WineCouture 1-2/2024
WineCouture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. WineCouture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.
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22<br />
CHAMPAGNE<br />
La Grande Dame Rosé 2015<br />
Veuve Clicquot<br />
Il debutto al ristorante Orma di Roma in abbinamento<br />
alle creazioni di chef Roy Caceres<br />
DI LUCA FIGINI<br />
Il ristorante Orma si trova a Roma, non lontano da stazione Termini. 10 minuti d’auto<br />
dalla parte dell’uscita di via Marsala, appena scesi dal treno; eppure, tanto basta per<br />
proiettarsi in un’altra città. Una zona (Rione XVI Ludovisi) fatta di villette e case curate,<br />
eleganti, aristocratiche. Nella giornata di sole in cui ha fatto il suo exploit La Grande<br />
Dame Rosé 2015 Veuve Clicquot, lo scenario offerto da Orma in abbinata al caldo<br />
sole di un calante inverno sembra quasi studiato da uno scenografo di Cinecittà. La location<br />
è una costruzione gialla Champagne, moderna e tradizionale al tempo stesso. L’ampia sala<br />
si apre su un concatenarsi e un riecheggiare di materiali nuovi (ampi vetri e vetrate, una<br />
cantina a vista elegantissima, un uso sapiente del legno e degli elementi più naturali) con cui<br />
si simpatizza fin da subito e ci si sente “a casa”, senza nemmeno rendersene conto. Il locale<br />
diventa simpatetico nel momento in cui si arriva alla terrazza che fa da tetto e si gode di una<br />
vista sui palazzi circostanti: un variopinto contorno elegante e curato, che rende il dehors<br />
perfetto per introdurre l’assaggio del nuovo Rosé con un magnifico Champagne La Grande<br />
Dame 2015 Veuve Clicquot. Servito alla temperatura ideale, così da impreziosirne le doti, è<br />
talmente piacevole e soave da preparare il palato agli abbinamenti dell’aperitivo. Come iniziare<br />
un concerto partendo da un dolce e armonioso assolo di archi che attiva i sensi e prepara<br />
alla grande overture. Ecco, in questo percorso gastronomico per accompagnare il debutto<br />
nell’alta società de La Grande Dame Rosé 2015 Veuve Clicquot, il maestro che ricorda molto<br />
Vivaldi come approccio, ma in stile gastronomico (vivacità, sperimentazione ed entusiasmo,<br />
sapientemente miscelati in un fluire di note accuratamente cesellate), è Roy Caceres.<br />
Lo chef di Orma propone una cucina nel quale l’elemento vegetale è al centro, supportato da<br />
proteine e da lavorazioni che lo enfatizzano: esperienze palatali, nelle quali s’innestano un<br />
fluire organico di anguilla e filetto di pecora. Ma non siamo ancora seduti a tavola, per godere<br />
degli abbinamenti tra Champagne e piatti dello chef. Stiamo ora sorseggiando La Grande<br />
Dame Rosé 2015, lanciato a livello mondiale e che vuole essere un “omaggio a Madame<br />
Clicquot”. Didier Mariotti, chef de cave di Veuve Clicquot, spiega (ed è bene ribadirlo) che<br />
“in ogni bottiglia è profusa l’energia e l’entusiasmo tramandati da Madame Clicquot, sommate<br />
a eleganza e a una costante ricerca della qualità e dell’eccellenza”. Per esempio, Mariotti<br />
sottolinea che il vino rosso utilizzato per l’assemblaggio del Rosé 2015 deriva dallo storico<br />
appezzamento denominato “Clos Colin” a Bouzy, scelto proprio da Madame Clicquot per<br />
le sue caratteristiche uniche. La parcella, a differenza di altri appezzamenti nella medesima<br />
regione, non poggia su una base di calcare bensì prima di questo strato ci sono livelli di<br />
argilla e sabbia. In più, è generosamente soleggiata: questo permette di ottenere un’uva di<br />
alta qualità e differente per sapore (tannini strutturati) per via del migliore drenaggio della<br />
vite. Il risultato è un assemblaggio davvero unico di Pinot Noir, Chardonnay e vino rosso<br />
che conferisce a La Grande Dame Rosé 2015 Veuve Clicquot note fresche, ampie e fruttate<br />
(frutti rossi), con una interessante armoniosità di sapori e una presenza sul palato armoniosa,<br />
ideale tanto per essere gustato da solo quanto per essere abbinato a piatti ambiziosi<br />
e strutturati, come nel caso di quelli proposti dal ristorante Orma. Lo chef Roy Caceres ha<br />
studiato un menu accuratamente scandito da sapori che andassero a enfatizzare le peculiarità<br />
di ogni Champagne di Veuve Clicquot abbinato alla portata. Così un antipasto totalmente<br />
vegetale e stupefacente per le sensazioni di gusto e accostamento è stato abbinato a La<br />
Grande Dame Rosé 2015 x Paola Paronetto. Il raviolo, anguilla, caviale e farro tostato è stato<br />
una sorpresa. Quadrato all’esterno, “rotondo” all’intero. Leggendo sul menu che la pasta è<br />
stata farcita con anguilla, la curiosità ha il sopravvento. E invece si assaggia un nucleo, certo<br />
salmastro e acidulo, ma fresco e perfettamente compensato rispetto al forte sapore “minerale”<br />
dell’anguilla. L’accostamento con La Grande Dame 2012 Magnum è geniale: le due lievi<br />
acidità si compensano ed esplodono in bocca in un sontuoso e pieno effetto quasi fluido,<br />
intenso e completo. Il filetto di pecora abbinato a La Grande Dame Rosé 2008 Jéroboam (in<br />
formato da 3 litri) è quasi l’opposto del precedente e questo contrasto tra acqua e terra, assaporando<br />
una carne tenera e aromatizzata con la ‘nduja porta alla freschezza mediterranea<br />
dei piatti di carne, poco lavorati ma molto strutturati. Infine, il platano con kefir e mirtilli,<br />
croccante, chiude questo viaggio tra vari ambienti (vegetale, fluido e terroso) ritornando a<br />
La Grande Dame Rosé 2015 Veuve Clicquot, protagonista della giornata, che mostra la sua<br />
versatilità (vero punto di forza di questo Champagne Rosé, per cui lo consigliamo) con un<br />
dolce esotico che celebra anche le origini di Roy Caceres, una sorta di firma culinaria.