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Ouroboros n 3 - 2016

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Nell'immagine:<br />

Sassetta, Rogo di un<br />

eretico, 1425 circa.<br />

54<br />

con a capo un tale<br />

Oliviero, che si<br />

risolse in un nulla<br />

di fatto. Fu in<br />

quel periodo che<br />

i cattolici iniziarono<br />

a chiamarli<br />

Catari, sulla cui<br />

etimologia gli<br />

autori dell'epoca<br />

hanno concepito<br />

due teorie: la<br />

più probabile fa<br />

derivare questo<br />

termine dal greco<br />

Kàtharoi cioè<br />

puri, la più più<br />

folcloristica la<br />

riferisce al latino<br />

medioevale catus,<br />

gatto, un classico<br />

travestimento di<br />

Lucifero al quale<br />

gli eretici, secondo<br />

i loro detrattori,<br />

baciavano<br />

le terga durante<br />

i loro riti. Ma<br />

furono anche<br />

definiti pubblicani<br />

o pobliciani<br />

o populiciani, in<br />

rapporto ad un'altra eresia medioevale<br />

dualista, il paulicianesimo, o anche<br />

"bulgari", dal paese originario della<br />

setta dei bogomili, o "manichei" in<br />

rapporto con l'eresia di Mani o impropriamente<br />

"ariani" (o arriani) per<br />

una connessione con le tesi cristologiche<br />

di Ario. Dal mestiere abitualmente<br />

svolto da molti dei credenti furono<br />

anche chiamati tixerand, dall'antico<br />

francese per tessitori, mentre grande<br />

confusione fanno ancora alcuni<br />

autori anglosassoni, che si ostinano a<br />

chiamarli patarini, confondendoli con<br />

il noto movimento riformista, e non<br />

certo dualista, della Pataria del XI<br />

secolo. I Catari invece si definirono<br />

sempre e semplicemente boni homini o<br />

boni christiani.<br />

Nel 1167 i Catari tennero il loro<br />

Concilio a Saint-Félix de Caraman<br />

(o de Lauragais), vicino a Tolosa; vi<br />

parteciparono il vescovo bogomila<br />

Niceta (impropriamente definito il<br />

"Papa cataro"), e i vescovi della Chiesa<br />

di Francia, Robert d'Espernon e di<br />

Italia, Marco di Lombardia, oltre a<br />

Siccardo Cellerier di Albi e Bernard<br />

Cathala di Carcassonne, in rappresentanza<br />

delle altre realtà catare francesi.<br />

La presenza di Niceta servì ad<br />

avvallare la tesi che il bogomilismo<br />

di tipo assoluto, tipico della Chiesa di<br />

Dragovitza, in Bosnia, aveva influenzato<br />

in maniera decisiva la dottrina<br />

catara, se non fin dall'inizio, almeno

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