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Nell'immagine:<br />
Il castello cataro di<br />
Montségur.<br />
56<br />
d'impadronirsi delle città della Linguadoca.<br />
L'esercito crociato contava<br />
un totale di 20.000 cavalieri e oltre<br />
200.000 soldati e servi al seguito.<br />
Il 22 luglio 1209 i crociati espugnarono<br />
Béziers; fu in quella occasione<br />
che il legato papale Arnaud<br />
Amaury, abate di Citeaux, interrogato<br />
su come fosse possibile distinguere<br />
i cattolici dai catari, rispose:<br />
"Uccideteli tutti, Dio saprà riconoscere i<br />
suoi". Il consiglio fu efficace: furono<br />
massacrate 20.000 persone e Amaury<br />
ricevette le congratulazioni dal Papa<br />
in persona.<br />
Stessa sorte toccò a Carcassonne,<br />
dove fu imprigionato e morì in<br />
carcere il visconte Raimond-Roger<br />
di Trencavel. Dal 1210 i crociati,<br />
con a capo Simon IV de Montfort,<br />
conquistarono una impressionante<br />
serie di città o cittadine catare: Agen,<br />
Albi, Birou, Bram, Cahusac, Cassés,<br />
Castres, Fanjeaux, Gaillac, Lavaur,<br />
Limoux, Lombez, Minerve (qui 140<br />
Catari si gettarono spontaneamente<br />
nelle fiamme), Mirepoix, Moissac,<br />
Montégur, Montferrand, Montrèal,<br />
Pamiers, Penne, Puivert, Saint Antonin,<br />
Saint Marcel, Saverdun, Termes.<br />
Queste città furono tutte espugnate<br />
secondo un crudele copione ben collaudato<br />
che comportava mutilazioni<br />
di nasi, occhi, orecchie e ovviamente<br />
l'onnipresente rogo dove gli eretici<br />
venivano bruciati.<br />
Un episodio per tutti fu la conquista<br />
di Lavaur nel 1211, con il rogo di<br />
ben 400 Catari e l'uccisione di Giraude<br />
di Lavaur, una nobile catara sorella<br />
del comandante della guarnigione,<br />
molto timorata di Dio e amata da<br />
tutti i suoi concittadini, anche cattolici.<br />
Giraude fu lapidata a morte dai<br />
crociati e quindi gettata in un pozzo.<br />
Ogni signore di queste città lottò<br />
per la sua sopravvivenza, anche se<br />
questo significava passare per faydit,<br />
eretico o protettore di eretici, e i suoi<br />
terreni venivano dati in ricompensa<br />
ai crociati.<br />
Nel 1212 intervenne nella crociata,<br />
prendendo le difese dei tolosani, anche<br />
il re d'Aragona, Pietro I, cognato<br />
di Raimondo, poiché molte delle terre<br />
in questione almeno formalmente<br />
facevano parte del suo regno. Fra<br />
Aragonesi e crociati la lite degenerò