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Ouroboros n 3 - 2016

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interpretazione e prognosi del battito<br />

del polso. Ma, si sa, non tutti i medici<br />

dell’antichità sono stati al pari di<br />

Ippocrate e Galeno.<br />

E così bisognerà aspettare il XVIII<br />

secolo per veder nascere l’esame<br />

obiettivo come noi oggi lo intendiamo.<br />

E la paternità spetta senza<br />

dubbio al medico austriaco Joseph<br />

Leopold Auerbrugger che, da bravo<br />

figlio di un oste, aveva ben imparato<br />

da suo padre a percuotere le botti con<br />

il dito per capire qual era il livello di<br />

liquido al loro interno. Applicando<br />

questo metodo al corpo umano riusciva<br />

a raccogliere un’enorme quantità<br />

di informazioni sulle condizioni<br />

dei polmoni, dell’addome, del cuore,<br />

del fegato e della milza dei suoi pazienti.<br />

Auerbrugger in vita non ebbe<br />

tuttavia quel successo che si sarebbe<br />

indubbiamente meritato e, con ogni<br />

probabilità, la sua arte sarebbe morta<br />

insieme al suo scopritore se non fosse<br />

stata adottata e divulgata da un suo<br />

collega assai più illustre e fortunato:<br />

Jean Nicholas Corvisart, il medico<br />

personale di Napoleone Bonaparte.<br />

A perfezionare ulteriormente le<br />

tecniche dell’esame obiettivo è poi<br />

intervenuto Rene Theophile Laennec<br />

che, agli inizi dell’800 inventò uno<br />

strumento preziosissimo, lo stetoscopio,<br />

che ha egregiamente sostituito<br />

il contatto tra orecchio del medico<br />

e torace del paziente. Era il 1816 e<br />

il medico si trovava in visita presso<br />

una sua giovane e prosperosa paziente.<br />

Un po’ per le difficoltà dovute<br />

al sovrappeso della signora, un po’<br />

a causa della presenza del marito,<br />

evidentemente geloso, Laennec era in<br />

grande imbarazzo ad affrontare la fase<br />

dell’auscultazione del cuore: avrebbe<br />

dovuto, come allora si faceva,<br />

appoggiare direttamente l’orecchio<br />

sul petto della paziente. Si ricordò<br />

allora di aver visto, attraversando<br />

la corte del Louvre, dei ragazzi che,<br />

poggiando l’orecchio all’estremità di<br />

un lungo asse di legno, si divertivano<br />

ad ascoltare il suono amplificato dello<br />

sfregamento di un piccolo chiodo<br />

posto all’estremità opposta dell’asse.<br />

Fece allora un cilindro con un quadernetto<br />

di appunti legato con un filo<br />

e lo appoggiò al petto della signora.<br />

Risolse il suo imbarazzo e si accorse<br />

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