MEMORIE ILLUSTRI DI PALAZZOLO SULL'OGLIO - Ti Racconto ...
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Il fi glio Giovanni nel 1780 dichiara che “il non privilegiato fi latoio<br />
di seta di mia ragione dicesi essere stato eretto nel principio di questo<br />
secolo e poscia nell’anno 1770 fu da me sottoscritto ingrandito e<br />
ridotto in miglior forma alla piemontese e bolognese” 7 . Intorno agli<br />
anni 1788-89 è gestito da Domenico Spadazzino e verso la fi ne del<br />
secolo rimane inattivo. Tra il 1820-25 Livia Zamara rimise in attività<br />
il fi latoio, ora di due piante, di una binatrice e d’una incannatrice e<br />
dato in gestione a Benedetto Tedoldi di C. Antonio, e in seguito, fi no<br />
al 1868 a Costantino di Benedetto.<br />
4 - I Cavalleri, fi latori e commercianti di seta<br />
Bernardino Cavalleri è un commerciante in seta e fattore di<br />
Giulio Duranti. Suo fi glio Antonio (1667-1744) ai primi del secolo<br />
XVIII fabbrica dalle fondamenta un casamento ad uso di fi latoio<br />
in contrada del Dosso, a Riva, su un fondo che nel 1641 era di Gio.<br />
Giacomo Terzi.Il fi latoio aveva tre piante, ciascuna di cinque ordini,<br />
ed era mosso dall’acqua del canale Carvasaglio. Con lui operano i<br />
fi gli Carlo (1702-1740) e Giuseppe (n. 1703) che accrescono l’attività<br />
paterna di lavorazione e commercio della seta prendendo in affi tto<br />
altri due fi latoi: uno del conte Faustino Duranti e l’altro degli Omboni.<br />
Essi fanno fi lare a domicilio le sete acquistate con capitali in<br />
società coi signori Ruffi ni di Brescia. Nel 1750 8 dichiarano un reddito<br />
di £.4.500. Nel 1761 questo fi latoio è “privilegiato” cioè esente da<br />
imposte, perchè dotato di macchinari moderni per i quali sono stati<br />
investiti molti capitali. Nel 1767 è dato in affi tto a Francesco Duranti,<br />
nel 1788 a Benedetto Tedoldi e viene gestito da Francesco Cicogna.<br />
Giulia Metelli, vedova di Bernardino, nel 1791 aveva ancora in attività<br />
in casa propria quattro fornelli per la trattura della seta.<br />
5 - I Nazari dalla fucina al fi latoio<br />
Verso la fi ne del ‘500 Antonio Nazari e il fi glio Bettino, di Borgo<br />
7 Brescia, Arch Stato. Canc. Prefett, Sup., b. 47, fasc. 1780<br />
8 L. Mazzoldi, L’estimo mercantile del territorio 1750, Brescia, Ateneo di Brescia,<br />
1966, pp. 103-106<br />
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