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Nell'immagine:<br />
Sassetta, Rogo di un<br />
eretico, 1425 circa.<br />
54<br />
con a capo un tale<br />
Oliviero, che si<br />
risolse in un nulla<br />
di fatto. Fu in<br />
quel periodo che<br />
i cattolici iniziarono<br />
a chiamarli<br />
Catari, sulla cui<br />
etimologia gli<br />
autori dell'epoca<br />
hanno concepito<br />
due teorie: la<br />
più probabile fa<br />
derivare questo<br />
termine dal greco<br />
Kàtharoi cioè<br />
puri, la più più<br />
folcloristica la<br />
riferisce al latino<br />
medioevale catus,<br />
gatto, un classico<br />
travestimento di<br />
Lucifero al quale<br />
gli eretici, secondo<br />
i loro detrattori,<br />
baciavano<br />
le terga durante<br />
i loro riti. Ma<br />
furono anche<br />
definiti pubblicani<br />
o pobliciani<br />
o populiciani, in<br />
rapporto ad un'altra eresia medioevale<br />
dualista, il paulicianesimo, o anche<br />
"bulgari", dal paese originario della<br />
setta dei bogomili, o "manichei" in<br />
rapporto con l'eresia di Mani o impropriamente<br />
"ariani" (o arriani) per<br />
una connessione con le tesi cristologiche<br />
di Ario. Dal mestiere abitualmente<br />
svolto da molti dei credenti furono<br />
anche chiamati tixerand, dall'antico<br />
francese per tessitori, mentre grande<br />
confusione fanno ancora alcuni<br />
autori anglosassoni, che si ostinano a<br />
chiamarli patarini, confondendoli con<br />
il noto movimento riformista, e non<br />
certo dualista, della Pataria del XI<br />
secolo. I Catari invece si definirono<br />
sempre e semplicemente boni homini o<br />
boni christiani.<br />
Nel 1167 i Catari tennero il loro<br />
Concilio a Saint-Félix de Caraman<br />
(o de Lauragais), vicino a Tolosa; vi<br />
parteciparono il vescovo bogomila<br />
Niceta (impropriamente definito il<br />
"Papa cataro"), e i vescovi della Chiesa<br />
di Francia, Robert d'Espernon e di<br />
Italia, Marco di Lombardia, oltre a<br />
Siccardo Cellerier di Albi e Bernard<br />
Cathala di Carcassonne, in rappresentanza<br />
delle altre realtà catare francesi.<br />
La presenza di Niceta servì ad<br />
avvallare la tesi che il bogomilismo<br />
di tipo assoluto, tipico della Chiesa di<br />
Dragovitza, in Bosnia, aveva influenzato<br />
in maniera decisiva la dottrina<br />
catara, se non fin dall'inizio, almeno