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La strada del formaggio - Gustolocale

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42<br />

Dalla libreria:<br />

In.gredienti<br />

“Ciò che diventa era”. E’ la filosofia di un grande <strong>del</strong>la cucina mondiale, Massimiliano Alajmo, chef<br />

<strong>del</strong> ristorante Le Calandre. Ed è un semplice concetto: far “ri-vivere i piatti mi pone in aperta<br />

continuità col passato, con il nostro ma anche con quello <strong>del</strong>le generazioni che ci hanno<br />

preceduto. Tutto questo mi affascina irresistibilmente da sempre”.<br />

È uscito in questi giorni (e per gli appassionati di gastronomia è un gioiello prezioso che si può<br />

acquistare solo al ristorante di Sarmeola di Rubano o su Internet www.alajmo.it) un libro che<br />

è la summa <strong>del</strong>la filosofia e <strong>del</strong>la scelta di vita di due giovani che onorano la cucina italiana<br />

a livelli mondiali, i fratelli Alajmo.<br />

In.gredienti è il titolo e ce n’è data la ragione di una scrittura così conformata. Scrivono:<br />

“dal latino ingrediens, participio <strong>del</strong> verbo ingredi che significa entrare ed è composto da<br />

in “verso” e da gradi “avanzare”.<br />

Volume elegante, con le foto di Wolfgang Wesener (Wowe), percorre la vita di due<br />

giovani fratelli che si sono trovati, prima ancora di sentirsene capaci, a gestire un<br />

ristorante modificando anche le proprie concezioni di vita, di rapporto con il lavoro,<br />

con loro stessi e fra loro: una “scelta di vita” d’enorme peso. E questo iniziò quando,<br />

ancora giovanissimi, il papà ricevette quella “stelletta” (la stella <strong>del</strong>la Michelin) e subito<br />

dopo lasciò in mano a due “sbarbati” (così si autodefiniscono) un ristorante che aveva avuto un<br />

passato, prima <strong>del</strong>la stella, altalenante.<br />

Ottanta pagine di ricordi, pensieri, prospettive, rimpianti: un registratore sul tavolo e due fratelli che si<br />

parlano in un’intervista non dichiarata che è chiarificatrice, da “quel fatidico viaggio in Francia”<br />

<strong>del</strong> giugno 1990 che determinò una svolta nella concezione di cucina di Massimiliano e nel rapporto<br />

con la clientela di Raffaele, alla mutualità tra fratelli che fece correre Raffaele da Veyrat in<br />

Massimiliano e<br />

Raffaele Alajmo<br />

In.gradienti<br />

Le Calandre<br />

434 pagine,<br />

150 €uro<br />

Savoia quando Massi (così è chiamato in famiglia) gli telefonò che “non ce la faceva più”, per difenderlo dalle<br />

“bizze” di quel grande. Scoperte che per quasi cento pagine <strong>del</strong> libro chiariscono i pensieri, la filosofia di<br />

certe scelte, il coraggio d’alcuni “azzardi” in cucina, che sono definiti “slanci assurdi”.<br />

E le sezioni di questo libro che può stare agevolmente in cucina tanto quanto in libreria, sono<br />

altrettanto approfondite: dalla stratificazione al fumo, dalle polveri ai sottomarini, dalla<br />

liquidità al gioccolato (sic), sono solo alcuni capitoli di un ricettario che è, soprattutto,<br />

un modo di intendere la cucina come creatività, eleganza, armonia nel gusto e ricerca<br />

di perfezione anche visiva.<br />

Molte ricette hanno una “rilettura” che ci mostra, con disegni leggeri e puntuali, il modo di<br />

concepire il piatto, le sensazioni e le finalità che sono richieste dagli ingredienti.<br />

Il costo di 150 euro prevede anche che una parte <strong>del</strong> ricavato sia devoluto all’associazione ”Il<br />

gusto per la Ricerca”, un’Onlus che finanzia, attraverso eventi d’alta cucina, progetti di ricerca<br />

scientifica nell’ambito <strong>del</strong>le malattie neoplastiche <strong>del</strong>l’infanzia.

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