MEMORIE ILLUSTRI DI PALAZZOLO SULL'OGLIO - Ti Racconto ...

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6 - Il fi latoio Asperti in Carvasaglio Giacomo Asperti nel 1664 apre un fi latoio di seta nei locali di proprietà Duranti, in contrada del Carvasaglio, dove poteva sfruttare un bocchetto d’acqua della Vetra. Si legge nella polizza d’estimo del gennaio 1665 11 che il sig. Asperti ha una fabbrica fatta per uso di fi latoio di seta nella quadra di Mercato valutata dagli estimatori in L. 6000, ha mercanzia per L. 6000, per un valore totale di L. 12.000. La gestione del fi latoio, come specifi cato nell’estimo delle mercanzie del 167812 , è affi data a Nicola Fusari, modenese, che 11 Brescia, Arch. Stato, Polizze d’estimo sec. XVII, b. 617 12 Brescia, Arch. Stato, Terr. ex veneto, b. 502, pp. 29-30. registro Estimo delle mercantie di città et territorio fatto dalli sigg. Perquisitori per la facitura dell’estimo corrente anno 1678: Cristoforo Milani bottega di formaggio et altre robbe £.600 - Gioseffo Bosis una bottega di ferro, oglio et formaggio et altro £.1200 - Pietro Bonomelli bottega di speciaria. £.2000 - Santo Tamanza una bottega di pannina, coperte et altre robbe diverse et un altra bottega di ferrarezze. £.3500 - Ercole Urgnani bottega d’oglio, sapone, fi lo, lino et altre robbe di Bolzano £.2800 - Agostino Vitale bottega di formaggio, et grassina £.1500 - Bernardo Cavaleri bottega di merzaria et robbe di Bolzano et formaggio £.1400 - Ambrosio Marieni hoste et bottega di ferro, panno et altro £.1500 - Rocco Gorino bottega di calegaro. £.200 - Andrea Maza bottega oglio, sapone et scudelle. £.300 - Giacomo Ambone traffi co di tentoria. £.200 - Giovan Battista Conti bottega di corda et robbe di Bolzano. £.400 - Giacomo Guarisco bottega di ferro, fi lo, terra et altro. £.300 - Giovan Bonardi speciaria £.2000 - Antonio Persevalli per traffi co d’aceto. £.200 - Vincenzo Palazzolo bottega di speciaria. £.2000 - Antonio Bonadei hoste et bottega di pellizze. £.500 - Martino Sfolzadro hoste et maestro di posta. £.550 - Camillo Romana hoste £.200 - Sebastiano Tabone traffi co d’aceto. £.500 - Girolamo Manenti bottega, oglio, sapone, fi lo et altro. £.200 - Antonio Nazari bottega di ferrarezza et traffi co di mallio. £.400 - Battista Cignerone traffi co di marangone. £.150 - Bortolomeo Picinelli hoste £.400 - Girolamo Ragno bottega di grassina et altro. £.200 - Giovan Battista Manente fornaro. £.250 - Tonello fornaro. £.200 - Giovanni Piavano marangone. £.60 - Gabriel Ranesco traffi co di terra. £.100 - Francesco Feramusso bettolinaro. £.40 - Gioseffo Sabadino bottega di grassina et altro. £.120 - Pietro Tura marescalco. £.60 - Andrea Civiglio bottighetto di revo et fi lo. £. 45 - Diversi che traffi cano in biave. £.200 - Camillo Costa beccaro. £.500 Bonomo Bonomi per traffi co del fi latoglio di seta, l’essercita Lucio Paganino £....... Gacomo Asperti per traffi co del fi latoglio di seta essercitato per Nicolò Fusari £....... Giovanni Faglia per traffi co del fi latoglio di seta essercitato per Pietro Giola £....... Quelli che tranno seta, sono compresi nelle somme della mercantia £. 2.5875 10
viene da Almenno S.Salvatore. Infatti nella nota delli miglioramenti e fabbriche nove 13 dei primi del settecento si legge che il “ sig. Nicola Fusario, modenese,ha un fi latoglio di trei rode o sia tre fi latoi da torzer seda, che vanno con acqua, edifi cato nelle case dei sigg. Duranti, posseduto dal sig.Asperti di Bergamo, in contrada di Carvasaglio, stimato L. 6000”. A margine del documento vi è questa annotazione “hora del sig. Giacomo Muzio fu Gerolamo”. 7 - Il molino da seta Faglia al Maglio A Chiari la coltivazione dei gelsi è documentata dalla seconda metà del ‘500 e in una delibera comunale del 1616 si proibisce “di tenere nelle case o gettare nelle vie il letto che fanno i cavalieri, quelli che fi lano i bozzoli non gettino nelle acque gli avanzi nè facciano ricetti”. Nel 1666 lo stesso Comune di Chiari concede ai mercanti bergamaschi il permesso di impiantare fi latoi nella rocca. Nel 1676 la famiglia Faglia converte un torchio per olio in molino da seta alla bolognese14 . Nell’estimo 1678 citato risulta che i Faglia hanno a Palazzolo, nelle case di Bettino Nazari in contrada del Maglio, “un edifi cio di trei fi latoi da seta, che vanno ad acqua”, cfr. F. Ghidotti, Commercianti, artigiani ed imprenditori a Palazzolo nel 1678, “Voce di Palazzolo”, 10-3-1989 - F. Chiappa, Ultimi aggiornamenti circa i fi latoi palazzolesi, “Voce di Palazzolo”, 24-3-1989 13 Brescia, Arch. Stato, Terr. ex veneto, b. 533 n.13, Nota delli miglioramenti et fabbriche nove. La famiglia Fusari compare in Palazzolo alla fi ne del ‘500, nel 1596 troviamo infatti nel Libro dei Battesimi un Comino Fuser (dei fusi, o fi latore). Dopo la metà del Seicento Nicolò Fusari, fi glio di Giacomo, da Almenno, nato nel 1632 è detto “mercante in fi latoglio”, e conduce quello di proprietà di Giacomo Asperti. A margine è scritto che la casa è ora del rev. don Lorenzo Fusari e il fi latoio del sig. Giacomo Muzio fu Gerolamo. In un atto notarile del 21 febbraio 1690, il Fusari, a mezzo del suo procuratore, prende accordi con la signora Cecilia Baseni di Calcio per “il di lei fi glio qual intende metter in casa di esso Fusari per istruirlo nella professione et lavorerio nel di lui fi latoglio di seta”. 14 F. Robecchi, Moroni, bigatti e organzini. L’industria della seta nel Bresciano e a Chiari, secoli XVIII-XIX, p. 228, in “Atlante della Bassa”, Brescia, Grafo, 1984 F. Robecchi, Insediamenti produttivi bresciani nel Settecento. Mulini da seta e preindustrializzazione, p. 278, in “Le alternative del Baroccco”, Brescia, Grafo, 1981 11
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