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La demenza in Toscana

Pubblicazione - Agenzia Regionale di Sanità della Toscana

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LA DEMENZA IN TOSCANA<br />

dell’identificativo <strong>in</strong>dividuale viene stimata accettabile per quel flusso, come <strong>in</strong>dicato<br />

<strong>in</strong> Tabella 2.1.<br />

2.2.2 Elaborazione dati<br />

I dati estratti dagli archivi vengono raggruppati per soggetto, per ciascuno dei quali<br />

vengono trattenuti i seguenti dati:<br />

• chiave identificativa universale;<br />

• caratteristiche socio-demografiche: anno di nascita, sesso, comune di residenza;<br />

• presenza nei flussi: viene registrato ogni flusso <strong>in</strong> cui il soggetto è comparso<br />

ciascun anno; <strong>in</strong> particolare viene tracciato il primo anno <strong>in</strong> cui il soggetto è<br />

comparso. 2<br />

<strong>La</strong> condizione di “soggetto con <strong>demenza</strong>” viene assegnata qu<strong>in</strong>di agli identificativi<br />

anonimi degli assistibili toscani che hanno ricevuto un’erogazione assistenziale<br />

(farmaco, ricovero, visita specialistica, esenzione) <strong>in</strong> presenza di una diagnosi di <strong>demenza</strong>.<br />

<strong>La</strong> lista di identificativi così prodotta viene <strong>in</strong>crociata con il flusso di mortalità e con<br />

la mortalità ospedaliera, per stabilire lo stato <strong>in</strong> vita del soggetto e l’eventuale data<br />

di morte. Questo permette di calcolare annualmente la prevalenza dei presenti nel<br />

registro sul totale della popolazione toscana (ISTAT).<br />

Una ulteriore elaborazione consente anche il monitoraggio rispetto all’adesione alle<br />

raccomandazioni di l<strong>in</strong>ee guida per varie patologie e rispetto alla presenza o meno di<br />

differenze nell’erogazione di cure a soggetti con <strong>demenza</strong>. Il confronto viene eseguito<br />

disaggregando la popolazione dei dementi tra soggetti attualmente <strong>in</strong> cura, non più<br />

<strong>in</strong> cura e mai stati <strong>in</strong> cura con anticol<strong>in</strong>esterasici, tra tutta la popolazione <strong>in</strong>tercettata<br />

da MaCro.<br />

Per meglio valutare le differenze tra i gruppi di persone con <strong>demenza</strong> è stato calcolato<br />

per tutti i soggetti presenti <strong>in</strong> MaCro anche il livello di comorbilità, misurata<br />

con il Charlson Index. 3 Tale <strong>in</strong>dice viene costruito <strong>in</strong> base alla presenza o meno nel<br />

s<strong>in</strong>golo paziente di 19 patologie traccianti (identificate <strong>in</strong> base ai ricoveri), ciascuna<br />

delle quali contribuisce allo score con un punteggio che può variare da 1 a 6; la<br />

somma dei punteggi riferibili alle malattie coesistenti <strong>in</strong> un soggetto viene qu<strong>in</strong>di<br />

ponderata per l’età del paziente (v. tabella 2.3). L’<strong>in</strong>tero range del Charlson Index<br />

2 Nel caso di soggetti che compaiono per la prima volta nel flusso della mortalità la data di diagnosi<br />

viene fissata <strong>in</strong> modo convenzionale a 180 giorni prima del decesso, poiché la def<strong>in</strong>izione CAMDEX di<br />

<strong>demenza</strong> richiede la presenza dei s<strong>in</strong>tomi di decl<strong>in</strong>o cognitivo da almeno 6 mesi.<br />

3 Charlson M.E., Pompei P., Ales K.L., Mackenzie C.R. A new method of classify<strong>in</strong>g prognostic<br />

comorbidity <strong>in</strong> longitud<strong>in</strong>al studies: A development and validation. J Chronic Dis. 1987; 40:373-83<br />

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