Dizionario Antologico - Domenico Mico Idato

Prefazione
Spesso e volentieri mi sono ritrovato nell’incresciosa situazione di volere una parola, di
sapere che esiste poiché è lì e non vuole venire alla superficie, e di dovere, mio malgrado,
rimandare il lavoro in corso e aspettare un momento più propizio per la povera mente
affaticata. Quante volte vi siete interrotti, come me, per cercare o meglio ancora per
inseguire col pensiero la parola adatta che persiste a rimanere elusiva?
Con questo lavoro mi sono spinto un po’ oltre i cosiddetti . Ho voluto
dare ai miei lettori qualcosa di speciale, qualcosa che, come essi stessi avranno modo di
constatare, deve essere presente sulla scrivania o sul tavolo di lavoro di chiunque scrive
per diletto, per professione, o semplicemente perché vuol fare intendere al proprio
insegnante che anche lui/lei conosce il suo italiano.
Se usate la penna per descrivere e rappresentare compiutamente persone e cose, per
raccontare ed esporre fatti e avvenimenti, oppure per comunicare con amici e conoscenti
per via di una semplice cartolina o di un breve messaggio e-mail; allora, questo libro è per
voi, per aiutarvi ad usare meno aggettivi e meno attributi ed essere così più incisivi e quindi
più efficaci.
Il lavoro è suddiviso in tre sezioni. La prima s’incardina nel dominio del materialismo su
uno sfondo spazio-temporale, la seconda concerne concetti astratti e relazioni, e la terza
comprende il dominio dell’intelletto e le applicazioni su cui esso si sviluppa e si espande.
Malgrado la complessità dell’opera, l’impostazione è stata articolata in modo semplice e
funzionale. In particolare, nell’indice analitico ho elaborato i seguenti accorgimenti: (a) il
numero progressivo della parola chiave di ciascun argomento è stato evidenziato in grassetto;
(b) il numero dei rimandi è indicato con una serie di puntini; (c) quando il numero dei rimandi
è più di cinque l’ho indicato con tre puntini seguiti dal numero totale dei rimandi; per
esempio, la parola chiave è indicata così: riparazione 137.. ed è poi seguita
da due rimandi; un altro esempio: musica 395b...(7) ed è poi seguita da sette rimandi.
Allo scopo di evitare la ripetizione di una medesima parola, ho usato in sua vece il trattino;
per esempio, invece di scrivere: diritto divino, diritto dinastico, diritto civile, ho scritto:
diritto divino, - dinastico, - civile. Se e quando la stessa parola è ripetuta di seguito sotto
diversi significati invece di scrivere: pari e patta, alla pari, dignità di pari, di pari passu,
ho scritto: pari e patta, alla -, dignità di -, di - passu. Inoltre, per evitare un inutile stress
visivo, ho dato la preferenza al carattere tipografico con dimensione 8 (poco
più grande del tipico dizionario) per il testo principale; mentre ho usato la dimensione 7 per
l’indice e la dimensione 6 per i rimandi.
L’impostazione dei rimandi per ciascuna parola chiave segue la seguente formula: prima
vengono i rimandi preceduti dal trattino di ripetizione, seguono quindi i rimandi per ordine
alfabetico, poi vengono i rimandi seguiti dal trattino di ripetizione, ed infine vi troviamo i
rimandi con trattino di ripetizione in una posizione di mezzo. E ancora, nei limiti del possibile,
ho elencato le parole di significato positivo sotto i numeri dispari e quelle di significato
negativo sotto i numeri pari. Cosicché, di fatto abbiamo: 41 stabilità 42 instabilità, 119
levigatezza, 120 ruvidezza, 245 luce, 246 buio, 353 assennatezza 354 avventatezza, 541
amore 542 odio, e così via.
Infine, per semplicità di argomento e per aiutare il mio flusso discorsivo, alcuni modi di dire
sono stati accomunati e presentati con gli avverbi e/o locuzioni avverbiali. Ho preferito usare
questo espediente con l’idea in mente di assistere il lettore ad abbreviare i suoi tempi di
ricerca.
iii
L’autore