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La Toscana nuova Marzo_2022

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passato. È un modo anche per far sopravvivere la nostra lingua,

visto che tutti i cantanti lirici del mondo devono studiare

l’italiano per vocalizzare e leggere il libretto dell’opera. E poi

non dimentichiamo che si tratta di una forma d’arte totalmente

Made in Italy: l’abbiamo inventata noi, tutto il mondo ce la

invidia, dovremmo esserne fieri. Per tutti questi motivi penso

che non ci sia modo migliore e più efficace per divulgare la

cultura italiana all’estero se non attraverso l’opera lirica. Peccato

però che proprio in Italia i progetti del Teatro Grattacielo

fatichino ad essere accolti: ci chiamano da ogni parte del

mondo per mettere in scena i nostri spettacoli o aderire alle

nostre iniziative per le scuole. L’anno scorso in Grecia abbiamo

realizzato ben tredici spettacoli, mentre in Italia ancora

nessuno. E questo, da italiano che ama il proprio paese, mi

dispiace davvero tanto.

Com’è l’Italia vista da un italoamericano che come te diffonde

la conoscenza delle bellezze artistiche del nostro

paese all’estero?

Se dovessi dare un voto da 0 a 10 al modo in cui l’Italia promuove

sé stessa al di fuori dei confini nazionali darei 1.

Questo perché, al di là degli istituti di cultura italiana, che

peraltro sono luoghi frequentati per lo più da emigrati italiani,

il nostro paese non fa granché d’altro per promuovere

il proprio patrimonio artistico all’estero. Una situazione a

mio parere inaccettabile, soprattutto perché potremmo fare

della cultura il vero motore dell’economia italiana. Purtroppo

l’Italia continua ad adagiarsi sulla grandezza del proprio

passato, a vivere di eredità, mentre dovrebbe invece darsi

da fare affinché l’immensa bellezza artistica che i nostri

avi ci hanno lasciato sopravviva nel tempo generando nuova

ricchezza. Spesso dimentichiamo che l’Italia rappresenta

soltanto lo 0,6% della popolazione mondiale: dobbiamo

quindi faticare di più per non farci schiacciare dalla concorrenza,

ma abbiamo dalla nostra parte delle opere incredibili

e un talento creativo unici al mondo. Il colmo è che

la cultura italiana piace di più agli stranieri che agli italiani

stessi. Posso farti l’esempio degli Stati Uniti, dove tutto ciò

che è arte e creatività italiana, è tenuto in grande considerazione.

Che altro aggiungere? Mi auguro che quest’intervista

serva ad aprire degli spiragli per iniziare a collaborare

anche con Italia, magari proprio con Firenze, madrepatria

del bel canto.

Un momento della messinscena de L’Amico Fritz di Mascagni da parte della compagnia del Teatro Grattacielo nel 2021 (ph. Gustavo Mirabile)

ENZO PIZZIMENTI

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