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In Fonderia 2 2024

Secondo numero del 2024 di In Fonderia

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IN PRIMO PIANO<br />

A. Bianchi<br />

Le fonderie al centro dell’economia<br />

circolare, fra riciclo dei rottami e riutilizzo<br />

degli scarti di produzione<br />

Le performance di circolarità ambientale del settore potrebbero però<br />

migliorare ancora grazie all’abbattimento di barriere legislative e culturali<br />

legate al riutilizzo dei residui<br />

La realizzazione di un modello compiuto di economia<br />

circolare in grado di rigenerarsi da sola,<br />

in cui tutte le attività – a partire dall’estrazione<br />

dei minerali e dei prodotti energetici alla produzione<br />

– sono organizzate in modo che i rifiuti<br />

di qualcuno possano diventare risorse per<br />

qualcun altro, passa attraverso lo sviluppo di<br />

tecnologie innovative e la riprogettazione dei<br />

beni di consumo per renderli idonei, a fine vita,<br />

a essere riciclati o riutilizzati.<br />

Se questo percorso è ancora in evoluzione, l’industria<br />

di fonderia costituisce da sempre un<br />

elemento centrale del modello economico circolare:<br />

l’attività di fusione rappresenta infatti,<br />

da millenni, la tecnica attraverso la quale è<br />

possibile il riutilizzo dei rottami per dare vita a<br />

nuovi prodotti. Come tale, l’impresa di fonderia<br />

rappresenta l’essenza del concetto di circolarità<br />

che vede il rifiuto al centro delle attività finalizzate<br />

alla sua valorizzazione economica.<br />

Negli anni, inoltre, le imprese del settore hanno<br />

perseguito l’obiettivo “zero rifiuti” attraverso<br />

la razionalizzazione dei processi e l’individuazione<br />

di soluzioni che potessero consentire<br />

il riutilizzo (interno ed esterno) di gran parte<br />

dei residui derivanti dalle varie fasi del ciclo<br />

produttivo: dalle scorie di fusione alle terre<br />

di formatura esauste, ai residui dei processi<br />

di depurazione delle emissioni, spesso vere e<br />

proprie risorse in attesa di essere adeguatamente<br />

sfruttate attraverso appropriate tecnologie<br />

di recupero.<br />

Un percorso evolutivo che, dal concetto di economia<br />

sostenibile degli anni ’80-90 del secolo<br />

scorso, ha visto le imprese di fonderia cresce-<br />

Foundries at the centre<br />

of the circular economy,<br />

between recycling scrap<br />

and reusing production<br />

waste<br />

The sector’s performance in<br />

environmental circularity may improve<br />

even more thanks to the breaking down<br />

of the legislative and cultural barriers<br />

of residue reuse<br />

The creation of a successful circular economy<br />

capable of regenerating itself, in which all activities<br />

– starting from the extracting minerals<br />

and energy products right up to production –<br />

are organised so that someone’s waste can<br />

be another one’s resource, goes through the<br />

development of innovative technologies and<br />

the redesign of consumer goods to make them<br />

suitable, at the end of their life, for recycling or<br />

reuse.<br />

While this pathway is still evolving, the foundry<br />

industry has always been a central element of<br />

the circular economy model: in fact, for millennia,<br />

casting has been the technique through<br />

which it has been possible to reuse scrap to<br />

make new products. As such, the foundry industry<br />

is the essence of circularity, which sees<br />

waste at the centre of activities aimed at increasing<br />

economic value.<br />

Over the years, moreover, companies in the<br />

sector have pursued the “zero waste” goal by<br />

streamlining processes and identifying solutions<br />

that could allow for the reuse (internal<br />

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<strong>In</strong> <strong>Fonderia</strong>

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