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La strada del formaggio - Gustolocale

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30<br />

abc<br />

Il rame in cucina: lusso o esigenza?<br />

Una volta tutte le cucine,<br />

anche le più misere, avevano<br />

in dotazione utensili di rame.<br />

Le donne appendevano i<br />

secchi di rame al bigòlo e<br />

andavano alla fontana,<br />

arrostivano carni <strong>del</strong>icate in<br />

testi, sempre di rame, e non<br />

facevano la polenta se non<br />

possedevano il caliéro.<br />

Oggi le pentole in rame<br />

sembrano un lusso. Tant’è che<br />

si usano per abbellire le<br />

pareti, quando non finiscono<br />

per diventare fioriere.<br />

Ma i recipienti in rame sono<br />

davvero un lusso per la<br />

cucina?<br />

di Amedeo Sandri<br />

Il rame è un ottimo conduttore <strong>del</strong> calore: ogni eccesso di calore si propaga rapidamente<br />

verso il resto <strong>del</strong>l’utensile. Una casseruola in rame reagisce dunque in maniera assai rapida<br />

alle variazioni di temperatura, cosa che assicura una cottura uniforme sull’intera superficie<br />

<strong>del</strong> recipiente, fondo e bordi, senza “punti caldi” o punti di surriscaldamento che intrappolerebbero<br />

le molecole, le carbonizzerebbero, finendo col dare un gusto di bruciato a tutto il<br />

piatto. Il caliéro appeso alla catena <strong>del</strong> camino e tenuto fermo col sóco nel momento <strong>del</strong><br />

rimestamento, riceveva fiamma diretta solo sul fondo, ma la polenta all’interno “borbottava<br />

a pieni polmoni” in ogni sua parte e, alla fine, sapeva da brustolìn, ma non da bruciato. Con<br />

il rame infatti, sembra che ci sia un miglior controllo sulla temperatura, con la possibilità di<br />

farla variare a volontà senza troppa inerzia, cosa assolutamente indispensabile per le salse<br />

più <strong>del</strong>icate, per la cottura <strong>del</strong>lo zucchero e per i piatti che vanno fatti sobbollire a lungo. In<br />

quest’ultimo caso, per evitare il contatto tossico con il verderame, si usa rivestire l‘interno<br />

degli utensili di rame con uno strato di stagno puro (rame stagnato), ottenuto oggi per<br />

elettrolisi. Questa “stagnatura” deve essere rinnovata con una certa regolarità. Non si<br />

stagnano pero le “bastar<strong>del</strong>le” per montare i bianchi a neve e nemmeno i “polsonetti”<br />

utilizzati per lo zabaione, per il semplice<br />

motivo che la fusta gratterebbe e righerebbe il<br />

fondo di stagno che, come il piombo, è un<br />

materiale assai tenero. E si deve evitare di<br />

scaldare troppo una casseruola di rame<br />

stagnato, per non correre il rischio di far<br />

fondere lo stagno.<br />

È altresì giusto, per essere corretti fino in<br />

fondo, mantenere qualche esitazione nel fare<br />

l’elogio fisico <strong>del</strong> rame. Infatti, da un punto di

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