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Autobus giugno 2023

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VADO E TORNO EDIZIONI<br />

www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste<br />

Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv.<br />

in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />

GIUGNO N. 6 - <strong>2023</strong><br />

ANNO 32°- euro 5,00<br />

Alta<br />

tensione<br />

IN QUESTO NUMERO<br />

TUTTO SUL DIECI METRI ELETTRICO MAN, AL VOLANTE DEL MERCEDES INTOURO IBRIDO, IL MOBILITY<br />

INNOVATION TOUR E IL RUOLO DELLE UTILITY, TANTE NOVITÀ ELETTRICHE ALLA PROVA DELLA STRADA


Sommario<br />

<strong>Autobus</strong> n° 6 - <strong>2023</strong> - anno 32°<br />

RUBRICHE<br />

POST-IT<br />

MAPPAMONDO<br />

Tempo di Sby:<br />

ecco i finalisti<br />

4<br />

TECNO<br />

E-bus flambé a Parigi,<br />

Ratp chiede i danni<br />

11<br />

Zf AxTrax 2, la nuova<br />

generazione è in arrivo<br />

5<br />

Periscopio<br />

Matrimonio<br />

driverless: MAN va<br />

con Mobileye per i<br />

bus autonomi<br />

7<br />

Crisi conducenti,<br />

non si allenta<br />

l’emergenza. L’appello<br />

(e i numeri) dell’Anbti<br />

8<br />

Consip, nuovo<br />

bando. 500 mezzi,<br />

zero emissioni,<br />

spunta l’idrogeno<br />

9<br />

Ventidue piani per<br />

MarinoBus. Si allarga<br />

la flotta a<br />

logo Setra<br />

10<br />

IMPRESSIONI DI GUIDA<br />

MERCEDES INTOURO K HYBRID<br />

Al volante del Classe II Mercedes, ora<br />

disponibile anche in versione<br />

ibrido-leggera<br />

MAN LION’S CITY 10 E<br />

Debutta in listino l’elettrico da dieci metri<br />

del Leone, frutto di un importante lavoro<br />

sulle masse (e non solo)<br />

16 22<br />

ABBONATI<br />

SUBITO<br />

Rubriche<br />

Listini 46.<br />

ELETTRICI<br />

Sette modelli da 12 metri a<br />

confronto. Ebusco, Hess, Ikarus,<br />

Iveco, Mercedes, Otokar, Quantron<br />

28<br />

MOBILITY INNOVATION TOUR<br />

12<br />

IL 5 MAGGIO<br />

A BOLOGNA...<br />

...si è parlato di<br />

transizione energetica,<br />

infrastrutture,<br />

investimenti,<br />

partnership. E di<br />

come le utility<br />

diventino protagoniste<br />

IL SONDAGGIO DEL MESE<br />

Secondo un recente studio, per attrarre conducenti occorrerebbe<br />

incentrare il confronto “sull’ottimizzazione della prestazione<br />

lavorativa correlata al miglioramento della retribuzione degli autisti,<br />

stimolando il lavoro di squadra e consentendo la distribuzione ai<br />

lavoratori di una parte dei ritorni economici generati dai recuperi<br />

di efficienza”. Sei d’accordo?<br />

Rispondi su<br />

www.vadoetorno.com<br />

Il sondaggio non ha valore statistico. Le rilevazioni non sono basate su un campione scientifico<br />

LE RISPOSTE<br />

DEL MESE SCORSO<br />

A fronte della direttiva europea per le<br />

emissioni zero dei Classe I dal 2030, Acea<br />

parla di obiettivi irrealistici. Arriverà una<br />

proroga per dare a industria e operatori più<br />

tempo per prepararsi alla transizione?<br />

28%<br />

sì<br />

72%<br />

no<br />

3


TORNANO I SUSTAINABLE BUS AWARDS<br />

I nomi della rosa<br />

Post-it<br />

ECCO CHI SONO I FINALISTI PER IL CLASSE I, II E III<br />

ISustainable Bus Awards, il prestigioso evento<br />

che celebra l’innovazione e la sostenibilità<br />

nel settore del trasporto pubblico, ha<br />

svelato la rosa dei finalisti. Anche quest’anno,<br />

a sette giornalisti europei è stata affidata la responsabilità<br />

di selezionare i modelli di autobus<br />

più rilevanti in tre categorie distinte: Urban, Intercity<br />

e Coach. Con un’attenzione particolare<br />

alla riduzione delle emissioni e all’integrazione<br />

di tecnologie all’avanguardia, i premi mirano<br />

a riconoscere gli sforzi dell’industria verso un<br />

futuro più verde e più connesso.<br />

La categoria Urban mette nel mirino gli autobus<br />

progettati specificamente per il trasporto<br />

urbano, garantendo emissioni ridotte e una<br />

maggiore manovrabilità. Tra i veicoli in lizza il<br />

Karsan e-Ata Hydrogen 12; MAN Lion’s City<br />

10 E; Solaris Urbino 18 Hydrogen; Iveco Bus<br />

E-Way New Generation; Otokar e-Kent. Nel-<br />

la categoria Intercity, i finalisti rappresentano<br />

autobus che eccellono nel fornire un trasporto<br />

efficiente e confortevole nel segmento suburbano<br />

e interurbano. Tra i concorrenti figurano<br />

Mercedes Intouro Hybrid; Otokar Territo Cng;<br />

il fresco di lancio Setra MultiClass S 515 Le<br />

(Hybrid); Temsa Ld Sb E e l’Iveco Bus Crossway<br />

Le elettrico, che sarà svelato al summit<br />

Uitp. Per la categoria coach, che si concentra<br />

sui viaggi a lunga distanza, i finalisti includono<br />

Irizar i6S Efficient Hydrogen (una novità<br />

assoluta che sarà lanciata entro l’anno); Setra<br />

Top Class S 515 Hdh; Van Hool T 16 Astron;<br />

Temsa T545SE.<br />

I modelli di autobus selezionati saranno<br />

ora sottoposti a una rigorosa valutazione<br />

da parte della giuria di giornalisti europei.<br />

Le valutazioni approfondite prenderanno in<br />

considerazione un’ampia gamma di fattori,<br />

tra cui i progressi tecnologici, l’efficienza<br />

energetica, l’affidabilità, le caratteristiche di<br />

sicurezza, l’esperienza dei passeggeri e la<br />

sostenibilità complessiva.<br />

La cerimonia dei Sustainable Bus Awards avrà<br />

luogo in ottobre al Busworld.<br />

<strong>2023</strong><br />

Un evento che cambia, si evolve<br />

e si sviluppa. Un bouquet che<br />

raccoglie le sfide delle transizioni<br />

energetica e digitale. Un palco<br />

per i protagonisti del trasporto<br />

100% elettrico<br />

www.mobilityinnovationtour.com


Tecno<br />

AXTRAX 2, LA NUOVA PIATTAFORMA ZF PER ASSALI ELETTRICI<br />

Modulare e integrato è meglio<br />

LA NEXT GENERATION DEL SISTEMA DI E-POWERTRAIN<br />

In occasione dell’Advanced Clean<br />

Transportation (Act) Expo, Zf ha presentato<br />

in anteprima mondiale l’assale<br />

elettrificato di nuova generazione<br />

AxTrax 2.<br />

Il sistema di e-powertrain integrato e modulare<br />

per veicoli leggeri, medi e pesanti<br />

è l’ultima soluzione per la mobilità elettrica<br />

del gigante di Friedrichshafen, che<br />

continua così a lavorare per la trasformazione<br />

del settore verso un futuro più<br />

sostenibile. L’inizio della produzione in<br />

serie di AxTrax 2 è previsto per il 2025<br />

negli Stati Uniti e per la fine del 2024<br />

in Europa.<br />

«I nostri clienti sono sottoposti a enormi<br />

pressioni per implementare la tecnologia<br />

a zero emissioni e il nostro kit di mobilità<br />

elettrica consente loro di elettrificare<br />

le piattaforme esistenti e di sviluppare<br />

piattaforme ad hoc», ha dichiarato Julien<br />

Plenchette, Senior Vice President, Americas,<br />

Commercial Vehicle Solutions, ZF<br />

Group. AxTrax 2 è un sistema completamente<br />

integrato basato sull’asse, caratterizzato<br />

da un design compatto che<br />

consente di massimizzare lo spazio disponibile<br />

per le batterie e di aumentare la<br />

flessibilità di progettazione dei costruttori<br />

per i veicoli di futura concezione.<br />

AxTrax 2 può essere sincronizzato con<br />

le funzioni chiave del veicolo, compresi<br />

i sistemi di frenata, Adas e di guida automatizzata,<br />

per contribuire a migliorare<br />

la sicurezza e l’efficienza del veicolo.<br />

Inoltre, consente ai sistemi digitali e telematici<br />

avanzati di comunicare e condividere<br />

le informazioni del sistema e-axle.<br />

La piattaforma AxTrax 2 sarà offerta in<br />

due varianti: l’AxTrax 2 con un unico<br />

rapporto (come la versione attualmente in<br />

commercio, presentata nel 2015) e l’AxTrax<br />

2 dual con due e-drive integrati.<br />

Una novità assoluta per il segmento, se è<br />

vero che solo Volvo sul 7900 Electric ha<br />

L’inizio della produzione<br />

in serie di AxTrax 2 è<br />

previsto per il 2025 negli<br />

Stati Uniti e già per la fine<br />

2024 in Europa<br />

«AxTrax 2 è<br />

una tecnologia<br />

di cui<br />

siamo incredibilmente<br />

orgogliosi<br />

e che<br />

non vedevamo<br />

l’ora di offrire<br />

al mercato.<br />

È emozionante<br />

offrire<br />

ai clienti un<br />

portafoglio di<br />

soluzioni che<br />

supporta il<br />

business case<br />

dei veicoli<br />

commerciali<br />

elettrificati»,<br />

le parole di<br />

Julien Plenchette,<br />

Senior<br />

Vice President,<br />

Americas,<br />

Commercial<br />

Vehicle<br />

Solutions, Zf.<br />

adottato finora un motore elettrico a due<br />

rapporti. Lo Zf AxTrax 2 coprirà i veicoli<br />

commerciali di classe 5-7 con un singolo<br />

asse elettrico in configurazione 4x2 o<br />

6x2 o addirittura fino alla classe 8 con<br />

due assi elettrici in configurazione 6x4.<br />

Entrambi i modelli di AxTrax 2 sono<br />

progettati per sostituire il motore, la<br />

trasmissione, l’albero di trasmissione,<br />

il differenziale e l’asse convenzionale<br />

per elettrificare un veicolo commerciale.<br />

Questa gamma offre l’opportunità<br />

di reimmaginare la forma, la funzione<br />

e l’architettura dei veicoli commerciali,<br />

migliorando l’aerodinamica, consentendo<br />

l’automazione o incrementando la capacità<br />

della batteria.<br />

Periscopio<br />

MAN INSIEME A MOBILEYE PER LO SVILUPPO DI BUS AUTONOMI<br />

Il grande ballo driverless<br />

IL PRIMO PROGETTO PILOTA È ATTESO PER IL 2025<br />

Presentato il partner tecnologico per<br />

gli autobus autonomi: MAN ha avviato<br />

una collaborazione con Mobileye,<br />

società di proprietà di Intel. Dopo<br />

che il produttore ha recentemente annunciato<br />

progetti e sviluppi sul tema, mancava<br />

l’ultimo pezzo del puzzle: il nome dello<br />

specialista di tecnologia driverless che lavorerà<br />

con MAN in questa impresa. Ora la<br />

casa di Monaco di Baviera ha annunciato<br />

la collaborazione con Mobileye: il primo<br />

obiettivo comune consiste nell’avviare il<br />

funzionamento pilota del primo autobus<br />

urbano autonomo con conducente di sicurezza<br />

a partire dal 2025, nell’ambito del<br />

progetto di ricerca Minga recentemente<br />

annunciato a Monaco.<br />

Inoltre, MAN sta pianificando ulteriori<br />

prove pilota nell’uso effettivo da parte dei<br />

clienti e, in prospettiva, la produzione in<br />

serie completa entro la fine del decennio. Il<br />

fatto che la Germania sia stato il primo Paese<br />

al mondo a creare il quadro normativo<br />

per la guida autonoma è un vantaggio decisivo<br />

in questo senso, afferma il gruppo.<br />

Con Mobileye Drive, il Leone svilupperà<br />

un sistema di guida autonoma chiavi in<br />

mano, pronto per un uso commerciale<br />

scalabile e dotato di un sofisticato sistema<br />

di sensori. Inoltre, è caratterizzato dalla<br />

‘safety by design’ e dall’uso di mappe Av<br />

altamente scalabili. Mobileye fornirà il sistema<br />

intelligente di guida automatizzata<br />

Mobileye Drive lungo la roadmap prevista,<br />

Insieme a Mobileye, il Leone<br />

svilupperà una tecnologia<br />

di guida autonoma chiavi<br />

in mano, dotato di un<br />

sofisticato sistema di sensori<br />

«Il fatto che la<br />

mobilità urbana<br />

in futuro non<br />

sarà solo a<br />

zero emissioni<br />

e connessa,<br />

ma anche<br />

automatizzata,<br />

è solo una<br />

questione di<br />

tempo. MAN<br />

Truck & Bus<br />

si è quindi<br />

posizionata<br />

strategicamente<br />

attraverso la<br />

cooperazione<br />

con Mobileye in<br />

modo da poter<br />

fissare insieme<br />

le pietre miliari<br />

decisive nel<br />

percorso verso<br />

l’automazione<br />

dell’autobus<br />

urbano»,<br />

ha affermto<br />

Barbaros Oktay,<br />

responsabile<br />

settore bus MAN.<br />

afferma MAN. Nel frattempo, il costruttore<br />

creerà l’architettura del veicolo necessaria<br />

per soddisfare i requisiti di automazione<br />

degli autobus.<br />

Il primo autobus MAN automatizzato del<br />

tipo Lion’s City E sarà utilizzato nel traffico<br />

cittadino di Monaco di Baviera già<br />

a partire dal 2025, accompagnato da un<br />

autista di sicurezza. Sarà utilizzato sulla<br />

linea 144 che attraversa il Parco Olimpico,<br />

caratterizzato da turismo e tempo libero,<br />

nell’ambito del progetto Minga. Si tratta<br />

di un programma guidato dal Dipartimento<br />

per la mobilità della città di Monaco di<br />

Baviera e finanziato dal Ministero federale<br />

per il digitale e i trasporti (Bmdv).<br />

MAN e numerosi altri partner del progetto<br />

provenienti dall’industria, dalla scienza,<br />

dall’amministrazione e dalle associazioni<br />

stanno lavorando, tra l’altro, sull’integrazione<br />

dei veicoli automatizzati nell’ecosistema<br />

di mobilità esistente.<br />

SCANIA + NORTHVOLT<br />

Batteria? Fine carica mai!<br />

Nasce dallo sviluppo congiunto di Scania e<br />

Northvolt, la prima appartenente e la seconda<br />

legata al gruppo Volkswagen, una nuova<br />

batteria green per i veicoli elettrici pesanti.<br />

Nei test, la cella agli ioni di litio ha dimostrato<br />

un’eccezionale durabilità, fino a 1,5 milioni di<br />

chilometri, pari all’intera vita del veicolo. Prodotta<br />

con energia elettrica da fonti rinnovabili<br />

nel nord della Svezia, l’impronta carbonica<br />

della cella è circa un terzo di quella di riferimento<br />

del settore.<br />

Già nel 2017 Scania e Northvolt avevano<br />

unito le forze per sviluppare e commercializzare<br />

la “migliore soluzione a livello mondiale<br />

per alimentare i veicoli elettrici pesanti”, a<br />

dire dei partner.<br />

Ora la partnership si concretizza con la messa<br />

in produzione di una nuova batteria presso<br />

la Northvolt Ett, la gigafactory situata nel<br />

nord della Svezia. Inoltre, nel corso dell’anno,<br />

Scania inaugurerà una nuova fabbrica di<br />

batterie a Södertälje, dove le celle saranno<br />

assemblate in pacchi batteria per la produzione<br />

di autocarri elettrici pesanti.<br />

E-BUS IN RICARICA PUBBLICA<br />

Scania offrirà un accesso continuo a una<br />

rete di ricarica su base europea adatta a<br />

flotte miste di autocarri e autobus, per contribuire<br />

a semplificare la transizione verso<br />

l’elettrificazione e soddisfare l’esigenza<br />

dei clienti di avere più soluzioni di ricarica.<br />

Scania Charging Access garantirà costi<br />

fissi e prevedibili, senza spese nascoste,<br />

attraverso un comodo sistema di fatturazione.<br />

I clienti potranno pianificare, gestire<br />

e pagare la ricarica pubblica attraverso un<br />

unico servizio. Scania Charging Access<br />

sarà lanciato in diversi Paesi europei nel<br />

prossimo mese di ottobre e sarà ampliato<br />

per coprire le reti di ricarica pubbliche costruite<br />

per gli autocarri. Le interfacce iniziali<br />

per i clienti saranno My Scania (panoramica,<br />

pianificazione e amministrazione) e<br />

la nuova Scania Driver App, che consentirà<br />

agli autisti di trovare la posizione delle stazioni<br />

di ricarica, di calcolare la distanza da<br />

esse e di monitorare i processi di ricarica.<br />

Scania Charging Access è aperto ai clienti<br />

con flotte miste.<br />

5<br />

7


Industria Italiana <strong>Autobus</strong> potrebbe passare di<br />

mano. Ci sarebbero infatti tre manifestazioni<br />

di interesse per l’acquisizione di quote dell’azienda.<br />

Due delle tre provengono dai gruppi<br />

Sira di Valerio Gruppioni e Seri Industrial.<br />

La terza, invece, sarebbe della portoghese CaetanoBus,<br />

già impegnata in una partnership<br />

con IIA per la produzione e la commercializzazione<br />

in Italia di autobus urbani a idrogeno<br />

basati sulla tecnologia fuel cell Toyota.<br />

Autoguidovie e Via hanno annunciato una<br />

nuova partnership finalizzata a offrire un’esperienza<br />

di viaggio più flessibile e conveniente.<br />

Le due società lavoreranno insieme<br />

su cinque servizi di trasporto pubblico a<br />

chiamata, prenotabili attraverso un’applicazione<br />

a partire dai prossimi mesi nelle<br />

aree di Crema, Pavia, Stradella e VarzI.<br />

La necessità di soluzioni di trasporto intelligenti<br />

in Italia continua a crescere, in<br />

quanto le città si sforzano di raggiungere<br />

gli obiettivi nazionali di sostenibilità, di<br />

ridurre il traffico, di ampliare l’accesso ai<br />

posti di lavoro e di rafforzare la mobilità<br />

rurale. Questa partnership è solo il primo<br />

passo dell’impegno di Autoguidovie<br />

e Via per introdurre servizi di trasporto<br />

innovativi e sostenibili in tutta Italia negli<br />

anni a venire.<br />

Buon compleanno, Accademia. La scuola che<br />

forma gratuitamente e assume i nuovi autisti<br />

di Autolinee Toscane compie un anno di vita.<br />

È stato un anno straordinario: 223 neo-autisti<br />

assunti, di cui 76 già alla guida dei bus di Firenze<br />

e della Toscana; 11 classi già operative<br />

(7 a Firenze, 1 a Prato, 2 a Siena e 1 a Pisa),<br />

altre 2 in rampa di lancio (Firenze e Siena).<br />

In pratica, una classe al mese. Una tabella<br />

di marcia che ha consentito di tamponare la<br />

carenza di autisti soprattutto nel capoluogo<br />

toscano, e che ha immesso nuovi conducenti<br />

formati secondo gli standard del gruppo Ratp<br />

di cui Autolinee Toscane fa parte.<br />

L’accademia consente di conseguire le patenti<br />

specialistiche a costo zero (se prese privatamente<br />

le patenti D e CQC costano circa<br />

4 mila euro). La formazione professionale<br />

garantisce gli alti standard del gruppo Ratp,<br />

di cui fanno parte 107 filiali in 16 Paesi nel<br />

mondo, che gestiscono bus, tram, metro, funicolari,<br />

servizi per il turismo.<br />

8<br />

TRE IN LIZZA PER IIA<br />

LA VIA DI AUTOGUIDOVIE<br />

AUGURI, ACADEMY!<br />

Periscopio<br />

ANBTI RILANCIA L’ALLARME<br />

SOS conducenti<br />

«SONO 6.700 GLI AUTISTI CHE MANCANO IN ITALIA»<br />

La rete quest’anno<br />

compie 70 anni e<br />

i veicoli sono stati<br />

nel tempo oggetto<br />

di costante rinnovamento;<br />

già nel 1981,<br />

assieme a poche altre<br />

città italiane, furono<br />

acquistati 10 nuovi<br />

filobus Menarini 201,<br />

seguiti da altri 10 nel<br />

1987, che sostituirono<br />

i filobus Fiat 2401 di<br />

prima dotazione e i<br />

Fiat 2411; tra il 1997<br />

ed il 2000 vennero<br />

immessi in linea ben<br />

14 nuovi filobus carrozzati<br />

da Autodromo,<br />

con parte elettrica di<br />

Adtranz e kiepe, nella<br />

inedita versione da 12<br />

metri e con l’elegante<br />

livrea bianca.<br />

Pochi anni dopo, tra<br />

il 2012 ed il 2014,<br />

furono consegnati i 10<br />

Exquicity di Van Hool<br />

( 5101-5110) impiegati<br />

poi sulla linea 5, primi<br />

filobus a grande capacità<br />

a percorrere le<br />

strade della bella città<br />

emiliana. I filobus<br />

adottano ora la livrea<br />

rossa e nera.<br />

Ancora nuovi filobus a<br />

Parma. È stato infatti<br />

consegnato da Solaris<br />

il primo Trollino, della serie<br />

di 8, ordinati da Tep, a conferma<br />

dell’opzione dell’ordine<br />

dei 10 filobus analoghi, consegnati<br />

tra il 2020 ed il 2021. La<br />

politica seguita da Parma in<br />

Consegnato il primo<br />

Trollino di una flotta<br />

da 10 commissionata<br />

da Tep. A regime<br />

Parma avrà 24 filobus<br />

in servizio, allineandosi<br />

alle best practice<br />

filoviarie d’Europa<br />

Il settore dei bus turistici e, più in generale,<br />

del noleggio di autobus con conducente<br />

ha registrato negli ultimi anni<br />

un peso economico e sociale crescente<br />

con una funzione che supera strettamente<br />

quella del trasporto e che è sempre<br />

più strategica per l’offerta turistica. Nel<br />

turismo le attività connesse ai trasporti<br />

rappresentano l’1 per cento delle imprese,<br />

ma ben il 10 per cento degli addetti,<br />

il 18 per cento del fatturato e il 21 per<br />

cento del valore aggiunto generato dal settore.<br />

E l’ultimo miglio degli spostamenti<br />

turistici è assicurato in via esclusiva dai<br />

pullman gran turismo in tutti i segmenti<br />

della filiera. Questi i principali risultati<br />

di un’indagine di Anbti, l’Associazione<br />

nazionale bus turistici italiani aderente<br />

a Confcommercio, realizzata in collaborazione<br />

con Isfort. Inoltre, in Italia la<br />

quota del trasporto turistico su autobus è<br />

superiore alla media europea (8 per cento<br />

contro il 6 per cento). Il comparto, colpito<br />

fortemente dalla pandemia con una<br />

flessione del fatturato di oltre il 50 per<br />

cento nel periodo 2020-21, sta vivendo<br />

una profonda trasformazione ed è oggi<br />

sostanzialmente più snello, ma anche più<br />

solido e più efficiente e sostenibile<br />

La fase più critica per i bus turistici<br />

sembra, dunque, ormai alle spalle, ma il<br />

futuro è ancora ricco di incognite.<br />

Per sostenere e rilanciare la ripresa del<br />

settore servono, infatti, figure chiave<br />

come gli autisti. Sono 6.700 i conducenti<br />

che mancano nel nostro Paese,<br />

pari al 40 per cento del fabbisogno in<br />

Europa (circa 17 mila totali).<br />

Corre sul filo(bus) il tpl di Parma<br />

campo filoviario la accomuna<br />

al livello delle migliore città<br />

europee. La rete quest’anno<br />

compie 70 anni (è stata infatti<br />

inaugurata il 25 ottobre<br />

1953), e i veicoli sono stati<br />

nel tempo oggetto di costante<br />

rinnovamento.La nuova serie,<br />

numerata da 5065 a 5072, verrà<br />

impiegata sulle linee 3 e 4,<br />

che impiegano complessivamente<br />

8 veicoli e consentirà la<br />

parziale dismissione dei mezzi<br />

Autodromo Kiepe.<br />

A regime, saranno 24 i filobus<br />

in servizio ogni giorno a<br />

Parma, un esempio di come il<br />

veicolo filoviario possa essere<br />

il protagonista di una rete di<br />

forza ad emissioni zero.<br />

Stefano Alfano<br />

LA NUOVA GARA CONSIP<br />

EUROPE BRUSSELS<br />

7-12 OCT <strong>2023</strong><br />

EUROPE BRUSSELS<br />

7-12 LE OCT ALTRE<br />

<strong>2023</strong><br />

FIERE DEL<br />

BUSWORLD<br />

Periscopio<br />

E-bus e fuel cell: altro giro, altra corsa<br />

IL MAXI BANDO PER 500 MEZZI ELETTRICI E A IDROGENO<br />

Consip ha pubblicato una nuova gara<br />

per la fornitura di cinquecento autobus<br />

ad alimentazione elettrica e<br />

idrogeno, del valore complessivo di 327<br />

milioni di euro (Accordo quadro ‘<strong>Autobus</strong><br />

elettrici’ ed. 2).<br />

L’iniziativa consentirà alle Pubbliche<br />

Amministrazione di acquisire i veicoli,<br />

usufruendo delle risorse previste dal<br />

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza<br />

(Missione 2 – ‘Rivoluzione verde e transizione<br />

ecologica’. – Investimento 4.4<br />

‘Rinnovo flotte bus, treni verdi’) e va<br />

ad integrare, ampliandola con nuove tipologie<br />

di mezzi, l’offerta di autobus già<br />

messa a disposizione delle PA con l’AQ<br />

<strong>Autobus</strong> elettrici ed.1 (che sarà attivato<br />

a partire da maggio <strong>2023</strong>). Con questa<br />

iniziativa, si arricchisce ulteriormente<br />

l’offerta Consip per autobus ad alimen-<br />

tazione alternativa,<br />

che comprende, oltre<br />

agli autobus elettrici,<br />

autobus urbani<br />

e autobus a metano<br />

a disposizione delle<br />

PA regionali e locali<br />

e delle aziende di<br />

trasporto pubblico,<br />

per il rinnovo e la<br />

transizione ecologica<br />

del parco mezzi.<br />

Questa gara segue<br />

quella dei 1000 autobus<br />

elettrici da poco conclusasi.<br />

Entrando nel dettaglio di questa commessa<br />

da 500 veicoli commessa e analizzandola<br />

lotto per lotto, il primo lotto<br />

consiste in 150 unità di autobus corti (7-<br />

8 metri); il secondo lotto, il più corposo<br />

WWW.BUSWORLDEUROPE.ORG<br />

ALL ABOUT BUS, COACH AND PEOPLE<br />

EUROPE BRUSSELS<br />

7-12 OCT <strong>2023</strong><br />

SOUTHEAST ASIA JAKARTA | 15-17 MAY 2024<br />

TÜRKIYE ISTANBUL | 29-31 MAY 2024<br />

Entrando nel<br />

dettaglio della<br />

commessa da<br />

500 unità,<br />

suddivise in<br />

quatto lotti,<br />

è prevista<br />

la fornitura<br />

di 150 corti<br />

Classe I da<br />

7-8 metri, 250<br />

urbani lunghi,<br />

50 Classe II<br />

sempre lunghi<br />

e 50 suburbani<br />

a idrogeno.<br />

(250 mezzi), invece, è destinato a autobus<br />

suburbani lunghi sempre in Classe I.<br />

Dunque il terzo: 70 Classe II lunghi. Infine,<br />

il quarto e ultimo: 50 pezzi suburbani<br />

lunghi con alimentazione esclusivamente<br />

a idrogeno.


10<br />

Periscopio<br />

MARINOBUS DÀ IL BENVENUTO A VENTI DOUBLE-DECKER SETRA<br />

Casa a due piani per il Picchio<br />

LA FLOTTA DELL’OPERATORE SI ESPANDE (IN ALTEZZA)<br />

Ancora una volta MarinoBus ha scelto<br />

il comfort e la sicurezza di Setra per<br />

rinfoltire la propria flotta. L’operatore<br />

pugliese di linee commerciali ha infatti dato<br />

il benvenuto a 20 due piani Setra S 531 Dt.<br />

Il modello, già rappresentato nella flotta MarinoBus,<br />

si distingue per una lunghezza di<br />

14 metri e un’altezza di 4 metri, un interasse<br />

di 6.700 mm e un raggio di sterzata di circa<br />

23.100 mm. Il motore è il 12,8 litri Mercedes-Benz<br />

OM 471 con una potenza di 510<br />

cavalli. L’autobus offre 68 posti a sedere.<br />

All’interno, il Setra S 531 Dt è dotato di illuminazione<br />

a Led e offre ampie possibilità di<br />

personalizzazione per il piano inferiore, adatto<br />

a qualsiasi tipo di trasporto turistico o di linea.<br />

Il coefficiente aerodinamico è notevole, con<br />

un valore dello 0,35 per cento, ottenuto grazie<br />

al parabrezza arcuato e agli ampi raggi degli<br />

spigoli, oltre ad altri piccoli ma importanti accorgimenti<br />

di design. Il miglioramento del Cx,<br />

insieme ad altri accorgimenti, concorre a una<br />

diminuzione dei consumi del 7-10 per cento<br />

rispetto alla gamma precedente.<br />

I nuovi autobus di MarinoBus presentano Aba<br />

4, Ppc, Art, Tpm, sistema di assistenza alla<br />

svolta a destra Side Guard Assist, tecnologia<br />

di monitoraggio del livello di stanchezza del<br />

driver Attention Assist. La comoda selleria è<br />

Lux-line, segnale di una compagnia che, come<br />

Sono Arriva(ti) i cinesi elettrici<br />

Sono stati presentati i nuovi autobus<br />

elettrici di Arriva Italia, schierati in<br />

piazza del Comune a Cremona. Si<br />

tratta di 6 Byd, solo la prima parte degli 11<br />

mezzi previsti, con lunghezza 12 metri e con<br />

una capacità di 82 posti, di cui 23 a sedere.<br />

Tutti i veicoli hanno una batteria da 348<br />

kWh e un’autonomia dichiarata pari circa a<br />

300km. Verranno ricaricati di notte nell’impianto<br />

costruito all’interno del deposito centrale<br />

di Cremona (tempo di ricarica completa<br />

circa 7 ore). Enel X si è occupata della<br />

realizzazione di un impianto di distribuzione<br />

e infrastrutturazione elettrica a deposito<br />

a servizio delle ricariche dei bus elettrici.<br />

L’accordo ha incluso la progettazione, la fornitura<br />

di soluzioni per la ricarica, il supporto<br />

durante la direzione dei lavori e la richiesta<br />

dei permessi, fino all’allacciamento alla rete<br />

a media tensione con cabina dedicata.<br />

Gli e-bus saranno impiegati sulle linee E<br />

(Barriera Po/piazza Roma/Stazione/Ospedale),<br />

G (San Marino Autostazione/Castelver-<br />

noto, non ha mai lesinato sul comfort offerto<br />

ai passeggeri, e, anzi, ne ha fatto un vero<br />

pilastro del proprio business. Immancabili gli<br />

inverter con prese elettriche a disposizione dei<br />

viaggiatori. I nuovi Setra strizzano l’occhio al<br />

design: i cerchi sono in lega. Sui mezzi di ul-<br />

de Autostazione), H (Bonemerse/Ospedale/<br />

Stazione Cavatigozzi/Spinadesco) e sono<br />

entrati in servizio a metà maggio.<br />

Attraverso l’inserimento di questi mezzi si<br />

andrà a sostituire completamente la flotta<br />

impiegata sul servizio urbano della città di<br />

Cremona, eliminando tutti i veicoli a gasolio<br />

(da Euro II a Euro VI) e metano. L’obiettivo<br />

è quello di una flotta urbana completamente<br />

elettrificata entro il 2026 con<br />

un totale di 32 mezzi.<br />

«MarinoBus<br />

continua a<br />

investire nel<br />

proprio parco<br />

macchine,<br />

introducendo<br />

costantemente<br />

nuovi mezzi<br />

per potenziare<br />

e migliorare<br />

la propria<br />

offerta, così<br />

da proporre<br />

un servizio<br />

all’avanguardia<br />

e in grado di<br />

soddisfare i<br />

bisogni dei<br />

viaggiatori,<br />

cullandoli nei<br />

nostri bus»,<br />

dice Gerardo<br />

Marino,<br />

Amministratore<br />

unico<br />

MarinoBus.<br />

tima generazione la componente digitale ha e-<br />

strema importanza: MarinoBus ha infatti scelto<br />

la centralina Omniplus FleetBoard, abbinata<br />

alla suite di assistenza e manutenzione predittiva<br />

Omniplus Uptime. Completa il quadro il<br />

contratto di assistenza Omniplus Basic+.<br />

Itabus-Italo<br />

Nasce così un nuovo<br />

gruppo intermodale<br />

Il Cda di Italo-Nuovo Trasporto<br />

Viaggiatori, riunitosi sotto la<br />

presidenza di Luca Cordero di<br />

Montezemolo, ha deliberato l’acquisizione<br />

e l’incorporazione societaria<br />

ed industriale di Itabus,<br />

la compagnia privata di bus a<br />

lunga percorrenza operativa da<br />

fine maggio 2021. Nasce così un<br />

grande gruppo multimodale, che<br />

vanterà un network molto ampio,<br />

grazie alle sinergie sviluppate,<br />

coprendo gli snodi nevralgici<br />

(ferrovie, porti, aeroporti) e la<br />

micromobilità urbana, svìiuppando<br />

un servizio di mobilità integrato.<br />

Si partirà questa estate<br />

da Sicilia, Puglia e Campania,<br />

che diventeranno il modello di<br />

questa interconnessione che sarà<br />

poi estesa a tutta Italia.<br />

ORDINATI 15 IRIZAR IE TRAM E 35 MERCEDES ECITARO<br />

Mappamondo<br />

Brema ad alta tensione<br />

GLI ELETTRICI EVOBUS PRESENTANO NUOVE BATTERIE<br />

La città tedesca di Brema sta compiendo<br />

importanti progressi nell’elettrificazione<br />

nel suo sistema di trasporto pubblico.<br />

L’operatore Bremer Straßenbahn ha<br />

sottoscritto due contratti per l’acquisto di<br />

e-bus, con Daimler Truck e Irizar.<br />

Irizar e-mobility si è aggiudicata una commessa<br />

per la fornitura di quindici ie tram<br />

da 18 metri, e rafforza così la sua penetrazione<br />

nel mercato tedesco, dove ha già<br />

strappato accordi importanti (Francoforte<br />

e Amburgo).<br />

Parallelamente, l’azienda tpl ha messo sotto<br />

contratto 35 snodati eCitaro G. Mezzi<br />

che presentano una significativa novità:<br />

sono tra i primi equipaggiati con la terza<br />

generazione di batterie firmate Akasol<br />

(gruppo Borgwarner). Verranno introdotti<br />

nel corso del 2024. Le batterie ad alte prestazioni<br />

garantiscono<br />

un’autonomia,<br />

dichiara<br />

il costruttore,<br />

di 220 chilometri<br />

nel peggior<br />

scenario di e-<br />

sercizio, in virtù<br />

della presenza di<br />

ben sette pacchi<br />

batteria per un<br />

totale di 686<br />

kWh (ne parliamo<br />

meglio a pagine<br />

40-41).<br />

Inoltre, gli autobus Mercedes presentano<br />

tecnologia mirrorcam al posto degli specchietti<br />

retrovisori tradizionali, una telecamera<br />

CornerEye per una migliore visibilità<br />

anteriore e laterale, nonché il Sideguard<br />

assist con rilevamento dei pedoni e il Preventive<br />

brake assist.<br />

Presentano quattro porte d’ingresso da<br />

1.380 mm, un sollevatore per la porta anteriore,<br />

spazio per passeggini e una sedia a<br />

rotelle nelle due aree accanto alla seconda<br />

porta. L’impianto di climatizzazione sul<br />

tetto è dotato di un filtro attivo con funzione<br />

antivirale.<br />

L’introduzione di questi autobus elettrici<br />

contribuisce alla strategia di decarbonizzazione<br />

della Bsag, che mira a coprire il 50<br />

per cento dei chilometri in modalità prive<br />

di emissioni entro il 2025.<br />

Ratp chiede i danni<br />

per gli e-bus flambé<br />

Un anno dopo, 150<br />

ancora fuori servizio<br />

L’amministratore delegato di Ratp,<br />

Jean Castex, ha annunciato che i 148<br />

autobus elettrici Bluebus ritirati dal<br />

traffico parigino un anno fa saranno rimessi<br />

in servizio solo quando saranno<br />

soddisfatte tutte le garanzie di sicurezza.<br />

Nell’aprile 2022, due mezzi presero<br />

fuoco, portando l’operatore a ritirare<br />

tutta la flotta di veicoli della medesima<br />

serie. Durante una conferenza<br />

stampa, Castex ha dichiarato che dopo<br />

gli incidenti sono state effettuate una<br />

serie di perizie. «Stiamo convergendo<br />

sulle origini del disastro». Castex ha<br />

affermato l’intenzione di chiedere un<br />

risarcimento al gruppo Bollorè per i<br />

danni subiti da Ratp.<br />

DIWA NXT


MOBILITY INNOVATION TOUR Il convegno da Tper<br />

IL FUTURO È NELLE PARTNERSHIP<br />

Gli atti del convegno<br />

dedicato a industria,<br />

operatori e utility alle<br />

prese con la transizione<br />

energetica<br />

È<br />

Protagonisti<br />

Giuseppina<br />

Gualtieri, Michele<br />

Perotti,<br />

Stefano Pesci,<br />

Elisa Prato,<br />

Maxmilian<br />

Di Pasquale,<br />

Tiziano Dotti,<br />

Valerio Vadacchino,<br />

Paolo<br />

Gigante, Ruggero<br />

Rossi de<br />

Mio, Andrea<br />

Bottazzi, Riccardo<br />

Cornetto,<br />

Giovanni<br />

Tosi e Marco<br />

Carvelli.<br />

andato in scena il 5 maggio, presso<br />

l’auditorium di Tper Bologna, il terzo<br />

appuntamento dell’anno del Mobility<br />

Innovation Tour. Una ricca mattinata di<br />

lavori che ha visto protagonisti costruttori,<br />

operatori tpl e utility. L’appuntamento, dal<br />

titolo ‘Energia per muovere le città. Trasporto<br />

pubblico: operatori, industria e utility<br />

al test della decarbonizzazione’ è stato aperto<br />

dalla presidente Tper Giuseppina Gualtieri,<br />

che aprendo i lavori ha ha declinato la<br />

strategia ambientale di sviluppo della flotta<br />

dell’azienda emiliana, inquadrandola nel<br />

contesto normativo e tecnologico. In base<br />

alla direttiva europea Clean vehicles directive,<br />

infatti, un quinto degli autobus urbani<br />

messi a gara deve essere a impatto zero e<br />

ha suscitato molto dibattito la recente proposta<br />

della Commissione europea di vietare,<br />

a partire dal 2030, la vendita degli autobus<br />

urbani a motore termico. «La scelta di Tper<br />

– ha spiegato Gualtieri – si inquadra nel<br />

percorso virtuoso di Bologna, inserita tra le<br />

100 città europee che puntano alla neutralità<br />

climatica entro il 2030 nell’ambito della<br />

missione Horizon Europe, con un anticipo<br />

di 20 anni sugli obiettivi di raggiungimento<br />

fissati dall’Ue in materia di ambiente, energia<br />

e clima. Per perseguire questo sfidante<br />

obiettivo, non serve un approccio ideologico,<br />

ma una pianificazione equilibrata di<br />

rinnovo della flotta che trova compimento<br />

attraverso un energy mix di soluzioni, tutte<br />

ugualmente efficienti a seconda degli ambiti<br />

di servizio. In questo scenario, sono previsti<br />

bus a idrogeno, finanziati dal Pnrr, che<br />

copriranno circa il 12 per cento del parco<br />

veicolare e rappresenteranno un contributo<br />

sinergico, complementare e assolutamente<br />

non in conflitto con le altre modalità di trazione<br />

ad emissioni zero che sono già presenti<br />

e in progetto: linee filoviarizzate full<br />

electric e linee elettriche con bus a batteria,<br />

con ricarica sia overnight, sia opportunity ai<br />

capilinea; il tutto coordinato con la futura<br />

rete tranviaria».<br />

Dunque il microfono è passato nelle mani di<br />

Michele Perotti, Coordinatore dell’Osservatorio<br />

sulla mobilità sostenibile di Agici Finanza<br />

d’Impresa, che ha saputo inquadrare<br />

le traiettorie incrociate di elettrificazione del<br />

tpl e protagonismo delle utilities. Vi sono<br />

infatti interessi convergenti per la transizione<br />

energetica che accomunano gli attori in<br />

campo, nello specifico utility e operatori tpl:<br />

svolgono attività in settori regolati, hanno<br />

partecipazioni pubbliche, legami con i territori<br />

e sono ingaggiati nella transizione ecologica.<br />

E, cosa da tenere sempre a mente,<br />

Perotti ha ricordato come il trasporto pubblico<br />

su gomma sia responsabile del 3 per<br />

cento delle emissioni di Co2 nel comparto<br />

Tper Bologna, Agici, Amt Genova,<br />

Iren, TUA Abruzzo, Iveco Bus,<br />

Enel X, Zf, Sasa Bolzano, Solaris,<br />

MAN ed Edison Next hanno dato<br />

vita a un confronto nel nome<br />

del Parternariato pubblico privato.<br />

dei trasporti, e dell’1 per cento scarso del<br />

totale nazionale, pari a 339 Mton.<br />

La giornata è stata impreziosita dalla presenza<br />

di un nutrito parterre di panelist,<br />

divisi in due tavole rotonde. Il focus della<br />

conversazione? Inquadrare, analizzare e<br />

tratteggiare la proposta offerta oggi dalle<br />

utility al mondo del trasporto collettivo:<br />

nuovi player, come Enel X, Iren ed Edison,<br />

che il processo della transizione energetica<br />

ha proiettato al centro della scena. Ne derivano<br />

sfide ed opportunità per un settore in<br />

cui tutti gli anelli della catena sono costretti<br />

a mettere in gioco competenze nuove e capacità<br />

di reinvenzione: da operatori come<br />

la stessa Tper, Sasa, Amt Genova, Tua a<br />

costruttori come Iveco Bus, MAN, Solaris a<br />

fornitori di componentistica (ops: sistemi!)<br />

come ZF.<br />

I nostri ringraziamenti quindi a Stefano<br />

Pesci, Elisa Prato, Maxmilian Di Pasquale,<br />

Tiziano Dotti, Valerio Vadacchino, Paolo<br />

Gigante, Ruggero Rossi de Mio, Andrea<br />

Bottazzi – le cui parole «il futuro è nelle<br />

partnership» vogliamo scegliere come<br />

claim della bella mattinata trascorsa insie-<br />

me – Riccardo Cornetto, Giovanni Tosi e<br />

Marco Carvelli.<br />

La prima tavola rotonda<br />

Ricostruendo in queste due pagine l’evento,<br />

il primo momento di dialogo e confronto<br />

si è aperto con l’intervento di Stefano Pesci,<br />

direttore generale Amt Genova, per parlare<br />

dell’ambizioso piano del capoluogo ligure<br />

che prevede una svolta elettrica per i servizi<br />

urbani: importanti investimenti per il rinnovo<br />

della flotta di autobus e per gli impianti<br />

di ricarica, a cui si somma il mastodontico<br />

progetto degli ‘assi di forza’.<br />

Rimanendo a Genova, Iren è coinvolta in<br />

prima persona nel progetto del quinto asse,<br />

non solo come mero fornitore di energia,<br />

ma anche come fornitore di sistemi di ricarica<br />

e, soprattutto, come partner. La parola<br />

chiave, infatti, è Ppp (Partenariato pubblico<br />

privato), come ben sottolineato dalla project<br />

manager Elisa Prato.<br />

Dalla Liguria all’Abruzzo, dove Tua sta attuando<br />

il piano strategico per la transizione<br />

energetica, cavalcando l’onda del gas per i<br />

profili di missione interurbani. Il direttore<br />

generale Maxmilian Di Pasquale, infatti, ha<br />

raccontato la politica aziendale, che crede<br />

molto nel metano e nel filobus full electric<br />

Imc e un po’ meno, almeno per il momento,<br />

nell’elettrico a batteria, ma non per questo<br />

chiude la porta e, anzi, ha in trampolino di<br />

lancio un esperimento con l’idrogeno.<br />

Ecco il primo costruttore a prendere parola,<br />

ovvero Iveco Bus, presente nella persona<br />

del responsabile vendite pubbliche Tiziano<br />

Dotti, che anzitutto ha fatto un fotografia<br />

del mercato, snocciolando diversi numeri<br />

e sottolineando come il costruttore italiano<br />

offra una gamma completa in tutte le motorizzazioni<br />

e tecnologie per raccogliere al<br />

meglio la sfida della transizione energetica.<br />

E di come, anche, Iveco Bus stia costruendo<br />

un dialogo – indispensabile – con le utility.<br />

Zf si è affermata in tutti questi anni come<br />

un grande alfiere della transizione, con una<br />

lungimiranza che non può<br />

essere negata: Paolo Gigante<br />

ha tratteggiato la strategia<br />

di posizionamento del<br />

gigante di Friedrichshafen,<br />

che man mano si è imposto<br />

come fornitore specializzato<br />

in componentistica elettrica,<br />

lasciando ai costruttori un<br />

ruolo di system integrator.<br />

Voce quindi a Valerio Vadacchino,<br />

head of global<br />

marketing and sales B2g<br />

per spiegare il ruolo dell’utility<br />

come pioniere italiano<br />

del BaaS (Bus as a Service).<br />

Reinterpretando il ruolo<br />

dell’utility, che non è più solamente<br />

fornitore di energia,<br />

bensì vero e proprio partner degli operatori<br />

tpl, offre un pacchetto all-inclusive, una<br />

sorta di full service, che va dalla dotazione<br />

alla manutenzione dei mezzi, passando per<br />

le stazioni di ricarica, le infrastrutture elettriche<br />

in cabina e in deposito, i software per<br />

il monitoraggio da remoto delle operazioni<br />

di ricarica e il finanziamento degli investimenti.<br />

Il Baas, insomma, è una soluzione<br />

che si basa sull’offerta di energia per i chilometri<br />

percorsi.<br />

...e la seconda<br />

Ad aprire la seconda tavola un big, nonché<br />

padrone di casa, come Andrea Bottazzi<br />

(dirigente manutenzione automobilistica e<br />

logistica Tper) che da profondo esperto e<br />

conoscitore del settore ha dato la propria<br />

visione a medio e lungo termine per la transizione,<br />

o meglio trasformazione energetica<br />

per il settore del trasporto collettivo, regalandoci<br />

una frase chiave che, come detto,<br />

abbiamo voluto utilizzare come titolo della<br />

giornata: il futuro è nelle partnership. E se<br />

lo dice lui, c’è da crederci.<br />

Con Giovanni Tosi, Public Procurements &<br />

Product Bus Manager MAN Truck & Bus<br />

Italia, abbiamo dato un altro sguardo allo<br />

stato delle cose nel mercato italiano, che<br />

non si sta muovendo come si sperava, ma<br />

che – nonostante tutto – non è neanche così<br />

fermo. Tosi, ricordando il claim del Leone<br />

‘Electrifying Europe’, ha raccontato le sfide<br />

che la casa di Monaco di Baviera sta affrontando<br />

petto in fuori, mettendo l’accento su<br />

un tema, quello delle masse, molto caro ai<br />

costruttori di bus a trazioni alternative.<br />

Un salto in Trentino-Alto Adige, grazie alla<br />

presenza di Ruggero Rossi de Mio, Chief Financial<br />

Officer di Sasa Bolzano. Una figura<br />

che ci ha permesso di approfondire per filo<br />

e per segno il tema economico, fotografando<br />

con i numeri – ma non solo – come impatta<br />

l’elettrificazione e il passaggio alle trazioni<br />

alternative dal punto di vista del business<br />

plan e della sostenibilità finanziaria delle<br />

aziende di trasporto pubblico locale.<br />

La terza e ultima utility presente al Mobility<br />

Innovation Tour in terra bolognese è<br />

stata Edison Next, presente con Head of e-<br />

mobility: è stata l’occasione per conoscere<br />

l’approccio del gruppo verso la sostenibilità<br />

in accoppiata con la mobilità. Per un gruppo<br />

come Edison e per la divisione Edison Next,<br />

l’autobus non può che essere un ‘di cui’, il<br />

pezzo di un universo ben più ampio che si<br />

traduce in un ecosistema integrato di servizi.<br />

Fabio Franchini<br />

12<br />

13


ANTEPRIMA Verso l’Uitp Global Public Transport<br />

Il Summit Uitp è in<br />

programma a Barcellona<br />

dal 4 al 7 <strong>giugno</strong>: ecco<br />

tutte (o quasi) le novità<br />

che ci attendono in fiera<br />

L<br />

’Uitp Global Public Transport Summit<br />

<strong>2023</strong> di Barcellona è alle porte e<br />

promette ai leader del settore di presentare<br />

i loro ultimi progressi nel settore<br />

del trasporto pubblico. Questo attesissimo<br />

evento è destinato a svelare innovazioni<br />

rivoluzionarie che daranno forma al futuro<br />

della mobilità urbana. Dai veicoli<br />

elettrici alle soluzioni autonome, dalle<br />

tecnologie all’avanguardia al design ecologico,<br />

l’area espositiva sarà in fermento.<br />

In questo articolo, esploreremo alcuni dei<br />

punti salienti e delle innovazioni previste<br />

dagli espositori più importanti, offrendo<br />

uno sguardo al panorama trasformativo<br />

del trasporto pubblico al Summit Uitp,<br />

tra le principali esposizioni del trasporto<br />

pubblico nel <strong>2023</strong>.<br />

Permetteteci una nota a margine: siamo<br />

entusiasti di annunciare che le redazioni<br />

di AUTOBUS e SUSTAINABLE BUS<br />

parteciperanno attivamente alla kermesse<br />

come espositori: ci troverete allo stand<br />

numero 7D108.<br />

Se partecipate al summit, vi invitiamo a<br />

incontrare il nostro team: avremo a disposizione<br />

copie della riviste per la distribuzione,<br />

fornendovi una preziosa risorsa ricca<br />

di articoli e aggiornamenti dal mondo del<br />

trasporto pubblico sostenibile.<br />

In questo articolo,<br />

esploreremo<br />

alcuni dei<br />

punti salienti<br />

e delle innovazioni<br />

previste<br />

dagli espositori<br />

più importanti,<br />

offrendo<br />

uno sguardo<br />

al panorama<br />

trasformativo<br />

del trasporto<br />

pubblico al<br />

Summit Uitp,<br />

tra le principali<br />

esposizioni del<br />

trasporto pubblico<br />

nel <strong>2023</strong>.<br />

Le novità dell’industria<br />

Mentre scriviamo, questa sarà una delle<br />

principali novità della fiera: Iveco Bus<br />

presenterà a Barcellona il primo veicolo<br />

interurbano cento per cento elettrico mai<br />

prodotto dal marchio, in versione da 13<br />

metri. Nello stand sarà accompagnato da<br />

un midibus urbano elettrico di 9,5 metri<br />

di lunghezza della gamma E-Way. Il lancio<br />

dell’e-bus interurbano è in linea con la<br />

tabella di marcia del marchio che prevede<br />

una gamma completa di autobus elettrici<br />

nel <strong>2023</strong>. Secondo precedenti dichiarazioni,<br />

la prima versione del Crossway a essere<br />

elettrificata sarà la Low Entry. Inoltre, il<br />

gruppo metterà a disposizione un’area di<br />

Fpt Industrial che presenterà un nuovo pacco<br />

batterie dal design esclusivo e un angolo<br />

dedicato ai servizi digitali del produttore.<br />

Karsan porterà a Barcellona il suo e-bus da<br />

6 metri Karsan e-Jest, leader di mercato nel<br />

segmento da tre anni. L’e-Atak sarà presentato<br />

nella sua versione autonoma (e ci sarà<br />

anche un altro e-Atak autonomo...). Nello<br />

stand di Karsan ci sarà spazio sufficiente per<br />

un e-Atak di 18 metri. Infine, ma non meno<br />

importante, sarà esposto anche un e-Ata<br />

Hydrogen di 12 metri, dopo la presentazione<br />

all’IAA dello scorso anno.<br />

Byd esporrà una selezione delle ultime<br />

innovazioni, tra cui l’articolato elettrico<br />

Le due novità più rilevanti della<br />

kermesse sembrano essere i nuovi<br />

prodotti targati Iveco Bus e Daimler:<br />

il costruttore italiano svelerà il<br />

Crossway Le elettrico, mentre la<br />

casa di Stoccarda lancerà l’eCitaro<br />

articolato in versione fuel cell.<br />

COSA BOLLE IN PENTOLA<br />

B19 recentemente aggiornato e il primo<br />

e-bus personalizzato Byd-Castrosua da 12<br />

metri, che farà proprio il suo debutto alla<br />

Uitp <strong>2023</strong>.<br />

Quest’ultimo combina la tecnologia di propulsione<br />

elettrica e l’esperienza di Byd in<br />

materia di batterie con la carrozzeria Nelec<br />

di Castrosua, a seguito di una collaborazione<br />

tra le due case per la produzione di<br />

veicoli su misura per soddisfare le esigenze<br />

specifiche dei clienti spagnoli.<br />

MAN presenzierà nel cuore della Catalogna<br />

con il nuovo Lion’s City 10 E, l’ultimo<br />

nato della famiglia Lion’s City E, che nel<br />

frattempo è già stato offerto in alcune gare<br />

d’appalto (oltre venti veicoli sono già stati<br />

ordinati in Svizzera e Germania). Il peso<br />

alla tara è inferiore di circa una tonnellata<br />

rispetto all’autobus da dodici metri (almeno<br />

nella configurazione con la massima capacità<br />

della batteria). Nella configurazione<br />

standard con tre porte doppie c’è spazio per<br />

27 posti a sedere più una pedana per disabili,<br />

più una cinquantina di posti in piedi,<br />

per una capacità complessiva di circa 80<br />

passeggeri, in linea con gli autobus termici<br />

della stessa lunghezza.<br />

Irizar e-mobility giocherà in casa. L’azienda<br />

dichiara che «presenterà due autobus elettrici<br />

che stanno trasformando il trasporto<br />

pubblico nelle città». Sarà anche l’occasione<br />

per presentare il nuovo Management Team.<br />

L’olandese Ebusco sarà presente con un Ebusco<br />

2.2 e un Ebusco 3.0. «I visitatori potranno<br />

sperimentare di persona la potenza del<br />

composito di carbonio: allo stand, i visitatori<br />

avranno l’opportunità di vedere e tenere<br />

in mano una trave di carbonio per sentire<br />

quanto sia leggero e allo stesso tempo resistente<br />

questo materiale. Inoltre, i visitatori<br />

potranno saperne di più sul monitoraggio<br />

delle flotte seguendo una demo di Ebusco<br />

dal vivo», afferma il portavoce di Ebusco.<br />

Vdl esporrà un Citea di nuova generazione,<br />

modello Low Floor 12,2 metri. Questo veicolo<br />

dimostrativo è dotato di pannellature<br />

laterali leggere in materiale composito, tetto<br />

a sandwich, doppi vetri sui fianchi, sul retro<br />

e sulle porte e finestrini a ribalta a destra<br />

e a sinistra. Inoltre, sarà caratterizzato da<br />

esterni nei caratteristici colori blu petrolio,<br />

bianco e nero lucido, batteria da 490 kWh,<br />

IL DEBUTTO DELL’ECITARO FUEL CELL<br />

È giunta l’ora del<br />

Mercedes eCitaro fuel<br />

cell. La variante a<br />

idrogeno dell’eCitaro,<br />

una gamma che nel<br />

<strong>2023</strong> compie i suoi<br />

cinque anni dal lancio,<br />

avvenuto nel 2018, sarà<br />

presentata al salone<br />

Uitp in declinazione<br />

snodata. Come già<br />

annunciato tempo<br />

fa, Daimler Buses ha<br />

scelto Toyota come<br />

partner fornitore della<br />

fuel cell.<br />

L’architettura<br />

progetturale<br />

dell’eCitaro a celle<br />

a combustibile si<br />

distingue dalla gran<br />

parte degli autobus<br />

fuel cell oggi presenti<br />

sul mercato per la<br />

capacità della batteria.<br />

Mentre di solito questi<br />

autobus sono dotati<br />

di accumulatori più<br />

piccoli, generalmente<br />

meno di 50 kWh,<br />

e spesso ad Lto,<br />

l’eCitaro presenta una<br />

capacità paragonabile<br />

a quella della sua<br />

controparte elettrica<br />

a batteria. Infatti, la<br />

versione da 18 metri<br />

dell’eCitaro può<br />

portarsi dietro fino a<br />

392 kWh. La tecnologia<br />

è quella Nmc di terza<br />

generazione fornita dal<br />

gruppo Borgwarner<br />

due porte doppie (di Ventura), 41-3 sedili<br />

per i passeggeri, sistema di monitoraggio<br />

con telecamera.<br />

All’Uitp Global Public Transport Summit<br />

<strong>2023</strong> Solaris Bus & Coach presenterà<br />

il suo modello più popolare, l’Urbino 12<br />

elettrico, prodotto su ordinazione per Tmb<br />

Barcelona. È dotato di motore di trazione<br />

centrale elettrico. L’energia necessaria per la<br />

trazione è immagazzinata in batterie Solaris<br />

High Energy con una capacità totale di<br />

420 kWh. Il veicolo, che può ospitare fino<br />

a 77 passeggeri, è dotato di un pacchetto<br />

completo di sistemi di sicurezza - tra cui<br />

MirrorEye (specchietti ridisegnati, ovvero<br />

telecamere che proiettano l’immagine su<br />

schermi all’interno del veicolo, che ampliano<br />

significativamente il campo visivo<br />

e migliorano l’aerodinamica dell’autobus) e<br />

MobilEye Shield+ (un sistema che segnala il<br />

rischio di collisione e avverte il conducente<br />

– con segnali acustici e avvisi visivi sul display<br />

- anche nei casi in cui si cambia corsia<br />

senza un’adeguata segnalazione preventiva o<br />

quando non viene mantenuta una distanza<br />

adeguata dal veicolo che precede).<br />

(Akasol), disponibile<br />

a listino a partire da<br />

quest’anno. Insomma:<br />

la fuel cell svolge<br />

una funzione di range<br />

extender, in modo da<br />

garantire autonomie<br />

che la casa quantifica<br />

come superiori a 350<br />

chilometri. A bordo,<br />

sul 18 metri fuel cell<br />

con la stella sulla<br />

calandra, c’è posto<br />

per un massimo di 128<br />

persone.<br />

Meritano una<br />

nota a margine<br />

le realtà<br />

della componentistica,<br />

su tutte Zf,<br />

ma non solo.<br />

All’Uitp<br />

Global Public<br />

Transport<br />

Summit, infatti,<br />

saranno<br />

protagoniste<br />

anche<br />

Masats,<br />

Ivu Traffic<br />

Technologies,<br />

Ballard Power<br />

Systems e<br />

Init.<br />

14<br />

15


Impressioni di guida<br />

La Stella<br />

ha il jolly<br />

Il modulo ibrido è<br />

disponibile su tutte<br />

le versioni a due assi<br />

dell’Intouro, purché<br />

equipaggiate con<br />

cambio automatico<br />

e convertitore<br />

di coppia<br />

MERCEDES<br />

INTOURO K HYBRID<br />

10,7 METRI<br />

MERCEDES OM 936,<br />

354 CV<br />

MOTORE<br />

CV! OM 936<br />

375!<br />

350!<br />

325!<br />

300!<br />

275!<br />

250!<br />

225!<br />

200!<br />

175!<br />

KGM!<br />

191!<br />

178!<br />

166!<br />

153!<br />

141!<br />

128!<br />

116!<br />

103!<br />

91!<br />

150!<br />

78!<br />

700! 1.300! 1.900! 2.500!<br />

giri / minuto !<br />

POTENZA CV! COPPIA KGM!<br />

Se per l’urbano il focus è sui<br />

sistemi di trazione elettrici, per il<br />

Classe II la musica è un po’ diversa.<br />

E infatti Daimler Buses punta forte<br />

sul mild hybrid. Parola d’ordine?<br />

Versatilità, ma anche risparmio...<br />

Tipo Mercedes Om 936<br />

Cilindrata cc 7.698<br />

Disposizione 6<br />

Valvole per cilindro 4<br />

Alesaggio per corsa mm 110 x 135<br />

Potenza cv/giri 354/2.200<br />

Potenza specifica cv/litro 45,99<br />

Coppia Nm 1.200-1.600<br />

Riserva di coppia % 24<br />

Rapporto di compressione 17,1:1<br />

Alimentazione<br />

Common rail<br />

Aspirazione<br />

turbo 2 stadi<br />

Peso a secco kg 650<br />

Capacità coppa olio litri 30<br />

Rendimento termod. % 60,6<br />

Inquinanti<br />

Euro 6 con Scr+Egr<br />

INDICE DIESEL AUTOBUS 8,8<br />

Il rendimento termodinamico è calcolato al<br />

regime di minor consumo specifico.<br />

per ogni<br />

stagione<br />

In questo momento storico stiamo assistendo<br />

al passaggio verso fonti energetiche<br />

e sistemi di propulsione innovativi,<br />

che permettano di migliorare l’efficienza<br />

di esercizio dei mezzi.<br />

Per i casi in cui un passaggio repentino<br />

non è possibile, vengono in aiuto i sistemi<br />

ibridi, particolarmente utili su una tipologia<br />

di trasporto che può comprendere un<br />

servizio di linea interurbano o un servizio<br />

occasionale a breve e medio raggio.<br />

Mercedes-Benz propone la versione ibrida<br />

dell’Intouro, che ha debuttato sul mercato<br />

ad Agosto 2022, con una serie di accorgimenti<br />

tecnici che permettono una sensibile<br />

riduzione dei consumi di carburante, una<br />

migliorata maneggevolezza e soluzioni<br />

tecniche all’avanguardia come l’uso dei<br />

supercondensatori in luogo di accumulatori<br />

tradizionali.<br />

La tecnologia ibrida è disponibile su tutte<br />

le versioni a due assi dell’Intouro, purché<br />

equipaggiate con cambio automatico e<br />

convertitore di coppia.<br />

Siamo andati a Berlino, dove si stanno<br />

completando i lavori per il nuovo<br />

BusWorld Center, l’innovativo centro di<br />

assistenza Omniplus per gli autobus Mercedes-Benz<br />

e Setra, destinato a diventare<br />

il più grande sito di manutenzione di bus<br />

elettrici d’Europa, per provare su strada,<br />

in un percorso misto urbano, extraurbano<br />

e autostradale, il nuovo Intouro K Hybrid.<br />

IL CAMBIO<br />

km/h ZF ECOLIFE 2<br />

112<br />

96<br />

80<br />

64<br />

48<br />

32<br />

16<br />

0<br />

-16<br />

T ilesse<br />

357<br />

6ª<br />

326 5ª<br />

4ª<br />

295 3ª<br />

2ª<br />

264<br />

1ª<br />

233<br />

202<br />

kgm<br />

171<br />

-32<br />

140<br />

800 1.200 1.600 2.000<br />

giri / minuto<br />

Nel grafico, la fascia grigia delimita il campo<br />

di utilizzo ottimale del motore. A 1.000<br />

giri il motore fornisce il 70 per cento della<br />

potenza massima. Al regime di 1.600<br />

giri si realizza il migliore compromesso<br />

tra prestazioni e consumo specifico.<br />

© <strong>Autobus</strong> <strong>2023</strong><br />

16<br />

17


Impressioni di guida<br />

MECCANICA<br />

. Energia? Non si<br />

butta via niente<br />

Il motore elettrico<br />

supporta il diesel<br />

quando gira al minimo,<br />

risparmiando carburante<br />

Il concetto alla base della tecnologia ibrida<br />

sull’Intouro è l’impiego dell’energia<br />

dispersa in fase di frenatura mediante un<br />

generatore e un sistema di accumulo. Un<br />

motore elettrico addizionale, che occupa la<br />

forma di un disco dallo spessore di soli 8<br />

cm, è posto tra il motore termico e il cambio<br />

automatico. In fase di frenata o di rilascio,<br />

il motore elettrico si comporta da generatore,<br />

trasformando l’energia cinetica ricevuta<br />

dalle ruote in energia elettrica. Questa viene<br />

poi immagazzinata mediante supercondensatori<br />

e resa disponibile per il motore elettrico<br />

che va a supportare il propulsore termico nei<br />

momenti in cui ha una maggiore richiesta di<br />

coppia, quindi alla partenza da fermo o in<br />

fase di accelerazione.<br />

Componentistica (leggera) al top<br />

Il motore elettrico supporta inoltre il Diesel<br />

quando gira al minimo, permettendo un ulteriore<br />

risparmio energetico e di carburante.<br />

Capace di erogare una potenza di 19 kW e<br />

una coppia di 220 Nm, il motore elettrico<br />

risulta particolarmente vantaggioso nelle situazioni<br />

caratterizzate da traffico e frequenti<br />

fermate e ripartenze, incrementando l’efficienza<br />

energetica e portando una riduzione<br />

dei consumi dichiarata fino al 5 per cento.<br />

Non interviene, invece, per aumentare la potenza<br />

o la coppia massima, che rimangono le<br />

stesse del corrispondente motore termico a 6<br />

cilindri da 7,7 litri, rispettivamente di 354 cavalli<br />

a 2200 giri e 1400 Nm a 1200-1600 giri.<br />

Le unità di accumulo dell’energia elettrica<br />

sono due moduli di 16 supercondensatori<br />

ciascuno, capaci di immagazzinare un totale<br />

di 88 Wh, alloggiati nella parte superiore<br />

sinistra del padiglione. Rispetto alle tradizionali<br />

batterie, i supercapacitori non sono<br />

sensibili ai frequenti e repentini passaggi<br />

dalla modalità di carica a quella di scarica,<br />

né agli improvvisi picchi di potenza in fase<br />

di rallentamento, questo garantisce una vita<br />

utile molto più lunga e tempi di ricarica decisamente<br />

brevi: una sola frenata che porti<br />

il veicolo ad arrestarsi da una velocità di 50<br />

km/h riesce già a caricare completamente le<br />

unità. I moduli sono protetti dalla luce solare<br />

e dal calore mediante una copertura superiore<br />

e un pannello laterale perforato che permette<br />

la ventilazione e il raffreddamento.<br />

Un altro punto di forza è l’assenza di una rete<br />

ad elevato voltaggio: l’Intouro hybrid ha una<br />

rete separata a 48 V, che viene classificata a<br />

bassa tensione e di conseguenza è molto più<br />

sicura da maneggiare in officina o in caso di<br />

emergenza e non richiede una formazione<br />

specifica complessa agli autisti o ai manutentori.<br />

Occhio ai pesi<br />

Il motore elettrico e l’inverter sono raffreddati<br />

ad acqua, grazie a un’unità a bassa temperatura<br />

progettata per lavorare al massimo a 65<br />

gradi, che si è scelto di posizionare sotto il<br />

radiatore in un’ottica di riduzione degli spazi.<br />

L’insieme dei componenti addizionali porta<br />

un incremento di peso di soli 254 kg rispetto<br />

alla corrispondente versione a motore termico,<br />

dal punto di vista estetico e della guida le<br />

differenze sono praticamente impercettibili,<br />

anche il quadro strumenti è del tutto analogo<br />

e viene solo leggermente ridotta la capacità<br />

di carico.<br />

Il veicolo oggetto della prova è equipaggiato<br />

con un cambio automatico Zf Ecolife 2 a<br />

6 rapporti con convertitore di coppia, unica<br />

opzione disponibile in abbinamento alla tecnologia<br />

ibrida. Le versioni a motore esclusivamente<br />

termico possono avere anche un<br />

cambio manuale a 6 rapporti, automatizzato<br />

Mercedes-Benz Power Shift o automatico<br />

Voith, anche questo dotato di convertitore di<br />

coppia. L’Intouro K, con una lunghezza di<br />

10,745 m e un passo di 5,270 m, è disponibile<br />

anche con motori Diesel da 220 o 260<br />

kW Euro 6.<br />

Caratterizzato da una massa massima di<br />

19500 kg nella versione ibrida, l’Intouro<br />

hybrid presenta sospensioni anteriori Zf<br />

Rl75E a ruote indipendenti e un ponte posteriore<br />

Mercedes-Benz Ro440 con un rapporto<br />

al ponte di 5,222:1.<br />

La grande novità dell’Aba 5<br />

Equipaggiato con una porta anteriore singola<br />

e porta posteriore a doppio battente, ha una<br />

dotazione importante in termini di sicurezza<br />

per quanto riguarda gli Adas: frenata assisti-<br />

Capace di erogare<br />

una potenza di 19<br />

kW e una coppia di<br />

220 Nm, il piccolo<br />

motore elettrico<br />

risulta vantaggioso<br />

nelle situazioni<br />

caratterizzate da<br />

traffico e frequenti<br />

fermate e ripartenze,<br />

incrementando<br />

l’efficienza energetica<br />

e portando<br />

una riduzione dei<br />

consumi dichiarata<br />

fino al 5 per cento.<br />

Non interviene,<br />

invece, per aumentare<br />

la potenza o la<br />

coppia massima,<br />

che rimangono le<br />

stesse del motore<br />

termico a 6 cilindri<br />

da 7,7 litri, rispettivamente<br />

di 350<br />

cavalli a 2.200 giri e<br />

1.400 Nm tra 1.200<br />

e 1.600 giri.<br />

ta, Esp con Abs e Asr, assistente di corsia e<br />

Sideguard Assist, che supporta il conducente<br />

nelle svolte con visuale limitata tenendo conto<br />

della presenza di angoli ciechi.<br />

Il sistema di assistenza attiva alla frenata<br />

Aba 5 può effettuare una frenata di emergenza<br />

azionata in modo automatico in caso di<br />

pericolo di tamponamento o di urto contro<br />

ostacoli fissi, riconoscendo anche pedoni fermi<br />

o in movimento. Oltre alla frenata automatica<br />

in caso di emergenza, il sistema Aba<br />

5 può attivare anche frenate più moderate o<br />

semplicemente avvisare il conducente di una<br />

situazione potenzialmente a rischio mediante<br />

un avviso acustico o ottico.<br />

CONDENSATORI<br />

Le unità di accumulo dell’energia elettrica sono<br />

due moduli di 16 supercondensatori ciascuno,<br />

capaci di immagazzinare un totale di 88 Wh.<br />

Rispetto alle tradizionali batterie, i supercapacitori<br />

non sono sensibili ai frequenti e repentini<br />

passaggi dalla modalità di carica a quella di<br />

scarica, né agli improvvisi picchi di potenza in<br />

fase di rallentamento, cosa che garantisce una<br />

vita utile più lunga e tempi di ricarica più brevi:<br />

una sola frenata che porti il veicolo ad arrestarsi<br />

da una velocità di 50 km/h riesce già a caricare<br />

completamente le unità. I moduli sono protetti<br />

dalla luce solare e dal calore mediante una copertura<br />

superiore e un pannello perforato che<br />

permette la ventilazione e il raffreddamento.<br />

MOTORE ELETTRICO<br />

Capace di erogare una potenza di 14 kW<br />

e una coppia di 220 Nm, il motore elettrico<br />

risulta particolarmente vantaggioso nelle situazioni<br />

caratterizzate da traffico e frequenti<br />

fermate e ripartenze, incrementando l’efficienza<br />

energetica e portando una riduzione<br />

dei consumi dichiarata fino al 5%. Non interviene,<br />

invece, per aumentare la potenza o la<br />

coppia massima, che rimangono le stesse<br />

del corrispondente motore termico a 6 cilindri<br />

da 7,7 litri, rispettivamente di 260 kW a<br />

2.200 giri e 1.400 Nm a 1200-1600 giri.<br />

FRENI<br />

Dotazione importante in termini di sicurezza:<br />

frenata assistita, ESP con ABS e ASR, assistente<br />

di corsia e Sideguard Assist. Il sistema<br />

di assistenza attiva alla frenata ABA 5 può effettuare<br />

una frenata di emergenza azionata in<br />

modo automatico in caso di pericolo di tamponamento<br />

o di urto contro ostacoli fissi, riconoscendo<br />

anche pedoni fermi o in movimento.<br />

Oltre alla frenata automatica in caso di emergenza,<br />

il sistema ABA 5 può attivare anche frenate<br />

più moderate o semplicemente avvisare<br />

il conducente di una situazione potenzialmente<br />

a rischio mediante un avviso acustico o ottico.<br />

ASSALI E SOSPENSIONI<br />

L’Intouro hybrid presenta sospensioni anteriori<br />

ZF RL75E a ruote indipendenti e un<br />

ponte posteriore Mercedes-Benz RO440<br />

con un rapporto al ponte di 5,222:1.<br />

CARTA D’IDENTITÀ<br />

Lunghezza mm 10.745<br />

Larghezza mm 2.534<br />

Altezza mm 3.365<br />

Interasse anteriore 5.270<br />

Sbalzo ant/post mm 2.175/3.330<br />

Sedili n°<br />

47 + posto guida<br />

Capacità serbatoio l<br />

185 circa<br />

Peso complessivo ammesso kg 19.500<br />

Asse anteriore kg 7.500<br />

Asse motore kg 12.600<br />

Motore (Euro VI D) Om 936<br />

Cilindrata l 8<br />

Potenza (di serie) Kw 220<br />

Cilindri n° 6<br />

Coppia massima Nm 1.200<br />

Cambio Zf Ecolife 2<br />

Sterzo<br />

Servosterzo Zf<br />

Asse anteriore Zf, sospensioni indipendenti<br />

Asse motore Mercedes-Benz Ro 440<br />

18<br />

19


Impressioni di guida<br />

INTERNI<br />

Solita sobrietà<br />

ed eleganza<br />

La Stella a tre punte<br />

assicura comfort<br />

e sicurezza per<br />

20<br />

conducente e passeggeri<br />

Salendo a bordo dell’Intouro K hybrid, gli<br />

interni si presentano con la tradizionale<br />

sobrietà ed eleganza della stella a tre<br />

punte. I sedili sono di tipo Travel Eco Style<br />

in tessuto grigio, che richiama il colore antracite<br />

metallizzato dell’esterno, con bordature<br />

in verde e poggiatesta in finta pelle nera. Si<br />

rivelano confortevoli sebbene non eccessivamente<br />

morbidi, con schienali reclinabili: un<br />

compromesso ideale per un mezzo versatile<br />

che possa essere impiegato indifferentemente<br />

per un servizio di linea interurbano come<br />

per un servizio occasionale a breve e medio<br />

raggio. Sono, come prescritto dalla normativa,<br />

dotati di cinture di sicurezza a due punti. La<br />

natura versatile emerge anche dalla presenza<br />

di mancorrenti in metallo cromato e dalle ampie<br />

cappelliere, su cui fanno bella mostra di sé<br />

i pulsanti per la prenotazione delle fermate.<br />

Alllestimento di Classe (II)<br />

La porta anteriore a singolo battente e la posteriore<br />

a doppio battente sono entrambe di<br />

tipo rototraslante ad espulsione. La presenza<br />

della doppia porta posteriore permette di velocizzare<br />

le operazioni di salita e discesa dei<br />

passeggeri, dando accesso diretto ad uno spazio<br />

multifunzione dotato di 4 strapuntini ripiegabili.<br />

L’altezza interna al centro è di 2,18 m<br />

mentre l’altezza media del pavimento da terra<br />

è di circa 88 cm. I 41 passeggeri che possono<br />

prendere posto seduti a bordo del nuovo Intouro<br />

hybrid hanno a disposizione un volume<br />

nelle bagagliere di 3,05 m3. Un Media Router<br />

fornisce ai viaggiatori l’accesso a internet e<br />

allo streaming di audio e video.<br />

L’impianto di climatizzazione EvoCool<br />

Comfort da 32 kW è dotato di filtri attivi con<br />

funzione antivirale, garantendo ai passeggeri<br />

un ricambio continuo di aria e condizioni di<br />

sicurezza anche dal punto di vista della salute;<br />

l’illuminazione interna è a Led.<br />

Il posto di guida è ergonomico, caratterizzato<br />

da funzionalità e qualità dei materiali<br />

e dell’assemblaggio. Il volante multifunzione<br />

può essere regolato in un’ampia gamma<br />

di posizioni tanto longitudinalmente quanto<br />

in altezza, incontrando le esigenze di autisti<br />

di ogni corporatura, senza tuttavia interferire<br />

con la leggibilità degli strumenti, ampi e ben<br />

visibili. Anche il sedile di guida Isringhausen<br />

Nts2 offre numerose possibilità di regolazione,<br />

è riscaldabile e dotato di braccioli ripiegabili<br />

su entrambi i lati e di supporto lombare.<br />

Gli specchi esterni, ampi e ben visibili, sono<br />

montati su semplici elementi tubolari che<br />

Il posto di guida<br />

è ergonomico,<br />

caratterizzato<br />

da funzionalità<br />

e qualità dei<br />

materiali e dell’<br />

assemblaggio.<br />

Il volante<br />

multifunzione<br />

può essere<br />

regolato in<br />

un’ampia gamma<br />

di posizioni tanto<br />

longitudinalmente<br />

quanto<br />

in altezza,<br />

incontrando<br />

le esigenze di<br />

autisti di ogni<br />

corporatura,<br />

senza tuttavia<br />

interferire con la<br />

leggibilità degli<br />

strumenti, ampi<br />

e ben visibili. Gli<br />

specchi estern?<br />

Ampi e<br />

ben visibili.<br />

consentono una veloce ed economica sostituzione<br />

in caso di bisogno. La postazione del<br />

conducente è fisicamente separata dal compartimento<br />

passeggeri mediante un’antina<br />

trasparente che, sebbene non possa garantire<br />

una protezione dell’incolumità dell’autista in<br />

caso di aggressione, assicura comunque un<br />

opportuno isolamento acustico e funzionale.<br />

Il posto guida, peraltro, è dotato di un sistema<br />

di aerazione e climatizzazione indipendente<br />

e separato da quello dei viaggiatori e di due<br />

prese USB per la ricarica di piccole apparecchiature<br />

elettroniche. A fianco dell’autista è<br />

già predisposto un tubolare per il montaggio<br />

delle apparecchiature di bigliettazione, con<br />

relativo attacco per il sistema di pagamento.<br />

Alessandro Razze<br />

AL VOLANTE<br />

Accomodandosi al volante, la prima<br />

cosa che si osserva è la plancia, con<br />

un’impostazione classica, fedele alla<br />

tradizione Mercedes. Strumenti chiari e<br />

di lettura agevole, comandi semplici e<br />

a portata di mano, dotazione completa<br />

di tutto ciò che può servire. La visibilità<br />

diretta frontale e laterale è ottima,<br />

corretta la disposizione degli specchi.<br />

Avviando il motore, il suono è quello<br />

classico di un propulsore termico: nulla<br />

lascia intendere di essere su un mezzo<br />

ibrido né si intuisce il supporto che il<br />

motore elettrico fornisce al Diesel che<br />

gira al minimo. Una volta selezionata la<br />

marcia e iniziata la guida, si comincia a<br />

percepire una reattività inusuale per un<br />

motore tradizionale. La parola ‘scattante’<br />

non viene normalmente associata ad un<br />

autobus, eppure la sensazione è proprio<br />

quella e nel percorso urbano si rimane<br />

colpiti dall’immediata disponibilità di<br />

potenza.<br />

Un raggio di curvatura di soli 18,34 m<br />

mette a proprio agio, nonostante il mezzo<br />

presenti una differenza importante tra lo<br />

sbalzo anteriore e quello posteriore. La<br />

sensazione di sicurezza è aumentata<br />

anche dalla stabilità del veicolo, che<br />

appare stabile nella sua traiettoria<br />

nonostante la leggerezza dei comandi e<br />

il brio dato dalla doppia propulsione.<br />

Nel percorso extraurbano e autostradale<br />

si apprezza la presenza del motore<br />

elettrico in occasione delle immissioni<br />

nel traffico o per sgomberare celermente<br />

un’intersezione, ma anche in fase di<br />

rallentamento, quando l’energia cinetica<br />

viene trasformata in elettrica per essere<br />

accumulata nei supercondensatori.<br />

Il sistema è studiato in modo tale da<br />

immagazzinare molta energia già<br />

dall’inizio della frenata e se ne ha<br />

contezza azionando il rallentatore dal<br />

cruscotto più ancora che dal pedale:<br />

l’effetto è immediato e importante, chi<br />

è abituato al retarder di un mezzo con<br />

motore termico si trova inizialmente<br />

a frenare in maniera brusca, colto di<br />

sorpresa dalla rapidità di azione.<br />

La presenza di diversi ADAS si evidenzia<br />

in ogni fase della guida, degna di nota<br />

in particolare la presenza del Active<br />

Brake Assist di livello 5, che permette di<br />

impostare automaticamente una frenata<br />

di emergenza o un rallentamento anche<br />

in presenza di pedoni. Durante la prova<br />

non è successo nulla che lo attivasse,<br />

ma la sensazione di sicurezza che dà<br />

la consapevolezza di uno strumento del<br />

genere permette di affrontare un viaggio<br />

in maniera più serena. Il Sideguard<br />

assist, che permette di segnalare pedoni<br />

e ostacoli nell’angolo cieco durante le<br />

svolte, purtroppo è disponibile solo<br />

come optional.<br />

A.R.<br />

21


Impressioni di guida<br />

L’ultimo<br />

membro<br />

Derivato dal Lion’s<br />

City 12E, ma con<br />

peso a vuoto<br />

inferiore di circa<br />

una tonnellata, il<br />

10E mira a una fetta<br />

di mercato ancora<br />

da scoprire.<br />

MAN<br />

LION’S CITY 10E<br />

10,5 METRI<br />

TRATON, 240 KW<br />

NMC, 400 KWH<br />

Basata sulla stessa piattaforma<br />

della City 12E del Leone (con<br />

passo ridotto), la variante da<br />

10,5 metri è più leggera di una<br />

tonnellata e ha una capacità<br />

della batteria fino a 400 kWh<br />

del<br />

branco<br />

Adistanza di quattro anni, MAN torna<br />

con un dieci metri e mezzo in<br />

allestimento urbano e punta subito<br />

ai grandi numeri. Derivato dal Lion’s City<br />

12E, il MAN 10E si propone di conquistare<br />

una buona fetta di quel mercato, ancora<br />

quasi tutto da scoprire, dei ‘normali’<br />

a trazione elettrica, fino ad ora riservato ai<br />

costruttori turchi, cinesi e... ad Irizar (vedi<br />

gara AMT Genova anno 2020).<br />

Il Lion’s City 10E, pensato già al lancio<br />

della nuova gamma urbana ma poi rallentato<br />

da altre priorità di prodotto (tra cui il<br />

nuovo Low Entry), verrà presentato uf-<br />

ficialmente al pubblico al Global Public<br />

Transport Summit Uitp di Barcellona.<br />

Nel frattempo ha già cominciato ad essere<br />

offerto in alcune gare (già oltre una<br />

ventina i veicoli ordinati in Svizzera e in<br />

Germania) e presto lo vedremo circolare<br />

anche in Italia. Il 10E, infatti, accontenta<br />

quei Paesi, quali in nostro, dove è forte la<br />

richiesta di autobus urbani sotto i dodici<br />

metri che assicurino una buona capacità<br />

passeggeri. Grazie ad una tara più bassa<br />

di circa una tonnellata rispetto al dodici<br />

metri (almeno nella configurazione con la<br />

massima capacità batterie), il Lion’s City<br />

10E satura contemporaneamente le aree<br />

per i posti in piedi con le masse limite<br />

ammesse, riuscendo in alcuni allestimenti<br />

a superare gli ottanta passeggeri complessivi.<br />

La distribuzione dei pesi, grazie agli<br />

accumulatori posizionati sul tetto sia nella<br />

parte anteriore che in quella posteriore, risulta<br />

così ottimizzata, sfruttando a pieno i<br />

limiti del nostro Codice della Strada che,<br />

anche dopo l’aggiornamento di novembre<br />

2021, è uno dei pochi che non consente<br />

ancora di superare (almeno per gli autobus<br />

a batterie) le 19,5 tonnellate di massa<br />

a pieno carico.<br />

MOTORE<br />

Motore<br />

Traton<br />

Potenza di picco/continua kW 240/160<br />

Coppia di picco/continua Nm 2.100/1.400<br />

Fornitore batteria<br />

Traton/LG<br />

Tipologia batteria<br />

NMC<br />

Raffreddamento batteria<br />

Acqua<br />

Allocazione batteria<br />

Tetto<br />

Capacità batteria/utilizzabile kWh 400/320<br />

Potenza di carica kW Fino a 150 (DC)<br />

Assale anteriore<br />

ZF RL 82 EC<br />

Assale posteriore ZF AV 133<br />

Pneumatici<br />

275/70R22.5<br />

BATTERIE<br />

Le batterie sono agli ioni di litio con tecnologia<br />

Nmc, in quattro o cinque moduli da<br />

80 kWh ciascuno. Gruppo Bms e sistema<br />

di controllo temperatura sono integrati. La<br />

tensione di lavoro è compresa tra 504 e<br />

765 Vcc, con un valore nominale di 662<br />

Vcc. La funzione di mantenimento ‘Reliable<br />

range’ consente di minimizzare il decadimento<br />

delle batterie nel corso degli<br />

anni, con una DoD (depth of discharge)<br />

impostabile a scelta tra il 65 e l’80 per<br />

cento della capacità<br />

© <strong>Autobus</strong> <strong>2023</strong><br />

22<br />

23


Impressioni di guida<br />

MECCANICA<br />

. Il più corto<br />

della famiglia<br />

L’e-powertrain è firmato<br />

Traton, mentre gli assali<br />

anteriori e posteriori<br />

sono made in Zf<br />

La catena cinematica è la medesima del<br />

12E, con un motore centrale sincrono<br />

marchiato Scania (da un progetto comune<br />

sviluppato nel gruppo Traton) capace<br />

di 160 kW di potenza continuativa e 240 di<br />

picco, e con una coppia massima di 2.100<br />

Nm disponibile da 900 giri in su. Il motore,<br />

posto a meno di un metro dal ponte e collegato<br />

da un albero cardanico unico, integra<br />

una riduzione in uscita pari a 1:1,595 che si<br />

aggiunge a quella al ponte di 1:5,12.<br />

In questo modo viene mantenuto il tradizionale<br />

assale Zf AV133 a portale rovesciato,<br />

garantendo la massima intercambiabilità di<br />

parti con gli autobus diesel o a metano. Rimanendo<br />

nell’ambito degli assali, va ricordato<br />

che quello anteriore è lo Zf a ruote indipendenti<br />

Rl82Ec, provvisto di sospensioni pneumatiche<br />

a controllo elettronico Wabco Ecas<br />

ed ammortizzatori idraulici autoadattivi Pcv.<br />

Di serie l’abbassamento alle fermate totale<br />

o parziale (kneeling), mentre è a richiesta il<br />

sollevamento parallelo di circa 70 mm fino<br />

ad una velocità di 10 km/h.<br />

L’impianto frenante è interamente a disco<br />

con pinze Knorr serie Sb e Sn, e prevede il<br />

controllo elettronico Ebs di Wabco che integra<br />

Abs/Asr e, a richiesta, Esp (controllo<br />

della stabilità). A cruscotto è possibile monitorare<br />

il livello di usura di ogni singola guarnizione,<br />

con alert a due livelli per l’autista<br />

e per l’officina, quest’ultimo inviato tramite<br />

Rio box.<br />

Il controllo di trazione è affidato a un inverter<br />

posizionato dietro al motore stesso,<br />

con gruppo di raffreddamento posto sul lato<br />

sinistro e accessibile da un apposito sportello.<br />

Accanto al radiatore dell’inverter, un<br />

ulteriore scambiatore di calore mantiene le<br />

temperature del motore in un range ottimale,<br />

facendo circolare dell’olio specifico in<br />

un piccolo circuito con la funzione sia di<br />

lubrificazione che di raffreddamento.<br />

Batterie e alimentazione<br />

Le batterie sono agli ioni di litio con tecnologia<br />

Nmc, in quattro o cinque moduli da 80<br />

kWh ciascuno. Gruppo Bms e sistema di controllo<br />

temperatura sono integrati. La tensione<br />

di lavoro è compresa tra 504 e 765 Vcc, con<br />

un valore nominale di 662 Vcc. La funzione<br />

di mantenimento ‘Reliable range’ consente<br />

di minimizzare il decadimento delle batterie<br />

nel corso degli anni, con una DoD (depth of<br />

discharge) impostabile a scelta tra il 65 e l’80<br />

per cento della capacità. Il sistema di ricarica<br />

prevede due prese standard Ccs2, per potenze<br />

fino a 150 kW, con punto principale presso<br />

l’asse anteriore lato destro e altre quattro posizioni<br />

a scelta (frontale, lato sinistro, posteriore<br />

centrale, posteriore destro). Il protocollo<br />

di comunicazione è conforme allo standard<br />

Iso 15118.<br />

Alimentato ad alta tensione è il motocompressore<br />

dell’impianto pneumatico Knorr di<br />

tipo a vite e raffreddato ad aria, cui si aggiunge<br />

il tradizionale gruppo integrato a gestione<br />

elettronica Wabco Amu, comprensivo di essiccatore<br />

con resistenza elettrica, separatore<br />

di olio e condensa, valvola ripartitrice.<br />

Sempre ad alta tensione è pure il gruppo<br />

climatizzazione a tetto, a scelta tra l’Eberspächer<br />

Ac136G3 II Ae Hpe a gas R134a,<br />

con potenza massima di 26 kW in raffreddamento<br />

e 18 kW in riscaldamento, e il Valeo<br />

a CO2, da 31 e 33 kW rispettivamente. Entrambi<br />

i sistemi garantiscono la funzionalità<br />

di riscaldamento tramite pompa di calore,<br />

cui si aggiunge un circuito di termoconvettori<br />

a parete con tre riscaldatori Hv da 10<br />

kW e, a richiesta, un bruciatore ausiliario<br />

Spheros Thermo a gasolio o biodiesel da<br />

30 kW. La gestione della temperatura avviene<br />

in modo automatico, in base alle impostazioni<br />

della centralina di comando e,<br />

eventualmente, alla temperatura esterna; a<br />

tale riguardo MAN predispone ben quattro<br />

programmazioni a scelta, che tengono conto<br />

della differenza tra esterno ed interno, nonché<br />

dell’ottimizzazione dei consumi. Il posto<br />

guida può contare su un frontbox separato<br />

Aurora da 7,3 kW in raffreddamento e 19,0<br />

kW in riscaldamento.<br />

L’impianto elettrico a 24 volt, alimentato costantemente<br />

da un convertitore Dc/Dc, è il<br />

tradizionale multiplex Continental Kibes 32,<br />

provvisto di un evoluto sistema di protezione<br />

dalle sottotensioni. Sotto di esso troviamo tutti<br />

i tradizionali utilizzatori degli autobus a trazione<br />

termica (tra i quali ricordiamo l’illuminazione<br />

interna a led a luce indiretta a quattro<br />

La catena cinematica<br />

è la medesima<br />

del 12E,<br />

con un motore<br />

centrale sincrono<br />

marchiato Scania<br />

(da un progetto<br />

comune sviluppato<br />

nel gruppo<br />

Traton) capace di<br />

160 kW di potenza<br />

continuativa<br />

e 240 di picco, e<br />

con una coppia<br />

massima di 2.100<br />

Nm disponibile<br />

da 900 giri in su.<br />

Il motore, posto a<br />

meno di un metro<br />

dal ponte e collegato<br />

da un albero<br />

cardanico unico,<br />

integra una riduzione<br />

in uscita<br />

pari a 1:1,595 che<br />

si aggiunge a<br />

quella al ponte di<br />

1:5,12.<br />

livelli di intensità), più la pompa elettrica Ehs<br />

destinata all’idroguida Bosch-Zf 8098.<br />

La gestione della trazione può essere impostata<br />

a diversi livelli di accelerazione, così<br />

come a diversi livelli di recupero energetico<br />

in fase di rilascio. Al cliente finale, quindi, è<br />

lasciata la possibilità di avere un comportamento<br />

simile a quello di un autobus diesel<br />

(con un leggero momento frenante in rilascio),<br />

una capacità rigenerativa aumentata<br />

(mediante una decelerazione maggiore) o un<br />

‘veleggiamento’ analogo al mezzo in folle<br />

(eliminando l’effetto frenante fino a quando<br />

si agisce sul pedale o sulla levetta di rallentamento<br />

a destra del volante).<br />

MODALITÀ DI RICARICA<br />

Il sistema di ricarica prevede due prese<br />

standard Ccs2, per potenze fino a 150<br />

kW, con punto principale presso l’asse<br />

anteriore lato destro e altre quattro posizioni<br />

a scelta (frontale, lato sinistro,<br />

posteriore centrale, posteriore destro). Il<br />

protocollo di comunicazione è conforme<br />

allo standard Iso 15118.<br />

FRENI<br />

L’impianto frenante è interamente a disco<br />

con pinze Knorr serie Sb e Sn, e prevede<br />

il controllo elettronico Ebs di Wabco che<br />

integra Abs/Asr e, a richiesta, Esp (controllo<br />

della stabilità). A cruscotto è possibile<br />

monitorare il livello di usura di ogni<br />

singola guarnizione, con alert a due livelli<br />

per l’autista e per l’officina, quest’ultimo<br />

inviato tramite Rio box.<br />

ASSALI E SOSPENSIONI<br />

È stato mantenuto il tradizionale assale<br />

Zf Av133 a portale rovesciato, garantendo<br />

la massima intercambiabilità di parti<br />

con gli autobus diesel o a metano. Rimanendo<br />

nell’ambito degli assali, va ricordato<br />

che quello anteriore è lo Zf a ruote<br />

indipendenti Rl82Ec, provvisto di sospensioni<br />

pneumatiche a controllo elettronico<br />

Wabco Ecas ed ammortizzatori idraulici<br />

autoadattivi Pcv. Di serie l’abbassamento<br />

alle fermate totale o parziale (kneeling),<br />

mentre è a richiesta il sollevamento parallelo<br />

di circa 70 mm fino ad una velocità<br />

di 10 km/h.<br />

24<br />

25


Impressioni di guida<br />

INTERNI<br />

Modernità<br />

e comfort<br />

Design accattivante e<br />

ottimo livello di finiture,<br />

con quale piccola<br />

sbavatura nell’assetto...<br />

Nella configurazione standard con tre<br />

porte doppie c’è posto a sedere per<br />

27 sedili più piattaforma disabile, cui<br />

si aggiungono una cinquantina di posti in<br />

piedi, per una capacità complessiva attorno<br />

agli 80 passeggeri, in linea con gli autobus<br />

termici di pari lunghezza.<br />

Come anticipato, il 10E sfrutta il progetto<br />

modulare della nuova gamma City del ‘leone’<br />

e, accorciando solamente il passo, porta<br />

la lunghezza complessiva poco sotto i 10,6<br />

metri. Tali proporzioni gli permettono un<br />

diametro di volta davvero contenuto (13,3<br />

metri misurati all’esterno ruota), analogo a<br />

quello di autobus più corti dove lo sbalzo<br />

posteriore è ridotto.<br />

Un ricco alllestimento<br />

Le porte possono essere a rototraslazione<br />

interna ad azionamento pneumatico o elettrico,<br />

oppure ad espulsione pneumatiche o<br />

‘sliding’ elettriche.<br />

Il vano passeggeri, viste le contenute dimensioni<br />

del passo, non permette grossi cambiamenti<br />

nella disposizione dei sedili, con la<br />

necessità di montare biposto in tutta la metà<br />

posteriore del veicolo. Sedili e mancorrenti,<br />

peraltro, non prevedono ancoraggi a pavimento,<br />

il quale presenta in questo modo una<br />

superficie libera e di facile pulizia.<br />

Il posto autista è quello già visto sugli altri<br />

Lion’s City, mantenendo standard piuttosto<br />

elevati di ergonomia e visibilità, con un bel<br />

cruscotto dotato di regolazione solidale al<br />

volante (+10°/-10°) e numerose varianti di<br />

separazione laterale, eventualmente adatte<br />

alla vendita a bordo dei titoli di viaggio.<br />

Il 10E è<br />

caratterizzato<br />

da una buona<br />

maneggevolezza<br />

e da un rollio<br />

della scocca<br />

abbastanza<br />

contenuto (più<br />

evidente a vuoto),<br />

nonostante<br />

le quasi 3<br />

tonnellate sul<br />

tetto (comprese<br />

le batterie,<br />

il sistema di<br />

climatizzazione e<br />

il climatizzatore<br />

interno).<br />

Inoltre, la<br />

gestione della<br />

trazione può<br />

essere impostata<br />

su diversi livelli<br />

di accelerazione,<br />

nonché su diversi<br />

livelli di recupero<br />

dell’energia in<br />

fase di coasting.<br />

MOTORE ELETTRICO<br />

La catena cinematica è la medesima del<br />

12E, con un motore centrale sincrono<br />

marchiato Scania (da un progetto comune<br />

sviluppato nel gruppo Traton) capace<br />

di 160 kW di potenza continuativa e 240<br />

di picco, e con una coppia massima di<br />

2.100 Nm disponibile da 900 giri in su.<br />

Il motore, posto a meno di un metro dal<br />

ponte e collegato da un albero cardanico<br />

unico, integra una riduzione in uscita<br />

pari a 1:1,595 che si aggiunge a quella al<br />

ponte di 1:5,12<br />

CARTA D’IDENTITÀ<br />

Lunghezza mm 10.575<br />

Larghezza mm 2.550<br />

Altezza mm 3.320<br />

Passo mm 4.395<br />

Sbalzi ant/post mm 2.755/3.405<br />

Altezza interna mm 2.390<br />

Altezza d’ingresso mm 320<br />

Larghezza porte mm 1.250/1.200/1.200<br />

Distanza pianale-suolo mm 365<br />

Cerchio di sterzata mm 17.200<br />

Peso a vuoto kg 13.630<br />

Peso totale a terra kg 19.500<br />

N° sedili 25<br />

N° passeggeri in piedi 42<br />

Capacità passeggeri 67<br />

Sedile di guida ISRI ProActive 2<br />

Tecnologia riscaldamento/raffreddamento<br />

Elettrica con pompa di calore integrata<br />

Refrigeratore<br />

R134<br />

26<br />

Alla guida, il 10E è divertente, grazie a una<br />

maneggevolezza davvero buona e un rollio<br />

tutto sommato abbastanza contenuto (che<br />

risulta più evidente a vuoto), nonostante sul<br />

tetto ci siano quasi tre tonnellate (tra batterie,<br />

loro sistema di condizionamento e climatizzazione<br />

interna). Naturalmente bisogna<br />

ricordarsi che un passo corto gira in meno<br />

spazio ma ‘allarga’ di più in coda, obbligando<br />

a rimanere più distanti dagli ostacoli<br />

esterni quando si sterza da fermi o in lento<br />

movimento. Un veicolo dal design moderno<br />

e dall’ottimo livello di finiture, con qualche<br />

sbavatura nell’assetto in alcune condizioni<br />

limite. Ma in fondo è sempre un autobus<br />

urbano e nelle condizioni di marcia tipo il<br />

comfort, anche alla guida, è assicurato.. I.P.<br />

27


Ebus test <strong>2023</strong>. Sette player alla frusta<br />

NEXT GENERATION EU?<br />

Sette dodici metri elettrici: un<br />

paio di best seller e tante novità.<br />

Reportage da Bonn, dove l’Ebus<br />

Test <strong>2023</strong> ha chiamato a raccolta<br />

Ebusco (il 3.0, finalmente), Hess,<br />

Ikarus, Iveco Bus, Mercedes (con<br />

nuova generazione di batterie),<br />

Otokar, Quantron<br />

Un bel raduno di modelli elettrici, non particolarmente<br />

esaustivo dal punto di vista della<br />

rappresentatività in termini di quote di mercato<br />

(eCitaro ed E-Way, insieme, coprono poco meno del<br />

20 per cento del mercato elettrico europeo, le quote<br />

degli altri sono o nulle o residuali) ma ricco di<br />

Da sinistra a destra,<br />

nella foto di<br />

gruppo: Quantron<br />

Cizaris 12 Ev, Ikarus<br />

120e, Ebusco 3.0,<br />

Hess lighTram 12m,<br />

Mercedes eCitaro,<br />

Iveco Bus E-Way.<br />

Presente al test,<br />

e immortalato<br />

nella foto in<br />

sovrapposizione,<br />

anche l’Otokar<br />

e-Kent C. Qui<br />

a sinistra, due<br />

momenti del test<br />

drive: a sinistra<br />

l’Ebusco 3.0 per le<br />

strade di Bonn, a<br />

destra un eCitaro.<br />

28<br />

29


Ebus test <strong>2023</strong>. Sette player alla frusta<br />

novità. Un’ottima occasione per toccare<br />

con mano modelli freschi di lancio (vedi<br />

Ebusco 3.0, per la prima volta offerto alla<br />

stampa fuori da un padiglione fieristico)<br />

o in attesa delle prime commesse significative<br />

(è il caso di Otokar e Quantron,<br />

quest’ultimo peraltro lo vedremo presto<br />

a Torino). Chiudono il cerchio Hess e I-<br />

karus, due realtà dalla penetrazione eminentemente<br />

locale: elvetica per il primo,<br />

est europea (con lo sguardo sul centro<br />

Europa) il secondo.<br />

A metà aprile siamo per l’ennesima volta<br />

volati a Bonn, in Germania, dove il magazine<br />

Omnibusspiegel da anni organizza<br />

l’Ebus Test. Un’iniziativa di stampo<br />

giornalistico che si propone di radunare<br />

un’ampia rappresentanza di autobus<br />

elettrici disponibili sul mercato, impegnandoli<br />

lungo una settimana di test e<br />

valutazioni.<br />

Un confronto su strada<br />

I veicoli vengono sottoposti a rigorose<br />

analisi tecniche e valutazioni sul loro<br />

comportamento, sia in condizioni statiche<br />

presso il deposito, sia in simulazioni di<br />

servizio su un circuito cittadino appositamente<br />

creato. Questa iniziativa è resa<br />

possibile grazie al supporto della municipalizzata<br />

tpl di Bonn Swb, che mette a<br />

disposizione gli spazi del deposito (e le<br />

infrastrutture di ricarica).<br />

Avessero risposto all’appello anche Solaris<br />

e Vdl, sovente partecipanti alle edizioni<br />

passate, avremmo avuto a disposizione<br />

quasi il 40 per cento dell’immatricolato<br />

elettrico europeo 2022. Un mercato tanto<br />

frammentato da essere veramente difficile<br />

da abbracciare con uno sguardo complessivo.<br />

Un semplice confronto: guardando<br />

al mercato complessivo Europa sopra le<br />

otto ton, cinque costruttori fanno il 70 per<br />

cento dell’immatricolato. Per raggiungere<br />

la stessa percentuale nell’agone e-bus, di<br />

costruttori ne servono otto.<br />

Riccardo Schiavo<br />

12 METRI ELETTRICI ALLA SBARRA<br />

Ebusco 3.0 12 Lf Hess LighTram 12m Ikarus 120e Iveco Bus E-Way Mercedes eCitaro Otokar e-Kent C Quantron Cizaris 12 Ev<br />

Lunghezza mm 12000 12.046 12.000 12.060 12.135 12.000 12.180<br />

Larghezza mm 2550 2.550 2.550 2.550 2.550 2.540 2.550<br />

Altezza mm 3190 3.300 3.270 3.350 3.405 3.220 3.450<br />

Sbalzo anteriore mm 2805 2.791 2.700 2.715 2.805 2.700 2.730<br />

Sbalzo posteriore mm 3285 3.410 3.480 3.225 3.430 3.400 3.450<br />

Passo mm 5900 5.845 5820 6120 5.900 5900 5900<br />

Altezza ingressi mm 340 327 340 320 / 330 320 340 340<br />

Larghezza porte mm 1.200/1.200/1.200 820/1.200/1.200 1.200 1.250 1.380 1.310 1.200<br />

Azionamento porte Elettrico Elettrico Pneumatico Elettrico Elettrico Pneumatico Pneumatico<br />

Altezza pavimento da terra mm 340 360 340 340 - 288 -<br />

Altezza interna mm 2.350 2.000 2470 2.313 2.358 2.450<br />

Sedute n 33 27 33 + 2 34 31+3 25 29<br />

Posti in piedi n 57 62 52 30 50 38 56<br />

Capacità passeggeri 90 89 85 64 81 63+1 85<br />

Modello sedute passeggeri Kiel Ideo Ster New City Ster Kiel Ligero Daimler City Star Eco Kiel Ideo Kiel Citos<br />

Modello sedile conducente Isri 6860/885 Nts2 Isri 6860/875 Nts Slim Pilot Isri Nts2 Grammer Msg 90.6 Grammar Msg 90.6 Isri Nts<br />

Peso a vuoto kg 10.460 13.160 13.040 14.780 13.890 14.200 13.110<br />

Peso totale a terra mm 16.330 19.500 18.600 19.500 19.500 18.000 19.000<br />

Riscaldamento e climatizzazione<br />

Impianto di climatizzazione Thermoking Thermo King Valeo Eberspächer EvoThermatik Plus Valeo Revo £ Valeo Revo £<br />

Athenia MkII Athenia E960H/E700H Sütrak con pompa di calore<br />

Potenza di raffreddamento / riscaldamento kW 38/47 16/11 30/20 28/- 27/60 29/19 30/20<br />

Pompa di calore Sì Sì Sì No Sì Sì (17 kW)<br />

Refrigerante R 407c R 407c R 407c R 134a CO2 R 407c R 407c<br />

Riscaldamento supplementare opzionale Valeo Thermo Plus No Sì Valeo No No No<br />

Dc300<br />

Thermo H<br />

Combustibile riscaldamento supplementare Diesel - Diesel Diesel / Hvo - Electric -<br />

Powertrain<br />

Marca e modello Zf AxTrax - Crrc Tz400XS021 Siemens ELFA II Zf AxTrax Voith Electrical Drive System (Veds) Dana TM4<br />

Tipologia Due asincroni Sincrono a magneti Sincrono a magneti A magneti Due asincroni Sincrono a magneti Sincrono a magneti<br />

trifase permanenti permanenti permanenti trifase permanenti permanenti– a 6 fasi<br />

Disposizione Ai mozzi Centrale Centrale Centrale Ai mozzi Centrale Centrale<br />

Potenza continua kW 2 x 60 170 165 116 2 x 60 310 145<br />

Potenza di picco kW 2 x 125 230 240 160 2 x 125 410 245<br />

Coppia continua Nm 2 x 357 1.650 955 739 2 x 357 2100 1.055<br />

Coppia di picco Nm 2 x 485 3.000 3.200 2500 2 x 485 3100 3.329<br />

Batterie<br />

Fornitore - - Catl Forsee Power Akasol (Borgwarner) Webasto Catl<br />

Formula Lfp Nmc Lfp Nmc Nmc Nmc Lfp<br />

Moduli - 6 x 67 kWh 10 11 5 10 -<br />

Raffreddamento No Acqua Aria No Acqua Acqua Aria<br />

Collocazione Al pavimento Al tetto 4 al posteriore – 6 al tetto 2 al posteriore – 9 al tetto 2 al posteriore – 3 al tetto - Al tetto<br />

Capacità totale kWh > 250 402 kWh 315 462 490 350 422,9<br />

Capacità utilizzabile kWh > 225 280 296 451 - 280 379,8<br />

Potenza di ricarica plug-in 150 150 120 150 150 150 150<br />

Telaio<br />

Assale anteriore Zf Rl 82 Ec Zf Rl 82 Ec Zf Rl 82 A Iveco RI-75 Zf Rl 82 Ec Zf Rl 82 Ec Dana GK Bfa 81R<br />

Tipologia A ruote indipendenti A ruote indipendenti A portale, rigido A ruote indipendenti A ruote indipendenti A ruote indipendenti Rigido<br />

Portata max kg 8.165 5.960 7.100 7.500 8.000 6.500 7.500<br />

Stabilizzatore No Sì Sì Sì Sì Sì Sì<br />

Pneumatici 275/70 R 22,5 275/70 R 22,5 275/70 R 22,5 Michelin Intercity 275/70 R 22,5 275/70 R 22,5 Continental Urban Ha M+S 275/70 R 22,5 275/70 R 22,5<br />

Angolo di sterzata interno / esterno ° 56/44 52/41,2 55 53,5 53/46 56/46 55/40<br />

Assale posteriore Zf AxTrax Zf Av 133 - Zf Av 133 Zf AxTrax - -<br />

Tipologia Elettrico a portale A portale A portale, rigido A portale Elettrico a portale Rigido A portale, rigido<br />

Portata kg 8.165 7240 11.500 13.000 11.500 11500 11.500<br />

Pneumatici 275/70 R 22,5 non gemellati 275/70 R 22,5 275/70 R 22,5 Michelin Intercity 275/70 R 22,5 275/70 R 22,5 Continental Urban Ha M+S 275/70 R 22,5 275/70 R 22,5<br />

Stabilizzatore No Sì No Sì Sì - Sì<br />

30<br />

31


Ebus test <strong>2023</strong>. Sette player alla frusta<br />

Ebusco 3.0<br />

Asso pigliatutto<br />

Ebusco ha<br />

incassato ordini<br />

su ordini, ma le<br />

consegne latitano.<br />

Problemi di supply<br />

chain. Abbiamo<br />

provato il 3.0 per<br />

la prima volta.<br />

Progettazione<br />

innovativa, ma<br />

rimane qualche neo<br />

Tanto annunciato, tanto atteso, tanto<br />

analizzato (sulla carta). Per la prima<br />

volta, a Bonn abbiamo avuto modo di<br />

provare in strada l’Ebusco 3.0, la terza generazione<br />

di autobus firmata dal costruttore<br />

olandese. Una gamma che, oltre al 12 metri<br />

low floor sviscerato in queste pagine, comprende<br />

anche la versione Le e l’articolato<br />

da 18 metri, lanciato tra fine 2022 e inizio<br />

<strong>2023</strong>. Ebusco è una realtà che ha avuto il<br />

merito negli ultimi anni di aggiudicarsi tender<br />

importanti, tra cui un accordo quadro<br />

da 260 mezzi per Deutsche Bahn e diversi<br />

ordini nei paesi del nord Europa.<br />

I volumi che verranno<br />

Volumi di immatricolato più<br />

che modesti fanno da contraltare<br />

a dati tanto entusiasmanti<br />

dal punto di vista degli ordi-<br />

+ leggerezza<br />

- rumorosità<br />

L’AxTrax è stato<br />

modificato<br />

da Ebusco, in<br />

collaborazione con<br />

Zf, per renderlo<br />

più largo, al fine<br />

di consentire<br />

l’alloggiamento<br />

delle batterie al<br />

pavimento.<br />

Giacché è<br />

proprio questa,<br />

oltre alla già<br />

citata adozione<br />

di materiali ultra<br />

leggeri, la grande<br />

novità di questo<br />

modello.<br />

nativi. Ebusco ha dichiarato di aver chiuso<br />

il 2022 con 565 autobus nel portafogli<br />

ordini (escluse opzioni). L’anno passato<br />

il costruttore ha consegnato 78 autobus e<br />

registrato perdite a livello di Ebitda nella<br />

misura di 35 milioni di euro. Come al solito<br />

altisonanti le dichiarazioni del<br />

management: «Il nostro obiettivo<br />

è quello di produrre 3.000<br />

autobus entro i prossimi cin-<br />

que anni». Vedremo. Per ora il 3.0 circola<br />

solo a Monaco di Baviera.<br />

Veniamo al veicolo, che si caratterizza per<br />

un lavoro progettuale teso a ridurre il più<br />

possibile la tara.<br />

Peso a vuoto, un lavoro di fino<br />

Che effettivamente, con meno di 10,5 ton<br />

sul mezzo in test, stacca nettamente quella<br />

degli altri contendenti al test di Bonn (e in<br />

generale stabilisce un primato nel campo<br />

elettrico), pur considerando che è ottenuta<br />

anche grazie al montaggio di batterie Lfp<br />

di dimensioni modeste (250 kWh a fronte<br />

del massimo consentito di 350 kWh). Il<br />

taglio delle masse è stato ottenuto tramite<br />

l’utilizzo di tecnologie provenienti dall’industria<br />

aeronautica e aerospaziale, nonché<br />

all’ampio impiego di materiali compositi<br />

ultraleggeri.<br />

L’Ebusco 3.0, 12mila millimetri di lunghezza<br />

e canonici 5.900 millimetri di passo,<br />

è equipaggiato con assale elettrificato<br />

Zf con motori asincroni trifase ai mozzi.<br />

È la prima volta nella storia del costruttore:<br />

i precedenti modelli avevano motore<br />

di fabbricazione cinese. L’AxTrax è stato<br />

modificato da Ebusco, in collaborazione<br />

con Zf, per renderlo più largo, al fine di<br />

consentire l’alloggiamento delle batterie al<br />

pavimento. Giacché è proprio questa, oltre<br />

alla già citata adozione<br />

di materiali ultra<br />

leggeri, la grande<br />

novità di questo modello.<br />

Una prima a<br />

livello europeo, a cui<br />

si è accodata Vdl con<br />

la ‘famiglia’ Citea di<br />

nuova concezione.<br />

Immutata rispetto alle<br />

gamme precedenti<br />

la coppia di assali: Zf<br />

Rl82Ec davanti e Zf<br />

Av 133 dietro.<br />

Capitolo climatizzazione.<br />

Qui sale in cattedra<br />

l’impianto Thermoking<br />

Athenia MkII<br />

con pompa di calore, capace di 38 kW in<br />

raffreddamento e 47 in riscaldamento. Disponibile,<br />

per salvaguardare l’autonomia<br />

nei giorni di clima rigido, sistema di riscaldamento<br />

supplementare Valeo Thermo<br />

Plus Dc300 alimentato a diesel.<br />

Interni. Si accede a bordo superando tre porte<br />

doppie Ventura ad azionamento elettrico<br />

con meccanismo di scorrimento esterno, di<br />

piacevolissimo impatto<br />

visivo: la superficie<br />

è pressoché interamente<br />

vetrata, riducendo<br />

l’ingombro alla vista<br />

dei profili plastici.<br />

Un modello che ben<br />

si innesta sul design<br />

dell’Ebusco 3.0.<br />

Tutto sommato gradevoli,<br />

nella loro essenzialità,<br />

gli interni.<br />

Ricca la dotazione di<br />

mancorrenti, ottima la<br />

facilità di pulizia sotto<br />

i sedili montati a cantilever.<br />

Le 33 sedute sono del<br />

modello Kiel Ideo, e la capacità passeggeri<br />

è di 90 effettivi. Una tara così contenuta<br />

non si traduce in una maggior disponibilità<br />

di posti per un semplice motivo: la filosofia<br />

progettuale dell’Ebusco 3.0 prevede<br />

l’impiego di ruote non gemellate al posteriore,<br />

una scelta che taglia drasticamente<br />

la portata ammessa (pur avendo innegabili<br />

vantaggi in termini di costi), come si può<br />

leggere in tabella.<br />

Laddove la precedente gamma 2.2 mostrava<br />

chiari limiti costruttivi, con finiture interne<br />

ampiamente migliorabili, forti scricchiolii<br />

provenienti dalle porte e rumorosità interna<br />

dettata da un isolamento poco accurato<br />

della driveline, con la gamma 3.0 i più si<br />

aspettavano un salto di qualità. La portata<br />

innovativa del progetto è innegabile, tuttavia<br />

la vivibilità interna soffre ancora dei difetti<br />

rinvenuti sulla gamma precedente. Peccato!<br />

32<br />

33


Ebus test <strong>2023</strong>. Sette player alla frusta<br />

Hess lighTram 12m<br />

Guardia svizzera<br />

Particolarmente<br />

forte nel segmento<br />

degli autobus a<br />

più casse, Hess<br />

ha in listino anche<br />

un 10 e un 12<br />

metri. Ottimi<br />

comfort e capacità<br />

passeggeri,<br />

vivibilità interna<br />

migliorabile<br />

Il marchio Hess è evocativo di veicoli a<br />

più casse, rigorosamente elettrici, di impronta<br />

filoviaria. Un’immagine che non<br />

corrisponde al vero. La gamma lighTram<br />

abbraccia infatti anche veicoli da dieci e<br />

dodici metri. Quest’ultimo ha preso parte<br />

al contest di Bonn, dove ha costituito una<br />

delle novità. Due le declinazioni del dodecametrico<br />

elvetico: ‘plug’ e ‘opp’, dove il<br />

riferimento alla modalità di ricarica non ha<br />

34<br />

necessità di essere spiegato.<br />

Nella norma la tara, di poco superiore a<br />

13 ton nel modello offerto in test (con 402<br />

kWh di capacità totale della batteria). La<br />

trazione è a carico del motore centrale da<br />

230 kW di potenza di picco.<br />

I 402 kWh già menzionati<br />

sono suddivisi in sei moduli<br />

da 67 kWh ciascuno. Tutti posizionati<br />

al tetto. È possibile<br />

+ capacità passeggeri<br />

- interni<br />

L’autobus in<br />

test a Bonn<br />

presenta tre<br />

porte alimentate<br />

elettricamente,<br />

la frontale ad<br />

anta singola e<br />

le altre due a<br />

doppia anta. 27<br />

i posti a sedere<br />

(non è previsto<br />

pentaposto),<br />

a cui si<br />

aggiungono<br />

ulteriori 62 posti<br />

in piedi, per una<br />

capacità totale<br />

di 89 passeggeri.<br />

optare anche per due ulteriori declinazioni<br />

di capacità: 312 e 468 kWh.<br />

L’autobus in test a Bonn presenta tre porte<br />

alimentate elettricamente, la frontale ad anta<br />

singola e le altre due a doppia anta. 27 i<br />

posti a sedere (non è previsto pentaposto), a<br />

cui si aggiungono ulteriori 62<br />

posti in piedi, per una capacità<br />

totale di 89 passeggeri: fondamentalmente<br />

il ‘best in class’<br />

per quanto riguarda i 12 metri elettrici. Un<br />

risultato tanto più notevole se si considera<br />

una dotazione di batteria da 402 kWh, con<br />

moduli interamente distribuiti sul tetto. Il<br />

motore è sincrono a magneti permanenti, a<br />

collocazione centrale, capace di picchi da<br />

230 kW e 3.000 Nm.<br />

Interni. Particolarmente contenuta l’altezza<br />

interna di due metri. Molto voluminosi<br />

gli ingombri di supporto alle<br />

sedute, firmate Ster (modello New city),<br />

che non giovano alla percezione di spazio<br />

nell’abitacolo. Come già anticipato sopra,<br />

niente pentaposto sul retro, la terza porta<br />

si affaccia su uno spazio dedicato ai passeggeri<br />

in piedi.<br />

L’impianto di climatizzazione è firmato<br />

Thermo King e sprigiona 16 kW in raffreddamento,<br />

mentre la pompa di calore ne<br />

garantisce 11.<br />

Al posto guida<br />

Il sedile conducente è l’Isri 6860/875 Nts<br />

Slim. Si inserisce in un’area di lavoro delimitata<br />

da un cockpit estremamente compatto,<br />

che prevede sulla destra i soli comandi<br />

per l’inginocchiamento, l’apertura porte, la<br />

trazione. A sinistra il grosso dei comandi,<br />

tra cui la centralina da cui governare il<br />

clima a bordo. Esteticamente migliorabile.<br />

Agli assali il tandem tutto Zf tra Rl82Ec<br />

davanti e Av133 dietro.<br />

35


Ebus test <strong>2023</strong>. Sette player alla frusta<br />

Ikarus 120e<br />

Con un cuore... cinese<br />

Certe volte<br />

ritornano. Storico<br />

carrozziere Volvo,<br />

Ikarus ha messo in<br />

campo un modello<br />

elettrico (che sarà<br />

aggiornato entro<br />

fine anno). L’autobus<br />

è realizzato in<br />

collaborazione coi<br />

cinesi di Crrc<br />

Ikarus è tornato. Il costruttore ungherese,<br />

forte di oltre un secolo di storia, si<br />

riaffaccia al mercato europeo puntando<br />

forte sull’elettrico. Attualmente in listino (a<br />

in test a Bonn) c’è il modello 120e. Che sarà<br />

presto rimpiazzato da una nuova gamma<br />

la cui presentazione è prevista entro la fine<br />

di quest’anno.<br />

Conforme alla prassi la distribuzione di<br />

passo e sbalzi, circolo di sterzata da 22<br />

36<br />

metri, 1.200 millimetri di larghezza porte.<br />

A bordo c’è posto per 85 passeggeri, 33 dei<br />

quali accomodati su sedute Ster (a cui si<br />

aggiungono due strapuntini). Ottimo il peso<br />

a vuoto, con 13 ton in grado di surclassare<br />

modelli ben più blasonati. La struttura è<br />

in acciaio inossidabile a cui è<br />

stato applicato trattamento antiruggine<br />

(garantita 16 anni).<br />

La produzione ha luogo nello<br />

+ driveline<br />

- vivibilità interna<br />

Ikarus oggi lavora<br />

con una serie di<br />

partner tra cui<br />

spiccano i cinesi di<br />

Crrc: l’Ikarus 120e<br />

è realizzato in<br />

collaborazione con<br />

il gigante asiatico,<br />

a cui è ascrivibile<br />

tanto il telaio<br />

quanto il motore<br />

sincrono a magneti<br />

permanenti capace di<br />

240 kW di potenza<br />

di picco (165 kW<br />

è l’erogazione<br />

continua) e 3.200 Nm<br />

di coppia massima.<br />

stabilimento di Székesfehérvár, 60 chilometri<br />

dalla capitale Budapest. Vi trovano<br />

posto 3.500 metri quadri dedicati all’assemblaggio<br />

delle parti meccaniche e dell’equipaggiamento<br />

elettrico ad alta e bassa<br />

tensione e 3.600 metri quadrati di spazio<br />

per la saldatura robotizzata.<br />

Nello stesso sito trova posto<br />

il reparto di engineering. Sistema<br />

elettrico e software di<br />

bordo sono realizzati in Ungheria.<br />

Storico carrozziere della rete Volvo, Ikarus<br />

oggi lavora con una serie di partner tra cui<br />

spiccano i cinesi di Crrc: l’Ikarus 120e è<br />

realizzato in collaborazione con il gigante<br />

asiatico (una partnership siglata nel 2018),<br />

a cui è ascrivibile tanto il telaio quanto il<br />

motore sincrono a magneti permanenti capace<br />

di 240 kW di potenza di picco (165<br />

kW è l’erogazione continua) e 3.200 Nm di<br />

coppia massima (che ha dato ottima prova<br />

di sé, peraltro).<br />

Il ritorno di Ikarus<br />

Le batterie sono ‘figlie’ di un altro peso<br />

massimo cinese: quel gruppo Catl che, oltre<br />

ad essere il più grande<br />

produttore di batterie<br />

per auto Ev al mondo,<br />

ha messo gli occhi (e il<br />

portafogli) sull’Ungheria<br />

con un investimento<br />

da oltre 7,3 miliardi di<br />

euro finalizzato a costruire<br />

una fabbrica da<br />

100 GWh. Ungheria<br />

che si sta affermando<br />

come polo europeo per<br />

la produzione di batterie<br />

in virtù di una raffica<br />

di investimenti cinesi<br />

che hanno toccato,<br />

negli ultimi anni, quota<br />

11 miliardi. Né Catl né<br />

Byd, per intenderci, sono<br />

casi isolati. Tornando<br />

all’autobus, i chilowattora<br />

disponibili sono<br />

315. La nuova gamma<br />

consentirà maggior modularità,<br />

ma sul 120e le<br />

opzioni si riducono a<br />

una. I dieci pacchi sono<br />

distribuiti come segue:<br />

quattro sul posteriore,<br />

sei al tetto. Considerato<br />

il produttore, la chimica non può che essere<br />

Lfp. Molto impattante il retro cieco, dove<br />

l’ubicazione delle batterie ha impedito di<br />

avere luce sopra il pentaposto. Da rivedere.<br />

Così come gli interni: la scelta delle tinte<br />

scure, per quanto ricercata e a suo modo<br />

elegante, va a detrimento della vivibilità<br />

interna già penalizzata dall’assenza di finestra<br />

sul retro. Ma non c’è solo la bandiere<br />

cinese sulla componentistica dell’e-bus. La<br />

climatizzazione è a cura di un gruppo Valeo<br />

da 30 kW di potenza di raffreddamento e<br />

20 di riscaldamento. Presente sistema di<br />

riscaldamento supplementare alimentato<br />

a diesel. Davanti lavora l’assale a portale<br />

rigido Zf Rl82A. Dietro il solito Zf Av133.<br />

37


Ebus test <strong>2023</strong>. Sette player alla frusta<br />

Iveco E-Way<br />

Che look!<br />

Volumi in crescita<br />

per Iveco Bus,<br />

che si appresta<br />

ad aggiornare la<br />

gamma urbana con<br />

l’utilizzo di batterie<br />

Fpt Industrial. L’E-<br />

Way spicca per<br />

luminosità interna<br />

ma pecca in<br />

capacità passeggeri<br />

L<br />

’Iveco E-Way si presenta all’appuntamento<br />

con il <strong>2023</strong> pronto per un<br />

‘maquillage’ degli organi interni.<br />

Fine della collaborazione con Bae System<br />

(e aggiornamento del motore Siemens) e<br />

cambio fornitore di batterie: queste le due<br />

direttrici principali per un rinnovo importante<br />

dell’offerta urbana elettrica del brand.<br />

In occasione del test tedesco il referente<br />

Iveco Bus Ingo Schmid, incaricato di Business<br />

Development per la gamma urbana<br />

e minibus, ha illustrato i dati di mercato<br />

2022, che vedono Iveco Bus (ed Heuliez<br />

Bus) a quota 7.411 autobus venduti, per<br />

uno share di mercato del 22,6 per cento.<br />

Dati che mostrano una leggera crescita<br />

(+0,3 per cento) rispetto<br />

all’anno precedente. Numeri<br />

che collocano la casa al secondo<br />

posto a livello europeo<br />

+ interni<br />

- capacità passeggeri<br />

Al motore figura<br />

il propulsore<br />

centrale a magneti<br />

permanenti<br />

Siemens Elfa II<br />

da 160 kW di<br />

potenza massima.<br />

2.500 Nm il picco<br />

di coppia. Presto<br />

sarà equipaggiato<br />

con l’Elfa III del<br />

gruppo tedesco,<br />

nel frattempo<br />

entrato a far<br />

parte del gigante<br />

Cummins (neonata<br />

divisione Accelera)<br />

dietro il gruppo Daimler.<br />

Relativamente al mercato elettrico, Iveco<br />

Bus si è piazzata quarta nel 2022, dietro a<br />

Yutong, Byd - Alexander Dennis e Daimler<br />

Truck. 347 i mezzi consegnati, per uno<br />

share dell’8,4 per cento. L’immatricolato<br />

è in crescita stabile dal 2020,<br />

con una progressione da 114<br />

a 274 fino al +26 per cento<br />

che ha condotto ai quasi 350<br />

dell’anno passato.<br />

Ma veniamo all’autobus. Quello sceso sulle<br />

strade di Bonn è a onor del vero un modello<br />

appartenente all’attuale generazione<br />

dell’E-Way. Al motore figura il propulsore<br />

centrale a magneti permanenti Siemens Elfa<br />

II da 160 kW di potenza massima e 116<br />

di continua. 2.500 Nm il picco di coppia.<br />

Presto sarà equipaggiato con l’Elfa III del<br />

gruppo tedesco, nel frattempo entrato a far<br />

parte del gigante Cummins, e più precisamente<br />

della divisione Accelera. La nuova<br />

famiglia di motori elettrici consentirà un<br />

deciso aumento in termini di potenza disponibile,<br />

con una taratura fino a 310 kW, considerando<br />

230 kW continui e una coppia di<br />

picco a quota 3.000 Nm. Ulteriori migliorie<br />

riguarderanno inverter e convertitore Dc-<br />

Dc, integrati al motore.<br />

In arrivo le batterie di Torino<br />

Ma non è questa la principale novità in serbo.<br />

News importanti riguarderanno la dotazione<br />

di batterie. La collaborazione con<br />

Forsee Power ha le ore contate, dal momento<br />

che i moduli di fabbricazione francese<br />

(sul 12 metri provato a Bonn figurano<br />

ben undici pacchi batteria distribuiti tra tetto<br />

e posteriore, per 462 kWh complessivi)<br />

saranno sostituiti da quelli realizzati in house<br />

da Fpt Industrial, in collaborazione con<br />

Microvast, nello<br />

stabilimento di<br />

Torino, fresco di<br />

inaugurazione. I<br />

pacchi batteria<br />

Fpt consentiranno<br />

di stoccare,<br />

da scheda tecnica,<br />

69 kWh<br />

ciascuno per un<br />

peso di 383 kg.<br />

I dati diramati<br />

da Iveco Bus<br />

suggeriscono,<br />

con un rapido<br />

calcolo, una<br />

densità energetica<br />

di 180 Wh/<br />

kg. Un dato che,<br />

se confermato, posizionerebbe questi accumulatori<br />

davanti addirittura ai moduli Nmc<br />

di terza generazione montati sull’eCitaro,<br />

che presentano densità energetica di 160<br />

Wh/kg.<br />

Davanti lavora l’assale a sospensioni indipendenti<br />

Iveco Rl75, dietro il consueto Zf<br />

a portale Av133.<br />

L’E-Way portato<br />

al test tedesco<br />

presenta tre porte<br />

a doppio battente<br />

da 1.250<br />

millimetri di larghezza<br />

ciascuna.<br />

34 le sedute<br />

(Kiel Ligero)<br />

e 30 i posti in<br />

piedi: la capacità<br />

complessiva,<br />

molto contenuta,<br />

di 64 passeggeri<br />

è conseguenza di<br />

un peso a vuoto<br />

di 14.780 kg che<br />

rappresenta il<br />

dato più alto dei<br />

sette veicoli in prova, a fronte dell’utilizzo<br />

di batteria extra large (il 12 metri è disponibile<br />

in tre declinazioni di capacità: 378,<br />

420 e 462 kWh).<br />

Gli interni meritano un plauso: la luminosità<br />

consentita dalle ampie superfici vetrate,<br />

caratterizzate dalla cintura particolarmente<br />

bassa, si traduce in estrema gradevolezza e<br />

piacevolezza. Ottima l’altezza interna e la<br />

facilità di pulizia.<br />

Bene anche la postazione driver, incentrata<br />

sul sedile Isri Nts2, con efficiente organizzazione<br />

dei comandi sul cruscotto e quadro<br />

luci digitale.<br />

Il riscaldamento è a cura dell’impianto<br />

ibrido Valeo Thermo H (con utilizzo di<br />

combustibile per un plus di potenza di riscaldamento)<br />

mentre la climatizzazione è<br />

firmata Eberspächer (per 28 kW in raffreddamento).<br />

38<br />

39


Ebus test <strong>2023</strong>. Sette player alla frusta<br />

Mercedes eCitaro<br />

Sempre all’avanguardia<br />

L’eCitaro ha<br />

partecipato al<br />

test nella nuova<br />

versione con<br />

batterie Nmc di<br />

terza generazione.<br />

490 i kWh a<br />

disposizione, per<br />

una percorrenza di<br />

220 chilometri nel<br />

peggior scenario<br />

Le batterie Akasol (BorgWarner) di terza<br />

generazione una delle novità messe<br />

in campo da Daimler Buses in questo<br />

<strong>2023</strong>, per quanto riguarda il segmento del<br />

trasporto pubblico e dell’elettromobilità in<br />

generale (al Summit Uitp sarà il turno della<br />

versione fuel cell). Proprio le batterie Nmc 3<br />

si nascondevano sotto la carrozzeria dell’e-<br />

Citaro sceso in strada a Bonn durante la settimana<br />

di Ebus test. Un componente che ha<br />

consentito alla casa di mettere da parte gli<br />

accumulatori a stato solido forniti dal gruppo<br />

francese Bollorè e fin dall’inizio proposti<br />

come alternativa ad alta densità energetica in<br />

luogo delle tradizionali batterie Nmc.<br />

Punta tutto su batterie Nmc<br />

Sebbene ancora a listino, la domanda<br />

per moduli Lmp, affermano<br />

da Daimler Buses, si è pressoché<br />

La domanda di<br />

energia dell’impianto<br />

Hvac è<br />

abbattuta del 40<br />

per cento rispetto<br />

a quella del Citaro<br />

termico. Il riscaldamento<br />

è appannaggio<br />

di una<br />

pompa di calore.<br />

Per la climatizzazione<br />

entra in<br />

gioco l’impianto<br />

EvoThermatik Plus<br />

a CO2. Garantisce<br />

27 kW in raffrescamento<br />

e 60 in<br />

riscaldamento.<br />

azzerata. Ed è lecito supporre che anche<br />

considerazioni legate alle misure di sicurezza<br />

abbiamo giocato la loro parte, considerando<br />

i casi di cronaca che hanno coinvolto<br />

i mezzi Bluebus negli ultimi anni (i 150<br />

elettrici di Parigi sono ancora fuori servizio<br />

+ sicurezza e batterie<br />

- layout<br />

dopo il doppio rogo di un<br />

anno fa, e il Ceo di Ratp<br />

si è recentemente dichiarato<br />

intenzionato a chiedere i<br />

danni al costruttore).<br />

Come noto, la struttura dell’eCitaro è derivata<br />

dal Citaro a motore termico. Ad esempio,<br />

il parabrezza curvo è lo stesso del Citaro Ü.<br />

La linea di produzione è quella tradizionale<br />

di Mercedes per i bus urbani: a Mannheim,<br />

l’eCitaro si differenzia solo nella fase finale<br />

della produzione, per l’installazione dell’apparecchiatura<br />

ad alta tensione. E Mannheim<br />

è stato indicato dal gruppo come un polo<br />

da consacrare sempre più all’e-mobility: a<br />

partire dal 2024 vi saranno realizzati solo<br />

bus elettrici.<br />

L’autobus offerto in prova a Bonn presenta<br />

cinque pacchi batteria per una capacità<br />

totale di 490 kWh. Sono suddivisi in tre<br />

pacchi al tetto e due nella parte posteriore<br />

del bus (scelta che non ha ancora consentito<br />

a Daimler Buses di fare piazza pulita<br />

della torre motore, che rimane a ‘chiudere’<br />

il pentaposto), ognuno con una capacità di<br />

98 kWh (per 598 chili di peso).<br />

Alti gli standard nell’abitacolo<br />

L’Ebus test ha visto in circolazione un eCi-<br />

taro a due porte, entrambe a doppio battente,<br />

con azionamento elettrico e movimento<br />

verso l’interno.<br />

A bordo c’è posto<br />

per 81 passeggeri,<br />

31 dei quali<br />

accomodati su<br />

sedili City Star<br />

Eco sviluppati<br />

internamente<br />

dal gruppo, con<br />

seduta e schienale<br />

rivestiti in<br />

tessuto. A dare<br />

un tocco di colore<br />

all’abitacolo,<br />

ecco corrimano<br />

rossi sovrastati da<br />

bande luminose<br />

blu. Il pavimento<br />

del corridoio è in<br />

Pvc effetto legno. Alti gli standard di qualità<br />

degli interni, come da tradizione Mercedes.<br />

Certo la tara non è delle più contenute, il<br />

che si ripercuote su una capacità passeggeri<br />

assestata stabilmente a un 15 per cento<br />

in meno rispetto al Citaro diesel. Sul bus<br />

è montato il nuovo impianto di telecamere<br />

in grado di offrire<br />

una visuale a 360<br />

gradi, a tutto beneficio<br />

della visibilità<br />

in manovra.<br />

Presente all’appello<br />

un tandem<br />

di sistemi di assistenza<br />

attiva alla<br />

guida che consente<br />

ad Evobus<br />

di ‘staccare’ nettamente<br />

la concorrenza<br />

in ambito<br />

di sicurezza:<br />

ecco Preventive<br />

brake assist e Sideguard<br />

Assist.<br />

Fin dal lancio del suo elettrico, la casa ha<br />

posto grande enfasi sul tema dell’efficienza<br />

energetica dell’impianto di climatizzazione.<br />

Risultato? Secondo quanto dichiarato dal costruttore,<br />

la domanda di energia dell’impianto<br />

Hvac è abbattuta del 40 per cento rispetto<br />

a quella del Citaro termico. Il riscaldamento<br />

è appannaggio di una pompa di calore, senza<br />

impiego di ‘Webasto’ a combustibile. Per<br />

la climatizzazione entra in gioco l’impianto<br />

EvoThermatik Plus a Co2. Garantisce 27<br />

kW in raffrescamento e addirittura 60 in<br />

riscaldamento.<br />

Il posto guida è di alto livello (la poltrona è<br />

un Grammer Msg 90.6) e la disposizione dei<br />

comandi nel cockpit è stata mantenuta identica<br />

a quella del Citaro diesel, ad eccezione<br />

dell’inserimento del cosiddetto ‘powermeter’<br />

digitale al posto del contagiri. Squadra<br />

vincente...<br />

40<br />

41


Ebus test <strong>2023</strong>. Sette player alla frusta<br />

Otokar e-Kent C<br />

Non passa inosservato<br />

Il 12 metri Otokar<br />

tiene a battesimo il<br />

powertrain Voith e<br />

le batterie Webasto.<br />

Un tandem<br />

d’eccezione per<br />

una potenza senza<br />

eguali. Entro fine<br />

anno la capacità<br />

batteria sarà<br />

aggiornata<br />

Il Veds (Voith<br />

electrical drive<br />

system) di Voith<br />

è ai suoi primi<br />

passi nel mercato<br />

degli e-<br />

bus. Sincrono a<br />

magneti permanenti,<br />

collocato<br />

centralmente a<br />

ridosso dell’assale<br />

posteriore,<br />

offre un’elevata<br />

potenza<br />

(i 410 kW di<br />

picco non hanno<br />

eguali tra i<br />

competitor).<br />

sca Webasto, suddivisi tra tetto e parte<br />

sinistra del retro, dove trova posto anche<br />

l’inverter (importante è l’impatto sulla<br />

vivibilità del pentaposto). Una dotazione<br />

all’insegna della modularità: il minimo è<br />

di sei moduli (per 210 kWh), che consentono<br />

la presenza di ben 108 passeggeri,<br />

secondo i dati diramati dal costruttore. A<br />

completare l’impianto Webasto è il ‘Vehicle<br />

interface box’, interfaccia tra batteria<br />

e Can bus.<br />

Ci sono sviluppi in arrivo: entro fine <strong>2023</strong><br />

sarà a listino una versione con 450 kWh<br />

di capacità.<br />

Il battesimo di Voith<br />

Passiamo al motore. Il Veds (Voith electrical<br />

drive system) di Voith è ai suoi primi<br />

passi nel mercato degli e-bus. Sincrono a<br />

magneti permanenti, collocato centralmente<br />

a ridosso dell’assale posteriore, offre un’elevata<br />

potenza (i 410 kW di picco non hanno<br />

eguali tra i competitor…) e stabilità termica<br />

grazie all’integrazione di componenti<br />

complementari come convertitori e inverter.<br />

Gli assali sono forniti da Zf: davanti l’Rl82<br />

Ec a ruote indipendenti, dietro l’Av 133/80<br />

a portale. Garantiscono<br />

una<br />

portata rispettivamente<br />

di<br />

8.000 e 13.000<br />

kg. La firma di<br />

Wabco (gruppo<br />

Zf) campeggia<br />

sull’impianto<br />

frenante di tipo<br />

pneumatico.<br />

Il clima è a carico<br />

dell’impianto<br />

Valeo Revo E<br />

con pompa di<br />

calore e utilizzo<br />

di refrigerante<br />

R407c, per 29<br />

kW in raffrescamento<br />

e 19 in<br />

riscaldamento.<br />

Vi si aggiunge impianto di riscaldamento<br />

a convettori forte di 27 kW di potenza.<br />

Il pianale dell’autobus è completamente<br />

ribassato, permettendo un facile accesso e<br />

facilitando le operazioni di pulizia. I corrimano<br />

sono distribuiti in modo ottimale per<br />

garantire la sicurezza dei passeggeri durante<br />

gli spostamenti. Il frontale è ispirato a<br />

quello del Kent con motore a combustione,<br />

impreziosito da una inedita disposizione dei<br />

gruppi luce e dall’innesto di sottili fari led<br />

nella parte inferiore del ‘muso’<br />

Otokar ha lanciato nel 2021 il suo<br />

primo autobus elettrico, il 12 metri<br />

e-Kent C. Un autobus caratterizzato<br />

da due partnership tecnologiche senza<br />

precedenti: il mezzo presenta infatti powertrain<br />

elettrico fornito da Voith e il sistema<br />

batteria prodotto da Webasto. Una<br />

combinazione che lo rende un vero unicum<br />

all’interno di un segmento di mercato<br />

che vede i principali componenti concentrati<br />

nelle mani di una manciata di gruppi.<br />

12mila millimetri di lunghezza, canonico<br />

passo da 5.900 millimetri, l’e-Kent C presenta<br />

due porte ad azionamento pneumatico<br />

da 1.310 millimetri di luce ciascuna.<br />

Voto positivo per l’altezza interna. Nell’abitacolo<br />

sono distribuiti 25<br />

sedili Kiel Ideo in materiale<br />

plastico con rivestimento in<br />

tessuto. Sommando i 38 pas-<br />

+ potenza<br />

- capacità passeggeri<br />

seggeri in piedi, si ottiene una capacità<br />

massima di 63 passeggeri che relega l’Otokar<br />

in fondo alla lista dei mezzi ‘censiti’<br />

nell’ex capitale della Germania dell’ovest,<br />

in compagnia dell’E-Way. Ad influire è<br />

non solo la tara che supera le 14 ton, ma<br />

anche il Gvw assestato a 18<br />

ton.<br />

Dieci i moduli batteria, come<br />

anticipato forniti dalla tede-<br />

42<br />

43


Ebus test <strong>2023</strong>. Sette player alla frusta<br />

Quantron Cizaris 12 Ev<br />

Bello... dentro<br />

Fondata nel<br />

2019, Quantron<br />

scommette su bus<br />

e truck a<br />

zero emissioni.<br />

Il Cizaris regala<br />

una gradevole<br />

permanenza a<br />

bordo, merito di<br />

un abitacolo ben<br />

studiato<br />

A bordo ecco<br />

29 sedili Kiel<br />

Ideo, azzeccata<br />

la combinazione<br />

di tinte scelte<br />

per l’autobus<br />

qui analizzato.<br />

Sommando i 56<br />

passeggeri in<br />

piedi, si ottiene<br />

una (ottima)<br />

capacità massima<br />

di 85 passeggeri<br />

consentita dalla<br />

tara di 13,1<br />

ton, a fronte di<br />

ben 422 kWh<br />

disponibili.<br />

duli fuel cell Ballard. È nata come spinoff<br />

del gruppo Haller, storica rete di officina<br />

Iveco nell’area Dach.<br />

Ad eccezione della batteria, la maggior parte<br />

dei componenti ha origine europea. Batteria<br />

che si offre in una serie di varianti di<br />

capacità comprese nella ‘forchetta’ tra 242<br />

e 424 kilowattora.<br />

La partnership con Dana<br />

Il logo è quello del gigante Catl, la chimica,<br />

ça va sans dire, Lfp. Il motore centrale montato<br />

sul veicolo e raffreddato ad acqua di<br />

Dana/Tm4, sincrono a magneti permanenti,<br />

presenta un binomio di potenze, continua<br />

e massima, di 145 e 245 kW (nominale/<br />

massima). L’impianto sterzante è Bosch. La<br />

firma di Dana campeggia anche sugli assali:<br />

rigido davanti, a portale dietro.<br />

Tre le porte sul modello portato a Bonn, da<br />

1.200 millimetri di larghezza ciascuna. Anche<br />

qui l’azionamento è di tipo pneumatico.<br />

A bordo ecco 29 sedili Kiel Ideo, azzeccata<br />

la combinazione di tinte scelte per l’autobus<br />

qui analizzato. Sommando i 56 passeggeri<br />

in piedi, si ottiene una capacità massima<br />

di 85 passeggeri consentita dall’ottima tara<br />

di 13,1 ton, a fronte di ben 422 kWh disponibili.<br />

Anche qui la climatizzazione è appannaggio<br />

dell’impianto Valeo Revo E in grado<br />

di sprigionare 29 kW in raffreddamento e<br />

17 in riscaldamento. Disponibile sistema di<br />

riscaldamento supplementare da 20 kW.<br />

Già menzionata la gradevolezza degli interni,<br />

con un riuscito gioco di blu e giallo e<br />

una positiva percezione di ampiezza (meno<br />

positivo il feeling con i materiali usati...).<br />

Inedita la scelta di equipaggiare il retro del<br />

bus con una fila di sedili disposti longitudinalmente,<br />

con lo sguardo rivolto verso la<br />

porta posteriore, a creare un angolo di novanta<br />

gradi con il pentaposto, sovrastato da<br />

ampia superficie vetrata (le batterie sono al<br />

tetto). Posto guida? Anche qui la percezione<br />

è di ariosità. Non particolarmente avvolgente,<br />

è chiuso a destra da un monitor che<br />

trasmette riprese interne ed esterne a fini di<br />

sicurezza. Nel 2024 è atteso il lancio del 12<br />

metri a idrogeno, con motore, sempre Dana,<br />

tarato a 350 kW di potenza di picco.<br />

La più cospicua gara vinta finora dal Cizaris<br />

interesserà l’Italia. Quantron si è<br />

infatti aggiudicato un tender da sei autobus<br />

elettrici, che saranno operativi a partire<br />

da ottobre <strong>2023</strong> a Torino con la livrea<br />

di Gtt. Saranno eserciti da Miccolis, che ha<br />

ottenuto l’affidamento di una serie di linee<br />

offerte in subappalto dalla municipalizzata<br />

del capoluogo.<br />

La società ha in corso di avvio una divisione<br />

italiana, Quantron Italy, come risultato di<br />

una joint-venture con un’azienda locale, ha<br />

dichiarato il responsabile delle vendite bus<br />

di Quantron Alexander Stucke.<br />

Il Quantron Cizaris 12 Ev, lanciato all’inizio<br />

del 2022, si basa su una piattaforma già<br />

rodata sul mercato asiatico.<br />

Non è un mistero, infatti, che<br />

Quantron abbia come partner<br />

strategico e investitore il co-<br />

+ layout<br />

- materiali<br />

struttore di Hong-Kong Ev Dynamics. Il<br />

grosso del veicolo proviene da ‘est’, con<br />

lavori di finitura realizzati nello stabilimento<br />

tedesco di Augusta. L’azienda è estremamente<br />

giovane: fondata nel 2019, punta<br />

molte delle sue carte sul segmento truck (è<br />

fresco di lancio un pesante a<br />

idrogeno su base MAN) ed è<br />

in essere una collaborazione<br />

strategica col fornitore di mo-<br />

44<br />

45


Motore anteriore<br />

Turismo<br />

INDCAR<br />

Mobi<br />

Lunghezza mm 8.000* / 8.500**<br />

Posti n. 31 - 41 / 33***<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Fpt / 180 - 210<br />

Trasmissione mecc. 6 marce<br />

Prezzo euro<br />

Classe I: 170.000 / 180.000<br />

scuolabus: 124.000 / 126.000<br />

linea: 140.000 / 142.000<br />

* disponibile in versione Classe I, scuolabus,<br />

linea<br />

** disponibile in versione Classe I low<br />

entry, scuolabus, linea<br />

*** 45 / 50 su scuolabus<br />

Wing<br />

Lunghezza mm 7.700<br />

Posti n. 28 / 24 / 21*<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Fpt / 180 - 210<br />

Trasmissione mecc. 6 marce<br />

Prezzo € 148.000/145.000/158.000<br />

* versione Turismo Th, con sollevatore<br />

su porta d’emergenza posteriore<br />

Mago2<br />

Lunghezza mm 8.800<br />

Posti n. 30 / 32 / 34*<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Fpt / 220<br />

Trasmissione mecc. 6 marce<br />

Prezzo € 180.000/182.000/178.000<br />

* versione Cabrio<br />

Next L8<br />

Lunghezza mm 8.700<br />

Posti n. 34 / 30<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Fpt / 220 - Mb / 238<br />

Trasmissione mecc. 6 marce<br />

Prezzo euro 192.000 / 190.000<br />

Predisposto per montaggio sollevatore<br />

su porta emergenza centrale<br />

Next L9/10<br />

Lunghezza mm 9.400 / 10.000<br />

Posti n. 38* / 42<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Fpt / 220 - Mb / 238<br />

Trasmissione mecc. 6 marce<br />

Prezzo euro 210.000<br />

* 36 su veicolo con sollevatore<br />

ISUZU<br />

Novo Ultra<br />

Lunghezza mm 7.305<br />

Posti n. 29* / 33**<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190<br />

Trasmissione<br />

automatica<br />

Prezzo euro Classe II: 108.000<br />

Classe III: 115.000<br />

scuolabus***: 88.000<br />

* versione Classe III<br />

** versione ClasseII<br />

*** modello Novo Scuolabus, 45 posti<br />

Turquoise scuolabus<br />

Lunghezza mm 7.720<br />

Posti n. 50<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190<br />

Trasmissione<br />

automatica<br />

Prezzo euro 98.000<br />

Novo Citi*<br />

Lunghezza mm 7.502<br />

Posti n. 54<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190<br />

Trasmissione<br />

automatica<br />

Prezzo euro 110.000<br />

* Classe I<br />

MERCEDES<br />

Sprinter City 45 - 75<br />

Lunghezza mm 7.400 / 8.500<br />

Posti n. 28 / 38<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Om 651 / 140 - 160<br />

Trasmissione aut. 7G-Tronic Plus<br />

Prezzo euro 190.000 / 270.000<br />

Sprinter Basic 45 - Mobility<br />

45 - Transfer 45<br />

Lunghezza mm 7.400<br />

Posti n. - / 18 / 22<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Om 651 / 140<br />

Trasm. man.Tsg 480/aut. 7G-Tronic Plus<br />

Prezzo € 115.000/170.000/160.000<br />

Sprinter Travel 75<br />

Lunghezza mm 8.500<br />

Posti n. 21<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Om 651 / 160<br />

Trasm. man.Tsg 480/aut. 7G-Tronic Plus<br />

Prezzo euro 240.000<br />

TEMSA<br />

Prestij Sx<br />

Classe. III - Cl. II - Scuolabus<br />

Lunghezza mm 7.168<br />

Posti n. 29 / 35 / 45<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Fpt / 150<br />

Trasmissione<br />

manuale<br />

Prezzo € 112.000 / 205.000 / 90.000<br />

IVECO BUS<br />

EVADYS<br />

Lunghezza mm 12.000<br />

Posti n. 49*/53**<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore marca/cv Fpt Cursor 9/400<br />

Trasmissione mec./auto/automatiz.<br />

Prezzo euro 312.900/302.200<br />

*Porta doppia con rampa. **Porta singola<br />

con rampa<br />

IRIZAR<br />

i8 su telaio Scania<br />

Lunghezza mm 12.380 / 13.380<br />

Posti n. 50 / 55<br />

Motore/cv Scania 450 / 490<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 368.750 / 416.250<br />

Lunghezza mm 14.380 / 15.380<br />

Posti n. 59 / 65<br />

Motore/cv Scania 490<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 422.500 / 431.250<br />

i8 integrale<br />

Lunghezza mm 12.380 / 13.380<br />

Posti n. 51 / 55<br />

Motore/cv Daf Mx11/13 449 / 482<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 371.250 / 413.750<br />

Lunghezza mm 14.380 / 15.380<br />

Posti n. 59 / 65<br />

Motore/cv Daf Mx13 530<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 426.360 / 435.000**<br />

* disponibile anche i8 Integral 14.38 con<br />

Daf 482 cv a 421.250 €<br />

i6 su telaio Scania<br />

Lunghezza mm 10.800/12.350<br />

Posti n. 47 / 55*<br />

Motore/cv Scania 410**<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 303.750 / 306.250*<br />

*50 con pedana<br />

**disponibile anche i6 10,80 con Scania<br />

410 cv a 312.500 €<br />

Lunghezza mm 12.370<br />

Posti n. 53<br />

Motore/cv Scania 450*<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 342.500<br />

Lunghezza mm<br />

13.350 (6x2)<br />

Posti n. 55<br />

Motore/cv Scania 410<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 312.500 / 321.200*<br />

* disponibile anche i6 13.35 con motore<br />

450 cv a 330.330 €<br />

Lunghezza mm<br />

13.370 (6x2)<br />

Posti n. 59<br />

Motore/cv Scania 450 / 490<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 383.750 / 390.000<br />

Lungh. mm 14.350/14.370 (6x2)<br />

Posti n. 63 / 63<br />

Motore/cv Scania 450 / 490<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 362.500 / 393.750<br />

Lunghezza mm<br />

15.370 (6x2)<br />

Posti n. 69<br />

Motore/cv Scania 490<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 401.250<br />

i6 integrale<br />

Lunghezza mm 10.800<br />

Posti n. 47<br />

Motore/cv Daf Mx11 408<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 307.500 / 316.250<br />

Lunghezza mm 12.350 / 12.370<br />

Posti n. 55* / 53<br />

Motore/cv Daf Mx11 408 / 449<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 315.750 / 347.500<br />

* 53 con pedana<br />

Lunghezza mm 13.350<br />

Posti n. 59*<br />

Motore/cv Daf Mx11 408 / 449<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 322.500** / 333.750<br />

* 52 con pedana<br />

** anche versione a 328.750 €, sempre<br />

408 cv<br />

Lunghezza mm<br />

13.370 (6x2)<br />

Posti n. 59<br />

Motore/cv Daf Mx13 482<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 388.750<br />

Lungh. mm 14.350 / 14.370 (6x2)<br />

Posti n. 63<br />

Motore/cv Daf Mx13 482 / 530<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 371.250* / 413.750<br />

* anche versione a 396.250 €, sempre<br />

482 cv<br />

Lunghezza mm<br />

15.370 (6x2)<br />

Posti n. 69<br />

Motore/cv Daf Mx13 530<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 410.000<br />

i6S su telaio Scania<br />

Lunghezza mm 12.350<br />

Posti n. 55*<br />

Motore/cv Scania 410 / 450<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 315.000 / 323.750<br />

*50 con pedana<br />

Lunghezza mm<br />

15.350 (6x2)<br />

Posti n. 71<br />

Motore/cv Scania 450<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 370.000<br />

46<br />

47


Tourismo M/3 Rhd - L<br />

Lungh. mm<br />

14.100 / 15.100 (6x2)<br />

Posti n. 55 / 59<br />

Motore/cv Om 470 / 422<br />

Trasmissione robotizzato Go 250<br />

Prezzo euro 530.100 / 546.000<br />

Su tutti i Tourismo, sollevatore Prm a<br />

29.700 €. Toilette a 11.800 €<br />

NEOPLAN<br />

Tourliner<br />

Lunghezza mm 12.101 / 13.091<br />

Posti n. 55 / 57<br />

Motore/cv Man / 460<br />

Trasmissione<br />

automatizz. 12 marce<br />

Prezzo euro 424.000 / 448.000<br />

Lungh. mm<br />

13.361 / 13.901 (6x2)<br />

Posti n. 59 / 65<br />

Motore/cv Man / 460<br />

Trasmissione<br />

automatizz. 12 marce<br />

Prezzo euro 464.000 / 472.000<br />

Cityliner<br />

Lungh. mm 12.240/12.990*/13.990*<br />

Posti n. 55 / 59 / 65<br />

Motore/cv Man 460 / 500 / 500<br />

Trasmissione<br />

automatizz. 12 marce<br />

Prezzo € 480.000/512.000/520.000<br />

* tre assi<br />

Skyliner<br />

Lunghezza mm<br />

14.000 (6x2)<br />

Posti n. 85<br />

Motore/cv Man / 500<br />

Trasmissione<br />

automatizz. 12 marce<br />

Prezzo euro 720.000<br />

SCANIA<br />

i6S integrale<br />

Lunghezza mm 12.350<br />

Posti n. 55*<br />

Motore/cv Daf Mx11 408 / 449<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 321.250 / 326.250<br />

* 53 con pedana<br />

Lunghezza mm<br />

15.350 (6x2)<br />

Posti n. 71<br />

Motore/cv Daf Mx11 482<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 378.750<br />

MAN<br />

Lion’s Coach<br />

Lunghezza mm 12.101 / 13.091<br />

Posti n. 55 / 57<br />

Motore/cv Man / 420<br />

Trasm.<br />

mec. / automatizz. 12 marce<br />

Prezzo euro 392.000 / 416.000<br />

Lungh. mm<br />

13.361 / 13.901 (6x2)<br />

Posti n. 59 / 65<br />

Motore/cv Man / 460<br />

Trasmissione<br />

automatizz. 12 marce<br />

Prezzo euro 432.000 / 440.000<br />

MERCEDES<br />

Tourismo Rhd - M/2 Rhd<br />

Lunghezza mm 12.300 / 13.100<br />

Posti n. 51 / 55<br />

Motore/cv Om 470 / 422<br />

Trasm. mecc. Go 210 / rob. Go 250<br />

Prezzo euro 488.500 / 512.300<br />

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www.vadoetorno.com<br />

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ISSN 0042 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p.<br />

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D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

art. 1, comma 1, LO/MI<br />

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MONDO<br />

MONDO<br />

MAGGIO<br />

<strong>2023</strong><br />

N°5<br />

EURO 5,00<br />

GENERAZIONE<br />

DISTRIBUITA E<br />

LA NEUTRALITÀ<br />

CONEXPO. UN MONDO E<br />

UN MODO DI VEDERE LA<br />

TRANSIZIONE ENERGETICA<br />

PATRIZIA BARRASSO,<br />

KOHLER COMPLIANCE<br />

MANAGER ENGINES<br />

Generazione Distribuita: il futuro<br />

dell’endotermico al Dpe Rimini<br />

Componenti: al Conexpo con<br />

Danfoss, Parker e Zapi Group<br />

Endotermici: Cat, Cummins,<br />

Hyundai, Kubota, Perkins<br />

La vie en rose: Patrizia Barrasso,<br />

26 anni spesi alla Kohler<br />

PER ABBONAMENTI<br />

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19<br />

18<br />

E NELLA<br />

NAUTICA?<br />

Cambiando settore,<br />

segnaliamo che<br />

Danfoss ha siglato<br />

un accordo con<br />

Cummins per<br />

cooperare nella<br />

definizione di<br />

parametri avanzati<br />

delle applicazioni<br />

ibride marine.<br />

Cummins e<br />

Danfoss Editron<br />

svilupperanno una<br />

serie di soluzioni<br />

standard per la<br />

propulsione marina<br />

e si concentreranno<br />

su una nuova<br />

generazione di<br />

gruppi elettrogeni<br />

diesel a velocità<br />

variabile, celle<br />

a combustibile<br />

e pacchetti di<br />

accumulo di<br />

energia.<br />

danfoss. CONEXPO<br />

DIMENSIONI<br />

E PESO<br />

Sono le coordinate che indirizzano le attenzioni degli<br />

Oem, secondo Ryan Rizor, American sales leader di<br />

Danfoss Editron. Ed è la ragione per cui l’azienda<br />

danese ha spinto sul ridimensionamento della taglia,<br />

per quanto riguarda i componenti dell’elettrificazione.<br />

Ne è uscito un ritratto confortante delle prospettive<br />

sulla applicazione delle risorse elettriche nell’off-road<br />

L e sinergie “domestiche” con Editron e le competenze<br />

incorporate da Eaton Hydraulics accreditano<br />

Danfoss come una protagonista anche<br />

nello scenario della decarbonizzazione. Ryan Rizor,<br />

American sales leader di Danfoss Editron, ci<br />

introduce nell’approccio all’elettrificazione del mercato<br />

americano. Ci tiene a sottolineare il retroterra<br />

formativo tra le infrastrutture elettriche: «Mi sono<br />

sempre voluto spendere nell’elettrificazione perché<br />

le prestazioni e l’efficienza del sistema sono assai<br />

più elevate» precisa Rizor. «La mia percezione del<br />

mercato americano è che gli Oem di piccole e medie<br />

dimensioni stiano esplorando modi creativi per<br />

approcciare le soluzioni di elettrificazione. Così<br />

praticano un’elettrificazione parziale delle loro<br />

macchine per ridurre i costi operativi e i tempi di<br />

produzione persi a causa di una manutenzione non<br />

pianificata o, addirittura, pianificata. In alcuni casi,<br />

elettrificano per ridurre le emissioni e il consumo di<br />

carburante: alcune macchine consumano 50/70 litri<br />

di gasolio all’ora, se riescono a ridurli del 10, 15<br />

o 25%, possono ripagare l’elettrificazione di quella<br />

funzione. Potrebbero quindi non elettrificare l’intera<br />

macchina, ma un sottosistema o diversi sistemi.<br />

Spesso optano per il downsizing del diesel, e<br />

scelgono solo alcune funzioni di lavoro critiche con<br />

cui beneficiare della maggiore efficienza del sistema<br />

elettrico e far funzionare il motore in una posizione<br />

più coerente sulla curva di efficienza. Per quanto<br />

riguarda gli Oem più grandi, personalmente non<br />

vedo molte attività nell’immediato (generalmente<br />

stanno pianificando di introdurre macchine in serie<br />

a partire dal 2026, 2027, 2028, o successivamente),<br />

in previsione delle normative e dei mandati emergenti<br />

(il tasso di adozione e le tempistiche non sono<br />

chiari per gli Oem caratterizzati da volumi sostenuti).<br />

Quello che vediamo fin da oggi è che per un<br />

numero significativo di clienti i benefici superano<br />

significativamente i costi: una macchina anche solo<br />

parzialmente elettrificata ovviamente costa di più di<br />

una macchina diesel-idraulica, ma in diverse applicazioni<br />

il valore creato e l’impatto del Tco sono<br />

così alti che in molti casi l’investimento è ripagato<br />

in meno di un anno».<br />

Qual è il contributo di Danfoss a questi processi?<br />

«Vede, prima mi lasci risolvere un malinteso comune,<br />

cioè che la macchina elettrificata debba avere<br />

le batterie. La maggior parte dei sistemi che stiamo<br />

vedendo invece non le ha, per via del costo e del<br />

fatto che più grande è la macchina e più difficile è<br />

la sfida di ricaricare quelle batterie. Stiamo affiancando<br />

gli Oem nel modificare il design del sistema<br />

per elettrificare una frazione della macchina in cui<br />

creare valore. Non è ancora così comune che un<br />

cliente prenda una macchina diesel idraulica e la<br />

elettrifichi immediatamente al 100%. Bisogna considerare<br />

così tanti aspetti impraticabili, che servirà<br />

ancora molto tempo perché avvenga».<br />

Quindi, quali sono le opzioni sul tavolo riguardo<br />

all’elettrificazione?<br />

«Gli Oem prestano le loro attenzioni al peso e<br />

alle dimensioni; per questo, i nostri prodotti sono<br />

notevolmente più piccoli dei tradizionali prodotti<br />

elettrici. Sono concentrati anche sulle prestazioni<br />

e per questo li supportiamo nella valutazione dei<br />

requisiti applicativi della macchina, in modo che<br />

dopo averne elettrificata una parte, soddisfi pienamente<br />

i requisiti del suo scopo».<br />

Quale sarà il prossimo prodotto verrà in termini<br />

di elettrificazione?<br />

«Ho dimenticato di menzionare un aspetto estremamente<br />

importante per i nostri clienti. Se si vuole<br />

ridurre il consumo di carburante per risparmiare<br />

denaro e costi operativi, anche nel caso delle batterie,<br />

l’efficienza è fondamentale, quindi ci siamo<br />

attrezzati per le applicazioni ad alta tensione. Queste<br />

soluzioni sono adatte per applicazioni in cui ci<br />

si collega direttamente all’albero motore come, ad<br />

esempio, per la perforazione o la trazione. Vediamo<br />

molti esempi in cui la nostra macchina elettrica è<br />

usata come un generatore al regime di coppia di<br />

picco, con la massima efficienza, e il sistema idraulico<br />

ad espletare le funzioni di lavoro».<br />

Secondo lei, quali sono le applicazioni più mature<br />

da implementare nei cantieri?<br />

«Direi che in America il sollevamento sia sicuramente<br />

una di queste, più che le pale gommate o gli<br />

escavatori. Ho l’impressione che in Europa ci siano<br />

molte normative che richiedono queste macchine,<br />

mentre negli Usa ancora non ci sono. Gli Oem di<br />

piccole e medie dimensioni, in particolare quelli serviti<br />

da un distributore a valore aggiunto, sono molto<br />

più agili, possono apportare modifiche e rispondere<br />

più rapidamente ai reparti marketing. Un’altra applicazione<br />

è la generazione di energia. Per esempio,<br />

la nostra Pmi 540 è molto usata in questa applicazione,<br />

e di solito è una T3000 o T4000 (con una coppia<br />

nominale di 3.000 o 4.000 Nm continui). Questa<br />

macchina è accoppiata al motore, dal canto nostro,<br />

con l’elettronica di potenza, creiamo un sistema di<br />

distribuzione di energia in corrente continua. A volte<br />

il lavoro può essere eseguito completamente, a<br />

volte rettificato o invertito in corrente alternata per<br />

supportare diversi tipi di carichi con la possibilità<br />

di collocare una stazione di generazione di energia<br />

in ambienti climaticamente estremi, come il Canada<br />

settentrionale. È stato progettata per essere mobile».<br />

Al Bauma di Monaco molte aziende hanno proposto<br />

la generazione di energia alimentata a<br />

idrogeno. È probabilmente la migliore opzione<br />

disponibile in questo momento?<br />

«Posso sbilanciarmi solo sulla mia esperienza in<br />

America. Se hai un cantiere elettrificato, spesso non<br />

è pratico che l’azienda elettrica fornisca energia al<br />

cantiere; un altro problema è il tempo necessario<br />

e potenzialmente il costo, in determinati mercati.<br />

Carichi molto elevati possono essere incredibilmente<br />

costosi per alimentare il sito in elettrico, ad<br />

esempio a New York City, se non si dispone di un<br />

carico costante. Collegare alla rete un gruppo di<br />

macchine per l’edilizia e passare da 0 MW a 4 MW<br />

sarebbe proibitivo, in termini di costi. Mi piacerebbe<br />

guardare alla rete elettrica, ma non credo che<br />

sarà pratico nel medio termine. Il vantaggio dell’idrogeno<br />

c’è se l’obiettivo è non avere emissioni di<br />

gas serra, ma ora come si crea l’idrogeno? Come<br />

si trasporta? Dove stoccarlo? Sono stato un po’<br />

pessimista sull’idrogeno, ma ritengo che in alcune<br />

applicazioni diventerà parte della soluzione».<br />

Immagina un ruolo per Danfoss nel campo delle<br />

smart grid?<br />

«Gli attori delle infrastrutture elettriche stanno<br />

lavorando da decenni alle tecnologie delle reti intelligenti<br />

e c’è stata un’evoluzione, che continuerà.<br />

Penso che ci sia una grande barriera all’ingresso<br />

per entrare in quello spazio. Se in futuro i macchinari<br />

mobili per il movimento terra dovessero essere<br />

connessi su una certa scala alla rete, sarebbe possibile<br />

la collaborazione tra l’Oem e le utility (tramite<br />

standard Ieee e altri standard), per l’integrazione<br />

e il supporto della gestione del carico. Questa è<br />

un’ottima domanda, qualcuno dovrebbe lavorarci!»<br />

Terra<br />

13<br />

12<br />

L'idrogeno<br />

potrebbe prendere<br />

piede nella<br />

generazione in<br />

anticipo rispetto ad<br />

altre applicazioni,<br />

soprattutto<br />

nella miscela<br />

con il gasolio.<br />

Un traguardo<br />

verosimile potrebbe<br />

essere quello del<br />

50% di frazione<br />

a idrogeno del<br />

blend.<br />

È l’energia, che procede verso la<br />

differenziazione delle fonti, seppure con<br />

una precipua resilienza dell’endotermico.<br />

Al seminario organizzato da Generazione<br />

Distribuita hanno partecipato, in ordine<br />

di apparizione Abb, Bergen Engines,<br />

BU Power, Yanmar Italy, Archimede Energia<br />

e Miretti International<br />

A ncora Rimini, alla quinta del K.EY, che si<br />

accompagna a braccetto con il Dpe nell’uscita<br />

dalla casa del padre, Ecomondo. Abbiamo<br />

scritto sul numero di Aprile del successo di questo<br />

debutto. Per l’occasione, Generazione Distribuita<br />

ha organizzato il seminario “Transizione ecologica<br />

e nuovi obiettivi UE. Il futuro dell’endotermico<br />

e la neutralità tecnologica”. Nel titolo trovate gli<br />

elementi di pungolo, quali transizione, UE, endotermico,<br />

neutralità. Questi ultimi due termini si<br />

conciliano con la recente spinta alla conversione<br />

a idrogeno del motore a combustione interna. “Second<br />

life” o esercizio di stile? Prima di passare la<br />

parola ai relatori, riportiamo l’intervento di Marco<br />

Monsurrò, Presidente di Generazione Distribuita,<br />

Anima Confindustria. «Rispetto alla precedente<br />

edizione di Key Energy le aziende sono più che<br />

raddoppiate. Il Dpe rappresenta un’iniziativa di<br />

successo, alla sua prima reale manifestazione,<br />

dopo l’edizione zero del 2019. Abbiamo registrato<br />

25 aziende e un buon riscontro di pubblico. Vogliamo<br />

consolidare questa fiera, facendola diventare<br />

il riferimento in Europa per la fornitura dei<br />

componenti e sistemi della generazione e la distribuzione<br />

di energia elettrica, seguendo la tendenza<br />

al “reshoring” delle attività industriali in Europa,<br />

effetto dell’instabilità politica ed economica internazionale.<br />

in quest’ottica, Generazione Distribuita<br />

deve trovare il necessario supporto delle altre associazioni<br />

di categoria, come Anie Energie». Durante<br />

il discorso introduttivo, Monsurrò ha rivendicato<br />

l’operato dell’associazione. «Siamo stati i primi a<br />

interrogarci sia sul futuro del motore a combustione<br />

interna che sulla sostenibilità della transizione<br />

energetica per l’industria italiana. Siamo davvero<br />

pronti per i sistemi di generazione sostenibile? Con<br />

un tempismo quasi cinematografico la settimana<br />

scorsa (l’esternazione risale al 23 marzo, ndr) è<br />

uscita la proposta di legge dell’Unione Europea<br />

“net zero industry act”. L’energia elettrica vale il<br />

18% dell’energia per muovere il mondo. Il nostro<br />

ruolo è fondamentale, tutt’altro che in contrapposizione<br />

con gli altri padiglioni. L’elettricità prodotta<br />

in maniera sostenibile è il vettore energetico del<br />

futuro. Il gruppo elettrogeno è l’unica forma affidabile<br />

al momento per generare energia elettrica<br />

in maniera distribuita. Tra gli obiettivi della nostra<br />

associazione c’è il riposizionamento dell’industria<br />

anche nei confronti del mondo normativo. Persistono<br />

degli svarioni come la 4.0, dalla quale siamo<br />

stati completamente esclusi, perché assimilati alle<br />

centrali di produzione dell’energia. Un altro problema<br />

è il tema delle emissioni, trattato dallo Stage<br />

V, un unicum nello scenario europeo, che ignora<br />

la neutralità tecnologica. Generazione Distribuita,<br />

insieme a Europgen (l’associazione europea di<br />

categoria, ndr), si sta sforzando di impostare un<br />

tavolo tecnico per suggerire all’Unione Europea un<br />

approccio orientato alla neutralità tecnologica in<br />

tema di livelli emissivi dei gruppi elettrogeni. L’Iso<br />

8528, nell’applicazione “prime power”, richiede la<br />

progettazione per 500 ore di funzionamento, di cui<br />

300 continue. Lo Stage V impone invece ai gruppi<br />

elettrogeni il rispetto delle emissioni in qualunque<br />

momento».<br />

I relatori rappresentano un ventaglio di realtà esaustivo<br />

delle attuali, e delle prossime, istanze della<br />

produzione di elettricità localizzata. Per Abb è<br />

intervenuto Marco Carminati, PhD Global Application<br />

Specialist - Direct current - Solar/ESS<br />

Technical Manager. Diversificare per innovare?<br />

Come vi state muovendo nella transizione, con<br />

le vostre consolidate esperienze nell’elettrico, tra<br />

gruppi di continuità e soluzioni a media e bassa<br />

tensione e un marcato interesse per le dinamiche<br />

della idrogenizzazione?<br />

«Affrontando la transizione energetica e le fonti<br />

rinnovabili ci approcciamo a una nuova tipologia<br />

di generazione distribuita che utilizza anche impianti<br />

a idrogeno. Come costruttori di componenti<br />

elettrici, ci occupiamo della fase di integrazione<br />

delle fonti di energia localizzata. In quest’ottica, sia<br />

nella parte di componentistica che di integrazione,<br />

forniamo supporto nel monitoraggio e nell’ottimizzazione<br />

delle fonti rinnovabili, in concomitanza con<br />

l’utilizzo stesso dell’energia. Sta prendendo sempre<br />

più piede come metodo di distribuzione dell’energia,<br />

almeno localmente, la corrente continua, che<br />

prevediamo si affiancherà alla corrente alternata,<br />

quantomeno nella generazione distribuita e nell’impiego<br />

della stessa nell’alimentazione dei carichi».<br />

Portavoce di Bergen Engines in questa sede è Stefano<br />

Strada, Head of Sales. L’obiettivo è chiaro:<br />

accreditarvi come interpreti delle smart-grid e<br />

della produzione di energia tramite idrogeno.<br />

Partiamo dal test di una miscela di gas all’85%<br />

e idrogeno al 15% in Spagna, da Viscofan.<br />

«Il presente è sempre più vicino a un mix di gas e<br />

idrogeno. Viscofan produce collagene e cellulosa<br />

per processi industriali e dispone di un cogeneratore<br />

da 6 MW. Le verifiche in sito hanno confermato<br />

i risultati del test bed a Bergen; l’idrogeno ha un<br />

impatto sul processo di combustione, aumenta la<br />

velocità di fiamma e l’efficienza elettrica, oltre a<br />

ridurre tutte le emissioni. Per un impianto di questa<br />

taglia significa circa 8.000 tonnellate di CO 2<br />

risparmiate su base annua. Anche in Italia stanno<br />

partendo i primi progetti. La sfida principale riguarda<br />

la disponibilità di idrogeno. Attualmente,<br />

a livello industriale il volume è del 15%, perché è<br />

quello che il mercato riesce a recepire. A livello di<br />

test le percentuali sono di gran lunga superiori, al<br />

50%, forse al 60, su motori a media velocità, da<br />

3,5 a 12 MW».<br />

Un gradito ritorno a casa BU Power Systems Italia.<br />

Gianromeo Brugnetti, Deputy Sales Manager:<br />

La domanda riprende l’interessante spunto di<br />

Simone Buraschi, al seminario del 2019. L’industriale<br />

non ha i numeri del settore automobilistico,<br />

vero?<br />

«Ci teniamo a sottolineare che il legislatore deve<br />

essere consapevole che il mercato in cui noi operiamo<br />

è drammaticamente diverso da quello automotive.<br />

In 90 anni di vita, Perkins ha prodotto oltre 20<br />

milioni di motori per oltre 5.000 applicazioni. Difficile<br />

che una soluzione univoca, se non il motore<br />

a combustione interna, ci permetta di approcciare<br />

un mercato estremamente diversificato. Non possiamo<br />

che vedere uno scenario multi-soluzione. Ci<br />

saranno soluzioni elettriche e altre con carburanti<br />

alternativi, ma l’endotermico non potrà scomparire,<br />

a meno che la nostra industria decida di fare<br />

un passo indietro. Una verità scomoda che però<br />

riteniamo rispecchi quello il nostro futuro».<br />

Con Marco Martinelli, Application engineer di<br />

Isotta Fraschini, facciamo un passetto indietro.<br />

Bari, il primo marzo, inaugurazione del Cis.<br />

generazione distribuita. Rimini<br />

DIFFUSA E<br />

LOCALIZZATA<br />

stazionari<br />

31<br />

30<br />

Una prova muscolare, quella di Hyundai<br />

Doosan Infracore, che ha sublimato<br />

l’epifania del nuovo marchio, in seguito<br />

all’acquisizione da parte di Hyundai,<br />

mettendo in mostra un repertorio più<br />

che esaustivo. Sul fronte endotermico,<br />

potenziati i G2 e annunciati un 5 e un 7,5<br />

litri. L’e-powerpack soddisfa le istanze<br />

di elettrificazione, parziali o totali, l’X12<br />

alimenta un 11,1 litri con l’idrogeno<br />

È ufficiale: dopo il passaggio di Doosan Infracore<br />

sotto le insegne di Hyundai, la semplificazione<br />

onomastica è alle porte. Il marchio, del<br />

resto, non richiede presentazioni. Di carne al fuoco,<br />

in Corea, ce n’è veramente tanta, quindi meglio trasferirsi<br />

all’angolo presidiato da Hyundai DI, senza<br />

passare per il via. Ci hanno risposto Hyungtaek<br />

Lim, head of sales department, e Dockoon Yoo,<br />

head of future power system development team.<br />

Cosa potete dirci in merito alla vostra presenza<br />

qui, per quanto riguarda il mercato nordamericano?<br />

Quali sono le novità che svelate al ConExpo?<br />

«In prima battuta, vorrei fornire una panoramica<br />

della nostra gamma di motori. Quest’anno siamo<br />

passati dal marchio Doosan a quello di Hyundai.<br />

Riteniamo che il ConExpo sia la sede giusta per mostrare<br />

la nostra gamma al completo, dai motori a<br />

combustione interna ai propulsori del futuro, per cui<br />

abbiamo impostato la nostra prospettiva nel modo<br />

che mi appresto a spiegare. La nostra futura powertrain<br />

si compone di tre diversi elementi. Il primo è<br />

il powerpack, adatto agli escavatori industriali di<br />

piccole dimensioni, il secondo è costituito dai motori<br />

ibridi. L’ultimo gruppo propulsivo è il motore a<br />

combustione interna alimentato a idrogeno, di medie<br />

dimensioni, ed è quello che presentiamo qui, con una<br />

cilindrata di 11 litri, per applicazioni su veicoli commerciali<br />

e su gruppi elettrogeni. Anche se il mercato<br />

dei motori a combustione interna è destinato a persistere,<br />

almeno per qualche tempo, riteniamo che la<br />

ricerca applicata alla attuale catena cinematica sia<br />

ancora nelle fasi iniziali.<br />

Per questo motivo, oltre alle tre future linee di propulsori,<br />

abbiamo annunciato anche la gamma di<br />

motori a combustione interna di prossima generazione,<br />

a partire dagli attuali compatti, la Serie G2.<br />

Ci sono tre diverse linee di motori diesel da 1,8, 2,4<br />

e 3,4 litri, che abbiamo potenziato, tenendo conto<br />

di tutte le normative mondiali sulle emissioni. C’è<br />

poi un 2,6 litri, ad esempio, adatto alle normative<br />

cinesi, entrate in vigore nel dicembre del 2022. Stiamo<br />

sviluppando un motore meccanico da 1,9 litri,<br />

pure esso concepito per il mercato cinese». Adesso<br />

arrivano le primizie più eclatanti, pronte a sbocciare<br />

a breve. «Abbiamo disegnato completamente da<br />

zero un motore elettronico con cilindrate di 5 e 7,5<br />

litri. Il nostro obiettivo è sia il bacino Stage V che<br />

quello China V. Vediamo due strategie per affrontare<br />

questo lungo viaggio. Ragionando in prospettiva,<br />

il mercato premierà un approccio multi-tasking e<br />

non ci sarà una soluzione vincente. Forse le cose<br />

cambieranno nel 2040 o nel 2050, ma fino ad allora<br />

dovremo sostenere il nostro business motoristico ed<br />

è per questo che stiamo sviluppando due strategie<br />

diverse per il motore a combustione interna e per la<br />

fabbrica del futuro».<br />

Dal mio punto di vista, l’elettrificazione costituisce<br />

uno sviluppo importante per le macchine al<br />

di sotto dei 56 chilowatt, mentre l’ibridazione è<br />

una buona strategia per le applicazioni di piccole e<br />

medie dimensioni e per alimentare macchine fino a<br />

100 kW. Probabilmente l’endotermico a idrogeno<br />

o, ancora, i motori diesel potrebbero essere la soluzione<br />

giusta ancora per un decennio o forse più.<br />

«È molto difficile stimare l’andamento del mercato.<br />

Ci sono molti produttori di motori che hanno annunciato<br />

la loro prossima linea motoristica, ma non<br />

sono tanti quelli che introducono questa complesso<br />

approccio motoristico. Alcuni costruttori presentano<br />

il loro pacco batterie, altri le soluzioni a idrogeno.<br />

Noi esponiamo un pacco batterie, un ibrido completo<br />

e un motore a combustione interna a idrogeno<br />

“full hybrid”. Queste tre diverse linee, espressione<br />

dei propulsori del futuro, hanno un proprio specifico<br />

obiettivo, conformi alle richieste del mercato».<br />

Considerando le competenze coreane sull’elettrificazione,<br />

suppongo che se non spingete troppo<br />

sull’elettrificazione è perché è troppo presto per<br />

spingere in questa direzione.<br />

«I clienti richiedono soluzioni di decarbonizzazione,<br />

che possono essere elettriche o a idrogeno. Stiamo<br />

facendo tutto il possibile per fornire la soluzione più<br />

adatta, compreso il motore a combustione, persino<br />

a ciclo diesel».<br />

Anche l’elettronica è prodotta da Hyundai?<br />

«La centralina, l’iniettore e il sistema di combustione<br />

sono sviluppati da Bosch. Il software che controlla<br />

il sistema ibrido è invece sviluppato internamente<br />

da Hyundai. Possiamo fornire il sistema completo,<br />

il motore e i componenti elettrificati. Hyundai ha ingegnerizzato<br />

anche il pacco batterie, noi disponiamo<br />

della tecnologia del motore e del sistema elettrificato.<br />

Siamo quindi in grado di fornire ai nostri clienti<br />

una combinazione tecnologica che comprende il<br />

pacco batterie. Stiamo parlando di batterie agli litio<br />

ioni-litio da 48 Volt, per le applicazioni più piccole,<br />

HYUNDAI. CONEXPO<br />

ANTOLOGIA<br />

DEL<br />

DOMANI<br />

Terra<br />

41<br />

40<br />

Patrizia Barrasso<br />

e, qui a fianco,<br />

una cella di prova<br />

dei motori.<br />

la vie en rose. Patrizia Barrasso<br />

MANAGER<br />

DELLE RISPOSTE<br />

In Kohler da 26 anni, Patrizia Barrasso è oggi<br />

Compliance Manager Engines nel business dei motori<br />

a combustione interna. Si occupa del monitoraggio<br />

del rispetto delle norme nazionali e internazionali,<br />

della conformità di produzione e dell’applicazione<br />

delle politiche aziendali nei processi<br />

ancora presente. Il confronto con alcuni benchmark<br />

europei mette in evidenza il ritardo dell’Italia nella<br />

riduzione del gap di genere. Secondo il report annuale<br />

“Global Gender Gap Index” del 2022, in termini<br />

di partecipazione economica e politica, salute<br />

e livello di istruzione, l’Italia si colloca al 63esimo<br />

posto su 146 Paesi monitorati, e 25esima su 35 Paesi<br />

a livello europeo. Eliminare il gap globale relativo<br />

alla partecipazione economica di uomini e donne in<br />

Italia è sicuramente una strada in salita, ma assolutamente<br />

necessaria. La buona notizia è che vi sono<br />

attualmente nuove proposte di direttive al vaglio del<br />

Parlamento Europeo per colmare questo gap. Sono<br />

fiduciosa per il futuro, per le mie due figlie».<br />

Lo scenario dei motori industriali sembra più<br />

avanzato di quello delle automobili dal punto di<br />

vista della presenza femminile. Casualità? Di cosa<br />

è più orgogliosa del suo mandato?<br />

«Sono comunque due mondi dove la presenza femminile<br />

è in minoranza. Ho iniziato a lavorare qui<br />

quando l’azienda era ancora Lombardini, ero l’unica<br />

donna ingegnere e lo sono stata per qualche<br />

anno. Poi con il passare degli anni e l’avvento di<br />

Kohler nel 2007, la presenza femminile ha iniziato<br />

a crescere. Kohler è guidata dalla filosofia operativa<br />

Believing in Better, secondo la quale il nostro<br />

meglio può sempre essere migliore: migliore per le<br />

vite che tocchiamo, migliore per le nostre comunità,<br />

e migliore per il nostro pianeta. La cultura della nostra<br />

azienda è inclusiva. Il Codice di condotta etica<br />

rafforza l’impegno verso l’equità e le pari opportunità<br />

in tutti i processi e i programmi legati all’occupazione,<br />

impegnandosi tra le altre cose a garantire<br />

l’equità retributiva tra i sessi. Il nostro stabilimento<br />

di Reggio Emilia abbiamo attivo da qualche anno<br />

un programma chiamato “She, Kohler”, un’iniziativa<br />

interamente rivolta alle studentesse e alle neolaureate<br />

in ingegneria industriale, con l’obiettivo<br />

principale di aumentare il numero di donne nelle<br />

discipline Stem a diversi livelli per costruire i nostri<br />

prossimi e diversi talenti. Per quanto mi riguarda,<br />

sono orgogliosa di aver contribuito al successo<br />

dell’azienda per la commercializzazione dei motori<br />

diesel nel mercato europeo ed internazionale, dove<br />

continui mutamenti legislativi impongono una verifica<br />

di adattamento costante e sempre più complessa».<br />

Qual è la sfida principale nel suo lavoro, nella<br />

quotidianità? In che misura è gravoso associare<br />

le due parole che riassumono il suo ruolo professionale:<br />

diesel e compliance?<br />

«La sfida principale nel mio lavoro consiste nell’anticipare<br />

l’evoluzione normativa e tradurla in una<br />

potenziale opportunità per il business, specie per<br />

le normative emissioni, e allo stesso tempo gestire i<br />

molteplici progetti in ambito internazionale con un<br />

approccio diversificato. Occorre una continua analisi,<br />

flessibilità, pianificazione delle attività. A me<br />

piace seguire tutte le fasi del progetto, essere proattiva,<br />

mi piace essere “manager delle risposte” e non<br />

delle domande. Compliance è la capacità di rendere<br />

i processi e i prodotti dell’azienda conformi alle<br />

norme delle autorità di regolamentazione nazionali,<br />

internazionali ed interne, aziendali. Diesel invece è<br />

il business aziendale. Associare le due parole significa<br />

fare in modo che il business cresca rispettando<br />

le normative che regolano il settore in un’ottica di<br />

continuo miglioramento ambientale e sociale».<br />

L avora in Kohler da circa 26 anni, dove ha iniziato<br />

nel reparto Assicurazione e Controllo Qualità,<br />

passando poi alla Direzione Tecnica dove si è<br />

occupata di Project Management, ed infine di Regulatory<br />

e Compliance. Patrizia Barrasso, laureata<br />

in Ingegneria Meccanica all’Università Federico II<br />

e successivamente in Ingegneria Gestionale ad Uni-<br />

MoRe, è oggi Compliance Manager Engines nel business<br />

dei motori a combustione interna. Si occupa<br />

del monitoraggio del rispetto delle norme nazionali<br />

e internazionali, della conformità di produzione e<br />

dell’applicazione delle politiche aziendali nei processi.<br />

Si ricorda il momento in cui ha scelto di studiare<br />

ingegneria? Adesso farebbe la stessa scelta?<br />

Università Federico II e UniMoRe (espressione<br />

dell’eccellenza territoriale italiana nella meccanica),<br />

cosa le hanno dato l’una e l’altra?<br />

«Sì, ricordo benissimo il momento in cui ho deciso di<br />

studiare ingegneria meccanica e l’ho comunicato ai<br />

miei genitori. Non erano entusiasti della mia scelta<br />

poiché era una facoltà tradizionalmente maschile,<br />

quindi avrei dovuto scontrarmi con qualche pregiudizio.<br />

Però mi hanno lasciata libera di scegliere. In<br />

effetti la presenza femminile in facoltà era inferiore<br />

all’1 per cento, ma ero decisa nella mia scelta. All’epoca<br />

le specializzazioni in ingegneria erano poche<br />

rispetto ad oggi. Cercavo una disciplina che mi permettesse<br />

di coniugare il mio interesse per le materie<br />

scientifiche e la passione per la meccanica. Questo<br />

mi ha spinta a iscrivermi ad ingegneria meccanica.<br />

Non nego però di avere una predisposizione per<br />

la legge e il diritto che poi è tornata utile nel mio<br />

percorso professionale. Rifarei assolutamente questa<br />

scelta, anche se il rapporto tra donne e ambiente<br />

Stem è un tema di discussione ancora molto attuale.<br />

All’Università Federico II ho acquisito competenze<br />

tecniche, capacità di analisi e un pensiero analitico<br />

orientato alla soluzione. Quando invece studiavo<br />

all’UniMoRe lavoravo già, e per coniugare efficacemente<br />

lavoro e studio ho rafforzato competenze<br />

organizzative e di orientamento al risultato, e acquisito<br />

competenze gestionali e capacità di lavorare<br />

all’interno di un gruppo».<br />

Qual è il valore aggiunto di una donna nel ricoprire<br />

un ruolo apicale in questo settore?<br />

«Ogni individuo è diverso dall’altro e può portare<br />

un valore unico. Certamente ci sono delle caratteristiche<br />

intrinseche accumunabili a donne o uomini.<br />

Sicuramente, come molte ricerche indicano, la leadership<br />

al femminile ha dei canoni di stile parzialmente<br />

differenti da quella maschile: è in genere più<br />

empatica, tesa alla collaborazione, al lavoro di team,<br />

al multitasking, a concentrarsi sul risultato privilegiando<br />

tuttavia modalità di raggiungimento dello<br />

stesso più inclusive. Nulla togliendo alla capacità,<br />

che non ha genere. Queste caratteristiche rappresentano<br />

un valore aggiunto anche in un settore in continua<br />

evoluzione come le normative antinquinamento,<br />

sempre più stringenti per il rischio climatico, per la<br />

gestione di progetti in ambito legislativo internazionale,<br />

per le relazioni con enti istituzionali e autorità<br />

di regolamentazione internazionali».<br />

Secondo la sua esperienza, in Italia si sente ancora<br />

il gender gap o siamo più allineati agli standard<br />

europei?<br />

«Rispetto al passato ci sono stati dei miglioramenti<br />

e oggi c’è più consapevolezza, ma questo divario è<br />

TERRA<br />

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ISSN 0042 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p.<br />

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D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

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art. 1, comma 1, LO/MI<br />

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MONDO<br />

MONDO<br />

MAGGIO<br />

<strong>2023</strong><br />

N°5<br />

EURO 5,00<br />

GENERAZIONE<br />

DISTRIBUITA E<br />

LA NEUTRALITÀ<br />

CONEXPO. UN MONDO E<br />

UN MODO DI VEDERE LA<br />

TRANSIZIONE ENERGETICA<br />

PATRIZIA BARRASSO,<br />

KOHLER COMPLIANCE<br />

MANAGER ENGINES<br />

MAGGIO<br />

MAGGIO<br />

Generazione Distribuita: il futuro<br />

dell’endotermico al Dpe Rimini<br />

Componenti: al Conexpo con<br />

Danfoss, Parker e Zapi Group<br />

Endotermici: Cat, Cummins,<br />

Hyundai, Kubota, Perkins<br />

La vie en rose: Patrizia Barrasso,<br />

26 anni spesi alla Kohler<br />

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19<br />

18<br />

E NELLA<br />

NAUTICA?<br />

Cambiando settore,<br />

segnaliamo che<br />

Danfoss ha siglato<br />

un accordo con<br />

Cummins per<br />

cooperare nella<br />

definizione di<br />

parametri avanzati<br />

delle applicazioni<br />

ibride marine.<br />

Cummins e<br />

Danfoss Editron<br />

svilupperanno una<br />

serie di soluzioni<br />

standard per la<br />

propulsione marina<br />

e si concentreranno<br />

su una nuova<br />

generazione di<br />

gruppi elettrogeni<br />

diesel a velocità<br />

variabile, celle<br />

a combustibile<br />

e pacchetti di<br />

accumulo di<br />

energia.<br />

danfoss. CONEXPO<br />

DIMENSIONI<br />

E PESO<br />

Sono le coordinate che indirizzano le attenzioni degli<br />

Oem, secondo Ryan Rizor, American sales leader di<br />

Danfoss Editron. Ed è la ragione per cui l’azienda<br />

danese ha spinto sul ridimensionamento della taglia,<br />

per quanto riguarda i componenti dell’elettrificazione.<br />

Ne è uscito un ritratto confortante delle prospettive<br />

sulla applicazione delle risorse elettriche nell’off-road<br />

L e sinergie “domestiche” con Editron e le competenze<br />

incorporate da Eaton Hydraulics accreditano<br />

Danfoss come una protagonista anche<br />

nello scenario della decarbonizzazione. Ryan Rizor,<br />

American sales leader di Danfoss Editron, ci<br />

introduce nell’approccio all’elettrificazione del mercato<br />

americano. Ci tiene a sottolineare il retroterra<br />

formativo tra le infrastrutture elettriche: «Mi sono<br />

sempre voluto spendere nell’elettrificazione perché<br />

le prestazioni e l’efficienza del sistema sono assai<br />

più elevate» precisa Rizor. «La mia percezione del<br />

mercato americano è che gli Oem di piccole e medie<br />

dimensioni stiano esplorando modi creativi per<br />

approcciare le soluzioni di elettrificazione. Così<br />

praticano un’elettrificazione parziale delle loro<br />

macchine per ridurre i costi operativi e i tempi di<br />

produzione persi a causa di una manutenzione non<br />

pianificata o, addirittura, pianificata. In alcuni casi,<br />

elettrificano per ridurre le emissioni e il consumo di<br />

carburante: alcune macchine consumano 50/70 litri<br />

di gasolio all’ora, se riescono a ridurli del 10, 15<br />

o 25%, possono ripagare l’elettrificazione di quella<br />

funzione. Potrebbero quindi non elettrificare l’intera<br />

macchina, ma un sottosistema o diversi sistemi.<br />

Spesso optano per il downsizing del diesel, e<br />

scelgono solo alcune funzioni di lavoro critiche con<br />

cui beneficiare della maggiore efficienza del sistema<br />

elettrico e far funzionare il motore in una posizione<br />

più coerente sulla curva di efficienza. Per quanto<br />

riguarda gli Oem più grandi, personalmente non<br />

vedo molte attività nell’immediato (generalmente<br />

stanno pianificando di introdurre macchine in serie<br />

a partire dal 2026, 2027, 2028, o successivamente),<br />

in previsione delle normative e dei mandati emergenti<br />

(il tasso di adozione e le tempistiche non sono<br />

chiari per gli Oem caratterizzati da volumi sostenuti).<br />

Quello che vediamo fin da oggi è che per un<br />

numero significativo di clienti i benefici superano<br />

significativamente i costi: una macchina anche solo<br />

parzialmente elettrificata ovviamente costa di più di<br />

una macchina diesel-idraulica, ma in diverse applicazioni<br />

il valore creato e l’impatto del Tco sono<br />

così alti che in molti casi l’investimento è ripagato<br />

in meno di un anno».<br />

Qual è il contributo di Danfoss a questi processi?<br />

«Vede, prima mi lasci risolvere un malinteso comune,<br />

cioè che la macchina elettrificata debba avere<br />

le batterie. La maggior parte dei sistemi che stiamo<br />

vedendo invece non le ha, per via del costo e del<br />

fatto che più grande è la macchina e più difficile è<br />

la sfida di ricaricare quelle batterie. Stiamo affiancando<br />

gli Oem nel modificare il design del sistema<br />

per elettrificare una frazione della macchina in cui<br />

creare valore. Non è ancora così comune che un<br />

cliente prenda una macchina diesel idraulica e la<br />

elettrifichi immediatamente al 100%. Bisogna considerare<br />

così tanti aspetti impraticabili, che servirà<br />

ancora molto tempo perché avvenga».<br />

Quindi, quali sono le opzioni sul tavolo riguardo<br />

all’elettrificazione?<br />

«Gli Oem prestano le loro attenzioni al peso e<br />

alle dimensioni; per questo, i nostri prodotti sono<br />

notevolmente più piccoli dei tradizionali prodotti<br />

elettrici. Sono concentrati anche sulle prestazioni<br />

e per questo li supportiamo nella valutazione dei<br />

requisiti applicativi della macchina, in modo che<br />

dopo averne elettrificata una parte, soddisfi pienamente<br />

i requisiti del suo scopo».<br />

Quale sarà il prossimo prodotto verrà in termini<br />

di elettrificazione?<br />

«Ho dimenticato di menzionare un aspetto estremamente<br />

importante per i nostri clienti. Se si vuole<br />

ridurre il consumo di carburante per risparmiare<br />

denaro e costi operativi, anche nel caso delle batterie,<br />

l’efficienza è fondamentale, quindi ci siamo<br />

attrezzati per le applicazioni ad alta tensione. Queste<br />

soluzioni sono adatte per applicazioni in cui ci<br />

si collega direttamente all’albero motore come, ad<br />

esempio, per la perforazione o la trazione. Vediamo<br />

molti esempi in cui la nostra macchina elettrica è<br />

usata come un generatore al regime di coppia di<br />

picco, con la massima efficienza, e il sistema idraulico<br />

ad espletare le funzioni di lavoro».<br />

Secondo lei, quali sono le applicazioni più mature<br />

da implementare nei cantieri?<br />

«Direi che in America il sollevamento sia sicuramente<br />

una di queste, più che le pale gommate o gli<br />

escavatori. Ho l’impressione che in Europa ci siano<br />

molte normative che richiedono queste macchine,<br />

mentre negli Usa ancora non ci sono. Gli Oem di<br />

piccole e medie dimensioni, in particolare quelli serviti<br />

da un distributore a valore aggiunto, sono molto<br />

più agili, possono apportare modifiche e rispondere<br />

più rapidamente ai reparti marketing. Un’altra applicazione<br />

è la generazione di energia. Per esempio,<br />

la nostra Pmi 540 è molto usata in questa applicazione,<br />

e di solito è una T3000 o T4000 (con una coppia<br />

nominale di 3.000 o 4.000 Nm continui). Questa<br />

macchina è accoppiata al motore, dal canto nostro,<br />

con l’elettronica di potenza, creiamo un sistema di<br />

distribuzione di energia in corrente continua. A volte<br />

il lavoro può essere eseguito completamente, a<br />

volte rettificato o invertito in corrente alternata per<br />

supportare diversi tipi di carichi con la possibilità<br />

di collocare una stazione di generazione di energia<br />

in ambienti climaticamente estremi, come il Canada<br />

settentrionale. È stato progettata per essere mobile».<br />

Al Bauma di Monaco molte aziende hanno proposto<br />

la generazione di energia alimentata a<br />

idrogeno. È probabilmente la migliore opzione<br />

disponibile in questo momento?<br />

«Posso sbilanciarmi solo sulla mia esperienza in<br />

America. Se hai un cantiere elettrificato, spesso non<br />

è pratico che l’azienda elettrica fornisca energia al<br />

cantiere; un altro problema è il tempo necessario<br />

e potenzialmente il costo, in determinati mercati.<br />

Carichi molto elevati possono essere incredibilmente<br />

costosi per alimentare il sito in elettrico, ad<br />

esempio a New York City, se non si dispone di un<br />

carico costante. Collegare alla rete un gruppo di<br />

macchine per l’edilizia e passare da 0 MW a 4 MW<br />

sarebbe proibitivo, in termini di costi. Mi piacerebbe<br />

guardare alla rete elettrica, ma non credo che<br />

sarà pratico nel medio termine. Il vantaggio dell’idrogeno<br />

c’è se l’obiettivo è non avere emissioni di<br />

gas serra, ma ora come si crea l’idrogeno? Come<br />

si trasporta? Dove stoccarlo? Sono stato un po’<br />

pessimista sull’idrogeno, ma ritengo che in alcune<br />

applicazioni diventerà parte della soluzione».<br />

Immagina un ruolo per Danfoss nel campo delle<br />

smart grid?<br />

«Gli attori delle infrastrutture elettriche stanno<br />

lavorando da decenni alle tecnologie delle reti intelligenti<br />

e c’è stata un’evoluzione, che continuerà.<br />

Penso che ci sia una grande barriera all’ingresso<br />

per entrare in quello spazio. Se in futuro i macchinari<br />

mobili per il movimento terra dovessero essere<br />

connessi su una certa scala alla rete, sarebbe possibile<br />

la collaborazione tra l’Oem e le utility (tramite<br />

standard Ieee e altri standard), per l’integrazione<br />

e il supporto della gestione del carico. Questa è<br />

un’ottima domanda, qualcuno dovrebbe lavorarci!»<br />

Terra<br />

13<br />

12<br />

L'idrogeno<br />

potrebbe prendere<br />

piede nella<br />

generazione in<br />

anticipo rispetto ad<br />

altre applicazioni,<br />

soprattutto<br />

nella miscela<br />

con il gasolio.<br />

Un traguardo<br />

verosimile potrebbe<br />

essere quello del<br />

50% di frazione<br />

a idrogeno del<br />

blend.<br />

È l’energia, che procede verso la<br />

differenziazione delle fonti, seppure con<br />

una precipua resilienza dell’endotermico.<br />

Al seminario organizzato da Generazione<br />

Distribuita hanno partecipato, in ordine<br />

di apparizione Abb, Bergen Engines,<br />

BU Power, Yanmar Italy, Archimede Energia<br />

e Miretti International<br />

A ncora Rimini, alla quinta del K.EY, che si<br />

accompagna a braccetto con il Dpe nell’uscita<br />

dalla casa del padre, Ecomondo. Abbiamo<br />

scritto sul numero di Aprile del successo di questo<br />

debutto. Per l’occasione, Generazione Distribuita<br />

ha organizzato il seminario “Transizione ecologica<br />

e nuovi obiettivi UE. Il futuro dell’endotermico<br />

e la neutralità tecnologica”. Nel titolo trovate gli<br />

elementi di pungolo, quali transizione, UE, endotermico,<br />

neutralità. Questi ultimi due termini si<br />

conciliano con la recente spinta alla conversione<br />

a idrogeno del motore a combustione interna. “Second<br />

life” o esercizio di stile? Prima di passare la<br />

parola ai relatori, riportiamo l’intervento di Marco<br />

Monsurrò, Presidente di Generazione Distribuita,<br />

Anima Confindustria. «Rispetto alla precedente<br />

edizione di Key Energy le aziende sono più che<br />

raddoppiate. Il Dpe rappresenta un’iniziativa di<br />

successo, alla sua prima reale manifestazione,<br />

dopo l’edizione zero del 2019. Abbiamo registrato<br />

25 aziende e un buon riscontro di pubblico. Vogliamo<br />

consolidare questa fiera, facendola diventare<br />

il riferimento in Europa per la fornitura dei<br />

componenti e sistemi della generazione e la distribuzione<br />

di energia elettrica, seguendo la tendenza<br />

al “reshoring” delle attività industriali in Europa,<br />

effetto dell’instabilità politica ed economica internazionale.<br />

in quest’ottica, Generazione Distribuita<br />

deve trovare il necessario supporto delle altre associazioni<br />

di categoria, come Anie Energie». Durante<br />

il discorso introduttivo, Monsurrò ha rivendicato<br />

l’operato dell’associazione. «Siamo stati i primi a<br />

interrogarci sia sul futuro del motore a combustione<br />

interna che sulla sostenibilità della transizione<br />

energetica per l’industria italiana. Siamo davvero<br />

pronti per i sistemi di generazione sostenibile? Con<br />

un tempismo quasi cinematografico la settimana<br />

scorsa (l’esternazione risale al 23 marzo, ndr) è<br />

uscita la proposta di legge dell’Unione Europea<br />

“net zero industry act”. L’energia elettrica vale il<br />

18% dell’energia per muovere il mondo. Il nostro<br />

ruolo è fondamentale, tutt’altro che in contrapposizione<br />

con gli altri padiglioni. L’elettricità prodotta<br />

in maniera sostenibile è il vettore energetico del<br />

futuro. Il gruppo elettrogeno è l’unica forma affidabile<br />

al momento per generare energia elettrica<br />

in maniera distribuita. Tra gli obiettivi della nostra<br />

associazione c’è il riposizionamento dell’industria<br />

anche nei confronti del mondo normativo. Persistono<br />

degli svarioni come la 4.0, dalla quale siamo<br />

stati completamente esclusi, perché assimilati alle<br />

centrali di produzione dell’energia. Un altro problema<br />

è il tema delle emissioni, trattato dallo Stage<br />

V, un unicum nello scenario europeo, che ignora<br />

la neutralità tecnologica. Generazione Distribuita,<br />

insieme a Europgen (l’associazione europea di<br />

categoria, ndr), si sta sforzando di impostare un<br />

tavolo tecnico per suggerire all’Unione Europea un<br />

approccio orientato alla neutralità tecnologica in<br />

tema di livelli emissivi dei gruppi elettrogeni. L’Iso<br />

8528, nell’applicazione “prime power”, richiede la<br />

progettazione per 500 ore di funzionamento, di cui<br />

300 continue. Lo Stage V impone invece ai gruppi<br />

elettrogeni il rispetto delle emissioni in qualunque<br />

momento».<br />

I relatori rappresentano un ventaglio di realtà esaustivo<br />

delle attuali, e delle prossime, istanze della<br />

produzione di elettricità localizzata. Per Abb è<br />

intervenuto Marco Carminati, PhD Global Application<br />

Specialist - Direct current - Solar/ESS<br />

Technical Manager. Diversificare per innovare?<br />

Come vi state muovendo nella transizione, con<br />

le vostre consolidate esperienze nell’elettrico, tra<br />

gruppi di continuità e soluzioni a media e bassa<br />

tensione e un marcato interesse per le dinamiche<br />

della idrogenizzazione?<br />

«Affrontando la transizione energetica e le fonti<br />

rinnovabili ci approcciamo a una nuova tipologia<br />

di generazione distribuita che utilizza anche impianti<br />

a idrogeno. Come costruttori di componenti<br />

elettrici, ci occupiamo della fase di integrazione<br />

delle fonti di energia localizzata. In quest’ottica, sia<br />

nella parte di componentistica che di integrazione,<br />

forniamo supporto nel monitoraggio e nell’ottimizzazione<br />

delle fonti rinnovabili, in concomitanza con<br />

l’utilizzo stesso dell’energia. Sta prendendo sempre<br />

più piede come metodo di distribuzione dell’energia,<br />

almeno localmente, la corrente continua, che<br />

prevediamo si affiancherà alla corrente alternata,<br />

quantomeno nella generazione distribuita e nell’impiego<br />

della stessa nell’alimentazione dei carichi».<br />

Portavoce di Bergen Engines in questa sede è Stefano<br />

Strada, Head of Sales. L’obiettivo è chiaro:<br />

accreditarvi come interpreti delle smart-grid e<br />

della produzione di energia tramite idrogeno.<br />

Partiamo dal test di una miscela di gas all’85%<br />

e idrogeno al 15% in Spagna, da Viscofan.<br />

«Il presente è sempre più vicino a un mix di gas e<br />

idrogeno. Viscofan produce collagene e cellulosa<br />

per processi industriali e dispone di un cogeneratore<br />

da 6 MW. Le verifiche in sito hanno confermato<br />

i risultati del test bed a Bergen; l’idrogeno ha un<br />

impatto sul processo di combustione, aumenta la<br />

velocità di fiamma e l’efficienza elettrica, oltre a<br />

ridurre tutte le emissioni. Per un impianto di questa<br />

taglia significa circa 8.000 tonnellate di CO 2<br />

risparmiate su base annua. Anche in Italia stanno<br />

partendo i primi progetti. La sfida principale riguarda<br />

la disponibilità di idrogeno. Attualmente,<br />

a livello industriale il volume è del 15%, perché è<br />

quello che il mercato riesce a recepire. A livello di<br />

test le percentuali sono di gran lunga superiori, al<br />

50%, forse al 60, su motori a media velocità, da<br />

3,5 a 12 MW».<br />

Un gradito ritorno a casa BU Power Systems Italia.<br />

Gianromeo Brugnetti, Deputy Sales Manager:<br />

La domanda riprende l’interessante spunto di<br />

Simone Buraschi, al seminario del 2019. L’industriale<br />

non ha i numeri del settore automobilistico,<br />

vero?<br />

«Ci teniamo a sottolineare che il legislatore deve<br />

essere consapevole che il mercato in cui noi operiamo<br />

è drammaticamente diverso da quello automotive.<br />

In 90 anni di vita, Perkins ha prodotto oltre 20<br />

milioni di motori per oltre 5.000 applicazioni. Difficile<br />

che una soluzione univoca, se non il motore<br />

a combustione interna, ci permetta di approcciare<br />

un mercato estremamente diversificato. Non possiamo<br />

che vedere uno scenario multi-soluzione. Ci<br />

saranno soluzioni elettriche e altre con carburanti<br />

alternativi, ma l’endotermico non potrà scomparire,<br />

a meno che la nostra industria decida di fare<br />

un passo indietro. Una verità scomoda che però<br />

riteniamo rispecchi quello il nostro futuro».<br />

Con Marco Martinelli, Application engineer di<br />

Isotta Fraschini, facciamo un passetto indietro.<br />

Bari, il primo marzo, inaugurazione del Cis.<br />

generazione distribuita. Rimini<br />

DIFFUSA E<br />

LOCALIZZATA<br />

stazionari<br />

31<br />

30<br />

Una prova muscolare, quella di Hyundai<br />

Doosan Infracore, che ha sublimato<br />

l’epifania del nuovo marchio, in seguito<br />

all’acquisizione da parte di Hyundai,<br />

mettendo in mostra un repertorio più<br />

che esaustivo. Sul fronte endotermico,<br />

potenziati i G2 e annunciati un 5 e un 7,5<br />

litri. L’e-powerpack soddisfa le istanze<br />

di elettrificazione, parziali o totali, l’X12<br />

alimenta un 11,1 litri con l’idrogeno<br />

È ufficiale: dopo il passaggio di Doosan Infracore<br />

sotto le insegne di Hyundai, la semplificazione<br />

onomastica è alle porte. Il marchio, del<br />

resto, non richiede presentazioni. Di carne al fuoco,<br />

in Corea, ce n’è veramente tanta, quindi meglio trasferirsi<br />

all’angolo presidiato da Hyundai DI, senza<br />

passare per il via. Ci hanno risposto Hyungtaek<br />

Lim, head of sales department, e Dockoon Yoo,<br />

head of future power system development team.<br />

Cosa potete dirci in merito alla vostra presenza<br />

qui, per quanto riguarda il mercato nordamericano?<br />

Quali sono le novità che svelate al ConExpo?<br />

«In prima battuta, vorrei fornire una panoramica<br />

della nostra gamma di motori. Quest’anno siamo<br />

passati dal marchio Doosan a quello di Hyundai.<br />

Riteniamo che il ConExpo sia la sede giusta per mostrare<br />

la nostra gamma al completo, dai motori a<br />

combustione interna ai propulsori del futuro, per cui<br />

abbiamo impostato la nostra prospettiva nel modo<br />

che mi appresto a spiegare. La nostra futura powertrain<br />

si compone di tre diversi elementi. Il primo è<br />

il powerpack, adatto agli escavatori industriali di<br />

piccole dimensioni, il secondo è costituito dai motori<br />

ibridi. L’ultimo gruppo propulsivo è il motore a<br />

combustione interna alimentato a idrogeno, di medie<br />

dimensioni, ed è quello che presentiamo qui, con una<br />

cilindrata di 11 litri, per applicazioni su veicoli commerciali<br />

e su gruppi elettrogeni. Anche se il mercato<br />

dei motori a combustione interna è destinato a persistere,<br />

almeno per qualche tempo, riteniamo che la<br />

ricerca applicata alla attuale catena cinematica sia<br />

ancora nelle fasi iniziali.<br />

Per questo motivo, oltre alle tre future linee di propulsori,<br />

abbiamo annunciato anche la gamma di<br />

motori a combustione interna di prossima generazione,<br />

a partire dagli attuali compatti, la Serie G2.<br />

Ci sono tre diverse linee di motori diesel da 1,8, 2,4<br />

e 3,4 litri, che abbiamo potenziato, tenendo conto<br />

di tutte le normative mondiali sulle emissioni. C’è<br />

poi un 2,6 litri, ad esempio, adatto alle normative<br />

cinesi, entrate in vigore nel dicembre del 2022. Stiamo<br />

sviluppando un motore meccanico da 1,9 litri,<br />

pure esso concepito per il mercato cinese». Adesso<br />

arrivano le primizie più eclatanti, pronte a sbocciare<br />

a breve. «Abbiamo disegnato completamente da<br />

zero un motore elettronico con cilindrate di 5 e 7,5<br />

litri. Il nostro obiettivo è sia il bacino Stage V che<br />

quello China V. Vediamo due strategie per affrontare<br />

questo lungo viaggio. Ragionando in prospettiva,<br />

il mercato premierà un approccio multi-tasking e<br />

non ci sarà una soluzione vincente. Forse le cose<br />

cambieranno nel 2040 o nel 2050, ma fino ad allora<br />

dovremo sostenere il nostro business motoristico ed<br />

è per questo che stiamo sviluppando due strategie<br />

diverse per il motore a combustione interna e per la<br />

fabbrica del futuro».<br />

Dal mio punto di vista, l’elettrificazione costituisce<br />

uno sviluppo importante per le macchine al<br />

di sotto dei 56 chilowatt, mentre l’ibridazione è<br />

una buona strategia per le applicazioni di piccole e<br />

medie dimensioni e per alimentare macchine fino a<br />

100 kW. Probabilmente l’endotermico a idrogeno<br />

o, ancora, i motori diesel potrebbero essere la soluzione<br />

giusta ancora per un decennio o forse più.<br />

«È molto difficile stimare l’andamento del mercato.<br />

Ci sono molti produttori di motori che hanno annunciato<br />

la loro prossima linea motoristica, ma non<br />

sono tanti quelli che introducono questa complesso<br />

approccio motoristico. Alcuni costruttori presentano<br />

il loro pacco batterie, altri le soluzioni a idrogeno.<br />

Noi esponiamo un pacco batterie, un ibrido completo<br />

e un motore a combustione interna a idrogeno<br />

“full hybrid”. Queste tre diverse linee, espressione<br />

dei propulsori del futuro, hanno un proprio specifico<br />

obiettivo, conformi alle richieste del mercato».<br />

Considerando le competenze coreane sull’elettrificazione,<br />

suppongo che se non spingete troppo<br />

sull’elettrificazione è perché è troppo presto per<br />

spingere in questa direzione.<br />

«I clienti richiedono soluzioni di decarbonizzazione,<br />

che possono essere elettriche o a idrogeno. Stiamo<br />

facendo tutto il possibile per fornire la soluzione più<br />

adatta, compreso il motore a combustione, persino<br />

a ciclo diesel».<br />

Anche l’elettronica è prodotta da Hyundai?<br />

«La centralina, l’iniettore e il sistema di combustione<br />

sono sviluppati da Bosch. Il software che controlla<br />

il sistema ibrido è invece sviluppato internamente<br />

da Hyundai. Possiamo fornire il sistema completo,<br />

il motore e i componenti elettrificati. Hyundai ha ingegnerizzato<br />

anche il pacco batterie, noi disponiamo<br />

della tecnologia del motore e del sistema elettrificato.<br />

Siamo quindi in grado di fornire ai nostri clienti<br />

una combinazione tecnologica che comprende il<br />

pacco batterie. Stiamo parlando di batterie agli litio<br />

ioni-litio da 48 Volt, per le applicazioni più piccole,<br />

HYUNDAI. CONEXPO<br />

ANTOLOGIA<br />

DEL<br />

DOMANI<br />

Terra<br />

41<br />

40<br />

Patrizia Barrasso<br />

e, qui a fianco,<br />

una cella di prova<br />

dei motori.<br />

la vie en rose. Patrizia Barrasso<br />

MANAGER<br />

DELLE RISPOSTE<br />

In Kohler da 26 anni, Patrizia Barrasso è oggi<br />

Compliance Manager Engines nel business dei motori<br />

a combustione interna. Si occupa del monitoraggio<br />

del rispetto delle norme nazionali e internazionali,<br />

della conformità di produzione e dell’applicazione<br />

delle politiche aziendali nei processi<br />

ancora presente. Il confronto con alcuni benchmark<br />

europei mette in evidenza il ritardo dell’Italia nella<br />

riduzione del gap di genere. Secondo il report annuale<br />

“Global Gender Gap Index” del 2022, in termini<br />

di partecipazione economica e politica, salute<br />

e livello di istruzione, l’Italia si colloca al 63esimo<br />

posto su 146 Paesi monitorati, e 25esima su 35 Paesi<br />

a livello europeo. Eliminare il gap globale relativo<br />

alla partecipazione economica di uomini e donne in<br />

Italia è sicuramente una strada in salita, ma assolutamente<br />

necessaria. La buona notizia è che vi sono<br />

attualmente nuove proposte di direttive al vaglio del<br />

Parlamento Europeo per colmare questo gap. Sono<br />

fiduciosa per il futuro, per le mie due figlie».<br />

Lo scenario dei motori industriali sembra più<br />

avanzato di quello delle automobili dal punto di<br />

vista della presenza femminile. Casualità? Di cosa<br />

è più orgogliosa del suo mandato?<br />

«Sono comunque due mondi dove la presenza femminile<br />

è in minoranza. Ho iniziato a lavorare qui<br />

quando l’azienda era ancora Lombardini, ero l’unica<br />

donna ingegnere e lo sono stata per qualche<br />

anno. Poi con il passare degli anni e l’avvento di<br />

Kohler nel 2007, la presenza femminile ha iniziato<br />

a crescere. Kohler è guidata dalla filosofia operativa<br />

Believing in Better, secondo la quale il nostro<br />

meglio può sempre essere migliore: migliore per le<br />

vite che tocchiamo, migliore per le nostre comunità,<br />

e migliore per il nostro pianeta. La cultura della nostra<br />

azienda è inclusiva. Il Codice di condotta etica<br />

rafforza l’impegno verso l’equità e le pari opportunità<br />

in tutti i processi e i programmi legati all’occupazione,<br />

impegnandosi tra le altre cose a garantire<br />

l’equità retributiva tra i sessi. Il nostro stabilimento<br />

di Reggio Emilia abbiamo attivo da qualche anno<br />

un programma chiamato “She, Kohler”, un’iniziativa<br />

interamente rivolta alle studentesse e alle neolaureate<br />

in ingegneria industriale, con l’obiettivo<br />

principale di aumentare il numero di donne nelle<br />

discipline Stem a diversi livelli per costruire i nostri<br />

prossimi e diversi talenti. Per quanto mi riguarda,<br />

sono orgogliosa di aver contribuito al successo<br />

dell’azienda per la commercializzazione dei motori<br />

diesel nel mercato europeo ed internazionale, dove<br />

continui mutamenti legislativi impongono una verifica<br />

di adattamento costante e sempre più complessa».<br />

Qual è la sfida principale nel suo lavoro, nella<br />

quotidianità? In che misura è gravoso associare<br />

le due parole che riassumono il suo ruolo professionale:<br />

diesel e compliance?<br />

«La sfida principale nel mio lavoro consiste nell’anticipare<br />

l’evoluzione normativa e tradurla in una<br />

potenziale opportunità per il business, specie per<br />

le normative emissioni, e allo stesso tempo gestire i<br />

molteplici progetti in ambito internazionale con un<br />

approccio diversificato. Occorre una continua analisi,<br />

flessibilità, pianificazione delle attività. A me<br />

piace seguire tutte le fasi del progetto, essere proattiva,<br />

mi piace essere “manager delle risposte” e non<br />

delle domande. Compliance è la capacità di rendere<br />

i processi e i prodotti dell’azienda conformi alle<br />

norme delle autorità di regolamentazione nazionali,<br />

internazionali ed interne, aziendali. Diesel invece è<br />

il business aziendale. Associare le due parole significa<br />

fare in modo che il business cresca rispettando<br />

le normative che regolano il settore in un’ottica di<br />

continuo miglioramento ambientale e sociale».<br />

L avora in Kohler da circa 26 anni, dove ha iniziato<br />

nel reparto Assicurazione e Controllo Qualità,<br />

passando poi alla Direzione Tecnica dove si è<br />

occupata di Project Management, ed infine di Regulatory<br />

e Compliance. Patrizia Barrasso, laureata<br />

in Ingegneria Meccanica all’Università Federico II<br />

e successivamente in Ingegneria Gestionale ad Uni-<br />

MoRe, è oggi Compliance Manager Engines nel business<br />

dei motori a combustione interna. Si occupa<br />

del monitoraggio del rispetto delle norme nazionali<br />

e internazionali, della conformità di produzione e<br />

dell’applicazione delle politiche aziendali nei processi.<br />

Si ricorda il momento in cui ha scelto di studiare<br />

ingegneria? Adesso farebbe la stessa scelta?<br />

Università Federico II e UniMoRe (espressione<br />

dell’eccellenza territoriale italiana nella meccanica),<br />

cosa le hanno dato l’una e l’altra?<br />

«Sì, ricordo benissimo il momento in cui ho deciso di<br />

studiare ingegneria meccanica e l’ho comunicato ai<br />

miei genitori. Non erano entusiasti della mia scelta<br />

poiché era una facoltà tradizionalmente maschile,<br />

quindi avrei dovuto scontrarmi con qualche pregiudizio.<br />

Però mi hanno lasciata libera di scegliere. In<br />

effetti la presenza femminile in facoltà era inferiore<br />

all’1 per cento, ma ero decisa nella mia scelta. All’epoca<br />

le specializzazioni in ingegneria erano poche<br />

rispetto ad oggi. Cercavo una disciplina che mi permettesse<br />

di coniugare il mio interesse per le materie<br />

scientifiche e la passione per la meccanica. Questo<br />

mi ha spinta a iscrivermi ad ingegneria meccanica.<br />

Non nego però di avere una predisposizione per<br />

la legge e il diritto che poi è tornata utile nel mio<br />

percorso professionale. Rifarei assolutamente questa<br />

scelta, anche se il rapporto tra donne e ambiente<br />

Stem è un tema di discussione ancora molto attuale.<br />

All’Università Federico II ho acquisito competenze<br />

tecniche, capacità di analisi e un pensiero analitico<br />

orientato alla soluzione. Quando invece studiavo<br />

all’UniMoRe lavoravo già, e per coniugare efficacemente<br />

lavoro e studio ho rafforzato competenze<br />

organizzative e di orientamento al risultato, e acquisito<br />

competenze gestionali e capacità di lavorare<br />

all’interno di un gruppo».<br />

Qual è il valore aggiunto di una donna nel ricoprire<br />

un ruolo apicale in questo settore?<br />

«Ogni individuo è diverso dall’altro e può portare<br />

un valore unico. Certamente ci sono delle caratteristiche<br />

intrinseche accumunabili a donne o uomini.<br />

Sicuramente, come molte ricerche indicano, la leadership<br />

al femminile ha dei canoni di stile parzialmente<br />

differenti da quella maschile: è in genere più<br />

empatica, tesa alla collaborazione, al lavoro di team,<br />

al multitasking, a concentrarsi sul risultato privilegiando<br />

tuttavia modalità di raggiungimento dello<br />

stesso più inclusive. Nulla togliendo alla capacità,<br />

che non ha genere. Queste caratteristiche rappresentano<br />

un valore aggiunto anche in un settore in continua<br />

evoluzione come le normative antinquinamento,<br />

sempre più stringenti per il rischio climatico, per la<br />

gestione di progetti in ambito legislativo internazionale,<br />

per le relazioni con enti istituzionali e autorità<br />

di regolamentazione internazionali».<br />

Secondo la sua esperienza, in Italia si sente ancora<br />

il gender gap o siamo più allineati agli standard<br />

europei?<br />

«Rispetto al passato ci sono stati dei miglioramenti<br />

e oggi c’è più consapevolezza, ma questo divario è<br />

TERRA<br />

Turismo<br />

49<br />

Turismo<br />

Touring Hd<br />

Lunghezza mm 12.090<br />

Posti n. 55<br />

Motore/cv Scania Dc13 / 410*<br />

Trasmissione<br />

Scania Opticruise<br />

Prezzo euro 326.667<br />

* opzionale motore Scania Dc13 450 cv<br />

Lunghezza mm<br />

12.070 (6x2)<br />

Posti n. 63<br />

Motore/cv Scania Dc13 / 450<br />

Trasmissione<br />

Scania Opticruise<br />

Prezzo euro 375.000<br />

SETRA<br />

S 511 Hd - S 515 Hd<br />

Lunghezza mm 10.500 / 12.300<br />

Posti n. 43 / 51<br />

Motore/cv Om 470 / 388 - 422<br />

Trasmissione<br />

mecc. Go-210<br />

Prezzo euro 452.000 / 500.600<br />

S 516 Hd/2 - Hd/3* - Hdh*<br />

Lungh. mm 13.100/13.100/13.300<br />

Posti n. 55<br />

Motore/cv Om 470 / 422 - 422- 470<br />

Trasmissione robotizzato Go 250<br />

Prezzo € 521.600/548.600/608.900<br />

* tre assi<br />

S 517 Hd - Hdh<br />

Lungh. mm<br />

13.900 / 14.200 (6x2)<br />

Posti n. 59<br />

Motore/cv Om 470 / 422 - 470<br />

Trasmissione robotizzato Go 250<br />

Prezzo € 556.300 / 625.700<br />

S 531 Dt<br />

Lungh. mm<br />

14.000 (6x2)<br />

Posti n. 83<br />

Motore/cv Om 471 / 510<br />

Trasmissione robotizzato Go 250<br />

Prezzo euro 736.800<br />

Su tutti i Setra (esclusi S 511 Hd, S 531<br />

Dt e gli Hdh) sollevatore Prm a 26.500 €.<br />

Su tutti i Setra (esclusi S 531 Dt e gli<br />

Hdh), toilette a 11.300 euro.<br />

TEMSA<br />

Hd 12 - 13<br />

Lungh. mm 12.276 / 13.076<br />

Posti n. 55 / 59<br />

Motore/cv Daf Mx-11 / 435<br />

Trasmissione<br />

Zf Astronic - man.<br />

Prezzo € 296.000 / 325.000<br />

Maraton 12 - 13<br />

Lungh. mm 12.365 / 13.080<br />

Posti n. 53 / 57<br />

Motore/cv Daf Mx-11 / 435<br />

Trasmissione<br />

Zf - man.<br />

Prezzo € 337.000 / 344.000<br />

VAN HOOL<br />

Ex11* - Ex15**<br />

Lunghezza mm 10.700 / 12.480<br />

Posti n. 39 / 51<br />

Motore/cv Daf Mx11 / 341 - 408<br />

Trasm.<br />

Daimler Go / Zf Traxon<br />

Prezzo €<br />

Ex11L 230.000<br />

Ex11H 252.500<br />

Ex15L 231.000<br />

Ex15M 252.500<br />

Ex15H 255.000<br />

* disponibile in versione L ed H<br />

** disponibile in versione L, M ed H<br />

Ex16* - Ex17H<br />

Lungh. mm 13.260** / 14.220***<br />

Posti n. 63 / 65<br />

Motore/cv Daf Mx11-13 / 341 - 483<br />

Trasm.<br />

Daimler Go / Zf Traxon<br />

Prezzo €<br />

Ex16L 232.000<br />

Ex16M 255.000<br />

Ex16H 279.500<br />

Ex17H 284.500<br />

* disponibile in versione L, M ed H<br />

** Ex16H lungo 13.385 su tre assi (59<br />

posti)<br />

*** tre assi<br />

Astron Tx16 - Tx17 (6x2)<br />

Lunghezza mm 13.200 / 14.040<br />

Posti n. 55 / 59<br />

Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 353.200 / 359.000<br />

Astronef Tx15-Tx16-Tx17 (6x2)<br />

Lungh. mm 12.300 / 13.200 / 14.040<br />

Posti n. 51 / 55 / 59<br />

Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 351.000/356.800/362.400


Altano Tx17-Tx18-Tx19 (6x2)<br />

Lungh. mm 12.300 / 13.200 / 14.040<br />

Posti n. 59 / 63 / 67<br />

Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 376.000/382.300/388.500<br />

Altano Tdx20-Tdx21 (6x2)<br />

Lungh. mm 13.560 / 14.590<br />

Posti n. 63 / 67<br />

Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 394.100 / 401.800<br />

Astromega Tdx25-Tdx27 (6x2)<br />

Lungh. mm 13.150 / 14.105<br />

Posti n. 81 / 89<br />

Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 440.000 / 451.700<br />

VDL<br />

Futura Fmd2<br />

Lungh. mm 12.875 / 13.475 / 14.845*<br />

Posti n. 57 / 61 / 67<br />

Motore/cv Daf 370 / 370 / 410<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 349.000 / 360.000 / 352.000<br />

* tre assi<br />

Il Futura Fmd2 da 14,8 metri è disponibile<br />

anche con pedana disabili e cambio<br />

automatico<br />

Futura Fhd2<br />

Lunghezza mm<br />

10.605 / 12.195* / 12.875* / 13.475<br />

Posti n. 43 / 53 / 57 / 61<br />

Motore/cv Daf 370 / 410 / 410 / 410<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo €<br />

352.000 / 374.000 / 380.000 / 386.000<br />

* disponibili anche con pedana disabili.<br />

Da 1 a 6 posti per carrozzine a bordo<br />

Lunghezza mm 13.945 / 14.845 (6x2)<br />

Posti n. 63 / 67<br />

Motore/cv Daf / 450<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 418.000 / 429.000<br />

Disponibili anche con pedana disabili e<br />

cambio automatico<br />

50<br />

Turismo<br />

Futura Fdd2<br />

Lunghezza mm 13.085 / 14.145 (6x2)<br />

Posti n. 79 / 91<br />

Motore/cv Daf / 530<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 710.000 / 721.000<br />

Disponibile anche con rampa disabili e<br />

cambio automatico<br />

VOLVO<br />

9700<br />

Lunghezza mm 12.400 / 13.100<br />

Posti n. 55 / 57<br />

Motore/cv Volvo D13K 430 / 420<br />

Trasmissione<br />

-Volvo I-Shift<br />

Prezzo euro 368.000 / 377.000<br />

Lungh. mm 13.100/13.900/15.000 (6x2)<br />

Posti n. 59 / 63 / 65<br />

Motore/cv Volvo D13K 460<br />

Trasmissione<br />

Volvo I-Shift<br />

Prezzo € 390.000 / 398.000 / 407.000<br />

9900<br />

Lunghezza mm 12.400<br />

Posti n. 53<br />

Motore/cv Volvo D13K 460<br />

Trasmissione<br />

Volvo I-Shift<br />

Prezzo euro 382.000<br />

Lungh. mm 13.100 / 13.900 (6X2)<br />

Posti n. 57 / 61<br />

Motore/cv Volvo D13K 460<br />

Trasmissione<br />

Volvo I-Shift<br />

Prezzo euro 402.000 / 415.000<br />

periodico di cultura,<br />

economia e tecnica<br />

fondato nel 1991<br />

Direttore responsabile<br />

Stefano Agnellini<br />

Coordinatore redazionale<br />

Riccardo Schiavo<br />

In redazione<br />

Fabio Butturi, Ornella Cavalli,<br />

Fabrizio Dalle Nogare,<br />

Stefano Eliseo, Fabio Franchini,<br />

Cristina Scuteri, Luca Vitali<br />

Hanno collaborato<br />

Bruno Boni, Mario Bassoli, Dante<br />

Ferrari, Claudio Frutti, Ivan Poli,<br />

Ugo Righi, Fabio Terni<br />

Informazioni sulle gare pubbliche<br />

fornite dalla Roga Italia<br />

Modena<br />

Impaginazione e grafica<br />

Marco Zanusso<br />

Gestione editoriale<br />

Fabio Zammaretti<br />

VADO E TORNO<br />

EDIZIONI<br />

Via Brembo 27<br />

20139 Milano<br />

tel. 02/55230950<br />

Sito Internet<br />

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Versamenti<br />

sul ccp 50292200<br />

Vado e Torno Edizioni srl,<br />

via Brembo 27 20139 Milano<br />

e-mail: abbonamenti@vadoetorno.com<br />

Fotolito: Industrie Grafiche RGM srl,<br />

Rozzano (Mi)<br />

Stampa: Industrie Grafiche RGM srl,<br />

Rozzano (Mi)<br />

PUBBLICITÀ<br />

Direzione<br />

Via Brembo 27<br />

20139 Milano<br />

tel. 02/55230950<br />

e-mail: pubblicita@vadoetornoedizioni.it<br />

Direzione commerciale<br />

Luca Brusegani<br />

Agenti<br />

Roberto Menchinelli (Roma),<br />

Maurizio Candia,<br />

Angelo De Luca,<br />

Emanuele Tramaglino<br />

Autorizzazione del tribunale<br />

di Milano n.786<br />

del 17 dicembre 1990<br />

Registro Nazionale della Stampa<br />

n. 4596 del 20/04/1994<br />

n. iscrizione R.O.C. 2880 del 30-11-2001<br />

Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. -<br />

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004<br />

n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />

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