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MEMORIE ILLUSTRI DI PALAZZOLO SULL'OGLIO - Ti Racconto ...

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viene da Almenno S.Salvatore. Infatti nella nota delli miglioramenti e<br />

fabbriche nove 13 dei primi del settecento si legge che il “ sig. Nicola<br />

Fusario, modenese,ha un fi latoglio di trei rode o sia tre fi latoi da<br />

torzer seda, che vanno con acqua, edifi cato nelle case dei sigg.<br />

Duranti, posseduto dal sig.Asperti di Bergamo, in contrada di<br />

Carvasaglio, stimato L. 6000”. A margine del documento vi è questa<br />

annotazione “hora del sig. Giacomo Muzio fu Gerolamo”.<br />

7 - Il molino da seta Faglia al Maglio<br />

A Chiari la coltivazione dei gelsi è documentata dalla seconda<br />

metà del ‘500 e in una delibera comunale del 1616 si proibisce “di<br />

tenere nelle case o gettare nelle vie il letto che fanno i cavalieri, quelli<br />

che fi lano i bozzoli non gettino nelle acque gli avanzi nè facciano<br />

ricetti”. Nel 1666 lo stesso Comune di Chiari concede ai mercanti<br />

bergamaschi il permesso di impiantare fi latoi nella rocca.<br />

Nel 1676 la famiglia Faglia converte un torchio per olio in<br />

molino da seta alla bolognese14 . Nell’estimo 1678 citato risulta che<br />

i Faglia hanno a Palazzolo, nelle case di Bettino Nazari in contrada<br />

del Maglio, “un edifi cio di trei fi latoi da seta, che vanno ad acqua”,<br />

cfr. F. Ghidotti, Commercianti, artigiani ed imprenditori a Palazzolo nel 1678, “Voce<br />

di Palazzolo”, 10-3-1989 - F. Chiappa, Ultimi aggiornamenti circa i fi latoi palazzolesi,<br />

“Voce di Palazzolo”, 24-3-1989<br />

13 Brescia, Arch. Stato, Terr. ex veneto, b. 533 n.13, Nota delli miglioramenti et fabbriche<br />

nove. La famiglia Fusari compare in Palazzolo alla fi ne del ‘500, nel 1596<br />

troviamo infatti nel Libro dei Battesimi un Comino Fuser (dei fusi, o fi latore). Dopo<br />

la metà del Seicento Nicolò Fusari, fi glio di Giacomo, da Almenno, nato nel 1632 è<br />

detto “mercante in fi latoglio”, e conduce quello di proprietà di Giacomo Asperti.<br />

A margine è scritto che la casa è ora del rev. don Lorenzo Fusari e il fi latoio del sig.<br />

Giacomo Muzio fu Gerolamo. In un atto notarile del 21 febbraio 1690, il Fusari, a<br />

mezzo del suo procuratore, prende accordi con la signora Cecilia Baseni di Calcio<br />

per “il di lei fi glio qual intende metter in casa di esso Fusari per istruirlo nella professione<br />

et lavorerio nel di lui fi latoglio di seta”.<br />

14 F. Robecchi, Moroni, bigatti e organzini. L’industria della seta nel Bresciano e a Chiari,<br />

secoli XVIII-XIX, p. 228, in “Atlante della Bassa”, Brescia, Grafo, 1984<br />

F. Robecchi, Insediamenti produttivi bresciani nel Settecento. Mulini da seta e preindustrializzazione,<br />

p. 278, in “Le alternative del Baroccco”, Brescia, Grafo, 1981<br />

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