Mercatale, olio su tela; quest’opera è stata inclusa nel progetto per richiamare il
concetto di “spiritualità”
Il raccolto, olio su tela; una delle cinque opere coinvolte in Tableaux of Amico
Fritz come rimando al concetto di “tradizione”
speranza, sono tristi e demotivati. Hanno davanti un futuro
incerto, minacciato da guerre, malattie, inquinamento, catastrofi
naturali. Il nostro compito come adulti è aiutarli a risollevarsi
e a realizzare i loro sogni. Sostenere i giovani artisti di
tutto il mondo, come fa il Teatro Grattacielo, è una missione
nobilissima, e mi onora poter dare il mio contributo.
Dopo Tableaux of Amico Fritz, la tua collaborazione con il
Teatro Grattacielo prosegue con un altro progetto…
È tutto merito di Stefanos, della sua vulcanica creatività. Mi
ha chiesto di mettere a disposizione per la messinscena del
Don Giovanni alcuni miei disegni realizzati mentre ero in Spagna.
Ovviamente, ho risposto di sì! E devo dire che mi ha
sorpresa vedere i miei disegni trasformati in installazioni luminose
così d’impatto ed affascinanti.
LOLITA VALDERRAMA SAVAGE
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