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I due interpreti di Tableaux of Amico Fritz
Com’è nato il progetto per le scuole Tableaux of Amico Fritz?
È nato dopo aver conosciuto Lolita Valderrama Savage. La
sua pittura mi ha entusiasmato, ho pensato subito che avrei
dovuto coinvolgerla in un progetto. Per questa ragione, ho
individuato cinque suoi dipinti per me particolarmente significativi
e a ciascuno di questi ho abbinato un estratto
dell’opera di Mascagni, per una durata totale dei brani di
circa 13/14 minuti. Come trait d’union tra pittura e canto,
ho scelto cinque parole chiave, una per ogni dipinto, leggendo
le quali i ragazzi possono conoscere fin da subito
alcune tematiche che troveranno poi negli estratti dell’opera
lirica ma possono prima ancora commentare queste parole
filtrandole attraverso le proprie esperienze. L’intento è
renderli protagonisti, parte attiva del progetto e non soltanto
spettatori.
revo molto tempo in mezzo alla natura,
i miei migliori amici erano gli alberi,
i fiori, la terra. Allo stesso modo, la parola
traditions è densa di suggestioni:
mi è venuta in mente osservando il
quadro di Lolita in cui la raccolta del
grano richiama l’idea di una tradizione
contadina che si tramanda di generazione
in generazione. E quindi qualcosa
che ci lega saldamente alle nostre
radici familiari, culturali, etc. . Molto
importante è anche la quinta parola
chiave, il “potere dell’amore”, che in
un certo senso contiene tutte le altre,
proprio come accade ne L’Amico Fritz,
dove i due protagonisti, soprano e tenore,
si abbandonano alla forza dell’amore
dopo un percorso che li vede
riscoprire sé stessi, la propria interiorità,
l’attaccamento alle radici.
Quali sono queste parole chiave e in base a quali criteri le
hai scelte?
I giovani come hanno accolto questa tua iniziativa?
Stiamo avendo un’ottima risposta dalle scuole, sia in America,
a Miami, Chicago e Indianapolis, che all’estero, anche
in paesi lontani come le Filippine. Finora i feedback raccolti
sono più che positivi, e questo mi fa molto piacere. Non
volevo assolutamente che si riproponesse la situazione alla
quale mi è capito spesso di assistere durante ad esempio
le recite scolastiche, con i ragazzi in platea annoiati, distratti
dal telefonino o intenti a parlare tra di loro.
Secondo te, cosa cattura di più la loro attenzione?
In generale penso che i giovani siano attratti soprattutto
dalla parte artistica, e in particolare da quella che prevede
il ricorso alla tecnologia e ai linguaggi multimediali.
Le parole chiave sono earthiness, che in italiano
possiamo tradurre come “connessione
con la terra”, transitions (transizioni),
traditions (tradizioni), spirituality (spiritualità)
e power of love (il potere dell’amore).
Le ho scelte ispirandomi alle opere di Lolita,
che mi hanno molto emozionato e fatto
pensare a come avrei potuto legare questi
concetti, e quindi anche i relativi dipinti,
al capolavoro di Mascagni. Ciascuna di
queste parole sottende una grande varietà
di significati perché lo scopo non è dare ai
ragazzi un’interpretazione univoca ma offrire
loro un ventaglio di possibilità. La parola
earthiness, ad esempio, può voler dire molte
cose: a me personalmente ha fatto ricordare
quando da bambino, nel paesino del
Peloponneso dove sono cresciuto, trascor-
Un momento della registrazione del progetto Tableaux of Amico Fritz
STEFANOS KORONEOS
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