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WineCouture 1-2/2024

WineCouture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. WineCouture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.

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10<br />

DOSSIER<br />

Cosa si è venduto di più nelle enoteche<br />

italiane nel 2023? E quali le scelte dei<br />

consumatori gli scorsi 12 mesi? Abbiamo<br />

fatto un punto con Andrea Terraneo,<br />

presidente Vinarius, l’Associazione delle<br />

Enoteche Italiane, su quelli che sono stati andamenti<br />

e trend nel canale. Una fotografia, quella scattata, che<br />

mostra come le bollicine, in particolare Metodo Classico<br />

e Champagne, abbiano fatto da traino<br />

agli acquisti nel 2023. Con le vendite in<br />

enoteca che sempre più vanno in direzione<br />

di un posizionamento medio<br />

alto, mentre tra i rossi sono stati i<br />

“soliti noti” ad affermarsi gli scorsi<br />

12 mesi, con il Barolo a guidare<br />

le classifiche di preferenze. E le<br />

aspettative rimangono alte anche<br />

in vista dell’imminente primavera<br />

<strong>2024</strong>, come evidenzia proprio Terraneo<br />

nella sua disamina. “La lettura del<br />

2023 per l’universo delle enoteche Vinarius<br />

è senza ombra di dubbio positiva, soprattutto laddove<br />

confrontata con i dati complessivi di altri canali del<br />

settore vino, dalla Gdo all’Online”, spiega il numero uno<br />

dell’associazione. “C’è stata, dunque, un’ampia e generalizzata<br />

soddisfazione da parte di tutti per come si sono<br />

conclusi gli scorsi 12 mesi e le attese <strong>2024</strong> sono quelle di<br />

una ripresa che migliori leggermente anche i già positivi<br />

DI MATTEO BORRÈ<br />

andamenti dello scorso anno, con un occhio ovviamente<br />

già rivolto alla Pasqua. Come da trend degli ultimi tempi,<br />

gennaio e febbraio serviranno per carburare proprio in<br />

vista di un marzo e aprile che ci attendiamo in crescendo,<br />

a lanciare poi la volata all’arrivo dell’estate”. Con un<br />

solo interrogativo al momento: “Come sappiamo tutti,<br />

l’incognita meteo definirà tanto, come d’abitudine, quelli<br />

che saranno gli esiti di una stagione che poi, di riflesso,<br />

condizionerà anche il giudizio finale sull’anno<br />

che sarà”, specifica Terraneo. Quella<br />

che si legge, nonostante le congiunture<br />

economiche complesse, è però una<br />

positività diffusa, sostenuta dall’interesse<br />

di una clientela alla ricerca<br />

della qualità. Come dimostra proprio<br />

il 2023, dove un segnale vivido<br />

di buona salute del settore è stato<br />

fornito da alcuni trend legati alle tipologie:<br />

tra i vini spumante Metodo<br />

Classico più richiesti a primeggiare è stato<br />

lo Champagne, seguito da Franciacorta e<br />

Trento Doc. Una menzione particolare l’ha conquistata<br />

il Metodo Classico Oltrepò Pavese, tornato a essere<br />

una scelta ricercata. Tra i vini fermi, sul podio dei rossi<br />

dell’ultimo Natale a primeggiare è stato il Barolo, subito<br />

seguito a pari posizione da Brunello e Amarone, e poi dal<br />

Chianti Classico Docg. “La bollicina continua a rappresentare<br />

un traino decisivo anche all’interno delle ven-<br />

Enoteche:<br />

un’ottima annata<br />

2023 positivo per le vendite nel canale: ora un <strong>2024</strong><br />

che si annuncia in crescendo secondo Vinarius<br />

dite in enoteca”, sottolinea il presidente Vinarius. “Con<br />

il Metodo Classico che nel 2023 ha performato meglio<br />

rispetto allo Charmat: poi, sia chiaro, i numeri in termini<br />

di volumi sono ancora a favore della seconda tipologia,<br />

ma il dato evidenzia che sempre più il consumatore guarda<br />

al primo prodotto con un rinnovato interesse”. E per il<br />

<strong>2024</strong>, cosa attendersi? “Se per i rossi sarà o meno, ancora<br />

una volta, l’anno dei soliti noti è difficile da dirlo oggi”,<br />

risponde Terraneo, che poi spiega: “In un canale come il<br />

nostro, infatti, non è facile emergere e dare vita a un vero<br />

e proprio boom. Ci sono Denominazioni su cui da tempo<br />

puntiamo, ma i cui numeri rimangono poi sempre quelli<br />

di nicchie. L’effetto boom, così, può limitarsi alla singola<br />

enoteca o al contesto regionale, ma quando si parla<br />

d’imporsi a livello nazionale, come fenomeno all’interno<br />

del nostro contesto di vendita, è tutto molto più difficile.<br />

Com’è successo, ad esempio, per gli autoctoni in passato,<br />

un trend può imporsi in una certa zona con delle politiche<br />

anche sinergiche di territorio, perché in quell’ambito<br />

non servono grandi numeri o investimenti di particolare<br />

rilevanza. Per orizzonti più ampi, però, servono budget<br />

e impegni comunicativi sostenuti anche da volumi e disponibilità<br />

importanti”. Tornando ai numeri, gli enotecari<br />

Vinarius evidenziano che, comparando il dato con l’inverno<br />

2022, per il 55% di loro l’andamento delle vendite<br />

nello stesso periodo 2023 è risultato assolutamente migliore.<br />

“Il trend positivo è confermato dalle aspettative<br />

per il periodo primavera/estate <strong>2024</strong>”, riprende Terraneo.<br />

“La maggioranza, ovvero il 63% si aspetta una tenuta delle<br />

vendite, mentre il 27% ha aspettative ancora superiori. La<br />

crescita dei consumi delinea un percorso virtuoso: dalla<br />

progressiva evoluzione delle proposte fino alle scelte più<br />

consapevoli e approfondite da parte della clientela, che<br />

individua nell’enotecario un professionista con cui confrontarsi<br />

e orientarsi nella selezione dei vini”. Ad alzarsi è<br />

stata anche la battuta media dello scontrino in enoteca nel<br />

2023, come spiega ancora il presidente Vinarius: “Lo evidenziano<br />

anche i trend di acquisto, che mostrano la scelta<br />

di orientarsi su produzioni ad alto valore aggiunto, come<br />

nel caso del Metodo Classico. Così, se prima lo scontrino<br />

oscillava tra i 15 e i 20 euro, oggi si è passati a 25 o 30 euro.<br />

Guardando gli ultimi dati sulle vendite di vino, d’altronde,<br />

assistiamo in maniera generalizzata a quello che è un calo<br />

dei volumi ma una crescita del giro d’affari. Una dinamica<br />

figlia di una premiumization dei consumi. Stesso principio<br />

vale per il distillato medio. Il consumatore, negli ultimi<br />

anni, è evoluto molto sotto il profilo della conoscenza e<br />

della spesa: calcola meglio cosa acquistare, magari orientandosi<br />

su meno bottiglie, ma gestendo il budget puntando<br />

su una più alta qualità per singola referenza. Vedi anche<br />

il caso Champagne nel 2023, con il nuovo anno che<br />

si annuncia simile come dinamica a fronte del ritocco dei<br />

listini che porterà a una crescita ulteriore dei valori della<br />

battuta delle bollicine francesi”. La conclusione è dedicata<br />

all’evoluzione di una associazione sempre più riferimento<br />

per l’intero comparto. “Cresciamo, con nuovi ingressi di<br />

soci anche in questo inizio di <strong>2024</strong>”, sottolinea Terraneo.<br />

“Dopo tanti anni di semina cominciamo a raccogliere il<br />

frutto del lavoro fatto, con sempre più giovani enotecari<br />

interessati a fare gruppo. Oggi, poi, rispetto a un tempo è<br />

tutto più facile: grazie alla forza dei social che permette di<br />

restare più connessi anche tra noi membri e a relazionarsi<br />

con nuovi potenziali soci. Il futuro è senza dubbio nel segno<br />

dell’ottimismo per noi come Vinarius”.<br />

Mentre sulle sfide di settore, il numero uno di Vinarius<br />

conclude: “Serve sempre più serietà a ogni livello. Il castello<br />

del nostro mondo è sviluppato in maniera corretta, tra<br />

controlli, filiera e attori protagonisti. Ma poi bisogna che<br />

quotidianamente ognuno s’impegni a rispettare le regole<br />

e a contribuire a fare crescere un intero movimento senza<br />

scatti in avanti in solitaria, ma favorendo un dialogo che<br />

coinvolga realmente tutte le parti. Da sempre, noi come<br />

Vinarius siamo i fautori del dialogo: si può, poi, non essere<br />

in accordo su questo o quel tema, ma serve parlare<br />

con tutti. Solo così le criticità, che ovviamente esistono,<br />

potranno essere realmente superate”.

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