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MEMORIE ILLUSTRI DI PALAZZOLO SULL'OGLIO - Ti Racconto ...

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di Terzo in Valle Cavallina, si stabilirono a Palazzolo ed il 15 giugno<br />

1594 acquistarono da G. Paolo Polino di Brescia il maglio del<br />

ferro, azionato dall’acqua del canale Gardale scendente dal Dosso<br />

nella Quadra di Riva. Prima dei Nazari vi aveva lavorato Battista<br />

de Curtellis, che da Via Carvasaglio, vi si era trasferito agli inizi del<br />

secolo XVI. Antonio muore nel 1603 e l’attività della fucina-maglio<br />

resta in mano ai fi gli Bettino (nato nel 1569) e Bartolomeo (nato nel<br />

1575), che la gestiranno per circa 50 anni. I Nazari, oltre al maglio,<br />

avevano nella loro casa un fi latoio di proprietà di Giovanni Faglia,<br />

condotto fi n dal 1680 da Pietro Giolla: era di una sola pianta e mosso<br />

dal canale Gardale. Verso l’anno 1720 questo edifi cio viene demolito<br />

e poi rifatto più grande per collocare un fi latoio di due piante.<br />

Dai documenti di una lite seguita per anni con i Duranti per l’uso<br />

dell’acqua di detto canale, sappiamo che, con una spesa di £.1.330<br />

i fratelli Urgnani Cristoforo e Francesco, quest’ultimo cognato del<br />

Nazari, avevano portato a termine il nuovo opifi cio. La gestione Urgnani-Nazari<br />

durò circa otto anni, ma non diede i risultati sperati<br />

e nel 1730 il fi latoio viene affi ttato a Giacomo Muzio, dal 1740 era<br />

ritornato in mano dell’Antonio e del fi glio Polidoro, ma con scarsi<br />

risultati.<br />

In un documento del 1744 9 si legge “Antonio Nazari, stropio,<br />

con dieci fi glioli tutti piccoli, con cinque femmine, tre al presente in<br />

stato nubile. Possede un maglio piccolo, che in casa esercita e lavora<br />

di rappezzeria e non di mercanzia; et un fi latoglio di due piantelle<br />

di soli due ponti, co’ quali lavora a fortuna, restando la maggior<br />

parte dell’anno vacante, da quali non ritrae utilità suffi ciente per il<br />

mantenimento di sè, moglie e sua famiglia, e ogn’anno gli convien<br />

addossarsi qualche capitale oltre li debiti livellarij di scudi 78. Lavora<br />

le sete con il suo fi latoglio ad altri di fortuna non havendo esso<br />

capitale per detto lavorerio”.<br />

Alla morte di Lellia Nazari nel 1747 si apre una lunga vertenza<br />

tra i Nazari e gli Urgnani che nel 1752 ottengono un terzo dei beni<br />

dotali della nonna Piccinelli ed il rimborso delle spese affrontate per<br />

costruire il fi latoio maggiorate degli interessi. Morto l’Antonio nel<br />

9 F. Ghidotti, Palazzolo 1744 beni .... cit.<br />

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