Na Itália, Lula incentiva investimentos no Brasil ... - Comunità italiana

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‘Propomos o Brasil
como atração para o
capital estrangeiro’
‘Proponiamo il Brasile come
attrattiva per il capitale straniero’
Em encontros com a imprensa italiana e brasileira, o
presidente Lula considerou positiva a atenção que seus
interlocutores deram às suas propostas. Ele pregou a
necessidade de mudanças em instituições como Fundo
Monetário Internacional e desempenhou o papel de
garoto-propaganda do etanol brasileiro. Comunità
acompanhou a passagem de Lula pela Itália e o
entrevistou em diferentes momentos:
ComunitàItaliana - Que
propostas o Brasil levou
ao G20 e que futuro o senhor
imagina para o atual
o sistema financeiro ?
Luiz Inácio Lula da Silva - Todas
as propostas, sugestões e concessões
que julgamos oportunas
já foram feitas. Agora, pensamos
que os países ricos como os Estados
Unidos devem se mostrar mais
flexíveis nas suas posições como,
por exemplo, no âmbito dos subsídios
agrícolas. Quanto ao sistema
financeiro, já esclarecemos que
serão necessárias novas regras de
comportamento. Nos Estados Unidos,
centro gerador da atual crise,
os bancos tinham concedido empréstimos
e financiamentos para
valores que chegaram a 35 vezes
o equivalente ao próprio patrimô-
C
omunitàItaliana – Il Brasile
quali proposte ha
portato al G20 e quale
futuro lei immagina per
l’attuale sistema finanziario?
Luiz Inácio Lula da Silva – Tutte
le proposte, suggerimenti e
concessioni che giudichiamo opportuni
sono già stati fatti. Ora
pensiamo che i paesi ricchi come
gli Stati Uniti debbano mostrarsi
più flessibili nelle loro posizioni
come, per esempio, nell’ambito
dei sussidi agricoli. Quanto al
sistema finanziario, abbiamo già
chiarito che saranno necessarie
nuove regole di comportamento.
Negli Stati Uniti, che hanno
causato la crisi attuale, le banche
avevano concesso prestiti e
finanziamenti a valori che arrivavano
a 35 volte l’equivalente
In incontri con la stampa italiana e brasiliana il
presidente Lula ha considerato positive le attenzioni che
i suoi interlocutori hanno dato alle sue proposte. Ha
espresso il bisogno di cambiamenti in istituzioni come
il Fondo Monetario Internazionale e ha svolto il ruolo
di ‘propagandista’ dell’etanolo brasiliano. Comunità
ha accompagnato il viaggio di Lula in Italia e l’ha
intervistato in vari momenti:
Lisomar Si lva
Correspondente • Ro m a
nio líquido. Em alguns casos, sabemos
que os financiamentos tinham
chegado até a 90 vezes. No
Brasil, essa relação entre ativos e
créditos autorizados não pode superar
o limite de 10 vezes o equivalente
em patrimônio líquido
disponível. Na prática, o sistema
financeiro americano funcionou
com o mesmo risco das jogadas
de um cassino, sob o pretexto de
exercer uma liberdade de mercado
em que o importante era somente
gerar ganhos rápidos, concentrados
nas mãos de poucos e sem
redistribuição. Essa crise, gerada
nos Estados Unidos com um sistema
financeiro caracterizado pela
especulação em lugar de investimentos
reais no setor produtivo,
não tinha razão para chegar a outras
partes do mundo se os governos
dos países avançados tivessem
tomado medidas rápidas para
bloqueá-la. Falo disso em eventos
e encontros internacionais desde
setembro de 2007. O governo
americano, porém, só tomou medidas
decisivas no mês passado,
quando anunciou o investimento
de 750 bilhêes de dólares, fingindo
por un ano inteiro que a crise
não existia.
CI - Que medidas podem ser adotadas
para conter esta situação
explosiva?
Lula - Antes de tudo, é necessária
uma profunda reforma das Nações
Unidas, do Fundo Monetário Internacional
e do Banco Mundial,
instituições criadas para ajudar
e sustentar os países pobres. Em
outras épocas, quando uma crise
explodia no Brasil e na Argenti-
dello stesso patrimonio liquido
disponibile. In pratica il sistema
finanziario americano ha funzionato
con lo stesso rischio delle
puntate fatte in un casinò, con
il pretesto di applicare una libertà
di mercato in cui l’importante
era solo generare guadagni rapidi,
concentrati nelle mani di pochi
e senza ridistribuzione. Questa
crisi, nata negli Stati Uniti
con un sistema finanziario caratterizzato
dalla speculazione, al
posto di investimenti reali nel
settore produttivo, non aveva
motivo di arrivare in altre parti
del mondo se i governi dei
paesi avanzati avessero adottato
misure rapide per bloccarla. Ne
sto parlando in eventi e incontri
internazionali dal settembre
del 2007. Il governo americano,
però, ha adottato misure decisive
solo il mese scorso, quando
ha annunciato l’investimento di
750 miliardi di dollari, facendo
finta per un intero anno che la
crisi non esisteva.
CI –Che misure possono essere
adottate per affrontare questa
situazione esplosiva?
Lula – Prima di tutto è necessaria
una riforma profonda delle
Nazioni Unite, del Fondo Monetario
Internazionale e della Banca
Mondiale, istituzioni create
per aiutare e sostenere i paesi
poveri. In altri periodi, quando
scoppiava una crisi in Brasile e
in Argentina, le autorità monetarie
del FMI sapevano che cosa
fare e come monitorare il problema.
Adesso che la crisi è cominciata
con danni gravi in un paese
ricco, il FMI e il BIRD non si pronunciano.
La mia opinione è che
i poveri non possono pagare per
una crisi generata da un paese
ricco. Il Brasile, così come altri
paesi latino-americani, ha passato
20 anni con un’economia senza
crescita. Da poco più di 5 anni
abbiamo cominciato a crescere e
adesso non possiamo essere vittime
di un sistema finanziario internazionale
irresponsabile. Probabilmente
dovremo pensare a
creare un nuovo organo internazionale
capace di affrontare questa
nuova realtà.
CI – Il Piano di Accelerazione
della Crescita ha richiamato l’attenzione
degli industriali italiani,
ma la presidente della Confindustria,
Emma Marcegaglia,
ha chiesto maggiore apertura
del mercato e meno protezionismo.
Che ne pensa?
Lula – Alcune opere del PAC hanno
la licitazione prevista per il
primo semestre del 2009, nei
settori legati all’introduzione di
treni ad alta velocità e alla creazione
di alcuni stabilimenti idroelettrici.
L’importante per il Brasile
è la conclusione di queste
opere. La signora Marcegaglia –
dirigente di un gruppo del settore
siderurgico con una filiale localizzata
nello Stato di Santa Catarina
– difende i suoi interessi.
Studieremo la questione.
CI – I grandi gruppi imprenditoriali
transitano nel mercato brasiliano
senza grandi difficoltà,
ma le piccole e medie imprese
italiane si lamentano di non disporre
di una piattaforma affidabile
d’appoggio per quanto riguarda
l’identificazione d’interlocutori
per contrattare società.
Come valuta questo quadro?
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