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A cura di
Maria Concetta Guaglianone
PsicHeArt
Il mandala
Una forma d'arte per entrare in contatto con le emozioni
di Maria Concetta Guaglianone
Ogni qual volta si vivono esperienze che generano disagi,
conflitti e malesseri il carico emotivo può aumentare
fino a provare la sensazione di essere sopraffatti
dalla situazione. Diventa fondamentale la capacità di entrare
in contatto con le proprie emozioni, di gestirle e riconoscerne
il valore anche se percepite come “negative” e non funzionali.
Accoglierle e prendersene cura è il primo passo per giungere
ad una piena consapevolezza e conoscenza di sé. Essere
consapevoli significa riuscire ad auto-osservarsi, ascoltarsi in
modo non giudicante, entrare in contatto con il proprio mondo
interno ed esterno, aprirsi alle possibilità di risoluzione per
non rimanere bloccati in emozioni “sequestranti”, in “trappole
emotive”. Uno strumento che utilizzo nella pratica clinica per
lavorare sulle emozioni è il mandala, il cui merito dell’uso in
ambito psicoterapeutico è da attribuire a Carl Gustav Jung. I
mandala sono disegni e figure contenuti in un cerchio, simbolo
della vita e del tutto. L’etimologia della parola “mandala” deriva
dal sanscrito, letteralmente si traduce “disco” o “centro” e
il significato simbolico richiama il concetto di unità. Di origine
tibetana, diffusi nelle culture induiste e buddiste come strumenti
di meditazione e di preghiera, venivano realizzati sulla
sabbia colorata dai monaci buddisti per essere poi distrutti,
in un rituale attraverso il quale la creazione e la distruzione si
incontrano trovando equilibrio. Quando emergono contenuti
emotivi importanti ed intensi propongo alle persone di lavorare
con tale strumento che diventa contenitore di emozioni e di
significati simbolici, di rappresentazioni archetipiche del proprio
mondo interno. Chiedo alla persona di costruire il mandala
dell’emozione che sente in prevalenza e che caratterizza
la fase di vita che sta attraversando: ad esempio, se l’emozione
dominante è la rabbia, chiedo di creare il suo mandala
della rabbia. Si parte dal disegnare un cerchio su un foglio,
cartoncino o tela di colore bianco, per poi aggiungere disegni,
forme e colori rappresentativi dell’emozione. Disegnare e colorare
un mandala aiuta la persona a dare forma alla propria
rappresentazione ed espressione di sé. Il lavoro con il mandala
permette di stare nel momento presente, aiuta a ritrovare
uno stato di centratura, concentrazione, rilassamento, apertura
mentale, pace e armonia interiore. La sua funzione è quella
di riequilibrare uno stato di confusione, ristabilire un ordine lavorando
su tre piani di coscienza: quella fisica, psicologica e
spirituale. La persona esplora ed elabora la propria esperienza
emotiva, attiva un processo trasformativo che coinvolge
l’emozione stessa e la modalità con cui si rapporta ad essa. Il
mandala diventa un catalizzatore di energia che crea qualcosa
di nuovo, una vera e propria opera d’arte, un processo creativo
che permette alla persona di contattare il proprio centro,
l’io interiore, e di orientarsi attraverso la consapevolezza delle
proprie emozioni.
Psicologa specializzanda presso la Scuola di Psicoterapia dell’Istituto Psicoumanitas di Pistoia, Maria Concetta
Guaglianone ha frequentato la scuola biennale di Counseling Psicologico presso Obiettivo Psicologia
di Roma, dove ha svolto anche la propria attività professionale collaborando come tutor nel Master di
Psicologia Perinatale. È autrice di numerosi articoli sul portale Benessere 4you - Informazioni e Servizi su Salute e
Benessere Psicologico. Attualmente svolge la propria attività professionale presso Spazio21 - Studi Professionali
di Discipline Bio Naturali e Psicologia (via dei Ciliegi 21 - 50018 Scandicci).
+39 3534071538 / + 39 348 8226351 / mariaconcetta.guaglianone@gmail.com
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