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MEMORIE ILLUSTRI DI PALAZZOLO SULL'OGLIO - Ti Racconto ...

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i nuovi strumenti meccanici per lavorare la terra, ritenevano più<br />

comodo avere spazi liberi da alberature.<br />

Così, intorno agli anni Cinquanta aveva termine, dopo 300<br />

anni dalla sua introduzione nei nostri poderi , la coltura del gelso.<br />

Finiva anche l’allevamento del baco da seta: le ultime “galette” dei<br />

produttori locali erano acquistate dal setifi cio Guzzi.<br />

2 - L’allevamento del baco da seta<br />

Nell’annata agraria, “il primo raccolto in assoluto, prima<br />

ancora dell’orzo e del frumento, non veniva dai campi, era quello<br />

dei bozzoli da seta ai primi di giugno. L’allevamento cadeva in un<br />

periodo di grande lavoro e lo aumentava notevolmente.... Si iniziava<br />

preparando e pulendo il locale che avrebbe ospitato i bachi....” 2<br />

Il seme dei bachi, veniva acquistato presso i rivenditori ad once (di<br />

circa 30 grammi) ed i piccoli bachi sembravano formichine. Ricordo<br />

che da bambino andavo dalla nonna Vavassori, Manarì, alla Calcine<br />

a vedere questi bachi, che posti su letti di foglie di gelso adagiate<br />

sulle tavole di canne intrecciate, mangiavano incessantemente,<br />

giorno e notte, le foglie del gelso raccolte dallo zio Luigi nei terreni<br />

che lavorava, oggi viale Italia.<br />

Nella stanza ardeva sempre il fuoco ed i bachi, dopo la quarta<br />

muta, salivano sopra delle frasche per tessere il loro bozzolo, dentro<br />

il quale scomparivano. Si raccoglievano poi le “galette” che erano<br />

vendute al setifi cio.<br />

Il primo intervento era il forno essiccatoio per far morire la crisalide<br />

e impedire che bucasse il bozzolo spezzando tutto il fi lo di<br />

seta. Poi cominciava il vero e proprio trattamento dei bozzoli: immersione<br />

in un recipiente pieno d’acqua bollente per ammorbidirli:<br />

“ l’operaia doveva essere svelta ad afferrare il bandolo ed allacciare<br />

il fi lo ad altri fi li, avvolgendoli all’aspo, l’avvolgi-matassa che aveva<br />

sopra di sè e che girava veloce azionato da altri macchinari”.<br />

2 C. Frugoni, Da stelle a stelle. Memorie di un paese contadino, Bari, Laterza, 2003,<br />

pp. 180<br />

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