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Pubblicazione - Agenzia Regionale di Sanità della Toscana

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qui il favore riservato a soluzioni prossime alla residenza e la scarsa tendenza alla mobilità sia intra che<br />

extra-regione.<br />

Scenari <strong>di</strong> riferimento e obiettivi generali<br />

Il bisogno assistenziale in questo settore è destinato a crescere nei prossimi anni: la letteratura scientifica<br />

stima probabile un aumento del 100% <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> artroprotesi dell’anca entro gli anni 2025-30, a fronte <strong>di</strong><br />

una tendenza, sempre più evidente, alla <strong>di</strong>minuzione del trend <strong>di</strong> ospedalizzazione per altre patologie. Sono<br />

preve<strong>di</strong>bili incrementi anche per altri interventi <strong>di</strong> sostituzione articolare (ginocchio, gomito, ecc.) anche se<br />

stime precise sono in questo caso più <strong>di</strong>fficili.<br />

Le conoscenze epidemiologiche <strong>di</strong>sponibili e la possibilità <strong>di</strong> fare previsioni <strong>di</strong> corrispondente impegno da<br />

parte dei servizi rappresenta il terreno ideale per una corretta e tempestiva programmazione delle risorse<br />

professionali, sia sul versante aziendale sia sul versante propriamente formativo delle scuole <strong>di</strong><br />

specializzazione.<br />

Il tema artroprotesi dell’anca assume spessore <strong>di</strong> percorso organizzativo <strong>di</strong> piano sanitario perché intende<br />

rispondere ad una importante criticità dell’offerta, segnalata dall’utente in termini <strong>di</strong> scarsa accessibilità agli<br />

interventi in elezione. Tali prestazioni sono collegate a con<strong>di</strong>zioni cliniche <strong>di</strong> ipofunzionalità, dolore, <strong>di</strong>sabilità<br />

importante, che caratterizzano, in misura <strong>di</strong>versa, sia la fase precedente all’intervento sia la fase <strong>di</strong> recupero<br />

funzionale post-operatorio. Un piano <strong>di</strong> intervento ‘artroprotesi d’anca’ può rappresentare un modello e un<br />

metodo <strong>di</strong> programmazione riproducibile in altri settori ugualmente interessati da una transizione<br />

demografica <strong>della</strong> popolazione, dalla possibilità <strong>di</strong> integrazione pubblico privato, dalla crescente rilevanza <strong>di</strong><br />

una adeguata clinical competence, dal ruolo <strong>della</strong> programmazione concertata in Area Vasta (AV).<br />

Il profilo <strong>di</strong> qualità <strong>della</strong> prestazione <strong>di</strong> artroplastica dell’anca è determinato dalla sinergia tra elementi propri<br />

del sistema professionale e altri <strong>di</strong> responsabilità del management aziendale. Tale sinergia con<strong>di</strong>vide e<br />

adotta riferimenti precisi in termini <strong>di</strong> letteratura scientifica, strumenti <strong>di</strong> benchmarking, azioni <strong>di</strong> valutazione<br />

<strong>della</strong> qualità degli interventi sanitari.<br />

Evidenze <strong>di</strong> letteratura sono concor<strong>di</strong> nel suggerire alcuni determinanti <strong>di</strong> qualità <strong>della</strong> prestazione <strong>di</strong><br />

artroplastica dell’anca:<br />

- Tempo tra ricovero e intervento per interventi <strong>di</strong> endoprotesi da frattura.<br />

- Tempo <strong>di</strong> attesa per ricovero elettivo <strong>di</strong> artroprotesi.<br />

- Percentuale <strong>di</strong> complicanze registrate (infezioni, etc.)<br />

- Proporzione <strong>di</strong> revisioni sugli interventi effettuati (già valutabile a tre anni).<br />

- Mortalità (aggiustata per rischio in<strong>di</strong>viduale).<br />

- Criteri <strong>di</strong> appropriatezza per l’ammissione e per le fasi principali del processo<br />

- Continuità assistenziale (Riabilitazione successiva all’intervento, strumenti informativi per l’ammissione e<br />

il trasferimento, corretta sequenza delle fasi del processo assistenziale).<br />

- Volume dei casi trattati.<br />

- Qualità, costo, durata <strong>della</strong> protesi articolare.<br />

L’ultimo aspetto, ‘Qualità, costo, durata <strong>della</strong> protesi articolare’ è <strong>di</strong> particolare interesse, in considerazione<br />

dell’elevato numero <strong>di</strong> modelli in commercio (circa 60), <strong>di</strong> <strong>di</strong>tte produttrici attive sul mercato (circa 20), <strong>di</strong><br />

variabilità del prezzo unitario (da 500 ad oltre 2.500 euro) e suggerisce l’esistenza <strong>di</strong> nuove esigenze<br />

informative che consentano in futuro una completa tracciabilità <strong>della</strong> protesi impiantata, con collegamento<br />

univoco al soggetto ricevente. Tale esigenza è certamente applicabile anche ad altri presi<strong>di</strong> impiantabili, <strong>di</strong><br />

interesse per <strong>di</strong>versi settori assistenziali.<br />

Infine, l’ambito assistenziale specifico degli interventi <strong>di</strong> artroprotesi d’anca si colloca nel contesto più ampio<br />

del settore specialistico ‘Ortope<strong>di</strong>a’ il cui mandato in<strong>di</strong>vidua, da un lato, un’importante attività chirurgica in<br />

elezione e, dall’altro, una risposta tempestiva ed efficace agli eventi traumatici. Le due componenti dello<br />

stesso mandato in<strong>di</strong>viduano anche due possibili e <strong>di</strong>versi modelli organizzativi: mentre un certo grado <strong>di</strong><br />

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