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Ouroboros n 3 - 2016

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La festa fu celebrata con gran pompa;<br />

quando stava per terminare le fate<br />

offrirono alla bimba i loro doni: la prima<br />

le donò la virtù, la seconda la bellezza,<br />

la terza la ricchezza, e così via, porgendo<br />

alla piccola principessa tutto quel che si<br />

può desiderare al mondo.<br />

Undici fate avevano già formulato il loro<br />

augurio, quando improvvisamente giunse<br />

la tredicesima. Irritata per non essere<br />

stata invitata entrò nella sala dove si stava<br />

svolgendo il ricevimento e, senza salutare<br />

né guardare nessuno, disse ad alta voce: "A<br />

quindici anni la principessa si pungerà con<br />

un fuso e cadrà a terra morta". Quindi, senza<br />

aggiungere altro, voltò le spalle e lasciò la<br />

sala. Fra la gente atterrita, si fece avanti la<br />

dodicesima fata, che doveva ancora formulare<br />

il suo voto; non poteva annullare il<br />

crudele decreto, ma poteva mitigarlo e disse:<br />

“La principessa non morirà ma cadrà in<br />

un sonno profondo che durerà cent’anni”.<br />

La profezia si avverò: la ragazza si punse<br />

con un fuso e cadde in un sonno profondo<br />

che coinvolse tutta la corte.<br />

La notizia si sparse rapidamente; la<br />

bellezza di Rosaspina era ben nota per cui<br />

negli anni seguenti molti principi tentarono<br />

di attraversare la barriera di rovi che si<br />

era creata intorno al castello, per cercare<br />

di svegliarla; tuttavia nessuno vi riuscì: i<br />

rami erano troppo intricati perché qualcuno<br />

potesse vincerli.<br />

I cento anni di<br />

sonno stavano per<br />

compiersi quando<br />

un ennesimo<br />

principe arrivò nel<br />

paese; aveva sentito<br />

raccontare la storia<br />

della principessa e<br />

della corte addormentata<br />

insieme a<br />

lei, e aveva deciso<br />

di salvarla. Giunto<br />

al roveto che circondava<br />

il castello,<br />

anziché incontrare<br />

una barriera di<br />

spine trovò soltanto<br />

una siepe fiorita,<br />

che spontaneamente<br />

si separò per lasciarlo<br />

passare, congiungendosi<br />

poi alle sue<br />

spalle. Nel cortile<br />

del castello egli vide<br />

cavalli e cani che<br />

dormivano sdraiati<br />

al suolo quindi, proseguendo,<br />

raggiunse<br />

il salone delle feste, dove il Re e la Regina<br />

giacevano addormentati, e con loro tutta<br />

la corte.<br />

Il principe andò oltre, il silenzio era<br />

tale che udiva solo il proprio respiro;<br />

finalmente giunse alla torre e aprì la porta<br />

della stanzetta in cui giaceva Rosaspina.<br />

Era così bella che il giovane non riusciva a<br />

distoglierne lo sguardo; le si accostò e, chinandosi,<br />

non potè fare a meno di baciarla.<br />

A quel bacio Rosaspina aprì gli occhi e si<br />

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