Vado e Torno_2024-03
In questo numero di Vado e Torno: - LetExpo. Tutti a Verona - Anteprime. Iveco Eurocargo, Ford Trucks F-Max Transcontinental, Mercedes eSprinter, Nissan Interstar - Inchiesta. L’elettrico bene o male - Prova. Mercedes eCitan Long - Misano. Torna l’emozione in pista - Politica. Dal Brennero ai sensori tante le questioni irrisolte
In questo numero di Vado e Torno:
- LetExpo. Tutti a Verona
- Anteprime. Iveco Eurocargo, Ford Trucks F-Max Transcontinental, Mercedes eSprinter, Nissan Interstar
- Inchiesta. L’elettrico bene o male
- Prova. Mercedes eCitan Long
- Misano. Torna l’emozione in pista
- Politica. Dal Brennero ai sensori tante le questioni irrisolte
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SULLA STRADA<br />
A VERONA LETEXPO<br />
Saremo in<br />
tantissimi<br />
Si preannuncia<br />
ricca di contenuti<br />
la kermesse dal<br />
12 al 15 marzo<br />
O<br />
ltre<br />
60 mila metri<br />
quadrati di spazio<br />
espositivo, più di cento<br />
momenti di incontro e<br />
confronto con la partecipazione<br />
di numerosi ministri,<br />
politici, presidenti di<br />
autorità portuali, imprenditori:<br />
nell’edizione 2023<br />
furono 310 gli espositori<br />
e 80 mila i visitatori. Torna<br />
dal 12 al 15 marzo Letexpo,<br />
la kermesse fieristica<br />
veronese di Alis, l’Associazione<br />
logistica dell’intermodalità<br />
sostenibile<br />
che puntando sul trasporto<br />
via mare nel solo 2023<br />
ha sottratto alle autostrade<br />
6 milioni di camion,<br />
spostando 143 milioni di<br />
tonnellate di merci verso<br />
l’intermodalità e abbattendo<br />
5,4 milioni di tonnellate<br />
di emissioni di CO 2<br />
.<br />
«Tutti i temi più importanti,<br />
unitamente alle<br />
priorità programmatiche<br />
individuate con i nostri<br />
associati rispetto ai settori<br />
che rappresentiamo,<br />
saranno esaminati a fondo<br />
attraverso quattro intense<br />
giornate di incontri<br />
e confronti nei palchi di<br />
Casa Alis, Alis Cafè, Alis<br />
Hub e Academy Village<br />
con autorevoli rappresentanti<br />
delle istituzioni,<br />
amministrazioni, imprese,<br />
professioni, associazioni,<br />
formazione e ricerca» ha<br />
affermato il presidente di<br />
Alis Guido Grimaldi.<br />
«Sono le cose che vanno<br />
fatte per far crescere<br />
la cultura del settore».<br />
«Se guardate a quanto<br />
sta realizzando Alis per il<br />
settore dei trasporti capite<br />
perché l’associazione sta<br />
crescendo». «Ci vediamo<br />
a Verona, saremo in tantissimi».<br />
Sono i commenti<br />
registrati sul web.<br />
Oscar Sandri<br />
Ma la risposta dell’Austria<br />
non pare delle migliori. Pochi<br />
giorni dopo, infatti, il governo<br />
federale ha introdotto nuove<br />
limitazioni al traffico pesante<br />
anche al valico di Coccau, nei<br />
pressi di Tarvisio, che collega<br />
Carinzia e Friuli, da cui transitano<br />
19 milioni di tonnellate<br />
di merce su gomma ogni<br />
anno: fino alla fine di marzo<br />
il traffico pesante è bloccato,<br />
oltre che nel fine settimana,<br />
anche il venerdì pomeriggio.<br />
Il costo dei divieti<br />
al Brennero<br />
Già, perché anche se è difficile<br />
quantificarli, non c’è<br />
dubbio che le restrizioni imposte<br />
dall’Austria di danni ne<br />
abbiano provocati parecchi.<br />
«Incrociando i dati sui flussi<br />
di export per territorio e paese<br />
con la modalità di trasporto,<br />
considerando l’ipotesi che dal<br />
Nordovest l’export verso Belgio<br />
e Paesi Bassi transiti per<br />
valichi italo-svizzeri, si stima<br />
che nel 2023 le esportazioni<br />
che viaggiano su gomma via<br />
Brennero verso i sette mercati<br />
del Centro-Nord Europa<br />
valgano 109 miliardi di euro,<br />
circa un sesto (17,3 per cento)<br />
dell’intero export italiano<br />
nel mondo, equivalente a 5,4<br />
punti di Pil. Il trend su questi<br />
mercati proietta<br />
per il 2023<br />
una perdita di<br />
export per 4,2<br />
miliardi di euro,<br />
che potrebbe<br />
essere stata<br />
aggravata dai<br />
limiti al transito<br />
per il Brennero»,<br />
stima l’Ufficio studi di<br />
Confartigianato Trasporti.<br />
«I divieti imposti dall’Austria<br />
al Brennero per i mezzi<br />
Il Governo chieda<br />
alla Ue l’immediata<br />
eliminazione di<br />
tutti gli ostacoli per<br />
attraversare le Alpi<br />
Paolo Uggè<br />
pesanti ostacolano significativamente<br />
l’export italiano e<br />
tedesco», commenta il presidente<br />
di Confartigianato Trasporti,<br />
Amedeo Genedani, «E<br />
le alternative si sono rivelate<br />
problematiche, le chiusure<br />
del Monte Bianco, il deragliamento<br />
nel tunnel del San<br />
Gottardo e la frana al Fréjus,<br />
hanno ulteriormente aggravato<br />
la situazione per le merci<br />
italiane dirette<br />
al Centro-Nord<br />
Europa».<br />
È da sottolineare<br />
che ad<br />
approvare la<br />
mossa del Governo<br />
italiano<br />
non sono state<br />
soltanto le associazioni<br />
degli autotrasportatori,<br />
ma anche Coldiretti.<br />
«Il Brennero è un canale<br />
insostituibile per il flusso<br />
delle merci dall’Italia verso<br />
l’Europa che rischia di essere<br />
soffocato dai limiti alla<br />
circolazione. Dall’arco alpino<br />
transitano le esportazioni<br />
agroalimentari dirette verso<br />
Nord e Est Europa. Solo in<br />
Germania, principale sbocco<br />
del cibo made in Italy, nel<br />
2023 ne sono andate per 8<br />
miliardi, il 9 per cento in più<br />
sul <strong>2024</strong>», scrive il presidente,<br />
Ettore Prandini.<br />
Il coro di consensi per la<br />
mossa contro l’Austria<br />
Il neopresidente Unatras, Paolo<br />
Uggè, ha espresso «compiacimento<br />
per la decisione<br />
del Governo che, su iniziativa<br />
del ministro Salvini, ha<br />
aperto la procedura attesa da<br />
tempo. L’importanza del valico<br />
è confermata dalle merci<br />
che lo attraversano: circa 60<br />
milioni di tonnellate».<br />
Il Consiglio di<br />
Stato ha ribaltato<br />
la sentenza<br />
del Tar della<br />
Lombardia che lo<br />
scorso novembre<br />
aveva ‘integralmente<br />
annullato’<br />
gli atti di Palazzo<br />
Marino per l’introduzione<br />
dell’obbligo<br />
di installare<br />
i sensori per gli<br />
angoli ciechi deciso<br />
dopo una<br />
serie di incidenti<br />
mortali in città e<br />
in vigore da ottobre.<br />
L’obbligo, uscito<br />
dalla porta,<br />
Al coro si è unita anche Fita:<br />
«Esistono le premesse per il<br />
positivo riscontro della Corte<br />
di giustizia Ue che può essere<br />
chiamata a intervenire se si ritiene<br />
che uno stato abbia mancato<br />
agli obblighi dei trattati».<br />
Idem per Fiap. «Grande<br />
notizia, anche se si tratterà di<br />
confronto tutt’altro che semplice,<br />
nonostante il principio<br />
della libera circolazione delle<br />
merci, fondante<br />
l’Unione»,<br />
afferma il segretario<br />
generale,<br />
Alessandro<br />
Peron.<br />
«L’iniziativa<br />
pone finalmente<br />
con<br />
forza all’attenzione<br />
delle istituzioni europee<br />
la centralità del corridoio del<br />
Brennero per il nostro Paese e<br />
per l’intera Europa, in quanto<br />
SUI SENSORI INTERVENGA IL GOVERNO<br />
Superare l’idea<br />
diffusa che vede<br />
il trasporto solo<br />
come costo da<br />
abbattere<br />
Confindustria<br />
ANGOLO CIECO<br />
RISCHIO CAOS<br />
Per Claudio<br />
Donati (foto),<br />
segretario di<br />
Assotir, se non<br />
si interviene a<br />
livello centrale,<br />
potrebbe<br />
succedere che<br />
ogni comune<br />
d’Italia adotti<br />
provvedimenti<br />
scoordinati<br />
sull’obbligo dei<br />
sensori in città.<br />
l’Italia esporta oltre il 60 per<br />
cento attraverso i valichi alpini»,<br />
ha dichiarato il presidente<br />
di Anita, Riccardo Morelli.<br />
Molto più a sud c’è il fronte<br />
aperto dell’ex Ilva. «Si rileva<br />
il totale disinteresse che Acciaierie<br />
d’Italia ha dimostrato<br />
nei confronti dell’autotrasporto,<br />
in gravi difficoltà a seguito<br />
dei mancati pagamenti che si<br />
stanno accumulando da mesi.<br />
Il grido d’allarme<br />
lanciato<br />
già dall’ottobre<br />
scorso è rimasto<br />
inascoltato»,<br />
si legge<br />
nella nota unitaria<br />
di Fai,<br />
Confartigianato<br />
Trasporti,<br />
Fita (a proposito, che fine ha<br />
fatto Unatras?), Anita e Fiap,<br />
«La questione è di carattere<br />
nazionale e coinvolge una<br />
rientra però dalla<br />
finestra. «La<br />
sentenza con<br />
cui il Consiglio<br />
di Stato reintroduce<br />
l’obbligo di<br />
installare i sensori<br />
per gli angoli<br />
ciechi, all’interno<br />
del Comune di<br />
Milano, semina<br />
ulteriore incertezza<br />
tra gli operatori<br />
dei trasporti<br />
e, soprattutto,<br />
apre la strada a<br />
regolamentazioni<br />
a macchia di<br />
leopardo», commenta<br />
Claudio<br />
Donati, segretario<br />
generale di<br />
Assotir.<br />
«Come abbiamo<br />
già sottolineato<br />
nel corso dell’audizione<br />
di fronte<br />
alla Commissione<br />
trasporti della<br />
Camera del 9 novembre<br />
scorso»,<br />
aggiunge Donati,<br />
«Il rischio, adesso,<br />
è che ogni<br />
comune d’Italia<br />
possa adottare<br />
iniziative autonome<br />
e scoordinate.<br />
E questo darebbe<br />
vita a una sorta di<br />
autarchia amministrativa.<br />
Questa<br />
sentenza dimostra<br />
in modo ancor<br />
più evidente<br />
come sia necessario<br />
l’intervento<br />
del Governo per<br />
dare una disciplina<br />
omogenea,<br />
valida su tutto il<br />
territorio nazionale.<br />
In questo<br />
senso, ci attiveremo<br />
presso il<br />
ministero delle<br />
Infrastrutture e<br />
Trasporti affinché<br />
il vuoto legislativo,<br />
che rischia di<br />
generare il caos,<br />
venga colmato al<br />
più presto».<br />
molteplicità di aree del paese<br />
(Marghera, Taranto, Novi Ligure,<br />
Genova, Padova, Racconigi,<br />
Paderno…) con imprese<br />
che da nord a sud d’Italia<br />
hanno lavorato, assicurando il<br />
mantenimento del ciclo produttivo<br />
e accumulando milioni<br />
di euro di crediti».<br />
Per l’ex Ilva la<br />
situazione è critica<br />
E continua: «Da Taranto giungono<br />
notizie contrastanti e non<br />
confermate circa pagamenti effettuati<br />
in favore di pochissime<br />
imprese, in spregio a qualsivoglia<br />
principio di equità e proporzionalità.<br />
Ci appelliamo al<br />
senso di responsabilità di tutti<br />
i soggetti coinvolti, da AdI ai<br />
vari dicasteri, allo scopo di<br />
evitare che quanto già accaduto<br />
in precedenza con l’ex Ilva<br />
si ripeta con lo stesso, identico,<br />
copione che ha visto centinaia<br />
di aziende di trasporto costrette<br />
a chiudere i battenti o<br />
ad attivare intricati contenziosi<br />
per sperare di ricevere il giusto<br />
compenso per il lavoro prestato.<br />
Auspichiamo un intervento<br />
economico importante al fine<br />
di dare respiro alle imprese del<br />
comparto: un intervento straordinario<br />
a fronte della crisi.<br />
Crisi la cui genesi non può<br />
certamente attribuirsi a chi ha<br />
sempre svolto il proprio compito<br />
con puntualità e serietà»..<br />
Riccardo Venturi<br />
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