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La Toscana nuova Marzo_2022

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in causa altre persone. È grazie alle altre e gli altri che il nostro

mondo interno si manifesta in forme che culturalmente, e quindi

comunemente, definiamo artistiche. Avere presente questo

significa concepire la ricerca come una ricerca umana, anche

letteralmente, per questo nel 2005 ho voluto fondare una compagnia;

cercare altre persone accomunate da una visione confluente

e condivisa della vita, del mondo, dell’umanità con cui

crescere insieme nella reciproca espressione artistica. L’ho intesa

e ho cercato di dirigerla come una comunanza artistica.

Sono un umanista socialista e rivoluzionario, cerco la trasformazione,

la crescita con e per le altre persone, condividendo le

migliori qualità, capacità o competenze di ciascuno.

Il fuoco, a volte, può fare paura: è così?

Vero! Vengo da una terra devastata dagli incendi e sin da piccolo

ho assistito alla potenza distruttrice delle fiamme nelle

campagne o nei boschi siciliani. Tuttavia le fiamme ci uniscono

ed accompagnano la nostra specie da talmente tanto tempo

che ne avvertiamo palpitare la radice antropologica ogni

volta che le vediamo. Per questo il fuoco è così affascinante

e ci ipnotizza. Quanto può essere evocativo trovarsi intorno

ad un fuoco? Perché si prova così tanta ammirazione davanti

al baluginio delle fiamme? Per non parlare della meraviglia e

dello stupore della pirotecnica. Oppure pensiamo al focolare:

anche nel linguaggio viene evocata una dimensione intima e

confortante, benefica. È l’unico degli elementi che riusciamo

a ricreare e può essere tanto distruttivo quanto benefico. Pensiamo

alla luce, al calore. Il fuoco racconta la vita, illumina gli

aspetti migliori e fa scorgere le ombre; del resto ci ha accompagnati

fuori dall’animalità. Brucia, illumina, trasforma. In sé

non è né negativo né positivo, tant’è che si autoestingue; la

questione è come lo si pensa e lo si sente e quindi come si indirizza

ciò che genera e suscita.

È un’arte, la tua, aperta a numerose forme espressive: dalle

arti plastiche a quelle visive, alla musica…

Pur essendo intimamente legato alle sue opere, ogni artista

viene prima dell’arte e la persona viene prima dell’artista. Ci

si può armonizzare ed accordare fra persone, proprio come

un’orchestra. Trovarsi su valori umani quali la solidarietà, l’amicizia,

la cooperazione, l’accoglienza, la libertà d’espressione,

l’incontro, il dialogo, l’ascolto, il rispetto per il genere

femminile, per la dignità di ogni persona nella sua interezza

psicofisica. Come contrasto alla cultura della morte, della

violenza, della rassegnazione, dell’alienazione e della disumanizzazione

tecno/illogica, l’affermazione della vita e della

umanità favorisce un’armonia fra le persone, fra artisti, che

dà una forma estetica alle opere. Nella mia ricerca di equilibro

artistico fra forma e sostanza, parto dalla sostanza umana,

quindi dal nostro mondo interno, ciò che pensiamo sentendo

e sentiamo pensando. Dalla nostra interezza psicofisica discende

la forma che assumeranno le opere. Le persone prima

delle cose. Questo approccio mi ha arricchito tantissimo,

e amicizie, conoscenze, esperienze mi spingono a continuare

CARLO TERZO

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