Autobus giugno 2023
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VADO E TORNO EDIZIONI<br />
www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste<br />
Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv.<br />
in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />
GIUGNO N. 6 - <strong>2023</strong><br />
ANNO 32°- euro 5,00<br />
Alta<br />
tensione<br />
IN QUESTO NUMERO<br />
TUTTO SUL DIECI METRI ELETTRICO MAN, AL VOLANTE DEL MERCEDES INTOURO IBRIDO, IL MOBILITY<br />
INNOVATION TOUR E IL RUOLO DELLE UTILITY, TANTE NOVITÀ ELETTRICHE ALLA PROVA DELLA STRADA
Sommario<br />
<strong>Autobus</strong> n° 6 - <strong>2023</strong> - anno 32°<br />
RUBRICHE<br />
POST-IT<br />
MAPPAMONDO<br />
Tempo di Sby:<br />
ecco i finalisti<br />
4<br />
TECNO<br />
E-bus flambé a Parigi,<br />
Ratp chiede i danni<br />
11<br />
Zf AxTrax 2, la nuova<br />
generazione è in arrivo<br />
5<br />
Periscopio<br />
Matrimonio<br />
driverless: MAN va<br />
con Mobileye per i<br />
bus autonomi<br />
7<br />
Crisi conducenti,<br />
non si allenta<br />
l’emergenza. L’appello<br />
(e i numeri) dell’Anbti<br />
8<br />
Consip, nuovo<br />
bando. 500 mezzi,<br />
zero emissioni,<br />
spunta l’idrogeno<br />
9<br />
Ventidue piani per<br />
MarinoBus. Si allarga<br />
la flotta a<br />
logo Setra<br />
10<br />
IMPRESSIONI DI GUIDA<br />
MERCEDES INTOURO K HYBRID<br />
Al volante del Classe II Mercedes, ora<br />
disponibile anche in versione<br />
ibrido-leggera<br />
MAN LION’S CITY 10 E<br />
Debutta in listino l’elettrico da dieci metri<br />
del Leone, frutto di un importante lavoro<br />
sulle masse (e non solo)<br />
16 22<br />
ABBONATI<br />
SUBITO<br />
Rubriche<br />
Listini 46.<br />
ELETTRICI<br />
Sette modelli da 12 metri a<br />
confronto. Ebusco, Hess, Ikarus,<br />
Iveco, Mercedes, Otokar, Quantron<br />
28<br />
MOBILITY INNOVATION TOUR<br />
12<br />
IL 5 MAGGIO<br />
A BOLOGNA...<br />
...si è parlato di<br />
transizione energetica,<br />
infrastrutture,<br />
investimenti,<br />
partnership. E di<br />
come le utility<br />
diventino protagoniste<br />
IL SONDAGGIO DEL MESE<br />
Secondo un recente studio, per attrarre conducenti occorrerebbe<br />
incentrare il confronto “sull’ottimizzazione della prestazione<br />
lavorativa correlata al miglioramento della retribuzione degli autisti,<br />
stimolando il lavoro di squadra e consentendo la distribuzione ai<br />
lavoratori di una parte dei ritorni economici generati dai recuperi<br />
di efficienza”. Sei d’accordo?<br />
Rispondi su<br />
www.vadoetorno.com<br />
Il sondaggio non ha valore statistico. Le rilevazioni non sono basate su un campione scientifico<br />
LE RISPOSTE<br />
DEL MESE SCORSO<br />
A fronte della direttiva europea per le<br />
emissioni zero dei Classe I dal 2030, Acea<br />
parla di obiettivi irrealistici. Arriverà una<br />
proroga per dare a industria e operatori più<br />
tempo per prepararsi alla transizione?<br />
28%<br />
sì<br />
72%<br />
no<br />
3
TORNANO I SUSTAINABLE BUS AWARDS<br />
I nomi della rosa<br />
Post-it<br />
ECCO CHI SONO I FINALISTI PER IL CLASSE I, II E III<br />
ISustainable Bus Awards, il prestigioso evento<br />
che celebra l’innovazione e la sostenibilità<br />
nel settore del trasporto pubblico, ha<br />
svelato la rosa dei finalisti. Anche quest’anno,<br />
a sette giornalisti europei è stata affidata la responsabilità<br />
di selezionare i modelli di autobus<br />
più rilevanti in tre categorie distinte: Urban, Intercity<br />
e Coach. Con un’attenzione particolare<br />
alla riduzione delle emissioni e all’integrazione<br />
di tecnologie all’avanguardia, i premi mirano<br />
a riconoscere gli sforzi dell’industria verso un<br />
futuro più verde e più connesso.<br />
La categoria Urban mette nel mirino gli autobus<br />
progettati specificamente per il trasporto<br />
urbano, garantendo emissioni ridotte e una<br />
maggiore manovrabilità. Tra i veicoli in lizza il<br />
Karsan e-Ata Hydrogen 12; MAN Lion’s City<br />
10 E; Solaris Urbino 18 Hydrogen; Iveco Bus<br />
E-Way New Generation; Otokar e-Kent. Nel-<br />
la categoria Intercity, i finalisti rappresentano<br />
autobus che eccellono nel fornire un trasporto<br />
efficiente e confortevole nel segmento suburbano<br />
e interurbano. Tra i concorrenti figurano<br />
Mercedes Intouro Hybrid; Otokar Territo Cng;<br />
il fresco di lancio Setra MultiClass S 515 Le<br />
(Hybrid); Temsa Ld Sb E e l’Iveco Bus Crossway<br />
Le elettrico, che sarà svelato al summit<br />
Uitp. Per la categoria coach, che si concentra<br />
sui viaggi a lunga distanza, i finalisti includono<br />
Irizar i6S Efficient Hydrogen (una novità<br />
assoluta che sarà lanciata entro l’anno); Setra<br />
Top Class S 515 Hdh; Van Hool T 16 Astron;<br />
Temsa T545SE.<br />
I modelli di autobus selezionati saranno<br />
ora sottoposti a una rigorosa valutazione<br />
da parte della giuria di giornalisti europei.<br />
Le valutazioni approfondite prenderanno in<br />
considerazione un’ampia gamma di fattori,<br />
tra cui i progressi tecnologici, l’efficienza<br />
energetica, l’affidabilità, le caratteristiche di<br />
sicurezza, l’esperienza dei passeggeri e la<br />
sostenibilità complessiva.<br />
La cerimonia dei Sustainable Bus Awards avrà<br />
luogo in ottobre al Busworld.<br />
<strong>2023</strong><br />
Un evento che cambia, si evolve<br />
e si sviluppa. Un bouquet che<br />
raccoglie le sfide delle transizioni<br />
energetica e digitale. Un palco<br />
per i protagonisti del trasporto<br />
100% elettrico<br />
www.mobilityinnovationtour.com
Tecno<br />
AXTRAX 2, LA NUOVA PIATTAFORMA ZF PER ASSALI ELETTRICI<br />
Modulare e integrato è meglio<br />
LA NEXT GENERATION DEL SISTEMA DI E-POWERTRAIN<br />
In occasione dell’Advanced Clean<br />
Transportation (Act) Expo, Zf ha presentato<br />
in anteprima mondiale l’assale<br />
elettrificato di nuova generazione<br />
AxTrax 2.<br />
Il sistema di e-powertrain integrato e modulare<br />
per veicoli leggeri, medi e pesanti<br />
è l’ultima soluzione per la mobilità elettrica<br />
del gigante di Friedrichshafen, che<br />
continua così a lavorare per la trasformazione<br />
del settore verso un futuro più<br />
sostenibile. L’inizio della produzione in<br />
serie di AxTrax 2 è previsto per il 2025<br />
negli Stati Uniti e per la fine del 2024<br />
in Europa.<br />
«I nostri clienti sono sottoposti a enormi<br />
pressioni per implementare la tecnologia<br />
a zero emissioni e il nostro kit di mobilità<br />
elettrica consente loro di elettrificare<br />
le piattaforme esistenti e di sviluppare<br />
piattaforme ad hoc», ha dichiarato Julien<br />
Plenchette, Senior Vice President, Americas,<br />
Commercial Vehicle Solutions, ZF<br />
Group. AxTrax 2 è un sistema completamente<br />
integrato basato sull’asse, caratterizzato<br />
da un design compatto che<br />
consente di massimizzare lo spazio disponibile<br />
per le batterie e di aumentare la<br />
flessibilità di progettazione dei costruttori<br />
per i veicoli di futura concezione.<br />
AxTrax 2 può essere sincronizzato con<br />
le funzioni chiave del veicolo, compresi<br />
i sistemi di frenata, Adas e di guida automatizzata,<br />
per contribuire a migliorare<br />
la sicurezza e l’efficienza del veicolo.<br />
Inoltre, consente ai sistemi digitali e telematici<br />
avanzati di comunicare e condividere<br />
le informazioni del sistema e-axle.<br />
La piattaforma AxTrax 2 sarà offerta in<br />
due varianti: l’AxTrax 2 con un unico<br />
rapporto (come la versione attualmente in<br />
commercio, presentata nel 2015) e l’AxTrax<br />
2 dual con due e-drive integrati.<br />
Una novità assoluta per il segmento, se è<br />
vero che solo Volvo sul 7900 Electric ha<br />
L’inizio della produzione<br />
in serie di AxTrax 2 è<br />
previsto per il 2025 negli<br />
Stati Uniti e già per la fine<br />
2024 in Europa<br />
«AxTrax 2 è<br />
una tecnologia<br />
di cui<br />
siamo incredibilmente<br />
orgogliosi<br />
e che<br />
non vedevamo<br />
l’ora di offrire<br />
al mercato.<br />
È emozionante<br />
offrire<br />
ai clienti un<br />
portafoglio di<br />
soluzioni che<br />
supporta il<br />
business case<br />
dei veicoli<br />
commerciali<br />
elettrificati»,<br />
le parole di<br />
Julien Plenchette,<br />
Senior<br />
Vice President,<br />
Americas,<br />
Commercial<br />
Vehicle<br />
Solutions, Zf.<br />
adottato finora un motore elettrico a due<br />
rapporti. Lo Zf AxTrax 2 coprirà i veicoli<br />
commerciali di classe 5-7 con un singolo<br />
asse elettrico in configurazione 4x2 o<br />
6x2 o addirittura fino alla classe 8 con<br />
due assi elettrici in configurazione 6x4.<br />
Entrambi i modelli di AxTrax 2 sono<br />
progettati per sostituire il motore, la<br />
trasmissione, l’albero di trasmissione,<br />
il differenziale e l’asse convenzionale<br />
per elettrificare un veicolo commerciale.<br />
Questa gamma offre l’opportunità<br />
di reimmaginare la forma, la funzione<br />
e l’architettura dei veicoli commerciali,<br />
migliorando l’aerodinamica, consentendo<br />
l’automazione o incrementando la capacità<br />
della batteria.<br />
Periscopio<br />
MAN INSIEME A MOBILEYE PER LO SVILUPPO DI BUS AUTONOMI<br />
Il grande ballo driverless<br />
IL PRIMO PROGETTO PILOTA È ATTESO PER IL 2025<br />
Presentato il partner tecnologico per<br />
gli autobus autonomi: MAN ha avviato<br />
una collaborazione con Mobileye,<br />
società di proprietà di Intel. Dopo<br />
che il produttore ha recentemente annunciato<br />
progetti e sviluppi sul tema, mancava<br />
l’ultimo pezzo del puzzle: il nome dello<br />
specialista di tecnologia driverless che lavorerà<br />
con MAN in questa impresa. Ora la<br />
casa di Monaco di Baviera ha annunciato<br />
la collaborazione con Mobileye: il primo<br />
obiettivo comune consiste nell’avviare il<br />
funzionamento pilota del primo autobus<br />
urbano autonomo con conducente di sicurezza<br />
a partire dal 2025, nell’ambito del<br />
progetto di ricerca Minga recentemente<br />
annunciato a Monaco.<br />
Inoltre, MAN sta pianificando ulteriori<br />
prove pilota nell’uso effettivo da parte dei<br />
clienti e, in prospettiva, la produzione in<br />
serie completa entro la fine del decennio. Il<br />
fatto che la Germania sia stato il primo Paese<br />
al mondo a creare il quadro normativo<br />
per la guida autonoma è un vantaggio decisivo<br />
in questo senso, afferma il gruppo.<br />
Con Mobileye Drive, il Leone svilupperà<br />
un sistema di guida autonoma chiavi in<br />
mano, pronto per un uso commerciale<br />
scalabile e dotato di un sofisticato sistema<br />
di sensori. Inoltre, è caratterizzato dalla<br />
‘safety by design’ e dall’uso di mappe Av<br />
altamente scalabili. Mobileye fornirà il sistema<br />
intelligente di guida automatizzata<br />
Mobileye Drive lungo la roadmap prevista,<br />
Insieme a Mobileye, il Leone<br />
svilupperà una tecnologia<br />
di guida autonoma chiavi<br />
in mano, dotato di un<br />
sofisticato sistema di sensori<br />
«Il fatto che la<br />
mobilità urbana<br />
in futuro non<br />
sarà solo a<br />
zero emissioni<br />
e connessa,<br />
ma anche<br />
automatizzata,<br />
è solo una<br />
questione di<br />
tempo. MAN<br />
Truck & Bus<br />
si è quindi<br />
posizionata<br />
strategicamente<br />
attraverso la<br />
cooperazione<br />
con Mobileye in<br />
modo da poter<br />
fissare insieme<br />
le pietre miliari<br />
decisive nel<br />
percorso verso<br />
l’automazione<br />
dell’autobus<br />
urbano»,<br />
ha affermto<br />
Barbaros Oktay,<br />
responsabile<br />
settore bus MAN.<br />
afferma MAN. Nel frattempo, il costruttore<br />
creerà l’architettura del veicolo necessaria<br />
per soddisfare i requisiti di automazione<br />
degli autobus.<br />
Il primo autobus MAN automatizzato del<br />
tipo Lion’s City E sarà utilizzato nel traffico<br />
cittadino di Monaco di Baviera già<br />
a partire dal 2025, accompagnato da un<br />
autista di sicurezza. Sarà utilizzato sulla<br />
linea 144 che attraversa il Parco Olimpico,<br />
caratterizzato da turismo e tempo libero,<br />
nell’ambito del progetto Minga. Si tratta<br />
di un programma guidato dal Dipartimento<br />
per la mobilità della città di Monaco di<br />
Baviera e finanziato dal Ministero federale<br />
per il digitale e i trasporti (Bmdv).<br />
MAN e numerosi altri partner del progetto<br />
provenienti dall’industria, dalla scienza,<br />
dall’amministrazione e dalle associazioni<br />
stanno lavorando, tra l’altro, sull’integrazione<br />
dei veicoli automatizzati nell’ecosistema<br />
di mobilità esistente.<br />
SCANIA + NORTHVOLT<br />
Batteria? Fine carica mai!<br />
Nasce dallo sviluppo congiunto di Scania e<br />
Northvolt, la prima appartenente e la seconda<br />
legata al gruppo Volkswagen, una nuova<br />
batteria green per i veicoli elettrici pesanti.<br />
Nei test, la cella agli ioni di litio ha dimostrato<br />
un’eccezionale durabilità, fino a 1,5 milioni di<br />
chilometri, pari all’intera vita del veicolo. Prodotta<br />
con energia elettrica da fonti rinnovabili<br />
nel nord della Svezia, l’impronta carbonica<br />
della cella è circa un terzo di quella di riferimento<br />
del settore.<br />
Già nel 2017 Scania e Northvolt avevano<br />
unito le forze per sviluppare e commercializzare<br />
la “migliore soluzione a livello mondiale<br />
per alimentare i veicoli elettrici pesanti”, a<br />
dire dei partner.<br />
Ora la partnership si concretizza con la messa<br />
in produzione di una nuova batteria presso<br />
la Northvolt Ett, la gigafactory situata nel<br />
nord della Svezia. Inoltre, nel corso dell’anno,<br />
Scania inaugurerà una nuova fabbrica di<br />
batterie a Södertälje, dove le celle saranno<br />
assemblate in pacchi batteria per la produzione<br />
di autocarri elettrici pesanti.<br />
E-BUS IN RICARICA PUBBLICA<br />
Scania offrirà un accesso continuo a una<br />
rete di ricarica su base europea adatta a<br />
flotte miste di autocarri e autobus, per contribuire<br />
a semplificare la transizione verso<br />
l’elettrificazione e soddisfare l’esigenza<br />
dei clienti di avere più soluzioni di ricarica.<br />
Scania Charging Access garantirà costi<br />
fissi e prevedibili, senza spese nascoste,<br />
attraverso un comodo sistema di fatturazione.<br />
I clienti potranno pianificare, gestire<br />
e pagare la ricarica pubblica attraverso un<br />
unico servizio. Scania Charging Access<br />
sarà lanciato in diversi Paesi europei nel<br />
prossimo mese di ottobre e sarà ampliato<br />
per coprire le reti di ricarica pubbliche costruite<br />
per gli autocarri. Le interfacce iniziali<br />
per i clienti saranno My Scania (panoramica,<br />
pianificazione e amministrazione) e<br />
la nuova Scania Driver App, che consentirà<br />
agli autisti di trovare la posizione delle stazioni<br />
di ricarica, di calcolare la distanza da<br />
esse e di monitorare i processi di ricarica.<br />
Scania Charging Access è aperto ai clienti<br />
con flotte miste.<br />
5<br />
7
Industria Italiana <strong>Autobus</strong> potrebbe passare di<br />
mano. Ci sarebbero infatti tre manifestazioni<br />
di interesse per l’acquisizione di quote dell’azienda.<br />
Due delle tre provengono dai gruppi<br />
Sira di Valerio Gruppioni e Seri Industrial.<br />
La terza, invece, sarebbe della portoghese CaetanoBus,<br />
già impegnata in una partnership<br />
con IIA per la produzione e la commercializzazione<br />
in Italia di autobus urbani a idrogeno<br />
basati sulla tecnologia fuel cell Toyota.<br />
Autoguidovie e Via hanno annunciato una<br />
nuova partnership finalizzata a offrire un’esperienza<br />
di viaggio più flessibile e conveniente.<br />
Le due società lavoreranno insieme<br />
su cinque servizi di trasporto pubblico a<br />
chiamata, prenotabili attraverso un’applicazione<br />
a partire dai prossimi mesi nelle<br />
aree di Crema, Pavia, Stradella e VarzI.<br />
La necessità di soluzioni di trasporto intelligenti<br />
in Italia continua a crescere, in<br />
quanto le città si sforzano di raggiungere<br />
gli obiettivi nazionali di sostenibilità, di<br />
ridurre il traffico, di ampliare l’accesso ai<br />
posti di lavoro e di rafforzare la mobilità<br />
rurale. Questa partnership è solo il primo<br />
passo dell’impegno di Autoguidovie<br />
e Via per introdurre servizi di trasporto<br />
innovativi e sostenibili in tutta Italia negli<br />
anni a venire.<br />
Buon compleanno, Accademia. La scuola che<br />
forma gratuitamente e assume i nuovi autisti<br />
di Autolinee Toscane compie un anno di vita.<br />
È stato un anno straordinario: 223 neo-autisti<br />
assunti, di cui 76 già alla guida dei bus di Firenze<br />
e della Toscana; 11 classi già operative<br />
(7 a Firenze, 1 a Prato, 2 a Siena e 1 a Pisa),<br />
altre 2 in rampa di lancio (Firenze e Siena).<br />
In pratica, una classe al mese. Una tabella<br />
di marcia che ha consentito di tamponare la<br />
carenza di autisti soprattutto nel capoluogo<br />
toscano, e che ha immesso nuovi conducenti<br />
formati secondo gli standard del gruppo Ratp<br />
di cui Autolinee Toscane fa parte.<br />
L’accademia consente di conseguire le patenti<br />
specialistiche a costo zero (se prese privatamente<br />
le patenti D e CQC costano circa<br />
4 mila euro). La formazione professionale<br />
garantisce gli alti standard del gruppo Ratp,<br />
di cui fanno parte 107 filiali in 16 Paesi nel<br />
mondo, che gestiscono bus, tram, metro, funicolari,<br />
servizi per il turismo.<br />
8<br />
TRE IN LIZZA PER IIA<br />
LA VIA DI AUTOGUIDOVIE<br />
AUGURI, ACADEMY!<br />
Periscopio<br />
ANBTI RILANCIA L’ALLARME<br />
SOS conducenti<br />
«SONO 6.700 GLI AUTISTI CHE MANCANO IN ITALIA»<br />
La rete quest’anno<br />
compie 70 anni e<br />
i veicoli sono stati<br />
nel tempo oggetto<br />
di costante rinnovamento;<br />
già nel 1981,<br />
assieme a poche altre<br />
città italiane, furono<br />
acquistati 10 nuovi<br />
filobus Menarini 201,<br />
seguiti da altri 10 nel<br />
1987, che sostituirono<br />
i filobus Fiat 2401 di<br />
prima dotazione e i<br />
Fiat 2411; tra il 1997<br />
ed il 2000 vennero<br />
immessi in linea ben<br />
14 nuovi filobus carrozzati<br />
da Autodromo,<br />
con parte elettrica di<br />
Adtranz e kiepe, nella<br />
inedita versione da 12<br />
metri e con l’elegante<br />
livrea bianca.<br />
Pochi anni dopo, tra<br />
il 2012 ed il 2014,<br />
furono consegnati i 10<br />
Exquicity di Van Hool<br />
( 5101-5110) impiegati<br />
poi sulla linea 5, primi<br />
filobus a grande capacità<br />
a percorrere le<br />
strade della bella città<br />
emiliana. I filobus<br />
adottano ora la livrea<br />
rossa e nera.<br />
Ancora nuovi filobus a<br />
Parma. È stato infatti<br />
consegnato da Solaris<br />
il primo Trollino, della serie<br />
di 8, ordinati da Tep, a conferma<br />
dell’opzione dell’ordine<br />
dei 10 filobus analoghi, consegnati<br />
tra il 2020 ed il 2021. La<br />
politica seguita da Parma in<br />
Consegnato il primo<br />
Trollino di una flotta<br />
da 10 commissionata<br />
da Tep. A regime<br />
Parma avrà 24 filobus<br />
in servizio, allineandosi<br />
alle best practice<br />
filoviarie d’Europa<br />
Il settore dei bus turistici e, più in generale,<br />
del noleggio di autobus con conducente<br />
ha registrato negli ultimi anni<br />
un peso economico e sociale crescente<br />
con una funzione che supera strettamente<br />
quella del trasporto e che è sempre<br />
più strategica per l’offerta turistica. Nel<br />
turismo le attività connesse ai trasporti<br />
rappresentano l’1 per cento delle imprese,<br />
ma ben il 10 per cento degli addetti,<br />
il 18 per cento del fatturato e il 21 per<br />
cento del valore aggiunto generato dal settore.<br />
E l’ultimo miglio degli spostamenti<br />
turistici è assicurato in via esclusiva dai<br />
pullman gran turismo in tutti i segmenti<br />
della filiera. Questi i principali risultati<br />
di un’indagine di Anbti, l’Associazione<br />
nazionale bus turistici italiani aderente<br />
a Confcommercio, realizzata in collaborazione<br />
con Isfort. Inoltre, in Italia la<br />
quota del trasporto turistico su autobus è<br />
superiore alla media europea (8 per cento<br />
contro il 6 per cento). Il comparto, colpito<br />
fortemente dalla pandemia con una<br />
flessione del fatturato di oltre il 50 per<br />
cento nel periodo 2020-21, sta vivendo<br />
una profonda trasformazione ed è oggi<br />
sostanzialmente più snello, ma anche più<br />
solido e più efficiente e sostenibile<br />
La fase più critica per i bus turistici<br />
sembra, dunque, ormai alle spalle, ma il<br />
futuro è ancora ricco di incognite.<br />
Per sostenere e rilanciare la ripresa del<br />
settore servono, infatti, figure chiave<br />
come gli autisti. Sono 6.700 i conducenti<br />
che mancano nel nostro Paese,<br />
pari al 40 per cento del fabbisogno in<br />
Europa (circa 17 mila totali).<br />
Corre sul filo(bus) il tpl di Parma<br />
campo filoviario la accomuna<br />
al livello delle migliore città<br />
europee. La rete quest’anno<br />
compie 70 anni (è stata infatti<br />
inaugurata il 25 ottobre<br />
1953), e i veicoli sono stati<br />
nel tempo oggetto di costante<br />
rinnovamento.La nuova serie,<br />
numerata da 5065 a 5072, verrà<br />
impiegata sulle linee 3 e 4,<br />
che impiegano complessivamente<br />
8 veicoli e consentirà la<br />
parziale dismissione dei mezzi<br />
Autodromo Kiepe.<br />
A regime, saranno 24 i filobus<br />
in servizio ogni giorno a<br />
Parma, un esempio di come il<br />
veicolo filoviario possa essere<br />
il protagonista di una rete di<br />
forza ad emissioni zero.<br />
Stefano Alfano<br />
LA NUOVA GARA CONSIP<br />
EUROPE BRUSSELS<br />
7-12 OCT <strong>2023</strong><br />
EUROPE BRUSSELS<br />
7-12 LE OCT ALTRE<br />
<strong>2023</strong><br />
FIERE DEL<br />
BUSWORLD<br />
Periscopio<br />
E-bus e fuel cell: altro giro, altra corsa<br />
IL MAXI BANDO PER 500 MEZZI ELETTRICI E A IDROGENO<br />
Consip ha pubblicato una nuova gara<br />
per la fornitura di cinquecento autobus<br />
ad alimentazione elettrica e<br />
idrogeno, del valore complessivo di 327<br />
milioni di euro (Accordo quadro ‘<strong>Autobus</strong><br />
elettrici’ ed. 2).<br />
L’iniziativa consentirà alle Pubbliche<br />
Amministrazione di acquisire i veicoli,<br />
usufruendo delle risorse previste dal<br />
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza<br />
(Missione 2 – ‘Rivoluzione verde e transizione<br />
ecologica’. – Investimento 4.4<br />
‘Rinnovo flotte bus, treni verdi’) e va<br />
ad integrare, ampliandola con nuove tipologie<br />
di mezzi, l’offerta di autobus già<br />
messa a disposizione delle PA con l’AQ<br />
<strong>Autobus</strong> elettrici ed.1 (che sarà attivato<br />
a partire da maggio <strong>2023</strong>). Con questa<br />
iniziativa, si arricchisce ulteriormente<br />
l’offerta Consip per autobus ad alimen-<br />
tazione alternativa,<br />
che comprende, oltre<br />
agli autobus elettrici,<br />
autobus urbani<br />
e autobus a metano<br />
a disposizione delle<br />
PA regionali e locali<br />
e delle aziende di<br />
trasporto pubblico,<br />
per il rinnovo e la<br />
transizione ecologica<br />
del parco mezzi.<br />
Questa gara segue<br />
quella dei 1000 autobus<br />
elettrici da poco conclusasi.<br />
Entrando nel dettaglio di questa commessa<br />
da 500 veicoli commessa e analizzandola<br />
lotto per lotto, il primo lotto<br />
consiste in 150 unità di autobus corti (7-<br />
8 metri); il secondo lotto, il più corposo<br />
WWW.BUSWORLDEUROPE.ORG<br />
ALL ABOUT BUS, COACH AND PEOPLE<br />
EUROPE BRUSSELS<br />
7-12 OCT <strong>2023</strong><br />
SOUTHEAST ASIA JAKARTA | 15-17 MAY 2024<br />
TÜRKIYE ISTANBUL | 29-31 MAY 2024<br />
Entrando nel<br />
dettaglio della<br />
commessa da<br />
500 unità,<br />
suddivise in<br />
quatto lotti,<br />
è prevista<br />
la fornitura<br />
di 150 corti<br />
Classe I da<br />
7-8 metri, 250<br />
urbani lunghi,<br />
50 Classe II<br />
sempre lunghi<br />
e 50 suburbani<br />
a idrogeno.<br />
(250 mezzi), invece, è destinato a autobus<br />
suburbani lunghi sempre in Classe I.<br />
Dunque il terzo: 70 Classe II lunghi. Infine,<br />
il quarto e ultimo: 50 pezzi suburbani<br />
lunghi con alimentazione esclusivamente<br />
a idrogeno.
10<br />
Periscopio<br />
MARINOBUS DÀ IL BENVENUTO A VENTI DOUBLE-DECKER SETRA<br />
Casa a due piani per il Picchio<br />
LA FLOTTA DELL’OPERATORE SI ESPANDE (IN ALTEZZA)<br />
Ancora una volta MarinoBus ha scelto<br />
il comfort e la sicurezza di Setra per<br />
rinfoltire la propria flotta. L’operatore<br />
pugliese di linee commerciali ha infatti dato<br />
il benvenuto a 20 due piani Setra S 531 Dt.<br />
Il modello, già rappresentato nella flotta MarinoBus,<br />
si distingue per una lunghezza di<br />
14 metri e un’altezza di 4 metri, un interasse<br />
di 6.700 mm e un raggio di sterzata di circa<br />
23.100 mm. Il motore è il 12,8 litri Mercedes-Benz<br />
OM 471 con una potenza di 510<br />
cavalli. L’autobus offre 68 posti a sedere.<br />
All’interno, il Setra S 531 Dt è dotato di illuminazione<br />
a Led e offre ampie possibilità di<br />
personalizzazione per il piano inferiore, adatto<br />
a qualsiasi tipo di trasporto turistico o di linea.<br />
Il coefficiente aerodinamico è notevole, con<br />
un valore dello 0,35 per cento, ottenuto grazie<br />
al parabrezza arcuato e agli ampi raggi degli<br />
spigoli, oltre ad altri piccoli ma importanti accorgimenti<br />
di design. Il miglioramento del Cx,<br />
insieme ad altri accorgimenti, concorre a una<br />
diminuzione dei consumi del 7-10 per cento<br />
rispetto alla gamma precedente.<br />
I nuovi autobus di MarinoBus presentano Aba<br />
4, Ppc, Art, Tpm, sistema di assistenza alla<br />
svolta a destra Side Guard Assist, tecnologia<br />
di monitoraggio del livello di stanchezza del<br />
driver Attention Assist. La comoda selleria è<br />
Lux-line, segnale di una compagnia che, come<br />
Sono Arriva(ti) i cinesi elettrici<br />
Sono stati presentati i nuovi autobus<br />
elettrici di Arriva Italia, schierati in<br />
piazza del Comune a Cremona. Si<br />
tratta di 6 Byd, solo la prima parte degli 11<br />
mezzi previsti, con lunghezza 12 metri e con<br />
una capacità di 82 posti, di cui 23 a sedere.<br />
Tutti i veicoli hanno una batteria da 348<br />
kWh e un’autonomia dichiarata pari circa a<br />
300km. Verranno ricaricati di notte nell’impianto<br />
costruito all’interno del deposito centrale<br />
di Cremona (tempo di ricarica completa<br />
circa 7 ore). Enel X si è occupata della<br />
realizzazione di un impianto di distribuzione<br />
e infrastrutturazione elettrica a deposito<br />
a servizio delle ricariche dei bus elettrici.<br />
L’accordo ha incluso la progettazione, la fornitura<br />
di soluzioni per la ricarica, il supporto<br />
durante la direzione dei lavori e la richiesta<br />
dei permessi, fino all’allacciamento alla rete<br />
a media tensione con cabina dedicata.<br />
Gli e-bus saranno impiegati sulle linee E<br />
(Barriera Po/piazza Roma/Stazione/Ospedale),<br />
G (San Marino Autostazione/Castelver-<br />
noto, non ha mai lesinato sul comfort offerto<br />
ai passeggeri, e, anzi, ne ha fatto un vero<br />
pilastro del proprio business. Immancabili gli<br />
inverter con prese elettriche a disposizione dei<br />
viaggiatori. I nuovi Setra strizzano l’occhio al<br />
design: i cerchi sono in lega. Sui mezzi di ul-<br />
de Autostazione), H (Bonemerse/Ospedale/<br />
Stazione Cavatigozzi/Spinadesco) e sono<br />
entrati in servizio a metà maggio.<br />
Attraverso l’inserimento di questi mezzi si<br />
andrà a sostituire completamente la flotta<br />
impiegata sul servizio urbano della città di<br />
Cremona, eliminando tutti i veicoli a gasolio<br />
(da Euro II a Euro VI) e metano. L’obiettivo<br />
è quello di una flotta urbana completamente<br />
elettrificata entro il 2026 con<br />
un totale di 32 mezzi.<br />
«MarinoBus<br />
continua a<br />
investire nel<br />
proprio parco<br />
macchine,<br />
introducendo<br />
costantemente<br />
nuovi mezzi<br />
per potenziare<br />
e migliorare<br />
la propria<br />
offerta, così<br />
da proporre<br />
un servizio<br />
all’avanguardia<br />
e in grado di<br />
soddisfare i<br />
bisogni dei<br />
viaggiatori,<br />
cullandoli nei<br />
nostri bus»,<br />
dice Gerardo<br />
Marino,<br />
Amministratore<br />
unico<br />
MarinoBus.<br />
tima generazione la componente digitale ha e-<br />
strema importanza: MarinoBus ha infatti scelto<br />
la centralina Omniplus FleetBoard, abbinata<br />
alla suite di assistenza e manutenzione predittiva<br />
Omniplus Uptime. Completa il quadro il<br />
contratto di assistenza Omniplus Basic+.<br />
Itabus-Italo<br />
Nasce così un nuovo<br />
gruppo intermodale<br />
Il Cda di Italo-Nuovo Trasporto<br />
Viaggiatori, riunitosi sotto la<br />
presidenza di Luca Cordero di<br />
Montezemolo, ha deliberato l’acquisizione<br />
e l’incorporazione societaria<br />
ed industriale di Itabus,<br />
la compagnia privata di bus a<br />
lunga percorrenza operativa da<br />
fine maggio 2021. Nasce così un<br />
grande gruppo multimodale, che<br />
vanterà un network molto ampio,<br />
grazie alle sinergie sviluppate,<br />
coprendo gli snodi nevralgici<br />
(ferrovie, porti, aeroporti) e la<br />
micromobilità urbana, svìiuppando<br />
un servizio di mobilità integrato.<br />
Si partirà questa estate<br />
da Sicilia, Puglia e Campania,<br />
che diventeranno il modello di<br />
questa interconnessione che sarà<br />
poi estesa a tutta Italia.<br />
ORDINATI 15 IRIZAR IE TRAM E 35 MERCEDES ECITARO<br />
Mappamondo<br />
Brema ad alta tensione<br />
GLI ELETTRICI EVOBUS PRESENTANO NUOVE BATTERIE<br />
La città tedesca di Brema sta compiendo<br />
importanti progressi nell’elettrificazione<br />
nel suo sistema di trasporto pubblico.<br />
L’operatore Bremer Straßenbahn ha<br />
sottoscritto due contratti per l’acquisto di<br />
e-bus, con Daimler Truck e Irizar.<br />
Irizar e-mobility si è aggiudicata una commessa<br />
per la fornitura di quindici ie tram<br />
da 18 metri, e rafforza così la sua penetrazione<br />
nel mercato tedesco, dove ha già<br />
strappato accordi importanti (Francoforte<br />
e Amburgo).<br />
Parallelamente, l’azienda tpl ha messo sotto<br />
contratto 35 snodati eCitaro G. Mezzi<br />
che presentano una significativa novità:<br />
sono tra i primi equipaggiati con la terza<br />
generazione di batterie firmate Akasol<br />
(gruppo Borgwarner). Verranno introdotti<br />
nel corso del 2024. Le batterie ad alte prestazioni<br />
garantiscono<br />
un’autonomia,<br />
dichiara<br />
il costruttore,<br />
di 220 chilometri<br />
nel peggior<br />
scenario di e-<br />
sercizio, in virtù<br />
della presenza di<br />
ben sette pacchi<br />
batteria per un<br />
totale di 686<br />
kWh (ne parliamo<br />
meglio a pagine<br />
40-41).<br />
Inoltre, gli autobus Mercedes presentano<br />
tecnologia mirrorcam al posto degli specchietti<br />
retrovisori tradizionali, una telecamera<br />
CornerEye per una migliore visibilità<br />
anteriore e laterale, nonché il Sideguard<br />
assist con rilevamento dei pedoni e il Preventive<br />
brake assist.<br />
Presentano quattro porte d’ingresso da<br />
1.380 mm, un sollevatore per la porta anteriore,<br />
spazio per passeggini e una sedia a<br />
rotelle nelle due aree accanto alla seconda<br />
porta. L’impianto di climatizzazione sul<br />
tetto è dotato di un filtro attivo con funzione<br />
antivirale.<br />
L’introduzione di questi autobus elettrici<br />
contribuisce alla strategia di decarbonizzazione<br />
della Bsag, che mira a coprire il 50<br />
per cento dei chilometri in modalità prive<br />
di emissioni entro il 2025.<br />
Ratp chiede i danni<br />
per gli e-bus flambé<br />
Un anno dopo, 150<br />
ancora fuori servizio<br />
L’amministratore delegato di Ratp,<br />
Jean Castex, ha annunciato che i 148<br />
autobus elettrici Bluebus ritirati dal<br />
traffico parigino un anno fa saranno rimessi<br />
in servizio solo quando saranno<br />
soddisfatte tutte le garanzie di sicurezza.<br />
Nell’aprile 2022, due mezzi presero<br />
fuoco, portando l’operatore a ritirare<br />
tutta la flotta di veicoli della medesima<br />
serie. Durante una conferenza<br />
stampa, Castex ha dichiarato che dopo<br />
gli incidenti sono state effettuate una<br />
serie di perizie. «Stiamo convergendo<br />
sulle origini del disastro». Castex ha<br />
affermato l’intenzione di chiedere un<br />
risarcimento al gruppo Bollorè per i<br />
danni subiti da Ratp.<br />
DIWA NXT
MOBILITY INNOVATION TOUR Il convegno da Tper<br />
IL FUTURO È NELLE PARTNERSHIP<br />
Gli atti del convegno<br />
dedicato a industria,<br />
operatori e utility alle<br />
prese con la transizione<br />
energetica<br />
È<br />
Protagonisti<br />
Giuseppina<br />
Gualtieri, Michele<br />
Perotti,<br />
Stefano Pesci,<br />
Elisa Prato,<br />
Maxmilian<br />
Di Pasquale,<br />
Tiziano Dotti,<br />
Valerio Vadacchino,<br />
Paolo<br />
Gigante, Ruggero<br />
Rossi de<br />
Mio, Andrea<br />
Bottazzi, Riccardo<br />
Cornetto,<br />
Giovanni<br />
Tosi e Marco<br />
Carvelli.<br />
andato in scena il 5 maggio, presso<br />
l’auditorium di Tper Bologna, il terzo<br />
appuntamento dell’anno del Mobility<br />
Innovation Tour. Una ricca mattinata di<br />
lavori che ha visto protagonisti costruttori,<br />
operatori tpl e utility. L’appuntamento, dal<br />
titolo ‘Energia per muovere le città. Trasporto<br />
pubblico: operatori, industria e utility<br />
al test della decarbonizzazione’ è stato aperto<br />
dalla presidente Tper Giuseppina Gualtieri,<br />
che aprendo i lavori ha ha declinato la<br />
strategia ambientale di sviluppo della flotta<br />
dell’azienda emiliana, inquadrandola nel<br />
contesto normativo e tecnologico. In base<br />
alla direttiva europea Clean vehicles directive,<br />
infatti, un quinto degli autobus urbani<br />
messi a gara deve essere a impatto zero e<br />
ha suscitato molto dibattito la recente proposta<br />
della Commissione europea di vietare,<br />
a partire dal 2030, la vendita degli autobus<br />
urbani a motore termico. «La scelta di Tper<br />
– ha spiegato Gualtieri – si inquadra nel<br />
percorso virtuoso di Bologna, inserita tra le<br />
100 città europee che puntano alla neutralità<br />
climatica entro il 2030 nell’ambito della<br />
missione Horizon Europe, con un anticipo<br />
di 20 anni sugli obiettivi di raggiungimento<br />
fissati dall’Ue in materia di ambiente, energia<br />
e clima. Per perseguire questo sfidante<br />
obiettivo, non serve un approccio ideologico,<br />
ma una pianificazione equilibrata di<br />
rinnovo della flotta che trova compimento<br />
attraverso un energy mix di soluzioni, tutte<br />
ugualmente efficienti a seconda degli ambiti<br />
di servizio. In questo scenario, sono previsti<br />
bus a idrogeno, finanziati dal Pnrr, che<br />
copriranno circa il 12 per cento del parco<br />
veicolare e rappresenteranno un contributo<br />
sinergico, complementare e assolutamente<br />
non in conflitto con le altre modalità di trazione<br />
ad emissioni zero che sono già presenti<br />
e in progetto: linee filoviarizzate full<br />
electric e linee elettriche con bus a batteria,<br />
con ricarica sia overnight, sia opportunity ai<br />
capilinea; il tutto coordinato con la futura<br />
rete tranviaria».<br />
Dunque il microfono è passato nelle mani di<br />
Michele Perotti, Coordinatore dell’Osservatorio<br />
sulla mobilità sostenibile di Agici Finanza<br />
d’Impresa, che ha saputo inquadrare<br />
le traiettorie incrociate di elettrificazione del<br />
tpl e protagonismo delle utilities. Vi sono<br />
infatti interessi convergenti per la transizione<br />
energetica che accomunano gli attori in<br />
campo, nello specifico utility e operatori tpl:<br />
svolgono attività in settori regolati, hanno<br />
partecipazioni pubbliche, legami con i territori<br />
e sono ingaggiati nella transizione ecologica.<br />
E, cosa da tenere sempre a mente,<br />
Perotti ha ricordato come il trasporto pubblico<br />
su gomma sia responsabile del 3 per<br />
cento delle emissioni di Co2 nel comparto<br />
Tper Bologna, Agici, Amt Genova,<br />
Iren, TUA Abruzzo, Iveco Bus,<br />
Enel X, Zf, Sasa Bolzano, Solaris,<br />
MAN ed Edison Next hanno dato<br />
vita a un confronto nel nome<br />
del Parternariato pubblico privato.<br />
dei trasporti, e dell’1 per cento scarso del<br />
totale nazionale, pari a 339 Mton.<br />
La giornata è stata impreziosita dalla presenza<br />
di un nutrito parterre di panelist,<br />
divisi in due tavole rotonde. Il focus della<br />
conversazione? Inquadrare, analizzare e<br />
tratteggiare la proposta offerta oggi dalle<br />
utility al mondo del trasporto collettivo:<br />
nuovi player, come Enel X, Iren ed Edison,<br />
che il processo della transizione energetica<br />
ha proiettato al centro della scena. Ne derivano<br />
sfide ed opportunità per un settore in<br />
cui tutti gli anelli della catena sono costretti<br />
a mettere in gioco competenze nuove e capacità<br />
di reinvenzione: da operatori come<br />
la stessa Tper, Sasa, Amt Genova, Tua a<br />
costruttori come Iveco Bus, MAN, Solaris a<br />
fornitori di componentistica (ops: sistemi!)<br />
come ZF.<br />
I nostri ringraziamenti quindi a Stefano<br />
Pesci, Elisa Prato, Maxmilian Di Pasquale,<br />
Tiziano Dotti, Valerio Vadacchino, Paolo<br />
Gigante, Ruggero Rossi de Mio, Andrea<br />
Bottazzi – le cui parole «il futuro è nelle<br />
partnership» vogliamo scegliere come<br />
claim della bella mattinata trascorsa insie-<br />
me – Riccardo Cornetto, Giovanni Tosi e<br />
Marco Carvelli.<br />
La prima tavola rotonda<br />
Ricostruendo in queste due pagine l’evento,<br />
il primo momento di dialogo e confronto<br />
si è aperto con l’intervento di Stefano Pesci,<br />
direttore generale Amt Genova, per parlare<br />
dell’ambizioso piano del capoluogo ligure<br />
che prevede una svolta elettrica per i servizi<br />
urbani: importanti investimenti per il rinnovo<br />
della flotta di autobus e per gli impianti<br />
di ricarica, a cui si somma il mastodontico<br />
progetto degli ‘assi di forza’.<br />
Rimanendo a Genova, Iren è coinvolta in<br />
prima persona nel progetto del quinto asse,<br />
non solo come mero fornitore di energia,<br />
ma anche come fornitore di sistemi di ricarica<br />
e, soprattutto, come partner. La parola<br />
chiave, infatti, è Ppp (Partenariato pubblico<br />
privato), come ben sottolineato dalla project<br />
manager Elisa Prato.<br />
Dalla Liguria all’Abruzzo, dove Tua sta attuando<br />
il piano strategico per la transizione<br />
energetica, cavalcando l’onda del gas per i<br />
profili di missione interurbani. Il direttore<br />
generale Maxmilian Di Pasquale, infatti, ha<br />
raccontato la politica aziendale, che crede<br />
molto nel metano e nel filobus full electric<br />
Imc e un po’ meno, almeno per il momento,<br />
nell’elettrico a batteria, ma non per questo<br />
chiude la porta e, anzi, ha in trampolino di<br />
lancio un esperimento con l’idrogeno.<br />
Ecco il primo costruttore a prendere parola,<br />
ovvero Iveco Bus, presente nella persona<br />
del responsabile vendite pubbliche Tiziano<br />
Dotti, che anzitutto ha fatto un fotografia<br />
del mercato, snocciolando diversi numeri<br />
e sottolineando come il costruttore italiano<br />
offra una gamma completa in tutte le motorizzazioni<br />
e tecnologie per raccogliere al<br />
meglio la sfida della transizione energetica.<br />
E di come, anche, Iveco Bus stia costruendo<br />
un dialogo – indispensabile – con le utility.<br />
Zf si è affermata in tutti questi anni come<br />
un grande alfiere della transizione, con una<br />
lungimiranza che non può<br />
essere negata: Paolo Gigante<br />
ha tratteggiato la strategia<br />
di posizionamento del<br />
gigante di Friedrichshafen,<br />
che man mano si è imposto<br />
come fornitore specializzato<br />
in componentistica elettrica,<br />
lasciando ai costruttori un<br />
ruolo di system integrator.<br />
Voce quindi a Valerio Vadacchino,<br />
head of global<br />
marketing and sales B2g<br />
per spiegare il ruolo dell’utility<br />
come pioniere italiano<br />
del BaaS (Bus as a Service).<br />
Reinterpretando il ruolo<br />
dell’utility, che non è più solamente<br />
fornitore di energia,<br />
bensì vero e proprio partner degli operatori<br />
tpl, offre un pacchetto all-inclusive, una<br />
sorta di full service, che va dalla dotazione<br />
alla manutenzione dei mezzi, passando per<br />
le stazioni di ricarica, le infrastrutture elettriche<br />
in cabina e in deposito, i software per<br />
il monitoraggio da remoto delle operazioni<br />
di ricarica e il finanziamento degli investimenti.<br />
Il Baas, insomma, è una soluzione<br />
che si basa sull’offerta di energia per i chilometri<br />
percorsi.<br />
...e la seconda<br />
Ad aprire la seconda tavola un big, nonché<br />
padrone di casa, come Andrea Bottazzi<br />
(dirigente manutenzione automobilistica e<br />
logistica Tper) che da profondo esperto e<br />
conoscitore del settore ha dato la propria<br />
visione a medio e lungo termine per la transizione,<br />
o meglio trasformazione energetica<br />
per il settore del trasporto collettivo, regalandoci<br />
una frase chiave che, come detto,<br />
abbiamo voluto utilizzare come titolo della<br />
giornata: il futuro è nelle partnership. E se<br />
lo dice lui, c’è da crederci.<br />
Con Giovanni Tosi, Public Procurements &<br />
Product Bus Manager MAN Truck & Bus<br />
Italia, abbiamo dato un altro sguardo allo<br />
stato delle cose nel mercato italiano, che<br />
non si sta muovendo come si sperava, ma<br />
che – nonostante tutto – non è neanche così<br />
fermo. Tosi, ricordando il claim del Leone<br />
‘Electrifying Europe’, ha raccontato le sfide<br />
che la casa di Monaco di Baviera sta affrontando<br />
petto in fuori, mettendo l’accento su<br />
un tema, quello delle masse, molto caro ai<br />
costruttori di bus a trazioni alternative.<br />
Un salto in Trentino-Alto Adige, grazie alla<br />
presenza di Ruggero Rossi de Mio, Chief Financial<br />
Officer di Sasa Bolzano. Una figura<br />
che ci ha permesso di approfondire per filo<br />
e per segno il tema economico, fotografando<br />
con i numeri – ma non solo – come impatta<br />
l’elettrificazione e il passaggio alle trazioni<br />
alternative dal punto di vista del business<br />
plan e della sostenibilità finanziaria delle<br />
aziende di trasporto pubblico locale.<br />
La terza e ultima utility presente al Mobility<br />
Innovation Tour in terra bolognese è<br />
stata Edison Next, presente con Head of e-<br />
mobility: è stata l’occasione per conoscere<br />
l’approccio del gruppo verso la sostenibilità<br />
in accoppiata con la mobilità. Per un gruppo<br />
come Edison e per la divisione Edison Next,<br />
l’autobus non può che essere un ‘di cui’, il<br />
pezzo di un universo ben più ampio che si<br />
traduce in un ecosistema integrato di servizi.<br />
Fabio Franchini<br />
12<br />
13
ANTEPRIMA Verso l’Uitp Global Public Transport<br />
Il Summit Uitp è in<br />
programma a Barcellona<br />
dal 4 al 7 <strong>giugno</strong>: ecco<br />
tutte (o quasi) le novità<br />
che ci attendono in fiera<br />
L<br />
’Uitp Global Public Transport Summit<br />
<strong>2023</strong> di Barcellona è alle porte e<br />
promette ai leader del settore di presentare<br />
i loro ultimi progressi nel settore<br />
del trasporto pubblico. Questo attesissimo<br />
evento è destinato a svelare innovazioni<br />
rivoluzionarie che daranno forma al futuro<br />
della mobilità urbana. Dai veicoli<br />
elettrici alle soluzioni autonome, dalle<br />
tecnologie all’avanguardia al design ecologico,<br />
l’area espositiva sarà in fermento.<br />
In questo articolo, esploreremo alcuni dei<br />
punti salienti e delle innovazioni previste<br />
dagli espositori più importanti, offrendo<br />
uno sguardo al panorama trasformativo<br />
del trasporto pubblico al Summit Uitp,<br />
tra le principali esposizioni del trasporto<br />
pubblico nel <strong>2023</strong>.<br />
Permetteteci una nota a margine: siamo<br />
entusiasti di annunciare che le redazioni<br />
di AUTOBUS e SUSTAINABLE BUS<br />
parteciperanno attivamente alla kermesse<br />
come espositori: ci troverete allo stand<br />
numero 7D108.<br />
Se partecipate al summit, vi invitiamo a<br />
incontrare il nostro team: avremo a disposizione<br />
copie della riviste per la distribuzione,<br />
fornendovi una preziosa risorsa ricca<br />
di articoli e aggiornamenti dal mondo del<br />
trasporto pubblico sostenibile.<br />
In questo articolo,<br />
esploreremo<br />
alcuni dei<br />
punti salienti<br />
e delle innovazioni<br />
previste<br />
dagli espositori<br />
più importanti,<br />
offrendo<br />
uno sguardo<br />
al panorama<br />
trasformativo<br />
del trasporto<br />
pubblico al<br />
Summit Uitp,<br />
tra le principali<br />
esposizioni del<br />
trasporto pubblico<br />
nel <strong>2023</strong>.<br />
Le novità dell’industria<br />
Mentre scriviamo, questa sarà una delle<br />
principali novità della fiera: Iveco Bus<br />
presenterà a Barcellona il primo veicolo<br />
interurbano cento per cento elettrico mai<br />
prodotto dal marchio, in versione da 13<br />
metri. Nello stand sarà accompagnato da<br />
un midibus urbano elettrico di 9,5 metri<br />
di lunghezza della gamma E-Way. Il lancio<br />
dell’e-bus interurbano è in linea con la<br />
tabella di marcia del marchio che prevede<br />
una gamma completa di autobus elettrici<br />
nel <strong>2023</strong>. Secondo precedenti dichiarazioni,<br />
la prima versione del Crossway a essere<br />
elettrificata sarà la Low Entry. Inoltre, il<br />
gruppo metterà a disposizione un’area di<br />
Fpt Industrial che presenterà un nuovo pacco<br />
batterie dal design esclusivo e un angolo<br />
dedicato ai servizi digitali del produttore.<br />
Karsan porterà a Barcellona il suo e-bus da<br />
6 metri Karsan e-Jest, leader di mercato nel<br />
segmento da tre anni. L’e-Atak sarà presentato<br />
nella sua versione autonoma (e ci sarà<br />
anche un altro e-Atak autonomo...). Nello<br />
stand di Karsan ci sarà spazio sufficiente per<br />
un e-Atak di 18 metri. Infine, ma non meno<br />
importante, sarà esposto anche un e-Ata<br />
Hydrogen di 12 metri, dopo la presentazione<br />
all’IAA dello scorso anno.<br />
Byd esporrà una selezione delle ultime<br />
innovazioni, tra cui l’articolato elettrico<br />
Le due novità più rilevanti della<br />
kermesse sembrano essere i nuovi<br />
prodotti targati Iveco Bus e Daimler:<br />
il costruttore italiano svelerà il<br />
Crossway Le elettrico, mentre la<br />
casa di Stoccarda lancerà l’eCitaro<br />
articolato in versione fuel cell.<br />
COSA BOLLE IN PENTOLA<br />
B19 recentemente aggiornato e il primo<br />
e-bus personalizzato Byd-Castrosua da 12<br />
metri, che farà proprio il suo debutto alla<br />
Uitp <strong>2023</strong>.<br />
Quest’ultimo combina la tecnologia di propulsione<br />
elettrica e l’esperienza di Byd in<br />
materia di batterie con la carrozzeria Nelec<br />
di Castrosua, a seguito di una collaborazione<br />
tra le due case per la produzione di<br />
veicoli su misura per soddisfare le esigenze<br />
specifiche dei clienti spagnoli.<br />
MAN presenzierà nel cuore della Catalogna<br />
con il nuovo Lion’s City 10 E, l’ultimo<br />
nato della famiglia Lion’s City E, che nel<br />
frattempo è già stato offerto in alcune gare<br />
d’appalto (oltre venti veicoli sono già stati<br />
ordinati in Svizzera e Germania). Il peso<br />
alla tara è inferiore di circa una tonnellata<br />
rispetto all’autobus da dodici metri (almeno<br />
nella configurazione con la massima capacità<br />
della batteria). Nella configurazione<br />
standard con tre porte doppie c’è spazio per<br />
27 posti a sedere più una pedana per disabili,<br />
più una cinquantina di posti in piedi,<br />
per una capacità complessiva di circa 80<br />
passeggeri, in linea con gli autobus termici<br />
della stessa lunghezza.<br />
Irizar e-mobility giocherà in casa. L’azienda<br />
dichiara che «presenterà due autobus elettrici<br />
che stanno trasformando il trasporto<br />
pubblico nelle città». Sarà anche l’occasione<br />
per presentare il nuovo Management Team.<br />
L’olandese Ebusco sarà presente con un Ebusco<br />
2.2 e un Ebusco 3.0. «I visitatori potranno<br />
sperimentare di persona la potenza del<br />
composito di carbonio: allo stand, i visitatori<br />
avranno l’opportunità di vedere e tenere<br />
in mano una trave di carbonio per sentire<br />
quanto sia leggero e allo stesso tempo resistente<br />
questo materiale. Inoltre, i visitatori<br />
potranno saperne di più sul monitoraggio<br />
delle flotte seguendo una demo di Ebusco<br />
dal vivo», afferma il portavoce di Ebusco.<br />
Vdl esporrà un Citea di nuova generazione,<br />
modello Low Floor 12,2 metri. Questo veicolo<br />
dimostrativo è dotato di pannellature<br />
laterali leggere in materiale composito, tetto<br />
a sandwich, doppi vetri sui fianchi, sul retro<br />
e sulle porte e finestrini a ribalta a destra<br />
e a sinistra. Inoltre, sarà caratterizzato da<br />
esterni nei caratteristici colori blu petrolio,<br />
bianco e nero lucido, batteria da 490 kWh,<br />
IL DEBUTTO DELL’ECITARO FUEL CELL<br />
È giunta l’ora del<br />
Mercedes eCitaro fuel<br />
cell. La variante a<br />
idrogeno dell’eCitaro,<br />
una gamma che nel<br />
<strong>2023</strong> compie i suoi<br />
cinque anni dal lancio,<br />
avvenuto nel 2018, sarà<br />
presentata al salone<br />
Uitp in declinazione<br />
snodata. Come già<br />
annunciato tempo<br />
fa, Daimler Buses ha<br />
scelto Toyota come<br />
partner fornitore della<br />
fuel cell.<br />
L’architettura<br />
progetturale<br />
dell’eCitaro a celle<br />
a combustibile si<br />
distingue dalla gran<br />
parte degli autobus<br />
fuel cell oggi presenti<br />
sul mercato per la<br />
capacità della batteria.<br />
Mentre di solito questi<br />
autobus sono dotati<br />
di accumulatori più<br />
piccoli, generalmente<br />
meno di 50 kWh,<br />
e spesso ad Lto,<br />
l’eCitaro presenta una<br />
capacità paragonabile<br />
a quella della sua<br />
controparte elettrica<br />
a batteria. Infatti, la<br />
versione da 18 metri<br />
dell’eCitaro può<br />
portarsi dietro fino a<br />
392 kWh. La tecnologia<br />
è quella Nmc di terza<br />
generazione fornita dal<br />
gruppo Borgwarner<br />
due porte doppie (di Ventura), 41-3 sedili<br />
per i passeggeri, sistema di monitoraggio<br />
con telecamera.<br />
All’Uitp Global Public Transport Summit<br />
<strong>2023</strong> Solaris Bus & Coach presenterà<br />
il suo modello più popolare, l’Urbino 12<br />
elettrico, prodotto su ordinazione per Tmb<br />
Barcelona. È dotato di motore di trazione<br />
centrale elettrico. L’energia necessaria per la<br />
trazione è immagazzinata in batterie Solaris<br />
High Energy con una capacità totale di<br />
420 kWh. Il veicolo, che può ospitare fino<br />
a 77 passeggeri, è dotato di un pacchetto<br />
completo di sistemi di sicurezza - tra cui<br />
MirrorEye (specchietti ridisegnati, ovvero<br />
telecamere che proiettano l’immagine su<br />
schermi all’interno del veicolo, che ampliano<br />
significativamente il campo visivo<br />
e migliorano l’aerodinamica dell’autobus) e<br />
MobilEye Shield+ (un sistema che segnala il<br />
rischio di collisione e avverte il conducente<br />
– con segnali acustici e avvisi visivi sul display<br />
- anche nei casi in cui si cambia corsia<br />
senza un’adeguata segnalazione preventiva o<br />
quando non viene mantenuta una distanza<br />
adeguata dal veicolo che precede).<br />
(Akasol), disponibile<br />
a listino a partire da<br />
quest’anno. Insomma:<br />
la fuel cell svolge<br />
una funzione di range<br />
extender, in modo da<br />
garantire autonomie<br />
che la casa quantifica<br />
come superiori a 350<br />
chilometri. A bordo,<br />
sul 18 metri fuel cell<br />
con la stella sulla<br />
calandra, c’è posto<br />
per un massimo di 128<br />
persone.<br />
Meritano una<br />
nota a margine<br />
le realtà<br />
della componentistica,<br />
su tutte Zf,<br />
ma non solo.<br />
All’Uitp<br />
Global Public<br />
Transport<br />
Summit, infatti,<br />
saranno<br />
protagoniste<br />
anche<br />
Masats,<br />
Ivu Traffic<br />
Technologies,<br />
Ballard Power<br />
Systems e<br />
Init.<br />
14<br />
15
Impressioni di guida<br />
La Stella<br />
ha il jolly<br />
Il modulo ibrido è<br />
disponibile su tutte<br />
le versioni a due assi<br />
dell’Intouro, purché<br />
equipaggiate con<br />
cambio automatico<br />
e convertitore<br />
di coppia<br />
MERCEDES<br />
INTOURO K HYBRID<br />
10,7 METRI<br />
MERCEDES OM 936,<br />
354 CV<br />
MOTORE<br />
CV! OM 936<br />
375!<br />
350!<br />
325!<br />
300!<br />
275!<br />
250!<br />
225!<br />
200!<br />
175!<br />
KGM!<br />
191!<br />
178!<br />
166!<br />
153!<br />
141!<br />
128!<br />
116!<br />
103!<br />
91!<br />
150!<br />
78!<br />
700! 1.300! 1.900! 2.500!<br />
giri / minuto !<br />
POTENZA CV! COPPIA KGM!<br />
Se per l’urbano il focus è sui<br />
sistemi di trazione elettrici, per il<br />
Classe II la musica è un po’ diversa.<br />
E infatti Daimler Buses punta forte<br />
sul mild hybrid. Parola d’ordine?<br />
Versatilità, ma anche risparmio...<br />
Tipo Mercedes Om 936<br />
Cilindrata cc 7.698<br />
Disposizione 6<br />
Valvole per cilindro 4<br />
Alesaggio per corsa mm 110 x 135<br />
Potenza cv/giri 354/2.200<br />
Potenza specifica cv/litro 45,99<br />
Coppia Nm 1.200-1.600<br />
Riserva di coppia % 24<br />
Rapporto di compressione 17,1:1<br />
Alimentazione<br />
Common rail<br />
Aspirazione<br />
turbo 2 stadi<br />
Peso a secco kg 650<br />
Capacità coppa olio litri 30<br />
Rendimento termod. % 60,6<br />
Inquinanti<br />
Euro 6 con Scr+Egr<br />
INDICE DIESEL AUTOBUS 8,8<br />
Il rendimento termodinamico è calcolato al<br />
regime di minor consumo specifico.<br />
per ogni<br />
stagione<br />
In questo momento storico stiamo assistendo<br />
al passaggio verso fonti energetiche<br />
e sistemi di propulsione innovativi,<br />
che permettano di migliorare l’efficienza<br />
di esercizio dei mezzi.<br />
Per i casi in cui un passaggio repentino<br />
non è possibile, vengono in aiuto i sistemi<br />
ibridi, particolarmente utili su una tipologia<br />
di trasporto che può comprendere un<br />
servizio di linea interurbano o un servizio<br />
occasionale a breve e medio raggio.<br />
Mercedes-Benz propone la versione ibrida<br />
dell’Intouro, che ha debuttato sul mercato<br />
ad Agosto 2022, con una serie di accorgimenti<br />
tecnici che permettono una sensibile<br />
riduzione dei consumi di carburante, una<br />
migliorata maneggevolezza e soluzioni<br />
tecniche all’avanguardia come l’uso dei<br />
supercondensatori in luogo di accumulatori<br />
tradizionali.<br />
La tecnologia ibrida è disponibile su tutte<br />
le versioni a due assi dell’Intouro, purché<br />
equipaggiate con cambio automatico e<br />
convertitore di coppia.<br />
Siamo andati a Berlino, dove si stanno<br />
completando i lavori per il nuovo<br />
BusWorld Center, l’innovativo centro di<br />
assistenza Omniplus per gli autobus Mercedes-Benz<br />
e Setra, destinato a diventare<br />
il più grande sito di manutenzione di bus<br />
elettrici d’Europa, per provare su strada,<br />
in un percorso misto urbano, extraurbano<br />
e autostradale, il nuovo Intouro K Hybrid.<br />
IL CAMBIO<br />
km/h ZF ECOLIFE 2<br />
112<br />
96<br />
80<br />
64<br />
48<br />
32<br />
16<br />
0<br />
-16<br />
T ilesse<br />
357<br />
6ª<br />
326 5ª<br />
4ª<br />
295 3ª<br />
2ª<br />
264<br />
1ª<br />
233<br />
202<br />
kgm<br />
171<br />
-32<br />
140<br />
800 1.200 1.600 2.000<br />
giri / minuto<br />
Nel grafico, la fascia grigia delimita il campo<br />
di utilizzo ottimale del motore. A 1.000<br />
giri il motore fornisce il 70 per cento della<br />
potenza massima. Al regime di 1.600<br />
giri si realizza il migliore compromesso<br />
tra prestazioni e consumo specifico.<br />
© <strong>Autobus</strong> <strong>2023</strong><br />
16<br />
17
Impressioni di guida<br />
MECCANICA<br />
. Energia? Non si<br />
butta via niente<br />
Il motore elettrico<br />
supporta il diesel<br />
quando gira al minimo,<br />
risparmiando carburante<br />
Il concetto alla base della tecnologia ibrida<br />
sull’Intouro è l’impiego dell’energia<br />
dispersa in fase di frenatura mediante un<br />
generatore e un sistema di accumulo. Un<br />
motore elettrico addizionale, che occupa la<br />
forma di un disco dallo spessore di soli 8<br />
cm, è posto tra il motore termico e il cambio<br />
automatico. In fase di frenata o di rilascio,<br />
il motore elettrico si comporta da generatore,<br />
trasformando l’energia cinetica ricevuta<br />
dalle ruote in energia elettrica. Questa viene<br />
poi immagazzinata mediante supercondensatori<br />
e resa disponibile per il motore elettrico<br />
che va a supportare il propulsore termico nei<br />
momenti in cui ha una maggiore richiesta di<br />
coppia, quindi alla partenza da fermo o in<br />
fase di accelerazione.<br />
Componentistica (leggera) al top<br />
Il motore elettrico supporta inoltre il Diesel<br />
quando gira al minimo, permettendo un ulteriore<br />
risparmio energetico e di carburante.<br />
Capace di erogare una potenza di 19 kW e<br />
una coppia di 220 Nm, il motore elettrico<br />
risulta particolarmente vantaggioso nelle situazioni<br />
caratterizzate da traffico e frequenti<br />
fermate e ripartenze, incrementando l’efficienza<br />
energetica e portando una riduzione<br />
dei consumi dichiarata fino al 5 per cento.<br />
Non interviene, invece, per aumentare la potenza<br />
o la coppia massima, che rimangono le<br />
stesse del corrispondente motore termico a 6<br />
cilindri da 7,7 litri, rispettivamente di 354 cavalli<br />
a 2200 giri e 1400 Nm a 1200-1600 giri.<br />
Le unità di accumulo dell’energia elettrica<br />
sono due moduli di 16 supercondensatori<br />
ciascuno, capaci di immagazzinare un totale<br />
di 88 Wh, alloggiati nella parte superiore<br />
sinistra del padiglione. Rispetto alle tradizionali<br />
batterie, i supercapacitori non sono<br />
sensibili ai frequenti e repentini passaggi<br />
dalla modalità di carica a quella di scarica,<br />
né agli improvvisi picchi di potenza in fase<br />
di rallentamento, questo garantisce una vita<br />
utile molto più lunga e tempi di ricarica decisamente<br />
brevi: una sola frenata che porti<br />
il veicolo ad arrestarsi da una velocità di 50<br />
km/h riesce già a caricare completamente le<br />
unità. I moduli sono protetti dalla luce solare<br />
e dal calore mediante una copertura superiore<br />
e un pannello laterale perforato che permette<br />
la ventilazione e il raffreddamento.<br />
Un altro punto di forza è l’assenza di una rete<br />
ad elevato voltaggio: l’Intouro hybrid ha una<br />
rete separata a 48 V, che viene classificata a<br />
bassa tensione e di conseguenza è molto più<br />
sicura da maneggiare in officina o in caso di<br />
emergenza e non richiede una formazione<br />
specifica complessa agli autisti o ai manutentori.<br />
Occhio ai pesi<br />
Il motore elettrico e l’inverter sono raffreddati<br />
ad acqua, grazie a un’unità a bassa temperatura<br />
progettata per lavorare al massimo a 65<br />
gradi, che si è scelto di posizionare sotto il<br />
radiatore in un’ottica di riduzione degli spazi.<br />
L’insieme dei componenti addizionali porta<br />
un incremento di peso di soli 254 kg rispetto<br />
alla corrispondente versione a motore termico,<br />
dal punto di vista estetico e della guida le<br />
differenze sono praticamente impercettibili,<br />
anche il quadro strumenti è del tutto analogo<br />
e viene solo leggermente ridotta la capacità<br />
di carico.<br />
Il veicolo oggetto della prova è equipaggiato<br />
con un cambio automatico Zf Ecolife 2 a<br />
6 rapporti con convertitore di coppia, unica<br />
opzione disponibile in abbinamento alla tecnologia<br />
ibrida. Le versioni a motore esclusivamente<br />
termico possono avere anche un<br />
cambio manuale a 6 rapporti, automatizzato<br />
Mercedes-Benz Power Shift o automatico<br />
Voith, anche questo dotato di convertitore di<br />
coppia. L’Intouro K, con una lunghezza di<br />
10,745 m e un passo di 5,270 m, è disponibile<br />
anche con motori Diesel da 220 o 260<br />
kW Euro 6.<br />
Caratterizzato da una massa massima di<br />
19500 kg nella versione ibrida, l’Intouro<br />
hybrid presenta sospensioni anteriori Zf<br />
Rl75E a ruote indipendenti e un ponte posteriore<br />
Mercedes-Benz Ro440 con un rapporto<br />
al ponte di 5,222:1.<br />
La grande novità dell’Aba 5<br />
Equipaggiato con una porta anteriore singola<br />
e porta posteriore a doppio battente, ha una<br />
dotazione importante in termini di sicurezza<br />
per quanto riguarda gli Adas: frenata assisti-<br />
Capace di erogare<br />
una potenza di 19<br />
kW e una coppia di<br />
220 Nm, il piccolo<br />
motore elettrico<br />
risulta vantaggioso<br />
nelle situazioni<br />
caratterizzate da<br />
traffico e frequenti<br />
fermate e ripartenze,<br />
incrementando<br />
l’efficienza energetica<br />
e portando<br />
una riduzione dei<br />
consumi dichiarata<br />
fino al 5 per cento.<br />
Non interviene,<br />
invece, per aumentare<br />
la potenza o la<br />
coppia massima,<br />
che rimangono le<br />
stesse del motore<br />
termico a 6 cilindri<br />
da 7,7 litri, rispettivamente<br />
di 350<br />
cavalli a 2.200 giri e<br />
1.400 Nm tra 1.200<br />
e 1.600 giri.<br />
ta, Esp con Abs e Asr, assistente di corsia e<br />
Sideguard Assist, che supporta il conducente<br />
nelle svolte con visuale limitata tenendo conto<br />
della presenza di angoli ciechi.<br />
Il sistema di assistenza attiva alla frenata<br />
Aba 5 può effettuare una frenata di emergenza<br />
azionata in modo automatico in caso di<br />
pericolo di tamponamento o di urto contro<br />
ostacoli fissi, riconoscendo anche pedoni fermi<br />
o in movimento. Oltre alla frenata automatica<br />
in caso di emergenza, il sistema Aba<br />
5 può attivare anche frenate più moderate o<br />
semplicemente avvisare il conducente di una<br />
situazione potenzialmente a rischio mediante<br />
un avviso acustico o ottico.<br />
CONDENSATORI<br />
Le unità di accumulo dell’energia elettrica sono<br />
due moduli di 16 supercondensatori ciascuno,<br />
capaci di immagazzinare un totale di 88 Wh.<br />
Rispetto alle tradizionali batterie, i supercapacitori<br />
non sono sensibili ai frequenti e repentini<br />
passaggi dalla modalità di carica a quella di<br />
scarica, né agli improvvisi picchi di potenza in<br />
fase di rallentamento, cosa che garantisce una<br />
vita utile più lunga e tempi di ricarica più brevi:<br />
una sola frenata che porti il veicolo ad arrestarsi<br />
da una velocità di 50 km/h riesce già a caricare<br />
completamente le unità. I moduli sono protetti<br />
dalla luce solare e dal calore mediante una copertura<br />
superiore e un pannello perforato che<br />
permette la ventilazione e il raffreddamento.<br />
MOTORE ELETTRICO<br />
Capace di erogare una potenza di 14 kW<br />
e una coppia di 220 Nm, il motore elettrico<br />
risulta particolarmente vantaggioso nelle situazioni<br />
caratterizzate da traffico e frequenti<br />
fermate e ripartenze, incrementando l’efficienza<br />
energetica e portando una riduzione<br />
dei consumi dichiarata fino al 5%. Non interviene,<br />
invece, per aumentare la potenza o la<br />
coppia massima, che rimangono le stesse<br />
del corrispondente motore termico a 6 cilindri<br />
da 7,7 litri, rispettivamente di 260 kW a<br />
2.200 giri e 1.400 Nm a 1200-1600 giri.<br />
FRENI<br />
Dotazione importante in termini di sicurezza:<br />
frenata assistita, ESP con ABS e ASR, assistente<br />
di corsia e Sideguard Assist. Il sistema<br />
di assistenza attiva alla frenata ABA 5 può effettuare<br />
una frenata di emergenza azionata in<br />
modo automatico in caso di pericolo di tamponamento<br />
o di urto contro ostacoli fissi, riconoscendo<br />
anche pedoni fermi o in movimento.<br />
Oltre alla frenata automatica in caso di emergenza,<br />
il sistema ABA 5 può attivare anche frenate<br />
più moderate o semplicemente avvisare<br />
il conducente di una situazione potenzialmente<br />
a rischio mediante un avviso acustico o ottico.<br />
ASSALI E SOSPENSIONI<br />
L’Intouro hybrid presenta sospensioni anteriori<br />
ZF RL75E a ruote indipendenti e un<br />
ponte posteriore Mercedes-Benz RO440<br />
con un rapporto al ponte di 5,222:1.<br />
CARTA D’IDENTITÀ<br />
Lunghezza mm 10.745<br />
Larghezza mm 2.534<br />
Altezza mm 3.365<br />
Interasse anteriore 5.270<br />
Sbalzo ant/post mm 2.175/3.330<br />
Sedili n°<br />
47 + posto guida<br />
Capacità serbatoio l<br />
185 circa<br />
Peso complessivo ammesso kg 19.500<br />
Asse anteriore kg 7.500<br />
Asse motore kg 12.600<br />
Motore (Euro VI D) Om 936<br />
Cilindrata l 8<br />
Potenza (di serie) Kw 220<br />
Cilindri n° 6<br />
Coppia massima Nm 1.200<br />
Cambio Zf Ecolife 2<br />
Sterzo<br />
Servosterzo Zf<br />
Asse anteriore Zf, sospensioni indipendenti<br />
Asse motore Mercedes-Benz Ro 440<br />
18<br />
19
Impressioni di guida<br />
INTERNI<br />
Solita sobrietà<br />
ed eleganza<br />
La Stella a tre punte<br />
assicura comfort<br />
e sicurezza per<br />
20<br />
conducente e passeggeri<br />
Salendo a bordo dell’Intouro K hybrid, gli<br />
interni si presentano con la tradizionale<br />
sobrietà ed eleganza della stella a tre<br />
punte. I sedili sono di tipo Travel Eco Style<br />
in tessuto grigio, che richiama il colore antracite<br />
metallizzato dell’esterno, con bordature<br />
in verde e poggiatesta in finta pelle nera. Si<br />
rivelano confortevoli sebbene non eccessivamente<br />
morbidi, con schienali reclinabili: un<br />
compromesso ideale per un mezzo versatile<br />
che possa essere impiegato indifferentemente<br />
per un servizio di linea interurbano come<br />
per un servizio occasionale a breve e medio<br />
raggio. Sono, come prescritto dalla normativa,<br />
dotati di cinture di sicurezza a due punti. La<br />
natura versatile emerge anche dalla presenza<br />
di mancorrenti in metallo cromato e dalle ampie<br />
cappelliere, su cui fanno bella mostra di sé<br />
i pulsanti per la prenotazione delle fermate.<br />
Alllestimento di Classe (II)<br />
La porta anteriore a singolo battente e la posteriore<br />
a doppio battente sono entrambe di<br />
tipo rototraslante ad espulsione. La presenza<br />
della doppia porta posteriore permette di velocizzare<br />
le operazioni di salita e discesa dei<br />
passeggeri, dando accesso diretto ad uno spazio<br />
multifunzione dotato di 4 strapuntini ripiegabili.<br />
L’altezza interna al centro è di 2,18 m<br />
mentre l’altezza media del pavimento da terra<br />
è di circa 88 cm. I 41 passeggeri che possono<br />
prendere posto seduti a bordo del nuovo Intouro<br />
hybrid hanno a disposizione un volume<br />
nelle bagagliere di 3,05 m3. Un Media Router<br />
fornisce ai viaggiatori l’accesso a internet e<br />
allo streaming di audio e video.<br />
L’impianto di climatizzazione EvoCool<br />
Comfort da 32 kW è dotato di filtri attivi con<br />
funzione antivirale, garantendo ai passeggeri<br />
un ricambio continuo di aria e condizioni di<br />
sicurezza anche dal punto di vista della salute;<br />
l’illuminazione interna è a Led.<br />
Il posto di guida è ergonomico, caratterizzato<br />
da funzionalità e qualità dei materiali<br />
e dell’assemblaggio. Il volante multifunzione<br />
può essere regolato in un’ampia gamma<br />
di posizioni tanto longitudinalmente quanto<br />
in altezza, incontrando le esigenze di autisti<br />
di ogni corporatura, senza tuttavia interferire<br />
con la leggibilità degli strumenti, ampi e ben<br />
visibili. Anche il sedile di guida Isringhausen<br />
Nts2 offre numerose possibilità di regolazione,<br />
è riscaldabile e dotato di braccioli ripiegabili<br />
su entrambi i lati e di supporto lombare.<br />
Gli specchi esterni, ampi e ben visibili, sono<br />
montati su semplici elementi tubolari che<br />
Il posto di guida<br />
è ergonomico,<br />
caratterizzato<br />
da funzionalità<br />
e qualità dei<br />
materiali e dell’<br />
assemblaggio.<br />
Il volante<br />
multifunzione<br />
può essere<br />
regolato in<br />
un’ampia gamma<br />
di posizioni tanto<br />
longitudinalmente<br />
quanto<br />
in altezza,<br />
incontrando<br />
le esigenze di<br />
autisti di ogni<br />
corporatura,<br />
senza tuttavia<br />
interferire con la<br />
leggibilità degli<br />
strumenti, ampi<br />
e ben visibili. Gli<br />
specchi estern?<br />
Ampi e<br />
ben visibili.<br />
consentono una veloce ed economica sostituzione<br />
in caso di bisogno. La postazione del<br />
conducente è fisicamente separata dal compartimento<br />
passeggeri mediante un’antina<br />
trasparente che, sebbene non possa garantire<br />
una protezione dell’incolumità dell’autista in<br />
caso di aggressione, assicura comunque un<br />
opportuno isolamento acustico e funzionale.<br />
Il posto guida, peraltro, è dotato di un sistema<br />
di aerazione e climatizzazione indipendente<br />
e separato da quello dei viaggiatori e di due<br />
prese USB per la ricarica di piccole apparecchiature<br />
elettroniche. A fianco dell’autista è<br />
già predisposto un tubolare per il montaggio<br />
delle apparecchiature di bigliettazione, con<br />
relativo attacco per il sistema di pagamento.<br />
Alessandro Razze<br />
AL VOLANTE<br />
Accomodandosi al volante, la prima<br />
cosa che si osserva è la plancia, con<br />
un’impostazione classica, fedele alla<br />
tradizione Mercedes. Strumenti chiari e<br />
di lettura agevole, comandi semplici e<br />
a portata di mano, dotazione completa<br />
di tutto ciò che può servire. La visibilità<br />
diretta frontale e laterale è ottima,<br />
corretta la disposizione degli specchi.<br />
Avviando il motore, il suono è quello<br />
classico di un propulsore termico: nulla<br />
lascia intendere di essere su un mezzo<br />
ibrido né si intuisce il supporto che il<br />
motore elettrico fornisce al Diesel che<br />
gira al minimo. Una volta selezionata la<br />
marcia e iniziata la guida, si comincia a<br />
percepire una reattività inusuale per un<br />
motore tradizionale. La parola ‘scattante’<br />
non viene normalmente associata ad un<br />
autobus, eppure la sensazione è proprio<br />
quella e nel percorso urbano si rimane<br />
colpiti dall’immediata disponibilità di<br />
potenza.<br />
Un raggio di curvatura di soli 18,34 m<br />
mette a proprio agio, nonostante il mezzo<br />
presenti una differenza importante tra lo<br />
sbalzo anteriore e quello posteriore. La<br />
sensazione di sicurezza è aumentata<br />
anche dalla stabilità del veicolo, che<br />
appare stabile nella sua traiettoria<br />
nonostante la leggerezza dei comandi e<br />
il brio dato dalla doppia propulsione.<br />
Nel percorso extraurbano e autostradale<br />
si apprezza la presenza del motore<br />
elettrico in occasione delle immissioni<br />
nel traffico o per sgomberare celermente<br />
un’intersezione, ma anche in fase di<br />
rallentamento, quando l’energia cinetica<br />
viene trasformata in elettrica per essere<br />
accumulata nei supercondensatori.<br />
Il sistema è studiato in modo tale da<br />
immagazzinare molta energia già<br />
dall’inizio della frenata e se ne ha<br />
contezza azionando il rallentatore dal<br />
cruscotto più ancora che dal pedale:<br />
l’effetto è immediato e importante, chi<br />
è abituato al retarder di un mezzo con<br />
motore termico si trova inizialmente<br />
a frenare in maniera brusca, colto di<br />
sorpresa dalla rapidità di azione.<br />
La presenza di diversi ADAS si evidenzia<br />
in ogni fase della guida, degna di nota<br />
in particolare la presenza del Active<br />
Brake Assist di livello 5, che permette di<br />
impostare automaticamente una frenata<br />
di emergenza o un rallentamento anche<br />
in presenza di pedoni. Durante la prova<br />
non è successo nulla che lo attivasse,<br />
ma la sensazione di sicurezza che dà<br />
la consapevolezza di uno strumento del<br />
genere permette di affrontare un viaggio<br />
in maniera più serena. Il Sideguard<br />
assist, che permette di segnalare pedoni<br />
e ostacoli nell’angolo cieco durante le<br />
svolte, purtroppo è disponibile solo<br />
come optional.<br />
A.R.<br />
21
Impressioni di guida<br />
L’ultimo<br />
membro<br />
Derivato dal Lion’s<br />
City 12E, ma con<br />
peso a vuoto<br />
inferiore di circa<br />
una tonnellata, il<br />
10E mira a una fetta<br />
di mercato ancora<br />
da scoprire.<br />
MAN<br />
LION’S CITY 10E<br />
10,5 METRI<br />
TRATON, 240 KW<br />
NMC, 400 KWH<br />
Basata sulla stessa piattaforma<br />
della City 12E del Leone (con<br />
passo ridotto), la variante da<br />
10,5 metri è più leggera di una<br />
tonnellata e ha una capacità<br />
della batteria fino a 400 kWh<br />
del<br />
branco<br />
Adistanza di quattro anni, MAN torna<br />
con un dieci metri e mezzo in<br />
allestimento urbano e punta subito<br />
ai grandi numeri. Derivato dal Lion’s City<br />
12E, il MAN 10E si propone di conquistare<br />
una buona fetta di quel mercato, ancora<br />
quasi tutto da scoprire, dei ‘normali’<br />
a trazione elettrica, fino ad ora riservato ai<br />
costruttori turchi, cinesi e... ad Irizar (vedi<br />
gara AMT Genova anno 2020).<br />
Il Lion’s City 10E, pensato già al lancio<br />
della nuova gamma urbana ma poi rallentato<br />
da altre priorità di prodotto (tra cui il<br />
nuovo Low Entry), verrà presentato uf-<br />
ficialmente al pubblico al Global Public<br />
Transport Summit Uitp di Barcellona.<br />
Nel frattempo ha già cominciato ad essere<br />
offerto in alcune gare (già oltre una<br />
ventina i veicoli ordinati in Svizzera e in<br />
Germania) e presto lo vedremo circolare<br />
anche in Italia. Il 10E, infatti, accontenta<br />
quei Paesi, quali in nostro, dove è forte la<br />
richiesta di autobus urbani sotto i dodici<br />
metri che assicurino una buona capacità<br />
passeggeri. Grazie ad una tara più bassa<br />
di circa una tonnellata rispetto al dodici<br />
metri (almeno nella configurazione con la<br />
massima capacità batterie), il Lion’s City<br />
10E satura contemporaneamente le aree<br />
per i posti in piedi con le masse limite<br />
ammesse, riuscendo in alcuni allestimenti<br />
a superare gli ottanta passeggeri complessivi.<br />
La distribuzione dei pesi, grazie agli<br />
accumulatori posizionati sul tetto sia nella<br />
parte anteriore che in quella posteriore, risulta<br />
così ottimizzata, sfruttando a pieno i<br />
limiti del nostro Codice della Strada che,<br />
anche dopo l’aggiornamento di novembre<br />
2021, è uno dei pochi che non consente<br />
ancora di superare (almeno per gli autobus<br />
a batterie) le 19,5 tonnellate di massa<br />
a pieno carico.<br />
MOTORE<br />
Motore<br />
Traton<br />
Potenza di picco/continua kW 240/160<br />
Coppia di picco/continua Nm 2.100/1.400<br />
Fornitore batteria<br />
Traton/LG<br />
Tipologia batteria<br />
NMC<br />
Raffreddamento batteria<br />
Acqua<br />
Allocazione batteria<br />
Tetto<br />
Capacità batteria/utilizzabile kWh 400/320<br />
Potenza di carica kW Fino a 150 (DC)<br />
Assale anteriore<br />
ZF RL 82 EC<br />
Assale posteriore ZF AV 133<br />
Pneumatici<br />
275/70R22.5<br />
BATTERIE<br />
Le batterie sono agli ioni di litio con tecnologia<br />
Nmc, in quattro o cinque moduli da<br />
80 kWh ciascuno. Gruppo Bms e sistema<br />
di controllo temperatura sono integrati. La<br />
tensione di lavoro è compresa tra 504 e<br />
765 Vcc, con un valore nominale di 662<br />
Vcc. La funzione di mantenimento ‘Reliable<br />
range’ consente di minimizzare il decadimento<br />
delle batterie nel corso degli<br />
anni, con una DoD (depth of discharge)<br />
impostabile a scelta tra il 65 e l’80 per<br />
cento della capacità<br />
© <strong>Autobus</strong> <strong>2023</strong><br />
22<br />
23
Impressioni di guida<br />
MECCANICA<br />
. Il più corto<br />
della famiglia<br />
L’e-powertrain è firmato<br />
Traton, mentre gli assali<br />
anteriori e posteriori<br />
sono made in Zf<br />
La catena cinematica è la medesima del<br />
12E, con un motore centrale sincrono<br />
marchiato Scania (da un progetto comune<br />
sviluppato nel gruppo Traton) capace<br />
di 160 kW di potenza continuativa e 240 di<br />
picco, e con una coppia massima di 2.100<br />
Nm disponibile da 900 giri in su. Il motore,<br />
posto a meno di un metro dal ponte e collegato<br />
da un albero cardanico unico, integra<br />
una riduzione in uscita pari a 1:1,595 che si<br />
aggiunge a quella al ponte di 1:5,12.<br />
In questo modo viene mantenuto il tradizionale<br />
assale Zf AV133 a portale rovesciato,<br />
garantendo la massima intercambiabilità di<br />
parti con gli autobus diesel o a metano. Rimanendo<br />
nell’ambito degli assali, va ricordato<br />
che quello anteriore è lo Zf a ruote indipendenti<br />
Rl82Ec, provvisto di sospensioni pneumatiche<br />
a controllo elettronico Wabco Ecas<br />
ed ammortizzatori idraulici autoadattivi Pcv.<br />
Di serie l’abbassamento alle fermate totale<br />
o parziale (kneeling), mentre è a richiesta il<br />
sollevamento parallelo di circa 70 mm fino<br />
ad una velocità di 10 km/h.<br />
L’impianto frenante è interamente a disco<br />
con pinze Knorr serie Sb e Sn, e prevede il<br />
controllo elettronico Ebs di Wabco che integra<br />
Abs/Asr e, a richiesta, Esp (controllo<br />
della stabilità). A cruscotto è possibile monitorare<br />
il livello di usura di ogni singola guarnizione,<br />
con alert a due livelli per l’autista<br />
e per l’officina, quest’ultimo inviato tramite<br />
Rio box.<br />
Il controllo di trazione è affidato a un inverter<br />
posizionato dietro al motore stesso,<br />
con gruppo di raffreddamento posto sul lato<br />
sinistro e accessibile da un apposito sportello.<br />
Accanto al radiatore dell’inverter, un<br />
ulteriore scambiatore di calore mantiene le<br />
temperature del motore in un range ottimale,<br />
facendo circolare dell’olio specifico in<br />
un piccolo circuito con la funzione sia di<br />
lubrificazione che di raffreddamento.<br />
Batterie e alimentazione<br />
Le batterie sono agli ioni di litio con tecnologia<br />
Nmc, in quattro o cinque moduli da 80<br />
kWh ciascuno. Gruppo Bms e sistema di controllo<br />
temperatura sono integrati. La tensione<br />
di lavoro è compresa tra 504 e 765 Vcc, con<br />
un valore nominale di 662 Vcc. La funzione<br />
di mantenimento ‘Reliable range’ consente<br />
di minimizzare il decadimento delle batterie<br />
nel corso degli anni, con una DoD (depth of<br />
discharge) impostabile a scelta tra il 65 e l’80<br />
per cento della capacità. Il sistema di ricarica<br />
prevede due prese standard Ccs2, per potenze<br />
fino a 150 kW, con punto principale presso<br />
l’asse anteriore lato destro e altre quattro posizioni<br />
a scelta (frontale, lato sinistro, posteriore<br />
centrale, posteriore destro). Il protocollo<br />
di comunicazione è conforme allo standard<br />
Iso 15118.<br />
Alimentato ad alta tensione è il motocompressore<br />
dell’impianto pneumatico Knorr di<br />
tipo a vite e raffreddato ad aria, cui si aggiunge<br />
il tradizionale gruppo integrato a gestione<br />
elettronica Wabco Amu, comprensivo di essiccatore<br />
con resistenza elettrica, separatore<br />
di olio e condensa, valvola ripartitrice.<br />
Sempre ad alta tensione è pure il gruppo<br />
climatizzazione a tetto, a scelta tra l’Eberspächer<br />
Ac136G3 II Ae Hpe a gas R134a,<br />
con potenza massima di 26 kW in raffreddamento<br />
e 18 kW in riscaldamento, e il Valeo<br />
a CO2, da 31 e 33 kW rispettivamente. Entrambi<br />
i sistemi garantiscono la funzionalità<br />
di riscaldamento tramite pompa di calore,<br />
cui si aggiunge un circuito di termoconvettori<br />
a parete con tre riscaldatori Hv da 10<br />
kW e, a richiesta, un bruciatore ausiliario<br />
Spheros Thermo a gasolio o biodiesel da<br />
30 kW. La gestione della temperatura avviene<br />
in modo automatico, in base alle impostazioni<br />
della centralina di comando e,<br />
eventualmente, alla temperatura esterna; a<br />
tale riguardo MAN predispone ben quattro<br />
programmazioni a scelta, che tengono conto<br />
della differenza tra esterno ed interno, nonché<br />
dell’ottimizzazione dei consumi. Il posto<br />
guida può contare su un frontbox separato<br />
Aurora da 7,3 kW in raffreddamento e 19,0<br />
kW in riscaldamento.<br />
L’impianto elettrico a 24 volt, alimentato costantemente<br />
da un convertitore Dc/Dc, è il<br />
tradizionale multiplex Continental Kibes 32,<br />
provvisto di un evoluto sistema di protezione<br />
dalle sottotensioni. Sotto di esso troviamo tutti<br />
i tradizionali utilizzatori degli autobus a trazione<br />
termica (tra i quali ricordiamo l’illuminazione<br />
interna a led a luce indiretta a quattro<br />
La catena cinematica<br />
è la medesima<br />
del 12E,<br />
con un motore<br />
centrale sincrono<br />
marchiato Scania<br />
(da un progetto<br />
comune sviluppato<br />
nel gruppo<br />
Traton) capace di<br />
160 kW di potenza<br />
continuativa<br />
e 240 di picco, e<br />
con una coppia<br />
massima di 2.100<br />
Nm disponibile<br />
da 900 giri in su.<br />
Il motore, posto a<br />
meno di un metro<br />
dal ponte e collegato<br />
da un albero<br />
cardanico unico,<br />
integra una riduzione<br />
in uscita<br />
pari a 1:1,595 che<br />
si aggiunge a<br />
quella al ponte di<br />
1:5,12.<br />
livelli di intensità), più la pompa elettrica Ehs<br />
destinata all’idroguida Bosch-Zf 8098.<br />
La gestione della trazione può essere impostata<br />
a diversi livelli di accelerazione, così<br />
come a diversi livelli di recupero energetico<br />
in fase di rilascio. Al cliente finale, quindi, è<br />
lasciata la possibilità di avere un comportamento<br />
simile a quello di un autobus diesel<br />
(con un leggero momento frenante in rilascio),<br />
una capacità rigenerativa aumentata<br />
(mediante una decelerazione maggiore) o un<br />
‘veleggiamento’ analogo al mezzo in folle<br />
(eliminando l’effetto frenante fino a quando<br />
si agisce sul pedale o sulla levetta di rallentamento<br />
a destra del volante).<br />
MODALITÀ DI RICARICA<br />
Il sistema di ricarica prevede due prese<br />
standard Ccs2, per potenze fino a 150<br />
kW, con punto principale presso l’asse<br />
anteriore lato destro e altre quattro posizioni<br />
a scelta (frontale, lato sinistro,<br />
posteriore centrale, posteriore destro). Il<br />
protocollo di comunicazione è conforme<br />
allo standard Iso 15118.<br />
FRENI<br />
L’impianto frenante è interamente a disco<br />
con pinze Knorr serie Sb e Sn, e prevede<br />
il controllo elettronico Ebs di Wabco che<br />
integra Abs/Asr e, a richiesta, Esp (controllo<br />
della stabilità). A cruscotto è possibile<br />
monitorare il livello di usura di ogni<br />
singola guarnizione, con alert a due livelli<br />
per l’autista e per l’officina, quest’ultimo<br />
inviato tramite Rio box.<br />
ASSALI E SOSPENSIONI<br />
È stato mantenuto il tradizionale assale<br />
Zf Av133 a portale rovesciato, garantendo<br />
la massima intercambiabilità di parti<br />
con gli autobus diesel o a metano. Rimanendo<br />
nell’ambito degli assali, va ricordato<br />
che quello anteriore è lo Zf a ruote<br />
indipendenti Rl82Ec, provvisto di sospensioni<br />
pneumatiche a controllo elettronico<br />
Wabco Ecas ed ammortizzatori idraulici<br />
autoadattivi Pcv. Di serie l’abbassamento<br />
alle fermate totale o parziale (kneeling),<br />
mentre è a richiesta il sollevamento parallelo<br />
di circa 70 mm fino ad una velocità<br />
di 10 km/h.<br />
24<br />
25
Impressioni di guida<br />
INTERNI<br />
Modernità<br />
e comfort<br />
Design accattivante e<br />
ottimo livello di finiture,<br />
con quale piccola<br />
sbavatura nell’assetto...<br />
Nella configurazione standard con tre<br />
porte doppie c’è posto a sedere per<br />
27 sedili più piattaforma disabile, cui<br />
si aggiungono una cinquantina di posti in<br />
piedi, per una capacità complessiva attorno<br />
agli 80 passeggeri, in linea con gli autobus<br />
termici di pari lunghezza.<br />
Come anticipato, il 10E sfrutta il progetto<br />
modulare della nuova gamma City del ‘leone’<br />
e, accorciando solamente il passo, porta<br />
la lunghezza complessiva poco sotto i 10,6<br />
metri. Tali proporzioni gli permettono un<br />
diametro di volta davvero contenuto (13,3<br />
metri misurati all’esterno ruota), analogo a<br />
quello di autobus più corti dove lo sbalzo<br />
posteriore è ridotto.<br />
Un ricco alllestimento<br />
Le porte possono essere a rototraslazione<br />
interna ad azionamento pneumatico o elettrico,<br />
oppure ad espulsione pneumatiche o<br />
‘sliding’ elettriche.<br />
Il vano passeggeri, viste le contenute dimensioni<br />
del passo, non permette grossi cambiamenti<br />
nella disposizione dei sedili, con la<br />
necessità di montare biposto in tutta la metà<br />
posteriore del veicolo. Sedili e mancorrenti,<br />
peraltro, non prevedono ancoraggi a pavimento,<br />
il quale presenta in questo modo una<br />
superficie libera e di facile pulizia.<br />
Il posto autista è quello già visto sugli altri<br />
Lion’s City, mantenendo standard piuttosto<br />
elevati di ergonomia e visibilità, con un bel<br />
cruscotto dotato di regolazione solidale al<br />
volante (+10°/-10°) e numerose varianti di<br />
separazione laterale, eventualmente adatte<br />
alla vendita a bordo dei titoli di viaggio.<br />
Il 10E è<br />
caratterizzato<br />
da una buona<br />
maneggevolezza<br />
e da un rollio<br />
della scocca<br />
abbastanza<br />
contenuto (più<br />
evidente a vuoto),<br />
nonostante<br />
le quasi 3<br />
tonnellate sul<br />
tetto (comprese<br />
le batterie,<br />
il sistema di<br />
climatizzazione e<br />
il climatizzatore<br />
interno).<br />
Inoltre, la<br />
gestione della<br />
trazione può<br />
essere impostata<br />
su diversi livelli<br />
di accelerazione,<br />
nonché su diversi<br />
livelli di recupero<br />
dell’energia in<br />
fase di coasting.<br />
MOTORE ELETTRICO<br />
La catena cinematica è la medesima del<br />
12E, con un motore centrale sincrono<br />
marchiato Scania (da un progetto comune<br />
sviluppato nel gruppo Traton) capace<br />
di 160 kW di potenza continuativa e 240<br />
di picco, e con una coppia massima di<br />
2.100 Nm disponibile da 900 giri in su.<br />
Il motore, posto a meno di un metro dal<br />
ponte e collegato da un albero cardanico<br />
unico, integra una riduzione in uscita<br />
pari a 1:1,595 che si aggiunge a quella al<br />
ponte di 1:5,12<br />
CARTA D’IDENTITÀ<br />
Lunghezza mm 10.575<br />
Larghezza mm 2.550<br />
Altezza mm 3.320<br />
Passo mm 4.395<br />
Sbalzi ant/post mm 2.755/3.405<br />
Altezza interna mm 2.390<br />
Altezza d’ingresso mm 320<br />
Larghezza porte mm 1.250/1.200/1.200<br />
Distanza pianale-suolo mm 365<br />
Cerchio di sterzata mm 17.200<br />
Peso a vuoto kg 13.630<br />
Peso totale a terra kg 19.500<br />
N° sedili 25<br />
N° passeggeri in piedi 42<br />
Capacità passeggeri 67<br />
Sedile di guida ISRI ProActive 2<br />
Tecnologia riscaldamento/raffreddamento<br />
Elettrica con pompa di calore integrata<br />
Refrigeratore<br />
R134<br />
26<br />
Alla guida, il 10E è divertente, grazie a una<br />
maneggevolezza davvero buona e un rollio<br />
tutto sommato abbastanza contenuto (che<br />
risulta più evidente a vuoto), nonostante sul<br />
tetto ci siano quasi tre tonnellate (tra batterie,<br />
loro sistema di condizionamento e climatizzazione<br />
interna). Naturalmente bisogna<br />
ricordarsi che un passo corto gira in meno<br />
spazio ma ‘allarga’ di più in coda, obbligando<br />
a rimanere più distanti dagli ostacoli<br />
esterni quando si sterza da fermi o in lento<br />
movimento. Un veicolo dal design moderno<br />
e dall’ottimo livello di finiture, con qualche<br />
sbavatura nell’assetto in alcune condizioni<br />
limite. Ma in fondo è sempre un autobus<br />
urbano e nelle condizioni di marcia tipo il<br />
comfort, anche alla guida, è assicurato.. I.P.<br />
27
Ebus test <strong>2023</strong>. Sette player alla frusta<br />
NEXT GENERATION EU?<br />
Sette dodici metri elettrici: un<br />
paio di best seller e tante novità.<br />
Reportage da Bonn, dove l’Ebus<br />
Test <strong>2023</strong> ha chiamato a raccolta<br />
Ebusco (il 3.0, finalmente), Hess,<br />
Ikarus, Iveco Bus, Mercedes (con<br />
nuova generazione di batterie),<br />
Otokar, Quantron<br />
Un bel raduno di modelli elettrici, non particolarmente<br />
esaustivo dal punto di vista della<br />
rappresentatività in termini di quote di mercato<br />
(eCitaro ed E-Way, insieme, coprono poco meno del<br />
20 per cento del mercato elettrico europeo, le quote<br />
degli altri sono o nulle o residuali) ma ricco di<br />
Da sinistra a destra,<br />
nella foto di<br />
gruppo: Quantron<br />
Cizaris 12 Ev, Ikarus<br />
120e, Ebusco 3.0,<br />
Hess lighTram 12m,<br />
Mercedes eCitaro,<br />
Iveco Bus E-Way.<br />
Presente al test,<br />
e immortalato<br />
nella foto in<br />
sovrapposizione,<br />
anche l’Otokar<br />
e-Kent C. Qui<br />
a sinistra, due<br />
momenti del test<br />
drive: a sinistra<br />
l’Ebusco 3.0 per le<br />
strade di Bonn, a<br />
destra un eCitaro.<br />
28<br />
29
Ebus test <strong>2023</strong>. Sette player alla frusta<br />
novità. Un’ottima occasione per toccare<br />
con mano modelli freschi di lancio (vedi<br />
Ebusco 3.0, per la prima volta offerto alla<br />
stampa fuori da un padiglione fieristico)<br />
o in attesa delle prime commesse significative<br />
(è il caso di Otokar e Quantron,<br />
quest’ultimo peraltro lo vedremo presto<br />
a Torino). Chiudono il cerchio Hess e I-<br />
karus, due realtà dalla penetrazione eminentemente<br />
locale: elvetica per il primo,<br />
est europea (con lo sguardo sul centro<br />
Europa) il secondo.<br />
A metà aprile siamo per l’ennesima volta<br />
volati a Bonn, in Germania, dove il magazine<br />
Omnibusspiegel da anni organizza<br />
l’Ebus Test. Un’iniziativa di stampo<br />
giornalistico che si propone di radunare<br />
un’ampia rappresentanza di autobus<br />
elettrici disponibili sul mercato, impegnandoli<br />
lungo una settimana di test e<br />
valutazioni.<br />
Un confronto su strada<br />
I veicoli vengono sottoposti a rigorose<br />
analisi tecniche e valutazioni sul loro<br />
comportamento, sia in condizioni statiche<br />
presso il deposito, sia in simulazioni di<br />
servizio su un circuito cittadino appositamente<br />
creato. Questa iniziativa è resa<br />
possibile grazie al supporto della municipalizzata<br />
tpl di Bonn Swb, che mette a<br />
disposizione gli spazi del deposito (e le<br />
infrastrutture di ricarica).<br />
Avessero risposto all’appello anche Solaris<br />
e Vdl, sovente partecipanti alle edizioni<br />
passate, avremmo avuto a disposizione<br />
quasi il 40 per cento dell’immatricolato<br />
elettrico europeo 2022. Un mercato tanto<br />
frammentato da essere veramente difficile<br />
da abbracciare con uno sguardo complessivo.<br />
Un semplice confronto: guardando<br />
al mercato complessivo Europa sopra le<br />
otto ton, cinque costruttori fanno il 70 per<br />
cento dell’immatricolato. Per raggiungere<br />
la stessa percentuale nell’agone e-bus, di<br />
costruttori ne servono otto.<br />
Riccardo Schiavo<br />
12 METRI ELETTRICI ALLA SBARRA<br />
Ebusco 3.0 12 Lf Hess LighTram 12m Ikarus 120e Iveco Bus E-Way Mercedes eCitaro Otokar e-Kent C Quantron Cizaris 12 Ev<br />
Lunghezza mm 12000 12.046 12.000 12.060 12.135 12.000 12.180<br />
Larghezza mm 2550 2.550 2.550 2.550 2.550 2.540 2.550<br />
Altezza mm 3190 3.300 3.270 3.350 3.405 3.220 3.450<br />
Sbalzo anteriore mm 2805 2.791 2.700 2.715 2.805 2.700 2.730<br />
Sbalzo posteriore mm 3285 3.410 3.480 3.225 3.430 3.400 3.450<br />
Passo mm 5900 5.845 5820 6120 5.900 5900 5900<br />
Altezza ingressi mm 340 327 340 320 / 330 320 340 340<br />
Larghezza porte mm 1.200/1.200/1.200 820/1.200/1.200 1.200 1.250 1.380 1.310 1.200<br />
Azionamento porte Elettrico Elettrico Pneumatico Elettrico Elettrico Pneumatico Pneumatico<br />
Altezza pavimento da terra mm 340 360 340 340 - 288 -<br />
Altezza interna mm 2.350 2.000 2470 2.313 2.358 2.450<br />
Sedute n 33 27 33 + 2 34 31+3 25 29<br />
Posti in piedi n 57 62 52 30 50 38 56<br />
Capacità passeggeri 90 89 85 64 81 63+1 85<br />
Modello sedute passeggeri Kiel Ideo Ster New City Ster Kiel Ligero Daimler City Star Eco Kiel Ideo Kiel Citos<br />
Modello sedile conducente Isri 6860/885 Nts2 Isri 6860/875 Nts Slim Pilot Isri Nts2 Grammer Msg 90.6 Grammar Msg 90.6 Isri Nts<br />
Peso a vuoto kg 10.460 13.160 13.040 14.780 13.890 14.200 13.110<br />
Peso totale a terra mm 16.330 19.500 18.600 19.500 19.500 18.000 19.000<br />
Riscaldamento e climatizzazione<br />
Impianto di climatizzazione Thermoking Thermo King Valeo Eberspächer EvoThermatik Plus Valeo Revo £ Valeo Revo £<br />
Athenia MkII Athenia E960H/E700H Sütrak con pompa di calore<br />
Potenza di raffreddamento / riscaldamento kW 38/47 16/11 30/20 28/- 27/60 29/19 30/20<br />
Pompa di calore Sì Sì Sì No Sì Sì (17 kW)<br />
Refrigerante R 407c R 407c R 407c R 134a CO2 R 407c R 407c<br />
Riscaldamento supplementare opzionale Valeo Thermo Plus No Sì Valeo No No No<br />
Dc300<br />
Thermo H<br />
Combustibile riscaldamento supplementare Diesel - Diesel Diesel / Hvo - Electric -<br />
Powertrain<br />
Marca e modello Zf AxTrax - Crrc Tz400XS021 Siemens ELFA II Zf AxTrax Voith Electrical Drive System (Veds) Dana TM4<br />
Tipologia Due asincroni Sincrono a magneti Sincrono a magneti A magneti Due asincroni Sincrono a magneti Sincrono a magneti<br />
trifase permanenti permanenti permanenti trifase permanenti permanenti– a 6 fasi<br />
Disposizione Ai mozzi Centrale Centrale Centrale Ai mozzi Centrale Centrale<br />
Potenza continua kW 2 x 60 170 165 116 2 x 60 310 145<br />
Potenza di picco kW 2 x 125 230 240 160 2 x 125 410 245<br />
Coppia continua Nm 2 x 357 1.650 955 739 2 x 357 2100 1.055<br />
Coppia di picco Nm 2 x 485 3.000 3.200 2500 2 x 485 3100 3.329<br />
Batterie<br />
Fornitore - - Catl Forsee Power Akasol (Borgwarner) Webasto Catl<br />
Formula Lfp Nmc Lfp Nmc Nmc Nmc Lfp<br />
Moduli - 6 x 67 kWh 10 11 5 10 -<br />
Raffreddamento No Acqua Aria No Acqua Acqua Aria<br />
Collocazione Al pavimento Al tetto 4 al posteriore – 6 al tetto 2 al posteriore – 9 al tetto 2 al posteriore – 3 al tetto - Al tetto<br />
Capacità totale kWh > 250 402 kWh 315 462 490 350 422,9<br />
Capacità utilizzabile kWh > 225 280 296 451 - 280 379,8<br />
Potenza di ricarica plug-in 150 150 120 150 150 150 150<br />
Telaio<br />
Assale anteriore Zf Rl 82 Ec Zf Rl 82 Ec Zf Rl 82 A Iveco RI-75 Zf Rl 82 Ec Zf Rl 82 Ec Dana GK Bfa 81R<br />
Tipologia A ruote indipendenti A ruote indipendenti A portale, rigido A ruote indipendenti A ruote indipendenti A ruote indipendenti Rigido<br />
Portata max kg 8.165 5.960 7.100 7.500 8.000 6.500 7.500<br />
Stabilizzatore No Sì Sì Sì Sì Sì Sì<br />
Pneumatici 275/70 R 22,5 275/70 R 22,5 275/70 R 22,5 Michelin Intercity 275/70 R 22,5 275/70 R 22,5 Continental Urban Ha M+S 275/70 R 22,5 275/70 R 22,5<br />
Angolo di sterzata interno / esterno ° 56/44 52/41,2 55 53,5 53/46 56/46 55/40<br />
Assale posteriore Zf AxTrax Zf Av 133 - Zf Av 133 Zf AxTrax - -<br />
Tipologia Elettrico a portale A portale A portale, rigido A portale Elettrico a portale Rigido A portale, rigido<br />
Portata kg 8.165 7240 11.500 13.000 11.500 11500 11.500<br />
Pneumatici 275/70 R 22,5 non gemellati 275/70 R 22,5 275/70 R 22,5 Michelin Intercity 275/70 R 22,5 275/70 R 22,5 Continental Urban Ha M+S 275/70 R 22,5 275/70 R 22,5<br />
Stabilizzatore No Sì No Sì Sì - Sì<br />
30<br />
31
Ebus test <strong>2023</strong>. Sette player alla frusta<br />
Ebusco 3.0<br />
Asso pigliatutto<br />
Ebusco ha<br />
incassato ordini<br />
su ordini, ma le<br />
consegne latitano.<br />
Problemi di supply<br />
chain. Abbiamo<br />
provato il 3.0 per<br />
la prima volta.<br />
Progettazione<br />
innovativa, ma<br />
rimane qualche neo<br />
Tanto annunciato, tanto atteso, tanto<br />
analizzato (sulla carta). Per la prima<br />
volta, a Bonn abbiamo avuto modo di<br />
provare in strada l’Ebusco 3.0, la terza generazione<br />
di autobus firmata dal costruttore<br />
olandese. Una gamma che, oltre al 12 metri<br />
low floor sviscerato in queste pagine, comprende<br />
anche la versione Le e l’articolato<br />
da 18 metri, lanciato tra fine 2022 e inizio<br />
<strong>2023</strong>. Ebusco è una realtà che ha avuto il<br />
merito negli ultimi anni di aggiudicarsi tender<br />
importanti, tra cui un accordo quadro<br />
da 260 mezzi per Deutsche Bahn e diversi<br />
ordini nei paesi del nord Europa.<br />
I volumi che verranno<br />
Volumi di immatricolato più<br />
che modesti fanno da contraltare<br />
a dati tanto entusiasmanti<br />
dal punto di vista degli ordi-<br />
+ leggerezza<br />
- rumorosità<br />
L’AxTrax è stato<br />
modificato<br />
da Ebusco, in<br />
collaborazione con<br />
Zf, per renderlo<br />
più largo, al fine<br />
di consentire<br />
l’alloggiamento<br />
delle batterie al<br />
pavimento.<br />
Giacché è<br />
proprio questa,<br />
oltre alla già<br />
citata adozione<br />
di materiali ultra<br />
leggeri, la grande<br />
novità di questo<br />
modello.<br />
nativi. Ebusco ha dichiarato di aver chiuso<br />
il 2022 con 565 autobus nel portafogli<br />
ordini (escluse opzioni). L’anno passato<br />
il costruttore ha consegnato 78 autobus e<br />
registrato perdite a livello di Ebitda nella<br />
misura di 35 milioni di euro. Come al solito<br />
altisonanti le dichiarazioni del<br />
management: «Il nostro obiettivo<br />
è quello di produrre 3.000<br />
autobus entro i prossimi cin-<br />
que anni». Vedremo. Per ora il 3.0 circola<br />
solo a Monaco di Baviera.<br />
Veniamo al veicolo, che si caratterizza per<br />
un lavoro progettuale teso a ridurre il più<br />
possibile la tara.<br />
Peso a vuoto, un lavoro di fino<br />
Che effettivamente, con meno di 10,5 ton<br />
sul mezzo in test, stacca nettamente quella<br />
degli altri contendenti al test di Bonn (e in<br />
generale stabilisce un primato nel campo<br />
elettrico), pur considerando che è ottenuta<br />
anche grazie al montaggio di batterie Lfp<br />
di dimensioni modeste (250 kWh a fronte<br />
del massimo consentito di 350 kWh). Il<br />
taglio delle masse è stato ottenuto tramite<br />
l’utilizzo di tecnologie provenienti dall’industria<br />
aeronautica e aerospaziale, nonché<br />
all’ampio impiego di materiali compositi<br />
ultraleggeri.<br />
L’Ebusco 3.0, 12mila millimetri di lunghezza<br />
e canonici 5.900 millimetri di passo,<br />
è equipaggiato con assale elettrificato<br />
Zf con motori asincroni trifase ai mozzi.<br />
È la prima volta nella storia del costruttore:<br />
i precedenti modelli avevano motore<br />
di fabbricazione cinese. L’AxTrax è stato<br />
modificato da Ebusco, in collaborazione<br />
con Zf, per renderlo più largo, al fine di<br />
consentire l’alloggiamento delle batterie al<br />
pavimento. Giacché è proprio questa, oltre<br />
alla già citata adozione<br />
di materiali ultra<br />
leggeri, la grande<br />
novità di questo modello.<br />
Una prima a<br />
livello europeo, a cui<br />
si è accodata Vdl con<br />
la ‘famiglia’ Citea di<br />
nuova concezione.<br />
Immutata rispetto alle<br />
gamme precedenti<br />
la coppia di assali: Zf<br />
Rl82Ec davanti e Zf<br />
Av 133 dietro.<br />
Capitolo climatizzazione.<br />
Qui sale in cattedra<br />
l’impianto Thermoking<br />
Athenia MkII<br />
con pompa di calore, capace di 38 kW in<br />
raffreddamento e 47 in riscaldamento. Disponibile,<br />
per salvaguardare l’autonomia<br />
nei giorni di clima rigido, sistema di riscaldamento<br />
supplementare Valeo Thermo<br />
Plus Dc300 alimentato a diesel.<br />
Interni. Si accede a bordo superando tre porte<br />
doppie Ventura ad azionamento elettrico<br />
con meccanismo di scorrimento esterno, di<br />
piacevolissimo impatto<br />
visivo: la superficie<br />
è pressoché interamente<br />
vetrata, riducendo<br />
l’ingombro alla vista<br />
dei profili plastici.<br />
Un modello che ben<br />
si innesta sul design<br />
dell’Ebusco 3.0.<br />
Tutto sommato gradevoli,<br />
nella loro essenzialità,<br />
gli interni.<br />
Ricca la dotazione di<br />
mancorrenti, ottima la<br />
facilità di pulizia sotto<br />
i sedili montati a cantilever.<br />
Le 33 sedute sono del<br />
modello Kiel Ideo, e la capacità passeggeri<br />
è di 90 effettivi. Una tara così contenuta<br />
non si traduce in una maggior disponibilità<br />
di posti per un semplice motivo: la filosofia<br />
progettuale dell’Ebusco 3.0 prevede<br />
l’impiego di ruote non gemellate al posteriore,<br />
una scelta che taglia drasticamente<br />
la portata ammessa (pur avendo innegabili<br />
vantaggi in termini di costi), come si può<br />
leggere in tabella.<br />
Laddove la precedente gamma 2.2 mostrava<br />
chiari limiti costruttivi, con finiture interne<br />
ampiamente migliorabili, forti scricchiolii<br />
provenienti dalle porte e rumorosità interna<br />
dettata da un isolamento poco accurato<br />
della driveline, con la gamma 3.0 i più si<br />
aspettavano un salto di qualità. La portata<br />
innovativa del progetto è innegabile, tuttavia<br />
la vivibilità interna soffre ancora dei difetti<br />
rinvenuti sulla gamma precedente. Peccato!<br />
32<br />
33
Ebus test <strong>2023</strong>. Sette player alla frusta<br />
Hess lighTram 12m<br />
Guardia svizzera<br />
Particolarmente<br />
forte nel segmento<br />
degli autobus a<br />
più casse, Hess<br />
ha in listino anche<br />
un 10 e un 12<br />
metri. Ottimi<br />
comfort e capacità<br />
passeggeri,<br />
vivibilità interna<br />
migliorabile<br />
Il marchio Hess è evocativo di veicoli a<br />
più casse, rigorosamente elettrici, di impronta<br />
filoviaria. Un’immagine che non<br />
corrisponde al vero. La gamma lighTram<br />
abbraccia infatti anche veicoli da dieci e<br />
dodici metri. Quest’ultimo ha preso parte<br />
al contest di Bonn, dove ha costituito una<br />
delle novità. Due le declinazioni del dodecametrico<br />
elvetico: ‘plug’ e ‘opp’, dove il<br />
riferimento alla modalità di ricarica non ha<br />
34<br />
necessità di essere spiegato.<br />
Nella norma la tara, di poco superiore a<br />
13 ton nel modello offerto in test (con 402<br />
kWh di capacità totale della batteria). La<br />
trazione è a carico del motore centrale da<br />
230 kW di potenza di picco.<br />
I 402 kWh già menzionati<br />
sono suddivisi in sei moduli<br />
da 67 kWh ciascuno. Tutti posizionati<br />
al tetto. È possibile<br />
+ capacità passeggeri<br />
- interni<br />
L’autobus in<br />
test a Bonn<br />
presenta tre<br />
porte alimentate<br />
elettricamente,<br />
la frontale ad<br />
anta singola e<br />
le altre due a<br />
doppia anta. 27<br />
i posti a sedere<br />
(non è previsto<br />
pentaposto),<br />
a cui si<br />
aggiungono<br />
ulteriori 62 posti<br />
in piedi, per una<br />
capacità totale<br />
di 89 passeggeri.<br />
optare anche per due ulteriori declinazioni<br />
di capacità: 312 e 468 kWh.<br />
L’autobus in test a Bonn presenta tre porte<br />
alimentate elettricamente, la frontale ad anta<br />
singola e le altre due a doppia anta. 27 i<br />
posti a sedere (non è previsto pentaposto), a<br />
cui si aggiungono ulteriori 62<br />
posti in piedi, per una capacità<br />
totale di 89 passeggeri: fondamentalmente<br />
il ‘best in class’<br />
per quanto riguarda i 12 metri elettrici. Un<br />
risultato tanto più notevole se si considera<br />
una dotazione di batteria da 402 kWh, con<br />
moduli interamente distribuiti sul tetto. Il<br />
motore è sincrono a magneti permanenti, a<br />
collocazione centrale, capace di picchi da<br />
230 kW e 3.000 Nm.<br />
Interni. Particolarmente contenuta l’altezza<br />
interna di due metri. Molto voluminosi<br />
gli ingombri di supporto alle<br />
sedute, firmate Ster (modello New city),<br />
che non giovano alla percezione di spazio<br />
nell’abitacolo. Come già anticipato sopra,<br />
niente pentaposto sul retro, la terza porta<br />
si affaccia su uno spazio dedicato ai passeggeri<br />
in piedi.<br />
L’impianto di climatizzazione è firmato<br />
Thermo King e sprigiona 16 kW in raffreddamento,<br />
mentre la pompa di calore ne<br />
garantisce 11.<br />
Al posto guida<br />
Il sedile conducente è l’Isri 6860/875 Nts<br />
Slim. Si inserisce in un’area di lavoro delimitata<br />
da un cockpit estremamente compatto,<br />
che prevede sulla destra i soli comandi<br />
per l’inginocchiamento, l’apertura porte, la<br />
trazione. A sinistra il grosso dei comandi,<br />
tra cui la centralina da cui governare il<br />
clima a bordo. Esteticamente migliorabile.<br />
Agli assali il tandem tutto Zf tra Rl82Ec<br />
davanti e Av133 dietro.<br />
35
Ebus test <strong>2023</strong>. Sette player alla frusta<br />
Ikarus 120e<br />
Con un cuore... cinese<br />
Certe volte<br />
ritornano. Storico<br />
carrozziere Volvo,<br />
Ikarus ha messo in<br />
campo un modello<br />
elettrico (che sarà<br />
aggiornato entro<br />
fine anno). L’autobus<br />
è realizzato in<br />
collaborazione coi<br />
cinesi di Crrc<br />
Ikarus è tornato. Il costruttore ungherese,<br />
forte di oltre un secolo di storia, si<br />
riaffaccia al mercato europeo puntando<br />
forte sull’elettrico. Attualmente in listino (a<br />
in test a Bonn) c’è il modello 120e. Che sarà<br />
presto rimpiazzato da una nuova gamma<br />
la cui presentazione è prevista entro la fine<br />
di quest’anno.<br />
Conforme alla prassi la distribuzione di<br />
passo e sbalzi, circolo di sterzata da 22<br />
36<br />
metri, 1.200 millimetri di larghezza porte.<br />
A bordo c’è posto per 85 passeggeri, 33 dei<br />
quali accomodati su sedute Ster (a cui si<br />
aggiungono due strapuntini). Ottimo il peso<br />
a vuoto, con 13 ton in grado di surclassare<br />
modelli ben più blasonati. La struttura è<br />
in acciaio inossidabile a cui è<br />
stato applicato trattamento antiruggine<br />
(garantita 16 anni).<br />
La produzione ha luogo nello<br />
+ driveline<br />
- vivibilità interna<br />
Ikarus oggi lavora<br />
con una serie di<br />
partner tra cui<br />
spiccano i cinesi di<br />
Crrc: l’Ikarus 120e<br />
è realizzato in<br />
collaborazione con<br />
il gigante asiatico,<br />
a cui è ascrivibile<br />
tanto il telaio<br />
quanto il motore<br />
sincrono a magneti<br />
permanenti capace di<br />
240 kW di potenza<br />
di picco (165 kW<br />
è l’erogazione<br />
continua) e 3.200 Nm<br />
di coppia massima.<br />
stabilimento di Székesfehérvár, 60 chilometri<br />
dalla capitale Budapest. Vi trovano<br />
posto 3.500 metri quadri dedicati all’assemblaggio<br />
delle parti meccaniche e dell’equipaggiamento<br />
elettrico ad alta e bassa<br />
tensione e 3.600 metri quadrati di spazio<br />
per la saldatura robotizzata.<br />
Nello stesso sito trova posto<br />
il reparto di engineering. Sistema<br />
elettrico e software di<br />
bordo sono realizzati in Ungheria.<br />
Storico carrozziere della rete Volvo, Ikarus<br />
oggi lavora con una serie di partner tra cui<br />
spiccano i cinesi di Crrc: l’Ikarus 120e è<br />
realizzato in collaborazione con il gigante<br />
asiatico (una partnership siglata nel 2018),<br />
a cui è ascrivibile tanto il telaio quanto il<br />
motore sincrono a magneti permanenti capace<br />
di 240 kW di potenza di picco (165<br />
kW è l’erogazione continua) e 3.200 Nm di<br />
coppia massima (che ha dato ottima prova<br />
di sé, peraltro).<br />
Il ritorno di Ikarus<br />
Le batterie sono ‘figlie’ di un altro peso<br />
massimo cinese: quel gruppo Catl che, oltre<br />
ad essere il più grande<br />
produttore di batterie<br />
per auto Ev al mondo,<br />
ha messo gli occhi (e il<br />
portafogli) sull’Ungheria<br />
con un investimento<br />
da oltre 7,3 miliardi di<br />
euro finalizzato a costruire<br />
una fabbrica da<br />
100 GWh. Ungheria<br />
che si sta affermando<br />
come polo europeo per<br />
la produzione di batterie<br />
in virtù di una raffica<br />
di investimenti cinesi<br />
che hanno toccato,<br />
negli ultimi anni, quota<br />
11 miliardi. Né Catl né<br />
Byd, per intenderci, sono<br />
casi isolati. Tornando<br />
all’autobus, i chilowattora<br />
disponibili sono<br />
315. La nuova gamma<br />
consentirà maggior modularità,<br />
ma sul 120e le<br />
opzioni si riducono a<br />
una. I dieci pacchi sono<br />
distribuiti come segue:<br />
quattro sul posteriore,<br />
sei al tetto. Considerato<br />
il produttore, la chimica non può che essere<br />
Lfp. Molto impattante il retro cieco, dove<br />
l’ubicazione delle batterie ha impedito di<br />
avere luce sopra il pentaposto. Da rivedere.<br />
Così come gli interni: la scelta delle tinte<br />
scure, per quanto ricercata e a suo modo<br />
elegante, va a detrimento della vivibilità<br />
interna già penalizzata dall’assenza di finestra<br />
sul retro. Ma non c’è solo la bandiere<br />
cinese sulla componentistica dell’e-bus. La<br />
climatizzazione è a cura di un gruppo Valeo<br />
da 30 kW di potenza di raffreddamento e<br />
20 di riscaldamento. Presente sistema di<br />
riscaldamento supplementare alimentato<br />
a diesel. Davanti lavora l’assale a portale<br />
rigido Zf Rl82A. Dietro il solito Zf Av133.<br />
37
Ebus test <strong>2023</strong>. Sette player alla frusta<br />
Iveco E-Way<br />
Che look!<br />
Volumi in crescita<br />
per Iveco Bus,<br />
che si appresta<br />
ad aggiornare la<br />
gamma urbana con<br />
l’utilizzo di batterie<br />
Fpt Industrial. L’E-<br />
Way spicca per<br />
luminosità interna<br />
ma pecca in<br />
capacità passeggeri<br />
L<br />
’Iveco E-Way si presenta all’appuntamento<br />
con il <strong>2023</strong> pronto per un<br />
‘maquillage’ degli organi interni.<br />
Fine della collaborazione con Bae System<br />
(e aggiornamento del motore Siemens) e<br />
cambio fornitore di batterie: queste le due<br />
direttrici principali per un rinnovo importante<br />
dell’offerta urbana elettrica del brand.<br />
In occasione del test tedesco il referente<br />
Iveco Bus Ingo Schmid, incaricato di Business<br />
Development per la gamma urbana<br />
e minibus, ha illustrato i dati di mercato<br />
2022, che vedono Iveco Bus (ed Heuliez<br />
Bus) a quota 7.411 autobus venduti, per<br />
uno share di mercato del 22,6 per cento.<br />
Dati che mostrano una leggera crescita<br />
(+0,3 per cento) rispetto<br />
all’anno precedente. Numeri<br />
che collocano la casa al secondo<br />
posto a livello europeo<br />
+ interni<br />
- capacità passeggeri<br />
Al motore figura<br />
il propulsore<br />
centrale a magneti<br />
permanenti<br />
Siemens Elfa II<br />
da 160 kW di<br />
potenza massima.<br />
2.500 Nm il picco<br />
di coppia. Presto<br />
sarà equipaggiato<br />
con l’Elfa III del<br />
gruppo tedesco,<br />
nel frattempo<br />
entrato a far<br />
parte del gigante<br />
Cummins (neonata<br />
divisione Accelera)<br />
dietro il gruppo Daimler.<br />
Relativamente al mercato elettrico, Iveco<br />
Bus si è piazzata quarta nel 2022, dietro a<br />
Yutong, Byd - Alexander Dennis e Daimler<br />
Truck. 347 i mezzi consegnati, per uno<br />
share dell’8,4 per cento. L’immatricolato<br />
è in crescita stabile dal 2020,<br />
con una progressione da 114<br />
a 274 fino al +26 per cento<br />
che ha condotto ai quasi 350<br />
dell’anno passato.<br />
Ma veniamo all’autobus. Quello sceso sulle<br />
strade di Bonn è a onor del vero un modello<br />
appartenente all’attuale generazione<br />
dell’E-Way. Al motore figura il propulsore<br />
centrale a magneti permanenti Siemens Elfa<br />
II da 160 kW di potenza massima e 116<br />
di continua. 2.500 Nm il picco di coppia.<br />
Presto sarà equipaggiato con l’Elfa III del<br />
gruppo tedesco, nel frattempo entrato a far<br />
parte del gigante Cummins, e più precisamente<br />
della divisione Accelera. La nuova<br />
famiglia di motori elettrici consentirà un<br />
deciso aumento in termini di potenza disponibile,<br />
con una taratura fino a 310 kW, considerando<br />
230 kW continui e una coppia di<br />
picco a quota 3.000 Nm. Ulteriori migliorie<br />
riguarderanno inverter e convertitore Dc-<br />
Dc, integrati al motore.<br />
In arrivo le batterie di Torino<br />
Ma non è questa la principale novità in serbo.<br />
News importanti riguarderanno la dotazione<br />
di batterie. La collaborazione con<br />
Forsee Power ha le ore contate, dal momento<br />
che i moduli di fabbricazione francese<br />
(sul 12 metri provato a Bonn figurano<br />
ben undici pacchi batteria distribuiti tra tetto<br />
e posteriore, per 462 kWh complessivi)<br />
saranno sostituiti da quelli realizzati in house<br />
da Fpt Industrial, in collaborazione con<br />
Microvast, nello<br />
stabilimento di<br />
Torino, fresco di<br />
inaugurazione. I<br />
pacchi batteria<br />
Fpt consentiranno<br />
di stoccare,<br />
da scheda tecnica,<br />
69 kWh<br />
ciascuno per un<br />
peso di 383 kg.<br />
I dati diramati<br />
da Iveco Bus<br />
suggeriscono,<br />
con un rapido<br />
calcolo, una<br />
densità energetica<br />
di 180 Wh/<br />
kg. Un dato che,<br />
se confermato, posizionerebbe questi accumulatori<br />
davanti addirittura ai moduli Nmc<br />
di terza generazione montati sull’eCitaro,<br />
che presentano densità energetica di 160<br />
Wh/kg.<br />
Davanti lavora l’assale a sospensioni indipendenti<br />
Iveco Rl75, dietro il consueto Zf<br />
a portale Av133.<br />
L’E-Way portato<br />
al test tedesco<br />
presenta tre porte<br />
a doppio battente<br />
da 1.250<br />
millimetri di larghezza<br />
ciascuna.<br />
34 le sedute<br />
(Kiel Ligero)<br />
e 30 i posti in<br />
piedi: la capacità<br />
complessiva,<br />
molto contenuta,<br />
di 64 passeggeri<br />
è conseguenza di<br />
un peso a vuoto<br />
di 14.780 kg che<br />
rappresenta il<br />
dato più alto dei<br />
sette veicoli in prova, a fronte dell’utilizzo<br />
di batteria extra large (il 12 metri è disponibile<br />
in tre declinazioni di capacità: 378,<br />
420 e 462 kWh).<br />
Gli interni meritano un plauso: la luminosità<br />
consentita dalle ampie superfici vetrate,<br />
caratterizzate dalla cintura particolarmente<br />
bassa, si traduce in estrema gradevolezza e<br />
piacevolezza. Ottima l’altezza interna e la<br />
facilità di pulizia.<br />
Bene anche la postazione driver, incentrata<br />
sul sedile Isri Nts2, con efficiente organizzazione<br />
dei comandi sul cruscotto e quadro<br />
luci digitale.<br />
Il riscaldamento è a cura dell’impianto<br />
ibrido Valeo Thermo H (con utilizzo di<br />
combustibile per un plus di potenza di riscaldamento)<br />
mentre la climatizzazione è<br />
firmata Eberspächer (per 28 kW in raffreddamento).<br />
38<br />
39
Ebus test <strong>2023</strong>. Sette player alla frusta<br />
Mercedes eCitaro<br />
Sempre all’avanguardia<br />
L’eCitaro ha<br />
partecipato al<br />
test nella nuova<br />
versione con<br />
batterie Nmc di<br />
terza generazione.<br />
490 i kWh a<br />
disposizione, per<br />
una percorrenza di<br />
220 chilometri nel<br />
peggior scenario<br />
Le batterie Akasol (BorgWarner) di terza<br />
generazione una delle novità messe<br />
in campo da Daimler Buses in questo<br />
<strong>2023</strong>, per quanto riguarda il segmento del<br />
trasporto pubblico e dell’elettromobilità in<br />
generale (al Summit Uitp sarà il turno della<br />
versione fuel cell). Proprio le batterie Nmc 3<br />
si nascondevano sotto la carrozzeria dell’e-<br />
Citaro sceso in strada a Bonn durante la settimana<br />
di Ebus test. Un componente che ha<br />
consentito alla casa di mettere da parte gli<br />
accumulatori a stato solido forniti dal gruppo<br />
francese Bollorè e fin dall’inizio proposti<br />
come alternativa ad alta densità energetica in<br />
luogo delle tradizionali batterie Nmc.<br />
Punta tutto su batterie Nmc<br />
Sebbene ancora a listino, la domanda<br />
per moduli Lmp, affermano<br />
da Daimler Buses, si è pressoché<br />
La domanda di<br />
energia dell’impianto<br />
Hvac è<br />
abbattuta del 40<br />
per cento rispetto<br />
a quella del Citaro<br />
termico. Il riscaldamento<br />
è appannaggio<br />
di una<br />
pompa di calore.<br />
Per la climatizzazione<br />
entra in<br />
gioco l’impianto<br />
EvoThermatik Plus<br />
a CO2. Garantisce<br />
27 kW in raffrescamento<br />
e 60 in<br />
riscaldamento.<br />
azzerata. Ed è lecito supporre che anche<br />
considerazioni legate alle misure di sicurezza<br />
abbiamo giocato la loro parte, considerando<br />
i casi di cronaca che hanno coinvolto<br />
i mezzi Bluebus negli ultimi anni (i 150<br />
elettrici di Parigi sono ancora fuori servizio<br />
+ sicurezza e batterie<br />
- layout<br />
dopo il doppio rogo di un<br />
anno fa, e il Ceo di Ratp<br />
si è recentemente dichiarato<br />
intenzionato a chiedere i<br />
danni al costruttore).<br />
Come noto, la struttura dell’eCitaro è derivata<br />
dal Citaro a motore termico. Ad esempio,<br />
il parabrezza curvo è lo stesso del Citaro Ü.<br />
La linea di produzione è quella tradizionale<br />
di Mercedes per i bus urbani: a Mannheim,<br />
l’eCitaro si differenzia solo nella fase finale<br />
della produzione, per l’installazione dell’apparecchiatura<br />
ad alta tensione. E Mannheim<br />
è stato indicato dal gruppo come un polo<br />
da consacrare sempre più all’e-mobility: a<br />
partire dal 2024 vi saranno realizzati solo<br />
bus elettrici.<br />
L’autobus offerto in prova a Bonn presenta<br />
cinque pacchi batteria per una capacità<br />
totale di 490 kWh. Sono suddivisi in tre<br />
pacchi al tetto e due nella parte posteriore<br />
del bus (scelta che non ha ancora consentito<br />
a Daimler Buses di fare piazza pulita<br />
della torre motore, che rimane a ‘chiudere’<br />
il pentaposto), ognuno con una capacità di<br />
98 kWh (per 598 chili di peso).<br />
Alti gli standard nell’abitacolo<br />
L’Ebus test ha visto in circolazione un eCi-<br />
taro a due porte, entrambe a doppio battente,<br />
con azionamento elettrico e movimento<br />
verso l’interno.<br />
A bordo c’è posto<br />
per 81 passeggeri,<br />
31 dei quali<br />
accomodati su<br />
sedili City Star<br />
Eco sviluppati<br />
internamente<br />
dal gruppo, con<br />
seduta e schienale<br />
rivestiti in<br />
tessuto. A dare<br />
un tocco di colore<br />
all’abitacolo,<br />
ecco corrimano<br />
rossi sovrastati da<br />
bande luminose<br />
blu. Il pavimento<br />
del corridoio è in<br />
Pvc effetto legno. Alti gli standard di qualità<br />
degli interni, come da tradizione Mercedes.<br />
Certo la tara non è delle più contenute, il<br />
che si ripercuote su una capacità passeggeri<br />
assestata stabilmente a un 15 per cento<br />
in meno rispetto al Citaro diesel. Sul bus<br />
è montato il nuovo impianto di telecamere<br />
in grado di offrire<br />
una visuale a 360<br />
gradi, a tutto beneficio<br />
della visibilità<br />
in manovra.<br />
Presente all’appello<br />
un tandem<br />
di sistemi di assistenza<br />
attiva alla<br />
guida che consente<br />
ad Evobus<br />
di ‘staccare’ nettamente<br />
la concorrenza<br />
in ambito<br />
di sicurezza:<br />
ecco Preventive<br />
brake assist e Sideguard<br />
Assist.<br />
Fin dal lancio del suo elettrico, la casa ha<br />
posto grande enfasi sul tema dell’efficienza<br />
energetica dell’impianto di climatizzazione.<br />
Risultato? Secondo quanto dichiarato dal costruttore,<br />
la domanda di energia dell’impianto<br />
Hvac è abbattuta del 40 per cento rispetto<br />
a quella del Citaro termico. Il riscaldamento<br />
è appannaggio di una pompa di calore, senza<br />
impiego di ‘Webasto’ a combustibile. Per<br />
la climatizzazione entra in gioco l’impianto<br />
EvoThermatik Plus a Co2. Garantisce 27<br />
kW in raffrescamento e addirittura 60 in<br />
riscaldamento.<br />
Il posto guida è di alto livello (la poltrona è<br />
un Grammer Msg 90.6) e la disposizione dei<br />
comandi nel cockpit è stata mantenuta identica<br />
a quella del Citaro diesel, ad eccezione<br />
dell’inserimento del cosiddetto ‘powermeter’<br />
digitale al posto del contagiri. Squadra<br />
vincente...<br />
40<br />
41
Ebus test <strong>2023</strong>. Sette player alla frusta<br />
Otokar e-Kent C<br />
Non passa inosservato<br />
Il 12 metri Otokar<br />
tiene a battesimo il<br />
powertrain Voith e<br />
le batterie Webasto.<br />
Un tandem<br />
d’eccezione per<br />
una potenza senza<br />
eguali. Entro fine<br />
anno la capacità<br />
batteria sarà<br />
aggiornata<br />
Il Veds (Voith<br />
electrical drive<br />
system) di Voith<br />
è ai suoi primi<br />
passi nel mercato<br />
degli e-<br />
bus. Sincrono a<br />
magneti permanenti,<br />
collocato<br />
centralmente a<br />
ridosso dell’assale<br />
posteriore,<br />
offre un’elevata<br />
potenza<br />
(i 410 kW di<br />
picco non hanno<br />
eguali tra i<br />
competitor).<br />
sca Webasto, suddivisi tra tetto e parte<br />
sinistra del retro, dove trova posto anche<br />
l’inverter (importante è l’impatto sulla<br />
vivibilità del pentaposto). Una dotazione<br />
all’insegna della modularità: il minimo è<br />
di sei moduli (per 210 kWh), che consentono<br />
la presenza di ben 108 passeggeri,<br />
secondo i dati diramati dal costruttore. A<br />
completare l’impianto Webasto è il ‘Vehicle<br />
interface box’, interfaccia tra batteria<br />
e Can bus.<br />
Ci sono sviluppi in arrivo: entro fine <strong>2023</strong><br />
sarà a listino una versione con 450 kWh<br />
di capacità.<br />
Il battesimo di Voith<br />
Passiamo al motore. Il Veds (Voith electrical<br />
drive system) di Voith è ai suoi primi<br />
passi nel mercato degli e-bus. Sincrono a<br />
magneti permanenti, collocato centralmente<br />
a ridosso dell’assale posteriore, offre un’elevata<br />
potenza (i 410 kW di picco non hanno<br />
eguali tra i competitor…) e stabilità termica<br />
grazie all’integrazione di componenti<br />
complementari come convertitori e inverter.<br />
Gli assali sono forniti da Zf: davanti l’Rl82<br />
Ec a ruote indipendenti, dietro l’Av 133/80<br />
a portale. Garantiscono<br />
una<br />
portata rispettivamente<br />
di<br />
8.000 e 13.000<br />
kg. La firma di<br />
Wabco (gruppo<br />
Zf) campeggia<br />
sull’impianto<br />
frenante di tipo<br />
pneumatico.<br />
Il clima è a carico<br />
dell’impianto<br />
Valeo Revo E<br />
con pompa di<br />
calore e utilizzo<br />
di refrigerante<br />
R407c, per 29<br />
kW in raffrescamento<br />
e 19 in<br />
riscaldamento.<br />
Vi si aggiunge impianto di riscaldamento<br />
a convettori forte di 27 kW di potenza.<br />
Il pianale dell’autobus è completamente<br />
ribassato, permettendo un facile accesso e<br />
facilitando le operazioni di pulizia. I corrimano<br />
sono distribuiti in modo ottimale per<br />
garantire la sicurezza dei passeggeri durante<br />
gli spostamenti. Il frontale è ispirato a<br />
quello del Kent con motore a combustione,<br />
impreziosito da una inedita disposizione dei<br />
gruppi luce e dall’innesto di sottili fari led<br />
nella parte inferiore del ‘muso’<br />
Otokar ha lanciato nel 2021 il suo<br />
primo autobus elettrico, il 12 metri<br />
e-Kent C. Un autobus caratterizzato<br />
da due partnership tecnologiche senza<br />
precedenti: il mezzo presenta infatti powertrain<br />
elettrico fornito da Voith e il sistema<br />
batteria prodotto da Webasto. Una<br />
combinazione che lo rende un vero unicum<br />
all’interno di un segmento di mercato<br />
che vede i principali componenti concentrati<br />
nelle mani di una manciata di gruppi.<br />
12mila millimetri di lunghezza, canonico<br />
passo da 5.900 millimetri, l’e-Kent C presenta<br />
due porte ad azionamento pneumatico<br />
da 1.310 millimetri di luce ciascuna.<br />
Voto positivo per l’altezza interna. Nell’abitacolo<br />
sono distribuiti 25<br />
sedili Kiel Ideo in materiale<br />
plastico con rivestimento in<br />
tessuto. Sommando i 38 pas-<br />
+ potenza<br />
- capacità passeggeri<br />
seggeri in piedi, si ottiene una capacità<br />
massima di 63 passeggeri che relega l’Otokar<br />
in fondo alla lista dei mezzi ‘censiti’<br />
nell’ex capitale della Germania dell’ovest,<br />
in compagnia dell’E-Way. Ad influire è<br />
non solo la tara che supera le 14 ton, ma<br />
anche il Gvw assestato a 18<br />
ton.<br />
Dieci i moduli batteria, come<br />
anticipato forniti dalla tede-<br />
42<br />
43
Ebus test <strong>2023</strong>. Sette player alla frusta<br />
Quantron Cizaris 12 Ev<br />
Bello... dentro<br />
Fondata nel<br />
2019, Quantron<br />
scommette su bus<br />
e truck a<br />
zero emissioni.<br />
Il Cizaris regala<br />
una gradevole<br />
permanenza a<br />
bordo, merito di<br />
un abitacolo ben<br />
studiato<br />
A bordo ecco<br />
29 sedili Kiel<br />
Ideo, azzeccata<br />
la combinazione<br />
di tinte scelte<br />
per l’autobus<br />
qui analizzato.<br />
Sommando i 56<br />
passeggeri in<br />
piedi, si ottiene<br />
una (ottima)<br />
capacità massima<br />
di 85 passeggeri<br />
consentita dalla<br />
tara di 13,1<br />
ton, a fronte di<br />
ben 422 kWh<br />
disponibili.<br />
duli fuel cell Ballard. È nata come spinoff<br />
del gruppo Haller, storica rete di officina<br />
Iveco nell’area Dach.<br />
Ad eccezione della batteria, la maggior parte<br />
dei componenti ha origine europea. Batteria<br />
che si offre in una serie di varianti di<br />
capacità comprese nella ‘forchetta’ tra 242<br />
e 424 kilowattora.<br />
La partnership con Dana<br />
Il logo è quello del gigante Catl, la chimica,<br />
ça va sans dire, Lfp. Il motore centrale montato<br />
sul veicolo e raffreddato ad acqua di<br />
Dana/Tm4, sincrono a magneti permanenti,<br />
presenta un binomio di potenze, continua<br />
e massima, di 145 e 245 kW (nominale/<br />
massima). L’impianto sterzante è Bosch. La<br />
firma di Dana campeggia anche sugli assali:<br />
rigido davanti, a portale dietro.<br />
Tre le porte sul modello portato a Bonn, da<br />
1.200 millimetri di larghezza ciascuna. Anche<br />
qui l’azionamento è di tipo pneumatico.<br />
A bordo ecco 29 sedili Kiel Ideo, azzeccata<br />
la combinazione di tinte scelte per l’autobus<br />
qui analizzato. Sommando i 56 passeggeri<br />
in piedi, si ottiene una capacità massima<br />
di 85 passeggeri consentita dall’ottima tara<br />
di 13,1 ton, a fronte di ben 422 kWh disponibili.<br />
Anche qui la climatizzazione è appannaggio<br />
dell’impianto Valeo Revo E in grado<br />
di sprigionare 29 kW in raffreddamento e<br />
17 in riscaldamento. Disponibile sistema di<br />
riscaldamento supplementare da 20 kW.<br />
Già menzionata la gradevolezza degli interni,<br />
con un riuscito gioco di blu e giallo e<br />
una positiva percezione di ampiezza (meno<br />
positivo il feeling con i materiali usati...).<br />
Inedita la scelta di equipaggiare il retro del<br />
bus con una fila di sedili disposti longitudinalmente,<br />
con lo sguardo rivolto verso la<br />
porta posteriore, a creare un angolo di novanta<br />
gradi con il pentaposto, sovrastato da<br />
ampia superficie vetrata (le batterie sono al<br />
tetto). Posto guida? Anche qui la percezione<br />
è di ariosità. Non particolarmente avvolgente,<br />
è chiuso a destra da un monitor che<br />
trasmette riprese interne ed esterne a fini di<br />
sicurezza. Nel 2024 è atteso il lancio del 12<br />
metri a idrogeno, con motore, sempre Dana,<br />
tarato a 350 kW di potenza di picco.<br />
La più cospicua gara vinta finora dal Cizaris<br />
interesserà l’Italia. Quantron si è<br />
infatti aggiudicato un tender da sei autobus<br />
elettrici, che saranno operativi a partire<br />
da ottobre <strong>2023</strong> a Torino con la livrea<br />
di Gtt. Saranno eserciti da Miccolis, che ha<br />
ottenuto l’affidamento di una serie di linee<br />
offerte in subappalto dalla municipalizzata<br />
del capoluogo.<br />
La società ha in corso di avvio una divisione<br />
italiana, Quantron Italy, come risultato di<br />
una joint-venture con un’azienda locale, ha<br />
dichiarato il responsabile delle vendite bus<br />
di Quantron Alexander Stucke.<br />
Il Quantron Cizaris 12 Ev, lanciato all’inizio<br />
del 2022, si basa su una piattaforma già<br />
rodata sul mercato asiatico.<br />
Non è un mistero, infatti, che<br />
Quantron abbia come partner<br />
strategico e investitore il co-<br />
+ layout<br />
- materiali<br />
struttore di Hong-Kong Ev Dynamics. Il<br />
grosso del veicolo proviene da ‘est’, con<br />
lavori di finitura realizzati nello stabilimento<br />
tedesco di Augusta. L’azienda è estremamente<br />
giovane: fondata nel 2019, punta<br />
molte delle sue carte sul segmento truck (è<br />
fresco di lancio un pesante a<br />
idrogeno su base MAN) ed è<br />
in essere una collaborazione<br />
strategica col fornitore di mo-<br />
44<br />
45
Motore anteriore<br />
Turismo<br />
INDCAR<br />
Mobi<br />
Lunghezza mm 8.000* / 8.500**<br />
Posti n. 31 - 41 / 33***<br />
Motorizzazione<br />
Diesel<br />
Motore/cv Fpt / 180 - 210<br />
Trasmissione mecc. 6 marce<br />
Prezzo euro<br />
Classe I: 170.000 / 180.000<br />
scuolabus: 124.000 / 126.000<br />
linea: 140.000 / 142.000<br />
* disponibile in versione Classe I, scuolabus,<br />
linea<br />
** disponibile in versione Classe I low<br />
entry, scuolabus, linea<br />
*** 45 / 50 su scuolabus<br />
Wing<br />
Lunghezza mm 7.700<br />
Posti n. 28 / 24 / 21*<br />
Motorizzazione<br />
Diesel<br />
Motore/cv Fpt / 180 - 210<br />
Trasmissione mecc. 6 marce<br />
Prezzo € 148.000/145.000/158.000<br />
* versione Turismo Th, con sollevatore<br />
su porta d’emergenza posteriore<br />
Mago2<br />
Lunghezza mm 8.800<br />
Posti n. 30 / 32 / 34*<br />
Motorizzazione<br />
Diesel<br />
Motore/cv Fpt / 220<br />
Trasmissione mecc. 6 marce<br />
Prezzo € 180.000/182.000/178.000<br />
* versione Cabrio<br />
Next L8<br />
Lunghezza mm 8.700<br />
Posti n. 34 / 30<br />
Motorizzazione<br />
Diesel<br />
Motore/cv Fpt / 220 - Mb / 238<br />
Trasmissione mecc. 6 marce<br />
Prezzo euro 192.000 / 190.000<br />
Predisposto per montaggio sollevatore<br />
su porta emergenza centrale<br />
Next L9/10<br />
Lunghezza mm 9.400 / 10.000<br />
Posti n. 38* / 42<br />
Motorizzazione<br />
Diesel<br />
Motore/cv Fpt / 220 - Mb / 238<br />
Trasmissione mecc. 6 marce<br />
Prezzo euro 210.000<br />
* 36 su veicolo con sollevatore<br />
ISUZU<br />
Novo Ultra<br />
Lunghezza mm 7.305<br />
Posti n. 29* / 33**<br />
Motorizzazione<br />
Diesel<br />
Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190<br />
Trasmissione<br />
automatica<br />
Prezzo euro Classe II: 108.000<br />
Classe III: 115.000<br />
scuolabus***: 88.000<br />
* versione Classe III<br />
** versione ClasseII<br />
*** modello Novo Scuolabus, 45 posti<br />
Turquoise scuolabus<br />
Lunghezza mm 7.720<br />
Posti n. 50<br />
Motorizzazione<br />
Diesel<br />
Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190<br />
Trasmissione<br />
automatica<br />
Prezzo euro 98.000<br />
Novo Citi*<br />
Lunghezza mm 7.502<br />
Posti n. 54<br />
Motorizzazione<br />
Diesel<br />
Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190<br />
Trasmissione<br />
automatica<br />
Prezzo euro 110.000<br />
* Classe I<br />
MERCEDES<br />
Sprinter City 45 - 75<br />
Lunghezza mm 7.400 / 8.500<br />
Posti n. 28 / 38<br />
Motorizzazione<br />
Diesel<br />
Motore/cv Om 651 / 140 - 160<br />
Trasmissione aut. 7G-Tronic Plus<br />
Prezzo euro 190.000 / 270.000<br />
Sprinter Basic 45 - Mobility<br />
45 - Transfer 45<br />
Lunghezza mm 7.400<br />
Posti n. - / 18 / 22<br />
Motorizzazione<br />
Diesel<br />
Motore/cv Om 651 / 140<br />
Trasm. man.Tsg 480/aut. 7G-Tronic Plus<br />
Prezzo € 115.000/170.000/160.000<br />
Sprinter Travel 75<br />
Lunghezza mm 8.500<br />
Posti n. 21<br />
Motorizzazione<br />
Diesel<br />
Motore/cv Om 651 / 160<br />
Trasm. man.Tsg 480/aut. 7G-Tronic Plus<br />
Prezzo euro 240.000<br />
TEMSA<br />
Prestij Sx<br />
Classe. III - Cl. II - Scuolabus<br />
Lunghezza mm 7.168<br />
Posti n. 29 / 35 / 45<br />
Motorizzazione<br />
Diesel<br />
Motore/cv Fpt / 150<br />
Trasmissione<br />
manuale<br />
Prezzo € 112.000 / 205.000 / 90.000<br />
IVECO BUS<br />
EVADYS<br />
Lunghezza mm 12.000<br />
Posti n. 49*/53**<br />
Motorizzazione<br />
Diesel<br />
Motore marca/cv Fpt Cursor 9/400<br />
Trasmissione mec./auto/automatiz.<br />
Prezzo euro 312.900/302.200<br />
*Porta doppia con rampa. **Porta singola<br />
con rampa<br />
IRIZAR<br />
i8 su telaio Scania<br />
Lunghezza mm 12.380 / 13.380<br />
Posti n. 50 / 55<br />
Motore/cv Scania 450 / 490<br />
Trasmissione Scania automatizzato<br />
Prezzo euro 368.750 / 416.250<br />
Lunghezza mm 14.380 / 15.380<br />
Posti n. 59 / 65<br />
Motore/cv Scania 490<br />
Trasmissione Scania automatizzato<br />
Prezzo euro 422.500 / 431.250<br />
i8 integrale<br />
Lunghezza mm 12.380 / 13.380<br />
Posti n. 51 / 55<br />
Motore/cv Daf Mx11/13 449 / 482<br />
Trasmissione -<br />
Prezzo euro 371.250 / 413.750<br />
Lunghezza mm 14.380 / 15.380<br />
Posti n. 59 / 65<br />
Motore/cv Daf Mx13 530<br />
Trasmissione -<br />
Prezzo euro 426.360 / 435.000**<br />
* disponibile anche i8 Integral 14.38 con<br />
Daf 482 cv a 421.250 €<br />
i6 su telaio Scania<br />
Lunghezza mm 10.800/12.350<br />
Posti n. 47 / 55*<br />
Motore/cv Scania 410**<br />
Trasmissione Scania automatizzato<br />
Prezzo euro 303.750 / 306.250*<br />
*50 con pedana<br />
**disponibile anche i6 10,80 con Scania<br />
410 cv a 312.500 €<br />
Lunghezza mm 12.370<br />
Posti n. 53<br />
Motore/cv Scania 450*<br />
Trasmissione Scania automatizzato<br />
Prezzo euro 342.500<br />
Lunghezza mm<br />
13.350 (6x2)<br />
Posti n. 55<br />
Motore/cv Scania 410<br />
Trasmissione Scania automatizzato<br />
Prezzo euro 312.500 / 321.200*<br />
* disponibile anche i6 13.35 con motore<br />
450 cv a 330.330 €<br />
Lunghezza mm<br />
13.370 (6x2)<br />
Posti n. 59<br />
Motore/cv Scania 450 / 490<br />
Trasmissione Scania automatizzato<br />
Prezzo euro 383.750 / 390.000<br />
Lungh. mm 14.350/14.370 (6x2)<br />
Posti n. 63 / 63<br />
Motore/cv Scania 450 / 490<br />
Trasmissione Scania automatizzato<br />
Prezzo euro 362.500 / 393.750<br />
Lunghezza mm<br />
15.370 (6x2)<br />
Posti n. 69<br />
Motore/cv Scania 490<br />
Trasmissione Scania automatizzato<br />
Prezzo euro 401.250<br />
i6 integrale<br />
Lunghezza mm 10.800<br />
Posti n. 47<br />
Motore/cv Daf Mx11 408<br />
Trasmissione -<br />
Prezzo euro 307.500 / 316.250<br />
Lunghezza mm 12.350 / 12.370<br />
Posti n. 55* / 53<br />
Motore/cv Daf Mx11 408 / 449<br />
Trasmissione -<br />
Prezzo euro 315.750 / 347.500<br />
* 53 con pedana<br />
Lunghezza mm 13.350<br />
Posti n. 59*<br />
Motore/cv Daf Mx11 408 / 449<br />
Trasmissione -<br />
Prezzo euro 322.500** / 333.750<br />
* 52 con pedana<br />
** anche versione a 328.750 €, sempre<br />
408 cv<br />
Lunghezza mm<br />
13.370 (6x2)<br />
Posti n. 59<br />
Motore/cv Daf Mx13 482<br />
Trasmissione -<br />
Prezzo euro 388.750<br />
Lungh. mm 14.350 / 14.370 (6x2)<br />
Posti n. 63<br />
Motore/cv Daf Mx13 482 / 530<br />
Trasmissione -<br />
Prezzo euro 371.250* / 413.750<br />
* anche versione a 396.250 €, sempre<br />
482 cv<br />
Lunghezza mm<br />
15.370 (6x2)<br />
Posti n. 69<br />
Motore/cv Daf Mx13 530<br />
Trasmissione -<br />
Prezzo euro 410.000<br />
i6S su telaio Scania<br />
Lunghezza mm 12.350<br />
Posti n. 55*<br />
Motore/cv Scania 410 / 450<br />
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Posti n. 71<br />
Motore/cv Scania 450<br />
Trasmissione Scania automatizzato<br />
Prezzo euro 370.000<br />
46<br />
47
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Posti n. 55 / 59<br />
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Posti n. 59 / 65<br />
Motore/cv Man / 460<br />
Trasmissione<br />
automatizz. 12 marce<br />
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Posti n. 55 / 59 / 65<br />
Motore/cv Man 460 / 500 / 500<br />
Trasmissione<br />
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Lunghezza mm 12.350<br />
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Trasmissione -<br />
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Lunghezza mm<br />
15.350 (6x2)<br />
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Motore/cv Daf Mx11 482<br />
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Posti n. 59 / 65<br />
Motore/cv Man / 460<br />
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ISSN 0042 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p.<br />
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D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
art. 1, comma 1, LO/MI<br />
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MONDO<br />
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MAGGIO<br />
<strong>2023</strong><br />
N°5<br />
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GENERAZIONE<br />
DISTRIBUITA E<br />
LA NEUTRALITÀ<br />
CONEXPO. UN MONDO E<br />
UN MODO DI VEDERE LA<br />
TRANSIZIONE ENERGETICA<br />
PATRIZIA BARRASSO,<br />
KOHLER COMPLIANCE<br />
MANAGER ENGINES<br />
Generazione Distribuita: il futuro<br />
dell’endotermico al Dpe Rimini<br />
Componenti: al Conexpo con<br />
Danfoss, Parker e Zapi Group<br />
Endotermici: Cat, Cummins,<br />
Hyundai, Kubota, Perkins<br />
La vie en rose: Patrizia Barrasso,<br />
26 anni spesi alla Kohler<br />
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19<br />
18<br />
E NELLA<br />
NAUTICA?<br />
Cambiando settore,<br />
segnaliamo che<br />
Danfoss ha siglato<br />
un accordo con<br />
Cummins per<br />
cooperare nella<br />
definizione di<br />
parametri avanzati<br />
delle applicazioni<br />
ibride marine.<br />
Cummins e<br />
Danfoss Editron<br />
svilupperanno una<br />
serie di soluzioni<br />
standard per la<br />
propulsione marina<br />
e si concentreranno<br />
su una nuova<br />
generazione di<br />
gruppi elettrogeni<br />
diesel a velocità<br />
variabile, celle<br />
a combustibile<br />
e pacchetti di<br />
accumulo di<br />
energia.<br />
danfoss. CONEXPO<br />
DIMENSIONI<br />
E PESO<br />
Sono le coordinate che indirizzano le attenzioni degli<br />
Oem, secondo Ryan Rizor, American sales leader di<br />
Danfoss Editron. Ed è la ragione per cui l’azienda<br />
danese ha spinto sul ridimensionamento della taglia,<br />
per quanto riguarda i componenti dell’elettrificazione.<br />
Ne è uscito un ritratto confortante delle prospettive<br />
sulla applicazione delle risorse elettriche nell’off-road<br />
L e sinergie “domestiche” con Editron e le competenze<br />
incorporate da Eaton Hydraulics accreditano<br />
Danfoss come una protagonista anche<br />
nello scenario della decarbonizzazione. Ryan Rizor,<br />
American sales leader di Danfoss Editron, ci<br />
introduce nell’approccio all’elettrificazione del mercato<br />
americano. Ci tiene a sottolineare il retroterra<br />
formativo tra le infrastrutture elettriche: «Mi sono<br />
sempre voluto spendere nell’elettrificazione perché<br />
le prestazioni e l’efficienza del sistema sono assai<br />
più elevate» precisa Rizor. «La mia percezione del<br />
mercato americano è che gli Oem di piccole e medie<br />
dimensioni stiano esplorando modi creativi per<br />
approcciare le soluzioni di elettrificazione. Così<br />
praticano un’elettrificazione parziale delle loro<br />
macchine per ridurre i costi operativi e i tempi di<br />
produzione persi a causa di una manutenzione non<br />
pianificata o, addirittura, pianificata. In alcuni casi,<br />
elettrificano per ridurre le emissioni e il consumo di<br />
carburante: alcune macchine consumano 50/70 litri<br />
di gasolio all’ora, se riescono a ridurli del 10, 15<br />
o 25%, possono ripagare l’elettrificazione di quella<br />
funzione. Potrebbero quindi non elettrificare l’intera<br />
macchina, ma un sottosistema o diversi sistemi.<br />
Spesso optano per il downsizing del diesel, e<br />
scelgono solo alcune funzioni di lavoro critiche con<br />
cui beneficiare della maggiore efficienza del sistema<br />
elettrico e far funzionare il motore in una posizione<br />
più coerente sulla curva di efficienza. Per quanto<br />
riguarda gli Oem più grandi, personalmente non<br />
vedo molte attività nell’immediato (generalmente<br />
stanno pianificando di introdurre macchine in serie<br />
a partire dal 2026, 2027, 2028, o successivamente),<br />
in previsione delle normative e dei mandati emergenti<br />
(il tasso di adozione e le tempistiche non sono<br />
chiari per gli Oem caratterizzati da volumi sostenuti).<br />
Quello che vediamo fin da oggi è che per un<br />
numero significativo di clienti i benefici superano<br />
significativamente i costi: una macchina anche solo<br />
parzialmente elettrificata ovviamente costa di più di<br />
una macchina diesel-idraulica, ma in diverse applicazioni<br />
il valore creato e l’impatto del Tco sono<br />
così alti che in molti casi l’investimento è ripagato<br />
in meno di un anno».<br />
Qual è il contributo di Danfoss a questi processi?<br />
«Vede, prima mi lasci risolvere un malinteso comune,<br />
cioè che la macchina elettrificata debba avere<br />
le batterie. La maggior parte dei sistemi che stiamo<br />
vedendo invece non le ha, per via del costo e del<br />
fatto che più grande è la macchina e più difficile è<br />
la sfida di ricaricare quelle batterie. Stiamo affiancando<br />
gli Oem nel modificare il design del sistema<br />
per elettrificare una frazione della macchina in cui<br />
creare valore. Non è ancora così comune che un<br />
cliente prenda una macchina diesel idraulica e la<br />
elettrifichi immediatamente al 100%. Bisogna considerare<br />
così tanti aspetti impraticabili, che servirà<br />
ancora molto tempo perché avvenga».<br />
Quindi, quali sono le opzioni sul tavolo riguardo<br />
all’elettrificazione?<br />
«Gli Oem prestano le loro attenzioni al peso e<br />
alle dimensioni; per questo, i nostri prodotti sono<br />
notevolmente più piccoli dei tradizionali prodotti<br />
elettrici. Sono concentrati anche sulle prestazioni<br />
e per questo li supportiamo nella valutazione dei<br />
requisiti applicativi della macchina, in modo che<br />
dopo averne elettrificata una parte, soddisfi pienamente<br />
i requisiti del suo scopo».<br />
Quale sarà il prossimo prodotto verrà in termini<br />
di elettrificazione?<br />
«Ho dimenticato di menzionare un aspetto estremamente<br />
importante per i nostri clienti. Se si vuole<br />
ridurre il consumo di carburante per risparmiare<br />
denaro e costi operativi, anche nel caso delle batterie,<br />
l’efficienza è fondamentale, quindi ci siamo<br />
attrezzati per le applicazioni ad alta tensione. Queste<br />
soluzioni sono adatte per applicazioni in cui ci<br />
si collega direttamente all’albero motore come, ad<br />
esempio, per la perforazione o la trazione. Vediamo<br />
molti esempi in cui la nostra macchina elettrica è<br />
usata come un generatore al regime di coppia di<br />
picco, con la massima efficienza, e il sistema idraulico<br />
ad espletare le funzioni di lavoro».<br />
Secondo lei, quali sono le applicazioni più mature<br />
da implementare nei cantieri?<br />
«Direi che in America il sollevamento sia sicuramente<br />
una di queste, più che le pale gommate o gli<br />
escavatori. Ho l’impressione che in Europa ci siano<br />
molte normative che richiedono queste macchine,<br />
mentre negli Usa ancora non ci sono. Gli Oem di<br />
piccole e medie dimensioni, in particolare quelli serviti<br />
da un distributore a valore aggiunto, sono molto<br />
più agili, possono apportare modifiche e rispondere<br />
più rapidamente ai reparti marketing. Un’altra applicazione<br />
è la generazione di energia. Per esempio,<br />
la nostra Pmi 540 è molto usata in questa applicazione,<br />
e di solito è una T3000 o T4000 (con una coppia<br />
nominale di 3.000 o 4.000 Nm continui). Questa<br />
macchina è accoppiata al motore, dal canto nostro,<br />
con l’elettronica di potenza, creiamo un sistema di<br />
distribuzione di energia in corrente continua. A volte<br />
il lavoro può essere eseguito completamente, a<br />
volte rettificato o invertito in corrente alternata per<br />
supportare diversi tipi di carichi con la possibilità<br />
di collocare una stazione di generazione di energia<br />
in ambienti climaticamente estremi, come il Canada<br />
settentrionale. È stato progettata per essere mobile».<br />
Al Bauma di Monaco molte aziende hanno proposto<br />
la generazione di energia alimentata a<br />
idrogeno. È probabilmente la migliore opzione<br />
disponibile in questo momento?<br />
«Posso sbilanciarmi solo sulla mia esperienza in<br />
America. Se hai un cantiere elettrificato, spesso non<br />
è pratico che l’azienda elettrica fornisca energia al<br />
cantiere; un altro problema è il tempo necessario<br />
e potenzialmente il costo, in determinati mercati.<br />
Carichi molto elevati possono essere incredibilmente<br />
costosi per alimentare il sito in elettrico, ad<br />
esempio a New York City, se non si dispone di un<br />
carico costante. Collegare alla rete un gruppo di<br />
macchine per l’edilizia e passare da 0 MW a 4 MW<br />
sarebbe proibitivo, in termini di costi. Mi piacerebbe<br />
guardare alla rete elettrica, ma non credo che<br />
sarà pratico nel medio termine. Il vantaggio dell’idrogeno<br />
c’è se l’obiettivo è non avere emissioni di<br />
gas serra, ma ora come si crea l’idrogeno? Come<br />
si trasporta? Dove stoccarlo? Sono stato un po’<br />
pessimista sull’idrogeno, ma ritengo che in alcune<br />
applicazioni diventerà parte della soluzione».<br />
Immagina un ruolo per Danfoss nel campo delle<br />
smart grid?<br />
«Gli attori delle infrastrutture elettriche stanno<br />
lavorando da decenni alle tecnologie delle reti intelligenti<br />
e c’è stata un’evoluzione, che continuerà.<br />
Penso che ci sia una grande barriera all’ingresso<br />
per entrare in quello spazio. Se in futuro i macchinari<br />
mobili per il movimento terra dovessero essere<br />
connessi su una certa scala alla rete, sarebbe possibile<br />
la collaborazione tra l’Oem e le utility (tramite<br />
standard Ieee e altri standard), per l’integrazione<br />
e il supporto della gestione del carico. Questa è<br />
un’ottima domanda, qualcuno dovrebbe lavorarci!»<br />
Terra<br />
13<br />
12<br />
L'idrogeno<br />
potrebbe prendere<br />
piede nella<br />
generazione in<br />
anticipo rispetto ad<br />
altre applicazioni,<br />
soprattutto<br />
nella miscela<br />
con il gasolio.<br />
Un traguardo<br />
verosimile potrebbe<br />
essere quello del<br />
50% di frazione<br />
a idrogeno del<br />
blend.<br />
È l’energia, che procede verso la<br />
differenziazione delle fonti, seppure con<br />
una precipua resilienza dell’endotermico.<br />
Al seminario organizzato da Generazione<br />
Distribuita hanno partecipato, in ordine<br />
di apparizione Abb, Bergen Engines,<br />
BU Power, Yanmar Italy, Archimede Energia<br />
e Miretti International<br />
A ncora Rimini, alla quinta del K.EY, che si<br />
accompagna a braccetto con il Dpe nell’uscita<br />
dalla casa del padre, Ecomondo. Abbiamo<br />
scritto sul numero di Aprile del successo di questo<br />
debutto. Per l’occasione, Generazione Distribuita<br />
ha organizzato il seminario “Transizione ecologica<br />
e nuovi obiettivi UE. Il futuro dell’endotermico<br />
e la neutralità tecnologica”. Nel titolo trovate gli<br />
elementi di pungolo, quali transizione, UE, endotermico,<br />
neutralità. Questi ultimi due termini si<br />
conciliano con la recente spinta alla conversione<br />
a idrogeno del motore a combustione interna. “Second<br />
life” o esercizio di stile? Prima di passare la<br />
parola ai relatori, riportiamo l’intervento di Marco<br />
Monsurrò, Presidente di Generazione Distribuita,<br />
Anima Confindustria. «Rispetto alla precedente<br />
edizione di Key Energy le aziende sono più che<br />
raddoppiate. Il Dpe rappresenta un’iniziativa di<br />
successo, alla sua prima reale manifestazione,<br />
dopo l’edizione zero del 2019. Abbiamo registrato<br />
25 aziende e un buon riscontro di pubblico. Vogliamo<br />
consolidare questa fiera, facendola diventare<br />
il riferimento in Europa per la fornitura dei<br />
componenti e sistemi della generazione e la distribuzione<br />
di energia elettrica, seguendo la tendenza<br />
al “reshoring” delle attività industriali in Europa,<br />
effetto dell’instabilità politica ed economica internazionale.<br />
in quest’ottica, Generazione Distribuita<br />
deve trovare il necessario supporto delle altre associazioni<br />
di categoria, come Anie Energie». Durante<br />
il discorso introduttivo, Monsurrò ha rivendicato<br />
l’operato dell’associazione. «Siamo stati i primi a<br />
interrogarci sia sul futuro del motore a combustione<br />
interna che sulla sostenibilità della transizione<br />
energetica per l’industria italiana. Siamo davvero<br />
pronti per i sistemi di generazione sostenibile? Con<br />
un tempismo quasi cinematografico la settimana<br />
scorsa (l’esternazione risale al 23 marzo, ndr) è<br />
uscita la proposta di legge dell’Unione Europea<br />
“net zero industry act”. L’energia elettrica vale il<br />
18% dell’energia per muovere il mondo. Il nostro<br />
ruolo è fondamentale, tutt’altro che in contrapposizione<br />
con gli altri padiglioni. L’elettricità prodotta<br />
in maniera sostenibile è il vettore energetico del<br />
futuro. Il gruppo elettrogeno è l’unica forma affidabile<br />
al momento per generare energia elettrica<br />
in maniera distribuita. Tra gli obiettivi della nostra<br />
associazione c’è il riposizionamento dell’industria<br />
anche nei confronti del mondo normativo. Persistono<br />
degli svarioni come la 4.0, dalla quale siamo<br />
stati completamente esclusi, perché assimilati alle<br />
centrali di produzione dell’energia. Un altro problema<br />
è il tema delle emissioni, trattato dallo Stage<br />
V, un unicum nello scenario europeo, che ignora<br />
la neutralità tecnologica. Generazione Distribuita,<br />
insieme a Europgen (l’associazione europea di<br />
categoria, ndr), si sta sforzando di impostare un<br />
tavolo tecnico per suggerire all’Unione Europea un<br />
approccio orientato alla neutralità tecnologica in<br />
tema di livelli emissivi dei gruppi elettrogeni. L’Iso<br />
8528, nell’applicazione “prime power”, richiede la<br />
progettazione per 500 ore di funzionamento, di cui<br />
300 continue. Lo Stage V impone invece ai gruppi<br />
elettrogeni il rispetto delle emissioni in qualunque<br />
momento».<br />
I relatori rappresentano un ventaglio di realtà esaustivo<br />
delle attuali, e delle prossime, istanze della<br />
produzione di elettricità localizzata. Per Abb è<br />
intervenuto Marco Carminati, PhD Global Application<br />
Specialist - Direct current - Solar/ESS<br />
Technical Manager. Diversificare per innovare?<br />
Come vi state muovendo nella transizione, con<br />
le vostre consolidate esperienze nell’elettrico, tra<br />
gruppi di continuità e soluzioni a media e bassa<br />
tensione e un marcato interesse per le dinamiche<br />
della idrogenizzazione?<br />
«Affrontando la transizione energetica e le fonti<br />
rinnovabili ci approcciamo a una nuova tipologia<br />
di generazione distribuita che utilizza anche impianti<br />
a idrogeno. Come costruttori di componenti<br />
elettrici, ci occupiamo della fase di integrazione<br />
delle fonti di energia localizzata. In quest’ottica, sia<br />
nella parte di componentistica che di integrazione,<br />
forniamo supporto nel monitoraggio e nell’ottimizzazione<br />
delle fonti rinnovabili, in concomitanza con<br />
l’utilizzo stesso dell’energia. Sta prendendo sempre<br />
più piede come metodo di distribuzione dell’energia,<br />
almeno localmente, la corrente continua, che<br />
prevediamo si affiancherà alla corrente alternata,<br />
quantomeno nella generazione distribuita e nell’impiego<br />
della stessa nell’alimentazione dei carichi».<br />
Portavoce di Bergen Engines in questa sede è Stefano<br />
Strada, Head of Sales. L’obiettivo è chiaro:<br />
accreditarvi come interpreti delle smart-grid e<br />
della produzione di energia tramite idrogeno.<br />
Partiamo dal test di una miscela di gas all’85%<br />
e idrogeno al 15% in Spagna, da Viscofan.<br />
«Il presente è sempre più vicino a un mix di gas e<br />
idrogeno. Viscofan produce collagene e cellulosa<br />
per processi industriali e dispone di un cogeneratore<br />
da 6 MW. Le verifiche in sito hanno confermato<br />
i risultati del test bed a Bergen; l’idrogeno ha un<br />
impatto sul processo di combustione, aumenta la<br />
velocità di fiamma e l’efficienza elettrica, oltre a<br />
ridurre tutte le emissioni. Per un impianto di questa<br />
taglia significa circa 8.000 tonnellate di CO 2<br />
risparmiate su base annua. Anche in Italia stanno<br />
partendo i primi progetti. La sfida principale riguarda<br />
la disponibilità di idrogeno. Attualmente,<br />
a livello industriale il volume è del 15%, perché è<br />
quello che il mercato riesce a recepire. A livello di<br />
test le percentuali sono di gran lunga superiori, al<br />
50%, forse al 60, su motori a media velocità, da<br />
3,5 a 12 MW».<br />
Un gradito ritorno a casa BU Power Systems Italia.<br />
Gianromeo Brugnetti, Deputy Sales Manager:<br />
La domanda riprende l’interessante spunto di<br />
Simone Buraschi, al seminario del 2019. L’industriale<br />
non ha i numeri del settore automobilistico,<br />
vero?<br />
«Ci teniamo a sottolineare che il legislatore deve<br />
essere consapevole che il mercato in cui noi operiamo<br />
è drammaticamente diverso da quello automotive.<br />
In 90 anni di vita, Perkins ha prodotto oltre 20<br />
milioni di motori per oltre 5.000 applicazioni. Difficile<br />
che una soluzione univoca, se non il motore<br />
a combustione interna, ci permetta di approcciare<br />
un mercato estremamente diversificato. Non possiamo<br />
che vedere uno scenario multi-soluzione. Ci<br />
saranno soluzioni elettriche e altre con carburanti<br />
alternativi, ma l’endotermico non potrà scomparire,<br />
a meno che la nostra industria decida di fare<br />
un passo indietro. Una verità scomoda che però<br />
riteniamo rispecchi quello il nostro futuro».<br />
Con Marco Martinelli, Application engineer di<br />
Isotta Fraschini, facciamo un passetto indietro.<br />
Bari, il primo marzo, inaugurazione del Cis.<br />
generazione distribuita. Rimini<br />
DIFFUSA E<br />
LOCALIZZATA<br />
stazionari<br />
31<br />
30<br />
Una prova muscolare, quella di Hyundai<br />
Doosan Infracore, che ha sublimato<br />
l’epifania del nuovo marchio, in seguito<br />
all’acquisizione da parte di Hyundai,<br />
mettendo in mostra un repertorio più<br />
che esaustivo. Sul fronte endotermico,<br />
potenziati i G2 e annunciati un 5 e un 7,5<br />
litri. L’e-powerpack soddisfa le istanze<br />
di elettrificazione, parziali o totali, l’X12<br />
alimenta un 11,1 litri con l’idrogeno<br />
È ufficiale: dopo il passaggio di Doosan Infracore<br />
sotto le insegne di Hyundai, la semplificazione<br />
onomastica è alle porte. Il marchio, del<br />
resto, non richiede presentazioni. Di carne al fuoco,<br />
in Corea, ce n’è veramente tanta, quindi meglio trasferirsi<br />
all’angolo presidiato da Hyundai DI, senza<br />
passare per il via. Ci hanno risposto Hyungtaek<br />
Lim, head of sales department, e Dockoon Yoo,<br />
head of future power system development team.<br />
Cosa potete dirci in merito alla vostra presenza<br />
qui, per quanto riguarda il mercato nordamericano?<br />
Quali sono le novità che svelate al ConExpo?<br />
«In prima battuta, vorrei fornire una panoramica<br />
della nostra gamma di motori. Quest’anno siamo<br />
passati dal marchio Doosan a quello di Hyundai.<br />
Riteniamo che il ConExpo sia la sede giusta per mostrare<br />
la nostra gamma al completo, dai motori a<br />
combustione interna ai propulsori del futuro, per cui<br />
abbiamo impostato la nostra prospettiva nel modo<br />
che mi appresto a spiegare. La nostra futura powertrain<br />
si compone di tre diversi elementi. Il primo è<br />
il powerpack, adatto agli escavatori industriali di<br />
piccole dimensioni, il secondo è costituito dai motori<br />
ibridi. L’ultimo gruppo propulsivo è il motore a<br />
combustione interna alimentato a idrogeno, di medie<br />
dimensioni, ed è quello che presentiamo qui, con una<br />
cilindrata di 11 litri, per applicazioni su veicoli commerciali<br />
e su gruppi elettrogeni. Anche se il mercato<br />
dei motori a combustione interna è destinato a persistere,<br />
almeno per qualche tempo, riteniamo che la<br />
ricerca applicata alla attuale catena cinematica sia<br />
ancora nelle fasi iniziali.<br />
Per questo motivo, oltre alle tre future linee di propulsori,<br />
abbiamo annunciato anche la gamma di<br />
motori a combustione interna di prossima generazione,<br />
a partire dagli attuali compatti, la Serie G2.<br />
Ci sono tre diverse linee di motori diesel da 1,8, 2,4<br />
e 3,4 litri, che abbiamo potenziato, tenendo conto<br />
di tutte le normative mondiali sulle emissioni. C’è<br />
poi un 2,6 litri, ad esempio, adatto alle normative<br />
cinesi, entrate in vigore nel dicembre del 2022. Stiamo<br />
sviluppando un motore meccanico da 1,9 litri,<br />
pure esso concepito per il mercato cinese». Adesso<br />
arrivano le primizie più eclatanti, pronte a sbocciare<br />
a breve. «Abbiamo disegnato completamente da<br />
zero un motore elettronico con cilindrate di 5 e 7,5<br />
litri. Il nostro obiettivo è sia il bacino Stage V che<br />
quello China V. Vediamo due strategie per affrontare<br />
questo lungo viaggio. Ragionando in prospettiva,<br />
il mercato premierà un approccio multi-tasking e<br />
non ci sarà una soluzione vincente. Forse le cose<br />
cambieranno nel 2040 o nel 2050, ma fino ad allora<br />
dovremo sostenere il nostro business motoristico ed<br />
è per questo che stiamo sviluppando due strategie<br />
diverse per il motore a combustione interna e per la<br />
fabbrica del futuro».<br />
Dal mio punto di vista, l’elettrificazione costituisce<br />
uno sviluppo importante per le macchine al<br />
di sotto dei 56 chilowatt, mentre l’ibridazione è<br />
una buona strategia per le applicazioni di piccole e<br />
medie dimensioni e per alimentare macchine fino a<br />
100 kW. Probabilmente l’endotermico a idrogeno<br />
o, ancora, i motori diesel potrebbero essere la soluzione<br />
giusta ancora per un decennio o forse più.<br />
«È molto difficile stimare l’andamento del mercato.<br />
Ci sono molti produttori di motori che hanno annunciato<br />
la loro prossima linea motoristica, ma non<br />
sono tanti quelli che introducono questa complesso<br />
approccio motoristico. Alcuni costruttori presentano<br />
il loro pacco batterie, altri le soluzioni a idrogeno.<br />
Noi esponiamo un pacco batterie, un ibrido completo<br />
e un motore a combustione interna a idrogeno<br />
“full hybrid”. Queste tre diverse linee, espressione<br />
dei propulsori del futuro, hanno un proprio specifico<br />
obiettivo, conformi alle richieste del mercato».<br />
Considerando le competenze coreane sull’elettrificazione,<br />
suppongo che se non spingete troppo<br />
sull’elettrificazione è perché è troppo presto per<br />
spingere in questa direzione.<br />
«I clienti richiedono soluzioni di decarbonizzazione,<br />
che possono essere elettriche o a idrogeno. Stiamo<br />
facendo tutto il possibile per fornire la soluzione più<br />
adatta, compreso il motore a combustione, persino<br />
a ciclo diesel».<br />
Anche l’elettronica è prodotta da Hyundai?<br />
«La centralina, l’iniettore e il sistema di combustione<br />
sono sviluppati da Bosch. Il software che controlla<br />
il sistema ibrido è invece sviluppato internamente<br />
da Hyundai. Possiamo fornire il sistema completo,<br />
il motore e i componenti elettrificati. Hyundai ha ingegnerizzato<br />
anche il pacco batterie, noi disponiamo<br />
della tecnologia del motore e del sistema elettrificato.<br />
Siamo quindi in grado di fornire ai nostri clienti<br />
una combinazione tecnologica che comprende il<br />
pacco batterie. Stiamo parlando di batterie agli litio<br />
ioni-litio da 48 Volt, per le applicazioni più piccole,<br />
HYUNDAI. CONEXPO<br />
ANTOLOGIA<br />
DEL<br />
DOMANI<br />
Terra<br />
41<br />
40<br />
Patrizia Barrasso<br />
e, qui a fianco,<br />
una cella di prova<br />
dei motori.<br />
la vie en rose. Patrizia Barrasso<br />
MANAGER<br />
DELLE RISPOSTE<br />
In Kohler da 26 anni, Patrizia Barrasso è oggi<br />
Compliance Manager Engines nel business dei motori<br />
a combustione interna. Si occupa del monitoraggio<br />
del rispetto delle norme nazionali e internazionali,<br />
della conformità di produzione e dell’applicazione<br />
delle politiche aziendali nei processi<br />
ancora presente. Il confronto con alcuni benchmark<br />
europei mette in evidenza il ritardo dell’Italia nella<br />
riduzione del gap di genere. Secondo il report annuale<br />
“Global Gender Gap Index” del 2022, in termini<br />
di partecipazione economica e politica, salute<br />
e livello di istruzione, l’Italia si colloca al 63esimo<br />
posto su 146 Paesi monitorati, e 25esima su 35 Paesi<br />
a livello europeo. Eliminare il gap globale relativo<br />
alla partecipazione economica di uomini e donne in<br />
Italia è sicuramente una strada in salita, ma assolutamente<br />
necessaria. La buona notizia è che vi sono<br />
attualmente nuove proposte di direttive al vaglio del<br />
Parlamento Europeo per colmare questo gap. Sono<br />
fiduciosa per il futuro, per le mie due figlie».<br />
Lo scenario dei motori industriali sembra più<br />
avanzato di quello delle automobili dal punto di<br />
vista della presenza femminile. Casualità? Di cosa<br />
è più orgogliosa del suo mandato?<br />
«Sono comunque due mondi dove la presenza femminile<br />
è in minoranza. Ho iniziato a lavorare qui<br />
quando l’azienda era ancora Lombardini, ero l’unica<br />
donna ingegnere e lo sono stata per qualche<br />
anno. Poi con il passare degli anni e l’avvento di<br />
Kohler nel 2007, la presenza femminile ha iniziato<br />
a crescere. Kohler è guidata dalla filosofia operativa<br />
Believing in Better, secondo la quale il nostro<br />
meglio può sempre essere migliore: migliore per le<br />
vite che tocchiamo, migliore per le nostre comunità,<br />
e migliore per il nostro pianeta. La cultura della nostra<br />
azienda è inclusiva. Il Codice di condotta etica<br />
rafforza l’impegno verso l’equità e le pari opportunità<br />
in tutti i processi e i programmi legati all’occupazione,<br />
impegnandosi tra le altre cose a garantire<br />
l’equità retributiva tra i sessi. Il nostro stabilimento<br />
di Reggio Emilia abbiamo attivo da qualche anno<br />
un programma chiamato “She, Kohler”, un’iniziativa<br />
interamente rivolta alle studentesse e alle neolaureate<br />
in ingegneria industriale, con l’obiettivo<br />
principale di aumentare il numero di donne nelle<br />
discipline Stem a diversi livelli per costruire i nostri<br />
prossimi e diversi talenti. Per quanto mi riguarda,<br />
sono orgogliosa di aver contribuito al successo<br />
dell’azienda per la commercializzazione dei motori<br />
diesel nel mercato europeo ed internazionale, dove<br />
continui mutamenti legislativi impongono una verifica<br />
di adattamento costante e sempre più complessa».<br />
Qual è la sfida principale nel suo lavoro, nella<br />
quotidianità? In che misura è gravoso associare<br />
le due parole che riassumono il suo ruolo professionale:<br />
diesel e compliance?<br />
«La sfida principale nel mio lavoro consiste nell’anticipare<br />
l’evoluzione normativa e tradurla in una<br />
potenziale opportunità per il business, specie per<br />
le normative emissioni, e allo stesso tempo gestire i<br />
molteplici progetti in ambito internazionale con un<br />
approccio diversificato. Occorre una continua analisi,<br />
flessibilità, pianificazione delle attività. A me<br />
piace seguire tutte le fasi del progetto, essere proattiva,<br />
mi piace essere “manager delle risposte” e non<br />
delle domande. Compliance è la capacità di rendere<br />
i processi e i prodotti dell’azienda conformi alle<br />
norme delle autorità di regolamentazione nazionali,<br />
internazionali ed interne, aziendali. Diesel invece è<br />
il business aziendale. Associare le due parole significa<br />
fare in modo che il business cresca rispettando<br />
le normative che regolano il settore in un’ottica di<br />
continuo miglioramento ambientale e sociale».<br />
L avora in Kohler da circa 26 anni, dove ha iniziato<br />
nel reparto Assicurazione e Controllo Qualità,<br />
passando poi alla Direzione Tecnica dove si è<br />
occupata di Project Management, ed infine di Regulatory<br />
e Compliance. Patrizia Barrasso, laureata<br />
in Ingegneria Meccanica all’Università Federico II<br />
e successivamente in Ingegneria Gestionale ad Uni-<br />
MoRe, è oggi Compliance Manager Engines nel business<br />
dei motori a combustione interna. Si occupa<br />
del monitoraggio del rispetto delle norme nazionali<br />
e internazionali, della conformità di produzione e<br />
dell’applicazione delle politiche aziendali nei processi.<br />
Si ricorda il momento in cui ha scelto di studiare<br />
ingegneria? Adesso farebbe la stessa scelta?<br />
Università Federico II e UniMoRe (espressione<br />
dell’eccellenza territoriale italiana nella meccanica),<br />
cosa le hanno dato l’una e l’altra?<br />
«Sì, ricordo benissimo il momento in cui ho deciso di<br />
studiare ingegneria meccanica e l’ho comunicato ai<br />
miei genitori. Non erano entusiasti della mia scelta<br />
poiché era una facoltà tradizionalmente maschile,<br />
quindi avrei dovuto scontrarmi con qualche pregiudizio.<br />
Però mi hanno lasciata libera di scegliere. In<br />
effetti la presenza femminile in facoltà era inferiore<br />
all’1 per cento, ma ero decisa nella mia scelta. All’epoca<br />
le specializzazioni in ingegneria erano poche<br />
rispetto ad oggi. Cercavo una disciplina che mi permettesse<br />
di coniugare il mio interesse per le materie<br />
scientifiche e la passione per la meccanica. Questo<br />
mi ha spinta a iscrivermi ad ingegneria meccanica.<br />
Non nego però di avere una predisposizione per<br />
la legge e il diritto che poi è tornata utile nel mio<br />
percorso professionale. Rifarei assolutamente questa<br />
scelta, anche se il rapporto tra donne e ambiente<br />
Stem è un tema di discussione ancora molto attuale.<br />
All’Università Federico II ho acquisito competenze<br />
tecniche, capacità di analisi e un pensiero analitico<br />
orientato alla soluzione. Quando invece studiavo<br />
all’UniMoRe lavoravo già, e per coniugare efficacemente<br />
lavoro e studio ho rafforzato competenze<br />
organizzative e di orientamento al risultato, e acquisito<br />
competenze gestionali e capacità di lavorare<br />
all’interno di un gruppo».<br />
Qual è il valore aggiunto di una donna nel ricoprire<br />
un ruolo apicale in questo settore?<br />
«Ogni individuo è diverso dall’altro e può portare<br />
un valore unico. Certamente ci sono delle caratteristiche<br />
intrinseche accumunabili a donne o uomini.<br />
Sicuramente, come molte ricerche indicano, la leadership<br />
al femminile ha dei canoni di stile parzialmente<br />
differenti da quella maschile: è in genere più<br />
empatica, tesa alla collaborazione, al lavoro di team,<br />
al multitasking, a concentrarsi sul risultato privilegiando<br />
tuttavia modalità di raggiungimento dello<br />
stesso più inclusive. Nulla togliendo alla capacità,<br />
che non ha genere. Queste caratteristiche rappresentano<br />
un valore aggiunto anche in un settore in continua<br />
evoluzione come le normative antinquinamento,<br />
sempre più stringenti per il rischio climatico, per la<br />
gestione di progetti in ambito legislativo internazionale,<br />
per le relazioni con enti istituzionali e autorità<br />
di regolamentazione internazionali».<br />
Secondo la sua esperienza, in Italia si sente ancora<br />
il gender gap o siamo più allineati agli standard<br />
europei?<br />
«Rispetto al passato ci sono stati dei miglioramenti<br />
e oggi c’è più consapevolezza, ma questo divario è<br />
TERRA<br />
NUOVO<br />
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www.vadoetorno.com<br />
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ISSN 0042 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p.<br />
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D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
art. 1, comma 1, LO/MI<br />
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MONDO<br />
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MAGGIO<br />
<strong>2023</strong><br />
N°5<br />
EURO 5,00<br />
GENERAZIONE<br />
DISTRIBUITA E<br />
LA NEUTRALITÀ<br />
CONEXPO. UN MONDO E<br />
UN MODO DI VEDERE LA<br />
TRANSIZIONE ENERGETICA<br />
PATRIZIA BARRASSO,<br />
KOHLER COMPLIANCE<br />
MANAGER ENGINES<br />
MAGGIO<br />
MAGGIO<br />
Generazione Distribuita: il futuro<br />
dell’endotermico al Dpe Rimini<br />
Componenti: al Conexpo con<br />
Danfoss, Parker e Zapi Group<br />
Endotermici: Cat, Cummins,<br />
Hyundai, Kubota, Perkins<br />
La vie en rose: Patrizia Barrasso,<br />
26 anni spesi alla Kohler<br />
PER ABBONAMENTI<br />
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19<br />
18<br />
E NELLA<br />
NAUTICA?<br />
Cambiando settore,<br />
segnaliamo che<br />
Danfoss ha siglato<br />
un accordo con<br />
Cummins per<br />
cooperare nella<br />
definizione di<br />
parametri avanzati<br />
delle applicazioni<br />
ibride marine.<br />
Cummins e<br />
Danfoss Editron<br />
svilupperanno una<br />
serie di soluzioni<br />
standard per la<br />
propulsione marina<br />
e si concentreranno<br />
su una nuova<br />
generazione di<br />
gruppi elettrogeni<br />
diesel a velocità<br />
variabile, celle<br />
a combustibile<br />
e pacchetti di<br />
accumulo di<br />
energia.<br />
danfoss. CONEXPO<br />
DIMENSIONI<br />
E PESO<br />
Sono le coordinate che indirizzano le attenzioni degli<br />
Oem, secondo Ryan Rizor, American sales leader di<br />
Danfoss Editron. Ed è la ragione per cui l’azienda<br />
danese ha spinto sul ridimensionamento della taglia,<br />
per quanto riguarda i componenti dell’elettrificazione.<br />
Ne è uscito un ritratto confortante delle prospettive<br />
sulla applicazione delle risorse elettriche nell’off-road<br />
L e sinergie “domestiche” con Editron e le competenze<br />
incorporate da Eaton Hydraulics accreditano<br />
Danfoss come una protagonista anche<br />
nello scenario della decarbonizzazione. Ryan Rizor,<br />
American sales leader di Danfoss Editron, ci<br />
introduce nell’approccio all’elettrificazione del mercato<br />
americano. Ci tiene a sottolineare il retroterra<br />
formativo tra le infrastrutture elettriche: «Mi sono<br />
sempre voluto spendere nell’elettrificazione perché<br />
le prestazioni e l’efficienza del sistema sono assai<br />
più elevate» precisa Rizor. «La mia percezione del<br />
mercato americano è che gli Oem di piccole e medie<br />
dimensioni stiano esplorando modi creativi per<br />
approcciare le soluzioni di elettrificazione. Così<br />
praticano un’elettrificazione parziale delle loro<br />
macchine per ridurre i costi operativi e i tempi di<br />
produzione persi a causa di una manutenzione non<br />
pianificata o, addirittura, pianificata. In alcuni casi,<br />
elettrificano per ridurre le emissioni e il consumo di<br />
carburante: alcune macchine consumano 50/70 litri<br />
di gasolio all’ora, se riescono a ridurli del 10, 15<br />
o 25%, possono ripagare l’elettrificazione di quella<br />
funzione. Potrebbero quindi non elettrificare l’intera<br />
macchina, ma un sottosistema o diversi sistemi.<br />
Spesso optano per il downsizing del diesel, e<br />
scelgono solo alcune funzioni di lavoro critiche con<br />
cui beneficiare della maggiore efficienza del sistema<br />
elettrico e far funzionare il motore in una posizione<br />
più coerente sulla curva di efficienza. Per quanto<br />
riguarda gli Oem più grandi, personalmente non<br />
vedo molte attività nell’immediato (generalmente<br />
stanno pianificando di introdurre macchine in serie<br />
a partire dal 2026, 2027, 2028, o successivamente),<br />
in previsione delle normative e dei mandati emergenti<br />
(il tasso di adozione e le tempistiche non sono<br />
chiari per gli Oem caratterizzati da volumi sostenuti).<br />
Quello che vediamo fin da oggi è che per un<br />
numero significativo di clienti i benefici superano<br />
significativamente i costi: una macchina anche solo<br />
parzialmente elettrificata ovviamente costa di più di<br />
una macchina diesel-idraulica, ma in diverse applicazioni<br />
il valore creato e l’impatto del Tco sono<br />
così alti che in molti casi l’investimento è ripagato<br />
in meno di un anno».<br />
Qual è il contributo di Danfoss a questi processi?<br />
«Vede, prima mi lasci risolvere un malinteso comune,<br />
cioè che la macchina elettrificata debba avere<br />
le batterie. La maggior parte dei sistemi che stiamo<br />
vedendo invece non le ha, per via del costo e del<br />
fatto che più grande è la macchina e più difficile è<br />
la sfida di ricaricare quelle batterie. Stiamo affiancando<br />
gli Oem nel modificare il design del sistema<br />
per elettrificare una frazione della macchina in cui<br />
creare valore. Non è ancora così comune che un<br />
cliente prenda una macchina diesel idraulica e la<br />
elettrifichi immediatamente al 100%. Bisogna considerare<br />
così tanti aspetti impraticabili, che servirà<br />
ancora molto tempo perché avvenga».<br />
Quindi, quali sono le opzioni sul tavolo riguardo<br />
all’elettrificazione?<br />
«Gli Oem prestano le loro attenzioni al peso e<br />
alle dimensioni; per questo, i nostri prodotti sono<br />
notevolmente più piccoli dei tradizionali prodotti<br />
elettrici. Sono concentrati anche sulle prestazioni<br />
e per questo li supportiamo nella valutazione dei<br />
requisiti applicativi della macchina, in modo che<br />
dopo averne elettrificata una parte, soddisfi pienamente<br />
i requisiti del suo scopo».<br />
Quale sarà il prossimo prodotto verrà in termini<br />
di elettrificazione?<br />
«Ho dimenticato di menzionare un aspetto estremamente<br />
importante per i nostri clienti. Se si vuole<br />
ridurre il consumo di carburante per risparmiare<br />
denaro e costi operativi, anche nel caso delle batterie,<br />
l’efficienza è fondamentale, quindi ci siamo<br />
attrezzati per le applicazioni ad alta tensione. Queste<br />
soluzioni sono adatte per applicazioni in cui ci<br />
si collega direttamente all’albero motore come, ad<br />
esempio, per la perforazione o la trazione. Vediamo<br />
molti esempi in cui la nostra macchina elettrica è<br />
usata come un generatore al regime di coppia di<br />
picco, con la massima efficienza, e il sistema idraulico<br />
ad espletare le funzioni di lavoro».<br />
Secondo lei, quali sono le applicazioni più mature<br />
da implementare nei cantieri?<br />
«Direi che in America il sollevamento sia sicuramente<br />
una di queste, più che le pale gommate o gli<br />
escavatori. Ho l’impressione che in Europa ci siano<br />
molte normative che richiedono queste macchine,<br />
mentre negli Usa ancora non ci sono. Gli Oem di<br />
piccole e medie dimensioni, in particolare quelli serviti<br />
da un distributore a valore aggiunto, sono molto<br />
più agili, possono apportare modifiche e rispondere<br />
più rapidamente ai reparti marketing. Un’altra applicazione<br />
è la generazione di energia. Per esempio,<br />
la nostra Pmi 540 è molto usata in questa applicazione,<br />
e di solito è una T3000 o T4000 (con una coppia<br />
nominale di 3.000 o 4.000 Nm continui). Questa<br />
macchina è accoppiata al motore, dal canto nostro,<br />
con l’elettronica di potenza, creiamo un sistema di<br />
distribuzione di energia in corrente continua. A volte<br />
il lavoro può essere eseguito completamente, a<br />
volte rettificato o invertito in corrente alternata per<br />
supportare diversi tipi di carichi con la possibilità<br />
di collocare una stazione di generazione di energia<br />
in ambienti climaticamente estremi, come il Canada<br />
settentrionale. È stato progettata per essere mobile».<br />
Al Bauma di Monaco molte aziende hanno proposto<br />
la generazione di energia alimentata a<br />
idrogeno. È probabilmente la migliore opzione<br />
disponibile in questo momento?<br />
«Posso sbilanciarmi solo sulla mia esperienza in<br />
America. Se hai un cantiere elettrificato, spesso non<br />
è pratico che l’azienda elettrica fornisca energia al<br />
cantiere; un altro problema è il tempo necessario<br />
e potenzialmente il costo, in determinati mercati.<br />
Carichi molto elevati possono essere incredibilmente<br />
costosi per alimentare il sito in elettrico, ad<br />
esempio a New York City, se non si dispone di un<br />
carico costante. Collegare alla rete un gruppo di<br />
macchine per l’edilizia e passare da 0 MW a 4 MW<br />
sarebbe proibitivo, in termini di costi. Mi piacerebbe<br />
guardare alla rete elettrica, ma non credo che<br />
sarà pratico nel medio termine. Il vantaggio dell’idrogeno<br />
c’è se l’obiettivo è non avere emissioni di<br />
gas serra, ma ora come si crea l’idrogeno? Come<br />
si trasporta? Dove stoccarlo? Sono stato un po’<br />
pessimista sull’idrogeno, ma ritengo che in alcune<br />
applicazioni diventerà parte della soluzione».<br />
Immagina un ruolo per Danfoss nel campo delle<br />
smart grid?<br />
«Gli attori delle infrastrutture elettriche stanno<br />
lavorando da decenni alle tecnologie delle reti intelligenti<br />
e c’è stata un’evoluzione, che continuerà.<br />
Penso che ci sia una grande barriera all’ingresso<br />
per entrare in quello spazio. Se in futuro i macchinari<br />
mobili per il movimento terra dovessero essere<br />
connessi su una certa scala alla rete, sarebbe possibile<br />
la collaborazione tra l’Oem e le utility (tramite<br />
standard Ieee e altri standard), per l’integrazione<br />
e il supporto della gestione del carico. Questa è<br />
un’ottima domanda, qualcuno dovrebbe lavorarci!»<br />
Terra<br />
13<br />
12<br />
L'idrogeno<br />
potrebbe prendere<br />
piede nella<br />
generazione in<br />
anticipo rispetto ad<br />
altre applicazioni,<br />
soprattutto<br />
nella miscela<br />
con il gasolio.<br />
Un traguardo<br />
verosimile potrebbe<br />
essere quello del<br />
50% di frazione<br />
a idrogeno del<br />
blend.<br />
È l’energia, che procede verso la<br />
differenziazione delle fonti, seppure con<br />
una precipua resilienza dell’endotermico.<br />
Al seminario organizzato da Generazione<br />
Distribuita hanno partecipato, in ordine<br />
di apparizione Abb, Bergen Engines,<br />
BU Power, Yanmar Italy, Archimede Energia<br />
e Miretti International<br />
A ncora Rimini, alla quinta del K.EY, che si<br />
accompagna a braccetto con il Dpe nell’uscita<br />
dalla casa del padre, Ecomondo. Abbiamo<br />
scritto sul numero di Aprile del successo di questo<br />
debutto. Per l’occasione, Generazione Distribuita<br />
ha organizzato il seminario “Transizione ecologica<br />
e nuovi obiettivi UE. Il futuro dell’endotermico<br />
e la neutralità tecnologica”. Nel titolo trovate gli<br />
elementi di pungolo, quali transizione, UE, endotermico,<br />
neutralità. Questi ultimi due termini si<br />
conciliano con la recente spinta alla conversione<br />
a idrogeno del motore a combustione interna. “Second<br />
life” o esercizio di stile? Prima di passare la<br />
parola ai relatori, riportiamo l’intervento di Marco<br />
Monsurrò, Presidente di Generazione Distribuita,<br />
Anima Confindustria. «Rispetto alla precedente<br />
edizione di Key Energy le aziende sono più che<br />
raddoppiate. Il Dpe rappresenta un’iniziativa di<br />
successo, alla sua prima reale manifestazione,<br />
dopo l’edizione zero del 2019. Abbiamo registrato<br />
25 aziende e un buon riscontro di pubblico. Vogliamo<br />
consolidare questa fiera, facendola diventare<br />
il riferimento in Europa per la fornitura dei<br />
componenti e sistemi della generazione e la distribuzione<br />
di energia elettrica, seguendo la tendenza<br />
al “reshoring” delle attività industriali in Europa,<br />
effetto dell’instabilità politica ed economica internazionale.<br />
in quest’ottica, Generazione Distribuita<br />
deve trovare il necessario supporto delle altre associazioni<br />
di categoria, come Anie Energie». Durante<br />
il discorso introduttivo, Monsurrò ha rivendicato<br />
l’operato dell’associazione. «Siamo stati i primi a<br />
interrogarci sia sul futuro del motore a combustione<br />
interna che sulla sostenibilità della transizione<br />
energetica per l’industria italiana. Siamo davvero<br />
pronti per i sistemi di generazione sostenibile? Con<br />
un tempismo quasi cinematografico la settimana<br />
scorsa (l’esternazione risale al 23 marzo, ndr) è<br />
uscita la proposta di legge dell’Unione Europea<br />
“net zero industry act”. L’energia elettrica vale il<br />
18% dell’energia per muovere il mondo. Il nostro<br />
ruolo è fondamentale, tutt’altro che in contrapposizione<br />
con gli altri padiglioni. L’elettricità prodotta<br />
in maniera sostenibile è il vettore energetico del<br />
futuro. Il gruppo elettrogeno è l’unica forma affidabile<br />
al momento per generare energia elettrica<br />
in maniera distribuita. Tra gli obiettivi della nostra<br />
associazione c’è il riposizionamento dell’industria<br />
anche nei confronti del mondo normativo. Persistono<br />
degli svarioni come la 4.0, dalla quale siamo<br />
stati completamente esclusi, perché assimilati alle<br />
centrali di produzione dell’energia. Un altro problema<br />
è il tema delle emissioni, trattato dallo Stage<br />
V, un unicum nello scenario europeo, che ignora<br />
la neutralità tecnologica. Generazione Distribuita,<br />
insieme a Europgen (l’associazione europea di<br />
categoria, ndr), si sta sforzando di impostare un<br />
tavolo tecnico per suggerire all’Unione Europea un<br />
approccio orientato alla neutralità tecnologica in<br />
tema di livelli emissivi dei gruppi elettrogeni. L’Iso<br />
8528, nell’applicazione “prime power”, richiede la<br />
progettazione per 500 ore di funzionamento, di cui<br />
300 continue. Lo Stage V impone invece ai gruppi<br />
elettrogeni il rispetto delle emissioni in qualunque<br />
momento».<br />
I relatori rappresentano un ventaglio di realtà esaustivo<br />
delle attuali, e delle prossime, istanze della<br />
produzione di elettricità localizzata. Per Abb è<br />
intervenuto Marco Carminati, PhD Global Application<br />
Specialist - Direct current - Solar/ESS<br />
Technical Manager. Diversificare per innovare?<br />
Come vi state muovendo nella transizione, con<br />
le vostre consolidate esperienze nell’elettrico, tra<br />
gruppi di continuità e soluzioni a media e bassa<br />
tensione e un marcato interesse per le dinamiche<br />
della idrogenizzazione?<br />
«Affrontando la transizione energetica e le fonti<br />
rinnovabili ci approcciamo a una nuova tipologia<br />
di generazione distribuita che utilizza anche impianti<br />
a idrogeno. Come costruttori di componenti<br />
elettrici, ci occupiamo della fase di integrazione<br />
delle fonti di energia localizzata. In quest’ottica, sia<br />
nella parte di componentistica che di integrazione,<br />
forniamo supporto nel monitoraggio e nell’ottimizzazione<br />
delle fonti rinnovabili, in concomitanza con<br />
l’utilizzo stesso dell’energia. Sta prendendo sempre<br />
più piede come metodo di distribuzione dell’energia,<br />
almeno localmente, la corrente continua, che<br />
prevediamo si affiancherà alla corrente alternata,<br />
quantomeno nella generazione distribuita e nell’impiego<br />
della stessa nell’alimentazione dei carichi».<br />
Portavoce di Bergen Engines in questa sede è Stefano<br />
Strada, Head of Sales. L’obiettivo è chiaro:<br />
accreditarvi come interpreti delle smart-grid e<br />
della produzione di energia tramite idrogeno.<br />
Partiamo dal test di una miscela di gas all’85%<br />
e idrogeno al 15% in Spagna, da Viscofan.<br />
«Il presente è sempre più vicino a un mix di gas e<br />
idrogeno. Viscofan produce collagene e cellulosa<br />
per processi industriali e dispone di un cogeneratore<br />
da 6 MW. Le verifiche in sito hanno confermato<br />
i risultati del test bed a Bergen; l’idrogeno ha un<br />
impatto sul processo di combustione, aumenta la<br />
velocità di fiamma e l’efficienza elettrica, oltre a<br />
ridurre tutte le emissioni. Per un impianto di questa<br />
taglia significa circa 8.000 tonnellate di CO 2<br />
risparmiate su base annua. Anche in Italia stanno<br />
partendo i primi progetti. La sfida principale riguarda<br />
la disponibilità di idrogeno. Attualmente,<br />
a livello industriale il volume è del 15%, perché è<br />
quello che il mercato riesce a recepire. A livello di<br />
test le percentuali sono di gran lunga superiori, al<br />
50%, forse al 60, su motori a media velocità, da<br />
3,5 a 12 MW».<br />
Un gradito ritorno a casa BU Power Systems Italia.<br />
Gianromeo Brugnetti, Deputy Sales Manager:<br />
La domanda riprende l’interessante spunto di<br />
Simone Buraschi, al seminario del 2019. L’industriale<br />
non ha i numeri del settore automobilistico,<br />
vero?<br />
«Ci teniamo a sottolineare che il legislatore deve<br />
essere consapevole che il mercato in cui noi operiamo<br />
è drammaticamente diverso da quello automotive.<br />
In 90 anni di vita, Perkins ha prodotto oltre 20<br />
milioni di motori per oltre 5.000 applicazioni. Difficile<br />
che una soluzione univoca, se non il motore<br />
a combustione interna, ci permetta di approcciare<br />
un mercato estremamente diversificato. Non possiamo<br />
che vedere uno scenario multi-soluzione. Ci<br />
saranno soluzioni elettriche e altre con carburanti<br />
alternativi, ma l’endotermico non potrà scomparire,<br />
a meno che la nostra industria decida di fare<br />
un passo indietro. Una verità scomoda che però<br />
riteniamo rispecchi quello il nostro futuro».<br />
Con Marco Martinelli, Application engineer di<br />
Isotta Fraschini, facciamo un passetto indietro.<br />
Bari, il primo marzo, inaugurazione del Cis.<br />
generazione distribuita. Rimini<br />
DIFFUSA E<br />
LOCALIZZATA<br />
stazionari<br />
31<br />
30<br />
Una prova muscolare, quella di Hyundai<br />
Doosan Infracore, che ha sublimato<br />
l’epifania del nuovo marchio, in seguito<br />
all’acquisizione da parte di Hyundai,<br />
mettendo in mostra un repertorio più<br />
che esaustivo. Sul fronte endotermico,<br />
potenziati i G2 e annunciati un 5 e un 7,5<br />
litri. L’e-powerpack soddisfa le istanze<br />
di elettrificazione, parziali o totali, l’X12<br />
alimenta un 11,1 litri con l’idrogeno<br />
È ufficiale: dopo il passaggio di Doosan Infracore<br />
sotto le insegne di Hyundai, la semplificazione<br />
onomastica è alle porte. Il marchio, del<br />
resto, non richiede presentazioni. Di carne al fuoco,<br />
in Corea, ce n’è veramente tanta, quindi meglio trasferirsi<br />
all’angolo presidiato da Hyundai DI, senza<br />
passare per il via. Ci hanno risposto Hyungtaek<br />
Lim, head of sales department, e Dockoon Yoo,<br />
head of future power system development team.<br />
Cosa potete dirci in merito alla vostra presenza<br />
qui, per quanto riguarda il mercato nordamericano?<br />
Quali sono le novità che svelate al ConExpo?<br />
«In prima battuta, vorrei fornire una panoramica<br />
della nostra gamma di motori. Quest’anno siamo<br />
passati dal marchio Doosan a quello di Hyundai.<br />
Riteniamo che il ConExpo sia la sede giusta per mostrare<br />
la nostra gamma al completo, dai motori a<br />
combustione interna ai propulsori del futuro, per cui<br />
abbiamo impostato la nostra prospettiva nel modo<br />
che mi appresto a spiegare. La nostra futura powertrain<br />
si compone di tre diversi elementi. Il primo è<br />
il powerpack, adatto agli escavatori industriali di<br />
piccole dimensioni, il secondo è costituito dai motori<br />
ibridi. L’ultimo gruppo propulsivo è il motore a<br />
combustione interna alimentato a idrogeno, di medie<br />
dimensioni, ed è quello che presentiamo qui, con una<br />
cilindrata di 11 litri, per applicazioni su veicoli commerciali<br />
e su gruppi elettrogeni. Anche se il mercato<br />
dei motori a combustione interna è destinato a persistere,<br />
almeno per qualche tempo, riteniamo che la<br />
ricerca applicata alla attuale catena cinematica sia<br />
ancora nelle fasi iniziali.<br />
Per questo motivo, oltre alle tre future linee di propulsori,<br />
abbiamo annunciato anche la gamma di<br />
motori a combustione interna di prossima generazione,<br />
a partire dagli attuali compatti, la Serie G2.<br />
Ci sono tre diverse linee di motori diesel da 1,8, 2,4<br />
e 3,4 litri, che abbiamo potenziato, tenendo conto<br />
di tutte le normative mondiali sulle emissioni. C’è<br />
poi un 2,6 litri, ad esempio, adatto alle normative<br />
cinesi, entrate in vigore nel dicembre del 2022. Stiamo<br />
sviluppando un motore meccanico da 1,9 litri,<br />
pure esso concepito per il mercato cinese». Adesso<br />
arrivano le primizie più eclatanti, pronte a sbocciare<br />
a breve. «Abbiamo disegnato completamente da<br />
zero un motore elettronico con cilindrate di 5 e 7,5<br />
litri. Il nostro obiettivo è sia il bacino Stage V che<br />
quello China V. Vediamo due strategie per affrontare<br />
questo lungo viaggio. Ragionando in prospettiva,<br />
il mercato premierà un approccio multi-tasking e<br />
non ci sarà una soluzione vincente. Forse le cose<br />
cambieranno nel 2040 o nel 2050, ma fino ad allora<br />
dovremo sostenere il nostro business motoristico ed<br />
è per questo che stiamo sviluppando due strategie<br />
diverse per il motore a combustione interna e per la<br />
fabbrica del futuro».<br />
Dal mio punto di vista, l’elettrificazione costituisce<br />
uno sviluppo importante per le macchine al<br />
di sotto dei 56 chilowatt, mentre l’ibridazione è<br />
una buona strategia per le applicazioni di piccole e<br />
medie dimensioni e per alimentare macchine fino a<br />
100 kW. Probabilmente l’endotermico a idrogeno<br />
o, ancora, i motori diesel potrebbero essere la soluzione<br />
giusta ancora per un decennio o forse più.<br />
«È molto difficile stimare l’andamento del mercato.<br />
Ci sono molti produttori di motori che hanno annunciato<br />
la loro prossima linea motoristica, ma non<br />
sono tanti quelli che introducono questa complesso<br />
approccio motoristico. Alcuni costruttori presentano<br />
il loro pacco batterie, altri le soluzioni a idrogeno.<br />
Noi esponiamo un pacco batterie, un ibrido completo<br />
e un motore a combustione interna a idrogeno<br />
“full hybrid”. Queste tre diverse linee, espressione<br />
dei propulsori del futuro, hanno un proprio specifico<br />
obiettivo, conformi alle richieste del mercato».<br />
Considerando le competenze coreane sull’elettrificazione,<br />
suppongo che se non spingete troppo<br />
sull’elettrificazione è perché è troppo presto per<br />
spingere in questa direzione.<br />
«I clienti richiedono soluzioni di decarbonizzazione,<br />
che possono essere elettriche o a idrogeno. Stiamo<br />
facendo tutto il possibile per fornire la soluzione più<br />
adatta, compreso il motore a combustione, persino<br />
a ciclo diesel».<br />
Anche l’elettronica è prodotta da Hyundai?<br />
«La centralina, l’iniettore e il sistema di combustione<br />
sono sviluppati da Bosch. Il software che controlla<br />
il sistema ibrido è invece sviluppato internamente<br />
da Hyundai. Possiamo fornire il sistema completo,<br />
il motore e i componenti elettrificati. Hyundai ha ingegnerizzato<br />
anche il pacco batterie, noi disponiamo<br />
della tecnologia del motore e del sistema elettrificato.<br />
Siamo quindi in grado di fornire ai nostri clienti<br />
una combinazione tecnologica che comprende il<br />
pacco batterie. Stiamo parlando di batterie agli litio<br />
ioni-litio da 48 Volt, per le applicazioni più piccole,<br />
HYUNDAI. CONEXPO<br />
ANTOLOGIA<br />
DEL<br />
DOMANI<br />
Terra<br />
41<br />
40<br />
Patrizia Barrasso<br />
e, qui a fianco,<br />
una cella di prova<br />
dei motori.<br />
la vie en rose. Patrizia Barrasso<br />
MANAGER<br />
DELLE RISPOSTE<br />
In Kohler da 26 anni, Patrizia Barrasso è oggi<br />
Compliance Manager Engines nel business dei motori<br />
a combustione interna. Si occupa del monitoraggio<br />
del rispetto delle norme nazionali e internazionali,<br />
della conformità di produzione e dell’applicazione<br />
delle politiche aziendali nei processi<br />
ancora presente. Il confronto con alcuni benchmark<br />
europei mette in evidenza il ritardo dell’Italia nella<br />
riduzione del gap di genere. Secondo il report annuale<br />
“Global Gender Gap Index” del 2022, in termini<br />
di partecipazione economica e politica, salute<br />
e livello di istruzione, l’Italia si colloca al 63esimo<br />
posto su 146 Paesi monitorati, e 25esima su 35 Paesi<br />
a livello europeo. Eliminare il gap globale relativo<br />
alla partecipazione economica di uomini e donne in<br />
Italia è sicuramente una strada in salita, ma assolutamente<br />
necessaria. La buona notizia è che vi sono<br />
attualmente nuove proposte di direttive al vaglio del<br />
Parlamento Europeo per colmare questo gap. Sono<br />
fiduciosa per il futuro, per le mie due figlie».<br />
Lo scenario dei motori industriali sembra più<br />
avanzato di quello delle automobili dal punto di<br />
vista della presenza femminile. Casualità? Di cosa<br />
è più orgogliosa del suo mandato?<br />
«Sono comunque due mondi dove la presenza femminile<br />
è in minoranza. Ho iniziato a lavorare qui<br />
quando l’azienda era ancora Lombardini, ero l’unica<br />
donna ingegnere e lo sono stata per qualche<br />
anno. Poi con il passare degli anni e l’avvento di<br />
Kohler nel 2007, la presenza femminile ha iniziato<br />
a crescere. Kohler è guidata dalla filosofia operativa<br />
Believing in Better, secondo la quale il nostro<br />
meglio può sempre essere migliore: migliore per le<br />
vite che tocchiamo, migliore per le nostre comunità,<br />
e migliore per il nostro pianeta. La cultura della nostra<br />
azienda è inclusiva. Il Codice di condotta etica<br />
rafforza l’impegno verso l’equità e le pari opportunità<br />
in tutti i processi e i programmi legati all’occupazione,<br />
impegnandosi tra le altre cose a garantire<br />
l’equità retributiva tra i sessi. Il nostro stabilimento<br />
di Reggio Emilia abbiamo attivo da qualche anno<br />
un programma chiamato “She, Kohler”, un’iniziativa<br />
interamente rivolta alle studentesse e alle neolaureate<br />
in ingegneria industriale, con l’obiettivo<br />
principale di aumentare il numero di donne nelle<br />
discipline Stem a diversi livelli per costruire i nostri<br />
prossimi e diversi talenti. Per quanto mi riguarda,<br />
sono orgogliosa di aver contribuito al successo<br />
dell’azienda per la commercializzazione dei motori<br />
diesel nel mercato europeo ed internazionale, dove<br />
continui mutamenti legislativi impongono una verifica<br />
di adattamento costante e sempre più complessa».<br />
Qual è la sfida principale nel suo lavoro, nella<br />
quotidianità? In che misura è gravoso associare<br />
le due parole che riassumono il suo ruolo professionale:<br />
diesel e compliance?<br />
«La sfida principale nel mio lavoro consiste nell’anticipare<br />
l’evoluzione normativa e tradurla in una<br />
potenziale opportunità per il business, specie per<br />
le normative emissioni, e allo stesso tempo gestire i<br />
molteplici progetti in ambito internazionale con un<br />
approccio diversificato. Occorre una continua analisi,<br />
flessibilità, pianificazione delle attività. A me<br />
piace seguire tutte le fasi del progetto, essere proattiva,<br />
mi piace essere “manager delle risposte” e non<br />
delle domande. Compliance è la capacità di rendere<br />
i processi e i prodotti dell’azienda conformi alle<br />
norme delle autorità di regolamentazione nazionali,<br />
internazionali ed interne, aziendali. Diesel invece è<br />
il business aziendale. Associare le due parole significa<br />
fare in modo che il business cresca rispettando<br />
le normative che regolano il settore in un’ottica di<br />
continuo miglioramento ambientale e sociale».<br />
L avora in Kohler da circa 26 anni, dove ha iniziato<br />
nel reparto Assicurazione e Controllo Qualità,<br />
passando poi alla Direzione Tecnica dove si è<br />
occupata di Project Management, ed infine di Regulatory<br />
e Compliance. Patrizia Barrasso, laureata<br />
in Ingegneria Meccanica all’Università Federico II<br />
e successivamente in Ingegneria Gestionale ad Uni-<br />
MoRe, è oggi Compliance Manager Engines nel business<br />
dei motori a combustione interna. Si occupa<br />
del monitoraggio del rispetto delle norme nazionali<br />
e internazionali, della conformità di produzione e<br />
dell’applicazione delle politiche aziendali nei processi.<br />
Si ricorda il momento in cui ha scelto di studiare<br />
ingegneria? Adesso farebbe la stessa scelta?<br />
Università Federico II e UniMoRe (espressione<br />
dell’eccellenza territoriale italiana nella meccanica),<br />
cosa le hanno dato l’una e l’altra?<br />
«Sì, ricordo benissimo il momento in cui ho deciso di<br />
studiare ingegneria meccanica e l’ho comunicato ai<br />
miei genitori. Non erano entusiasti della mia scelta<br />
poiché era una facoltà tradizionalmente maschile,<br />
quindi avrei dovuto scontrarmi con qualche pregiudizio.<br />
Però mi hanno lasciata libera di scegliere. In<br />
effetti la presenza femminile in facoltà era inferiore<br />
all’1 per cento, ma ero decisa nella mia scelta. All’epoca<br />
le specializzazioni in ingegneria erano poche<br />
rispetto ad oggi. Cercavo una disciplina che mi permettesse<br />
di coniugare il mio interesse per le materie<br />
scientifiche e la passione per la meccanica. Questo<br />
mi ha spinta a iscrivermi ad ingegneria meccanica.<br />
Non nego però di avere una predisposizione per<br />
la legge e il diritto che poi è tornata utile nel mio<br />
percorso professionale. Rifarei assolutamente questa<br />
scelta, anche se il rapporto tra donne e ambiente<br />
Stem è un tema di discussione ancora molto attuale.<br />
All’Università Federico II ho acquisito competenze<br />
tecniche, capacità di analisi e un pensiero analitico<br />
orientato alla soluzione. Quando invece studiavo<br />
all’UniMoRe lavoravo già, e per coniugare efficacemente<br />
lavoro e studio ho rafforzato competenze<br />
organizzative e di orientamento al risultato, e acquisito<br />
competenze gestionali e capacità di lavorare<br />
all’interno di un gruppo».<br />
Qual è il valore aggiunto di una donna nel ricoprire<br />
un ruolo apicale in questo settore?<br />
«Ogni individuo è diverso dall’altro e può portare<br />
un valore unico. Certamente ci sono delle caratteristiche<br />
intrinseche accumunabili a donne o uomini.<br />
Sicuramente, come molte ricerche indicano, la leadership<br />
al femminile ha dei canoni di stile parzialmente<br />
differenti da quella maschile: è in genere più<br />
empatica, tesa alla collaborazione, al lavoro di team,<br />
al multitasking, a concentrarsi sul risultato privilegiando<br />
tuttavia modalità di raggiungimento dello<br />
stesso più inclusive. Nulla togliendo alla capacità,<br />
che non ha genere. Queste caratteristiche rappresentano<br />
un valore aggiunto anche in un settore in continua<br />
evoluzione come le normative antinquinamento,<br />
sempre più stringenti per il rischio climatico, per la<br />
gestione di progetti in ambito legislativo internazionale,<br />
per le relazioni con enti istituzionali e autorità<br />
di regolamentazione internazionali».<br />
Secondo la sua esperienza, in Italia si sente ancora<br />
il gender gap o siamo più allineati agli standard<br />
europei?<br />
«Rispetto al passato ci sono stati dei miglioramenti<br />
e oggi c’è più consapevolezza, ma questo divario è<br />
TERRA<br />
Turismo<br />
49<br />
Turismo<br />
Touring Hd<br />
Lunghezza mm 12.090<br />
Posti n. 55<br />
Motore/cv Scania Dc13 / 410*<br />
Trasmissione<br />
Scania Opticruise<br />
Prezzo euro 326.667<br />
* opzionale motore Scania Dc13 450 cv<br />
Lunghezza mm<br />
12.070 (6x2)<br />
Posti n. 63<br />
Motore/cv Scania Dc13 / 450<br />
Trasmissione<br />
Scania Opticruise<br />
Prezzo euro 375.000<br />
SETRA<br />
S 511 Hd - S 515 Hd<br />
Lunghezza mm 10.500 / 12.300<br />
Posti n. 43 / 51<br />
Motore/cv Om 470 / 388 - 422<br />
Trasmissione<br />
mecc. Go-210<br />
Prezzo euro 452.000 / 500.600<br />
S 516 Hd/2 - Hd/3* - Hdh*<br />
Lungh. mm 13.100/13.100/13.300<br />
Posti n. 55<br />
Motore/cv Om 470 / 422 - 422- 470<br />
Trasmissione robotizzato Go 250<br />
Prezzo € 521.600/548.600/608.900<br />
* tre assi<br />
S 517 Hd - Hdh<br />
Lungh. mm<br />
13.900 / 14.200 (6x2)<br />
Posti n. 59<br />
Motore/cv Om 470 / 422 - 470<br />
Trasmissione robotizzato Go 250<br />
Prezzo € 556.300 / 625.700<br />
S 531 Dt<br />
Lungh. mm<br />
14.000 (6x2)<br />
Posti n. 83<br />
Motore/cv Om 471 / 510<br />
Trasmissione robotizzato Go 250<br />
Prezzo euro 736.800<br />
Su tutti i Setra (esclusi S 511 Hd, S 531<br />
Dt e gli Hdh) sollevatore Prm a 26.500 €.<br />
Su tutti i Setra (esclusi S 531 Dt e gli<br />
Hdh), toilette a 11.300 euro.<br />
TEMSA<br />
Hd 12 - 13<br />
Lungh. mm 12.276 / 13.076<br />
Posti n. 55 / 59<br />
Motore/cv Daf Mx-11 / 435<br />
Trasmissione<br />
Zf Astronic - man.<br />
Prezzo € 296.000 / 325.000<br />
Maraton 12 - 13<br />
Lungh. mm 12.365 / 13.080<br />
Posti n. 53 / 57<br />
Motore/cv Daf Mx-11 / 435<br />
Trasmissione<br />
Zf - man.<br />
Prezzo € 337.000 / 344.000<br />
VAN HOOL<br />
Ex11* - Ex15**<br />
Lunghezza mm 10.700 / 12.480<br />
Posti n. 39 / 51<br />
Motore/cv Daf Mx11 / 341 - 408<br />
Trasm.<br />
Daimler Go / Zf Traxon<br />
Prezzo €<br />
Ex11L 230.000<br />
Ex11H 252.500<br />
Ex15L 231.000<br />
Ex15M 252.500<br />
Ex15H 255.000<br />
* disponibile in versione L ed H<br />
** disponibile in versione L, M ed H<br />
Ex16* - Ex17H<br />
Lungh. mm 13.260** / 14.220***<br />
Posti n. 63 / 65<br />
Motore/cv Daf Mx11-13 / 341 - 483<br />
Trasm.<br />
Daimler Go / Zf Traxon<br />
Prezzo €<br />
Ex16L 232.000<br />
Ex16M 255.000<br />
Ex16H 279.500<br />
Ex17H 284.500<br />
* disponibile in versione L, M ed H<br />
** Ex16H lungo 13.385 su tre assi (59<br />
posti)<br />
*** tre assi<br />
Astron Tx16 - Tx17 (6x2)<br />
Lunghezza mm 13.200 / 14.040<br />
Posti n. 55 / 59<br />
Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />
Trasmissione<br />
Zf Traxon<br />
Prezzo € 353.200 / 359.000<br />
Astronef Tx15-Tx16-Tx17 (6x2)<br />
Lungh. mm 12.300 / 13.200 / 14.040<br />
Posti n. 51 / 55 / 59<br />
Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />
Trasmissione<br />
Zf Traxon<br />
Prezzo € 351.000/356.800/362.400
Altano Tx17-Tx18-Tx19 (6x2)<br />
Lungh. mm 12.300 / 13.200 / 14.040<br />
Posti n. 59 / 63 / 67<br />
Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />
Trasmissione<br />
Zf Traxon<br />
Prezzo € 376.000/382.300/388.500<br />
Altano Tdx20-Tdx21 (6x2)<br />
Lungh. mm 13.560 / 14.590<br />
Posti n. 63 / 67<br />
Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />
Trasmissione<br />
Zf Traxon<br />
Prezzo € 394.100 / 401.800<br />
Astromega Tdx25-Tdx27 (6x2)<br />
Lungh. mm 13.150 / 14.105<br />
Posti n. 81 / 89<br />
Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />
Trasmissione<br />
Zf Traxon<br />
Prezzo € 440.000 / 451.700<br />
VDL<br />
Futura Fmd2<br />
Lungh. mm 12.875 / 13.475 / 14.845*<br />
Posti n. 57 / 61 / 67<br />
Motore/cv Daf 370 / 370 / 410<br />
Trasmissione<br />
Zf Traxon<br />
Prezzo € 349.000 / 360.000 / 352.000<br />
* tre assi<br />
Il Futura Fmd2 da 14,8 metri è disponibile<br />
anche con pedana disabili e cambio<br />
automatico<br />
Futura Fhd2<br />
Lunghezza mm<br />
10.605 / 12.195* / 12.875* / 13.475<br />
Posti n. 43 / 53 / 57 / 61<br />
Motore/cv Daf 370 / 410 / 410 / 410<br />
Trasmissione<br />
Zf Traxon<br />
Prezzo €<br />
352.000 / 374.000 / 380.000 / 386.000<br />
* disponibili anche con pedana disabili.<br />
Da 1 a 6 posti per carrozzine a bordo<br />
Lunghezza mm 13.945 / 14.845 (6x2)<br />
Posti n. 63 / 67<br />
Motore/cv Daf / 450<br />
Trasmissione<br />
Zf Traxon<br />
Prezzo € 418.000 / 429.000<br />
Disponibili anche con pedana disabili e<br />
cambio automatico<br />
50<br />
Turismo<br />
Futura Fdd2<br />
Lunghezza mm 13.085 / 14.145 (6x2)<br />
Posti n. 79 / 91<br />
Motore/cv Daf / 530<br />
Trasmissione<br />
Zf Traxon<br />
Prezzo € 710.000 / 721.000<br />
Disponibile anche con rampa disabili e<br />
cambio automatico<br />
VOLVO<br />
9700<br />
Lunghezza mm 12.400 / 13.100<br />
Posti n. 55 / 57<br />
Motore/cv Volvo D13K 430 / 420<br />
Trasmissione<br />
-Volvo I-Shift<br />
Prezzo euro 368.000 / 377.000<br />
Lungh. mm 13.100/13.900/15.000 (6x2)<br />
Posti n. 59 / 63 / 65<br />
Motore/cv Volvo D13K 460<br />
Trasmissione<br />
Volvo I-Shift<br />
Prezzo € 390.000 / 398.000 / 407.000<br />
9900<br />
Lunghezza mm 12.400<br />
Posti n. 53<br />
Motore/cv Volvo D13K 460<br />
Trasmissione<br />
Volvo I-Shift<br />
Prezzo euro 382.000<br />
Lungh. mm 13.100 / 13.900 (6X2)<br />
Posti n. 57 / 61<br />
Motore/cv Volvo D13K 460<br />
Trasmissione<br />
Volvo I-Shift<br />
Prezzo euro 402.000 / 415.000<br />
periodico di cultura,<br />
economia e tecnica<br />
fondato nel 1991<br />
Direttore responsabile<br />
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Fabrizio Dalle Nogare,<br />
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Hanno collaborato<br />
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Ferrari, Claudio Frutti, Ivan Poli,<br />
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Stampa: Industrie Grafiche RGM srl,<br />
Rozzano (Mi)<br />
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Via Brembo 27<br />
20139 Milano<br />
tel. 02/55230950<br />
e-mail: pubblicita@vadoetornoedizioni.it<br />
Direzione commerciale<br />
Luca Brusegani<br />
Agenti<br />
Roberto Menchinelli (Roma),<br />
Maurizio Candia,<br />
Angelo De Luca,<br />
Emanuele Tramaglino<br />
Autorizzazione del tribunale<br />
di Milano n.786<br />
del 17 dicembre 1990<br />
Registro Nazionale della Stampa<br />
n. 4596 del 20/04/1994<br />
n. iscrizione R.O.C. 2880 del 30-11-2001<br />
Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. -<br />
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004<br />
n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />
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Le partenze frequenti e le soste brevi caratterizzano il trasporto urbano e incrementano i costi di gestione. Gli<br />
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di risparmiare ulteriormente carburante rispetto alla prima generazione, senza ricorrere a motori elettrici aggiuntivi,<br />
grazie anche alla predisposizione di serie della funzione Start-Stop. Ulteriori fattori di risparmio sono il programma<br />
di marcia autoadattivo TopoDyn Life, l’ampia rapportatura totale del cambio a sei marce, il retarder primario<br />
integrato e il doppio sistema di raffreddamento. EcoLife è quindi vantaggioso per l’economia del servizio, l’ambiente<br />
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